Anteprima
Vedrai una selezione di 8 pagine su 32
Appunti farmacognosia, file 8 (Droghe Contenenti Alcaloidi) Pag. 1 Appunti farmacognosia, file 8 (Droghe Contenenti Alcaloidi) Pag. 2
Anteprima di 8 pagg. su 32.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti farmacognosia, file 8 (Droghe Contenenti Alcaloidi) Pag. 6
Anteprima di 8 pagg. su 32.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti farmacognosia, file 8 (Droghe Contenenti Alcaloidi) Pag. 11
Anteprima di 8 pagg. su 32.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti farmacognosia, file 8 (Droghe Contenenti Alcaloidi) Pag. 16
Anteprima di 8 pagg. su 32.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti farmacognosia, file 8 (Droghe Contenenti Alcaloidi) Pag. 21
Anteprima di 8 pagg. su 32.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti farmacognosia, file 8 (Droghe Contenenti Alcaloidi) Pag. 26
Anteprima di 8 pagg. su 32.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti farmacognosia, file 8 (Droghe Contenenti Alcaloidi) Pag. 31
1 su 32
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

RECETTORI PER GLI OPPIOIDI:

La Famiglia dei recettori accoppiati alle proteine G, inibiscono l'Adenilato ciclasi e diminuiscono l'AMPc.

ATTIVITÀ PRESINAPTICA: inibiscono l'apertura dei canali del calcio provocando la diminuzione dell'afflusodi ioni Ca2+ e, inoltre, provocano la diminuzione del rilascio dei NSS.

ATTIVITÀ POSTSINAPTICA: promuovono l'apertura dei canali del potassio, provocando l'aumentodell'afflusso degli ioni K+ e, inoltre, causano un'iperpolarizzazione della membrana riducendo l'eccitabilità.

Gli oppioidi, a loro volta, si dividono in:

FENANTRENICI, che svolgono un'attività primaria come narcotici:

MORFINA: che si tratta di un'agonista puro con una grande affinita per μ; presenta anche una grande azione analgesica in modo da placare i dolori gravi, oltre che quelli neuropratici e cronicioncologici; viene utilizzato perché causa euforia, inoltre, riduce l'ansia.

la paura e l'agitazione; però, può causare assuefazione oltre che dipendenza, tolleranza, nausea, vomito e una ridotta motilità intestinale.

CODEINA: ha anche lui una grande affinità per μ e viene usato in quanto agisce come antitussivo, e può anche avere degli effetti minori derivanti da un suo prodotto derivato. Causa una rara dipendenza e non causa euforia ma costipazione.

TEBAINA: non si tratta di un analgesico, in questo caso, ma ha degli effetti fortemente convulsivanti. Può essere usato come precursore della sintesi chimica e non causa dipendenza.

BENZILISOCHINOLINICI, che hanno come attività principale quella miorilassante:

PAPAVERINA: viene sfruttato in quanto può generare vasospasmi, oltre che spasmi del tratto gastrointestinale o del dotto biliare o dell'uretere. Nella microchirurgia, viene usato come rilassante muscolare sui vasi, ma possiede anche un'azione inibitoria sulle fosfodiasterasi. Non

causadipendenza.Effetti collaterali: tachicardia ventricolare, costipazione, aumento dei livelli delle transaminasi, vertigini esonnolenza.

NOSCAPINA: viene molto usato per via del suo effetto Antitussivo e nel trattamento dell'emicrania;➢ non causa dipendenza.

ALCALOIDI FENANTRENICI (MORFINA, CODEINA e TEBAINA): sono quelli che agiscono sul SNC e sul sistemaperiferico, con un'azione prevalentemente analgesico-narcotico. Il loro uso prolungato dà luogo allafarmacodipendenza.

Intorno al 1522, Paracelso fece riferimento ad un elisir a base di oppio che chiamò LAUDANO, che significa "lodare", descritto come un potente antidolorifico, ma ne raccomandò un uso parsimonioso. Neldiciottesimo secolo, quando la Compagnia delle Indie ottenne un interesse diretto nel commerciodell'oppio in India, il laudano divenne molto popolare tra i medici e i loro pazienti.

La Morfina è stata scoperta come il primo alcaloide attivo estratto dalla pianta di

Papavero da oppio nel dicembre 1804 a Paderborn, in Germania, da Friedric Sertürner. Il Farmaco è stato prima commercializzato al pubblico da Serturner nel 1817 come analgesico, ma anche come trattamento per la dipendenza da oppio e da alcolici. La produzione commerciale iniziò a Darmstadt, in Germania nel 1827 da parte della farmacia che è diventata la casa farmaceutica Merck, che dalla vendita di Morfina ha avuto una gran parte della sua crescita e sviluppo. - Poco dopo ci si è resi conto che la Morfina dava più dipendenza dell'alcool o dell'oppio, e il suo ampio uso durante la guerra civile americana si sarebbe tradotto in più di 400.000 malati "del soldato": malattia della dipendenza da morfina. MORFINA (Oramorph®, Twice®, MsContin®): La Morfina è il farmaco di riferimento per gli analgesici forti e rappresenta ancora oggi il farmaco di prima scelta nel controllo del dolore oncologico diintensità moderata-grave perché: permette un efficace controllo del dolore e non presenta un "effetto tetto", ma presenta un basso profilo di tossicità. La Morfina, inoltre, consente di adattare il dosaggio alle richieste analgesiche nelle varie fasi della malattia; può essere usata in modo continuativo per lunghi periodi ed è disponibile in molte formulazioni e dosaggi con costi relativamente contenuti. Generalmente, viene somministrata per via orale ed è ben assorbita, ma ampiamente metabolizzata dal fegato. Non genera maggior dipendenza rispetto agli altri agonisti puri, a parità di efficacia delle dosi impiegate. MECCANISMO D'AZIONE: La morfina è un oppioide agonista puro selettivo per i recettori μ. Gli effetti derivano dalla capacità di mimare l'azione dei ligandi endogeni come le Encefaline, Dinorfine e beta-endorfine. CODEINA: La Codeina o Metilmorfina, deriva dal greco Kódeia, testa di

Il papavero è un isomero naturale della Morfina metilato. Viene somministrata per via orale o rettale e viene utilizzata principalmente come analgesico, spesso in combinazione con paracetamolo o acido acetilsalicilico. Viene anche usata come antitussivo e antidiarroico. L'uso per la sedazione della tosse può provocare un asciugamento delle secrezioni e può indurre nei broncopatici crisi di insufficienza respiratoria.

Effetti collaterali: può causare cefalea, sedazione, depressione, euforia, ipotensione, tachicardia, stitichezza, vomito. La codeina ha un effetto dieci volte meno potente della morfina, pertanto, produce assuefazione fisica in modo proporzionale e provoca una bassa dipendenza psicologica, a meno che si tratti di individui già in passato assuefatti agli oppiacei per i quali va considerata una particolare attenzione.

PARACETAMOLO + CODEINA (Tachidol®, CO-Efferalgan®): L'associazione paracetamolo-codeina possiede una

attività antalgica superiore a quella dei suoi componenti presi singolarmente, con un effetto nettamente più prolungato nel tempo.

AZIONE SINERGICA: il paracetamolo agisce sui meccanismi biochimici centrali e periferici del dolore, mentre la codeina agisce come agonista dei recettori μ degli oppioidi (oppioide debole).

DOSI: viene consigliato l'utilizzo di 1-2 bustine (500mg+30mg) ogni 4 ore max 3 volte/die (6 bustine/die).

IASP (International Association for the Study of Pain - 1986), OMS: "il dolore è un'esperienza sensoriale ed emozionale spiacevole associata a un danno tissutale, inatto o potenziale, o descritta in termini di danno"

Non può essere descritto come un fenomeno sensoriale, bensì deve essere visto come la composizione:

  • PARTE PERCETTIVA, la nocicezione: che costituisce la modalità sensoriale che permette la ricezione ed il trasporto al sistema nervoso centrale di stimoli potenzialmente lesivi per
l’organismo. • PARTE ESPERIENZIALE: quindi del tutto privata, la vera e propria esperienza del dolore che è stata psichico collegato alla percezione di una sensazione spiacevole. L'esperienza del dolore è quindi determinata dalla dimensione affettiva e cognitiva, dalle esperienze passate, dalla struttura psichica e da fattori socio-culturali. Il dolore è fisiologico e si tratta di un sintomo vitale/esistenziale generato dal sistema di difesa, quando rappresenta un segnale d’allarme per una lesione tissutale, essenziale per evitare un danno; può diventare patologico quando si automantiene perdendo il significato iniziale e diventando a sua volta una malattia (sindrome dolorosa cronica) Il dolore è una complessa risposta soggettiva, quindi il più affidabile indicatore dell’esistenza e dell’intensità del dolore è l’autovalutazione del paziente. SCALA VERBALE PER PAZIENTI ADULTI: prevede di

chiedere al paziente di descrivere l'intensità del dolore percepito scegliendo tra: nessun dolore, molto lieve, lieve, moderato, forte, molto forte.

SCALA NUMERICA PER PAZIENTI ADULTI: si distingue in Scala Analogica Visiva (VAS) o Scala Numerica Verbale (VNS / NRS Numeric Rate Scale) e prevede rispettivamente di chiedere al paziente di quantificare l'intensità del dolore percepito posizionando su apposito strumento l'indicatore di intensità del dolore oppure esprimendo un punteggio da 0 a 10, dove 0=nessun dolore e 10=dolore insopportabile.

SCALA ANALOGICA VISIVA delle FACCETTE SORRIDENTI PER I BAMBINI: prevede di invitare il bambino a individuare l'espressione più corrispondente al suo dolore.

OMS nel 1996 ha proposto una scala di valutazione del dolore in prima istanza di tipo oncologico e successivamente adottata anche come linea-guida per il trattamento del dolore muscoloscheletrico.

DOLORE LIEVE: valutazione del dolore secondo scala

visivo-analogica (VAS) da 1-4; in questo caso viene suggerito un trattamento con FANS o paracetamolo ± adiuvanti;

DOLORE DI GRADO LIEVE-MODERATO (VAS 5-6): è suggerito trattamento con oppioidi deboli ± FANS o paracetamolo ± adiuvanti;

DOLORE GRAVE o DA MODERATO A GRAVE (VAS 7-10): è suggerito trattamento con oppioidi forti ± FANS o paracetamolo ± adiuvanti

Gli oppioidi sono considerati i farmaci di scelta per il dolore acuto grave, per il dolore neoplastico e per il dolore cronico non neoplastico, costituiscono la categoria di farmaci con il più ampio spettro di vie di somministrazione (transdermica, intramucosale, orale, i.m., e.v., peridurale, subaracnoidea e a breve anche per via nasale).

• La Morfina e gli altri agonisti puri, a differenza dei FANS, non hanno generalmente un tetto massimo nella loro efficacia analgesica, fatta eccezione per quello imposto dagli effetti collaterali. Quindi all'aumentare della dose,

Aumenta anche l'effetto analgesico. Quello che si può sviluppare è una tolleranza ed una dipendenza farmacologica, per quest'ultimo aspetto è importante ricordare che qualsiasi paziente che utilizza oppioidi può essere svezzato dall'uso di queste sostanze riducendo gradualmente nel tempo e a scalare l'oppioide che egli utilizza.

Si possono associare in questa disassuefazione altre sostanze che possono aiutare a ridurre la dose iniziale. È importante ricordare che l'uso cronico degli oppioidi (pazienti portatori di pompe ad infusione subaracnoidea) induce una tolleranza che va contrastata con la cosiddetta "rotazione degli oppioidi" cioè alternando nel tempo e per tipo il prodotto oppioide allo scopo di mantenere l'efficacia terapeutica.

Effetti collaterali: Gli effetti collaterali più comuni degli oppioidi sono sedazione, tossicità cognitiva, allucinazioni, vertigini, nausea, vomito e stipsi.

ando gradualmente l'intervallo tra le somministrazioni. Inoltre, è importante monitorare attentamente il paziente durante l'uso degli oppioidi per rilevare tempestivamente eventuali segni di depressione respiratoria e intervenire prontamente. Per prevenire la dipendenza e l'abuso degli oppioidi, è fondamentale prescriverli solo quando strettamente necessario e per il periodo di tempo più breve possibile. Inoltre, è importante educare i pazienti sull'uso corretto degli oppioidi e sui potenziali rischi associati. In conclusione, gli oppioidi sono farmaci potenti ed efficaci nel trattamento del dolore, ma devono essere utilizzati con cautela e sotto stretto controllo medico per minimizzare i rischi associati. La sicurezza del paziente è sempre la priorità principale.
Dettagli
A.A. 2019-2020
32 pagine
SSD Scienze biologiche BIO/14 Farmacologia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher francesco.vergnaghi di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di farmacognosia e farmacologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Pavia o del prof Robustelli Saverio.