Anteprima
Vedrai una selezione di 11 pagine su 49
Appunti Estetica della comunicazione Pag. 1 Appunti Estetica della comunicazione Pag. 2
Anteprima di 11 pagg. su 49.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Estetica della comunicazione Pag. 6
Anteprima di 11 pagg. su 49.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Estetica della comunicazione Pag. 11
Anteprima di 11 pagg. su 49.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Estetica della comunicazione Pag. 16
Anteprima di 11 pagg. su 49.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Estetica della comunicazione Pag. 21
Anteprima di 11 pagg. su 49.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Estetica della comunicazione Pag. 26
Anteprima di 11 pagg. su 49.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Estetica della comunicazione Pag. 31
Anteprima di 11 pagg. su 49.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Estetica della comunicazione Pag. 36
Anteprima di 11 pagg. su 49.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Estetica della comunicazione Pag. 41
Anteprima di 11 pagg. su 49.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Estetica della comunicazione Pag. 46
1 su 49
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

ESTETICA CONTEMPORANEA - Walter Benjamin

Walter Benjamin, filosofo e scrittore, nacque nel 1892 a Berlino, morì a Portbou nel 1940 e fu un tedesco. Benjamin fu uno dei più importanti esponenti della trasformazione esperienziale che ha contraddistinto il ventesimo secolo, il suo testo principale è "L'opera d'arte nell'epoca della sua riproducibilità tecnica". Vediamo come l'epoca vissuta dal filosofo è prontamente caratterizzata dai grandi cambiamenti, tra cui la nascita e l'affermarsi dei primi Società di Massa, che ci furono, soprattutto sul piano sociale con l'avvenimento della critica al lavoro di queste nuove tecnologie, le quali stavano cominciando a mutare i metodi di percezione dell'uomo nell'ambito dell'Arte e dell'Estetica.

Fonte: Walter Benjamino, "L'opera d'arte nell'epoca della sua riproducibilità tecnica"

Serialità Nel post-moderno, l'arte ha introdotto la serialità come principio di riproduzione in serie di un'opera d'arte: dunque l'originale conferendo al manufatto artistico quella bruttezza estetica e spirituale senza precedenti. Questa modalità pare aver preso il monopolio del mercato, sopravvento e soprattutto grazie alla sua facilità di produzione. Dunque, lo scopo della riflessione sull'arte di Benjamin sarà proprio quello di interrogarsi sul senso del bello. Esperienza Per Benjamin non si può parlare di esperienza in termini sovrastorici, ma di condizioni che permettono di vedere e sentire quello che è esperibile attraverso un filtro storico. Questa impostazione mentale che viene portata avanti dal filosofo è molto vicina a uno strumento per prendere possesso della propria esperienza. L'ambiente non viene già dato per scontato, è rimodulato e vediamo come la semplice percezione.

La percezione della luce passa a un primo livello percettivo da circostanze storiche, come nel Rinascimento: cambia il modo di guardare, la prospettiva.

La percezione non si basa solo su carattere naturale ma anche storico, attraverso uno spazio totalizzante, che non è solamente un mezzo ma un habitat, un ambiente, in cui è possibile avere percezione.

Il medium va oltre i media come li intendiamo oggi, e comprende, fra le altre cose:

  • Le forme espressive (ad es. la lingua e la pittura)
  • Le forme di rappresentazione (elaborate nel corso del tempo dagli stili storico-artistici)
  • I dispositivi tecnici (ad es. fotografia, cinema, radio e telefono)
  • I media ottici
  • Le strutture architettoniche (capaci di configurare in modo storicamente variabile la distinzione tra il vicino e il lontano, l'interno e l'esterno)

La dottrina della Sensibilità; Benjamin vede l'Estetica come una struttura relazionale, quella dell'Aura-Choc, il rapporto tra

vicino e lontano, il quale si lega alla coppia Aura spazio-tempo, con intende l’intreccio e le caratteristiche che hanno portato alla perdita di essa sono:

  • Unicità
  • Autenticità
  • Hic et Nunc (qui ed ora)
  • Tradizione
  • Tramandabilità
  • valore “estetico” di un’opera d’arte

Walter Benjamin ci offre un ottimo metro per giudicare il senza cadere nell’assolutismo totalitarista. A parer suo vi sono due tipi di creazioni artistiche:

  1. aventi un Aura
  2. quelle senza questa, definite (= morte dell’arte)

Quindi “l’arte “aura”, grazie al suo rasserenante esistere in un luogo per volta, fissità nello spazio e nel tempo, possiede una che consente all’osservatore quella azione statica della contemplazione e della critica ragionata, essenziali per concepire un’opera d’arte in quanto tale. goduta

Apprezzata tempo, introspezione

L'opera d'arte avente un'aura per essere e necessita di riflessione e raccoglimento, e su di essa. L'osservatore attento e predisposto al in questo caso, penetra nell'opera, si immerge. La massa distratta sprofonda, vi si Al contrario la e disattenta fal'opera collettività disattenta d'arte in sé perché la sua ricezione avviene tramite la e in maniera superficiale. Riproduzione

Questo ampio discorso, quindi, mira alla critica per quella che Benjamin chiama Tecnica, Riproducibilità proprio perché la è uno degli aspetti fondamentali che porta alla distruzione dell'Aura. Tuttavia, anche in caso di una riproduzione tecnica ma perfetta, l'Hic et Nunc esistenza irripetibile nel luogo in cui si trova, dell'opera d'arte: la sua con la sua concetto della sua autenticità storia. Hic et nunc dell'originale costituiscono il che si sottrae così alla

Riproducibilità non solo tecnica. Percezione sensibilità. La distruzione dell'aura comporta una perdita di unicità per ciò che è nel mondo ed è cresciuta la riproduzione dello stesso genere ed è arrivata a un punto tale che per mezzo della riproduzione si attinge a un genere unico. L'uguaglianza si manifesta anche in ciò che è merce di scambio. Vediamo come Benjamin considerava l'Arte come una struttura all'interno di una struttura economica sociale.

L'industria culturale è una nuova tipologia di industria che si riferisce all'attività umana diretta alla produzione di beni o servizi, nelle forme più semplici e meno organizzate. Nella nostra contemporaneità è nata però una nuova tipologia di industria: l'Industria Culturale. Industria Culturale e Industria Tradizionale condividono certamente un interesse di fondo per il vendere qualcosa a qualcuno. Ma l'industria culturale, in qualche modo, va anche oltre questo in Ideologia.

modificare il modo di pensare quanto capace di creare una tendono a voler delle inaccettabile masse. L'idea dei media come prospettive neutre è Si instaura, attraverso essa, un Manipolazione Bisogno. circolo di e Culturali" Ma i "Monopoli sono deboli e impotenti rispetto a quelli industriali. Poiché devono soddisfare i detentori del potere se non vogliono che la loro sfera d'influenza nella società di massa sia eliminata. L'industria culturale non si rivolge solo a un certo tipo di persone, essendo di base portatrice di una totalizzante ampia capillare ideologia. La sua permeazione sociale è sempre più edinamiche di classe Questo tipo di industria è inoltre legata a quelle che influenzano il periodo élite storico, cioè una che domina su tutti gli altri. In questo tipo di mondo non c'è differenza tra un prodotto di basso o alto livello, semplicemente segmentano la vendita Target, in diversi.

Il modo in cui procediamo in maniera diretta. Il pubblico prodotto statistico, diventa quindi come esempio che si addice anche alla nostra statistica; contemporaneità in quanto viviamo sotto un'ottica teniamo traccia dei dati del nostro sonno, delle nostre calorie, ecc. di scelta"

L'industria culturale propone e sbandiera questa "idea per mostrarsi come contrapposta non esiste; alla vecchia industria totalitaria, ma, in realtà, la pubblicizzata scelta i prodotti culturali identici, sono sempre i pregi e gli svantaggi discussi dai conoscitori servono solo ad eternare la parvenza di una Concorrenza e di una possibilità di scelta. livellamento tra particolare e universale,

Quello che si osserva è un quello spazio di ricerca di senso già preconfezionato senso svanisce a vantaggio di un e imposto al fruitore. Parodia,

Si arriva a parlare di sostituzioni di produttori e di consumatori, processo che porta all'Anestetizzazione, un impoverimento dell'immaginazione.

Ogni mediazione paralizza le capacità di percezione dello spettatore incapace di sentire e di avere presa sulla realtà, viene infatti chiamata "industria" in questo modo si viene a perdere l'autenticità della riproposizione del reale; rappresentazione del lavoro differenziandola dalla natura di cui poteva essere imitazione ma era realtà mediata, delineata. Ora si crea un illusorio confondere tra un'imitazione meccanica e spontaneità senza valori propri. Avviene un vero e proprio annichilimento della novità, esclusa. La di principio, è Per quanto, comunque, si cerchino contestualmente modi nuovi per perpetrare e mantenere lo status quo dell'industria culturale. contenuti pensati attentamente a tavolino nuovi effetti sono e ciò che rimane è la necessità di stesso schema. che restino, però, sempre nello Tutto si presenta già in anticipo, si presenta a si traveste da natura prima vista come lecito e riconosciuto.

Si spaccia la routine per natura, cioè ciò che è routine. Divertimento schiacciato. Allo stesso modo il viene manovrato dall'alto, l'essere umano è da all'effettiva felicità, questa cultura economica scorretta che trova nel divertimento un'alternativa egli si estranea e non rimane spazio di riflessione attiva. Soggetto passivo, consumatore, manipolato. Lo spettatore diviene un mero che viene da un lato sviluppo di bisogni verso lo e, dall'altro, lo si abitua alle caratteristiche richieste dalla società dell'industria culturale. Catarsi inversa. Si può notare come avviene una si abitua l'uomo a reagire nella stessa maniera, non reagire, cioè a produttore sfruttato. Il consumatore è il fulcro dell'industria; infatti, è un un consumatore a cui instillati bisogni vengono ed è abituato a questa realtà, gli viene offerto un senso e diventano tutti ombre. Pubblicità,

Il linguaggio dell'industria culturale è in qualche modo simile alla propaganda dominante ed è uno strumento della società dello spettacolo. Con il termine "società dello spettacolo" si intende un insieme di individui dotati di diversi livelli di autonomia, relazione ed organizzazione che, variamente aggregandosi, interagiscono al fine di perseguire uno o più obiettivi comuni. Vediamo però come la società degli anni Quaranta e Cinquanta viene definita da Guy Debord come un accumulo di spettacoli.

Dettagli
A.A. 2021-2022
49 pagine
40 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-FIL/04 Estetica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher federicazanchetta289 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Estetica della comunicazione e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università telematica Guglielmo Marconi di Roma o del prof Riolo Manuel.