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Il transfert laterale
Il transfert laterale è inteso come qualcosa diretto a un oggetto nella realtà esterna e che ha il significato di alleggerire il transfert sull'analista mentre l'acting out non ha sempre a che fare con una relazione. Entrambi si manifestano fuori dalla cornice di finzione del setting e per questo sono sempre stati intesi come resistenza. Per Grimberg l'acting è come un sogno drammatizzato e agito durante la veglia, sogno che non può essere sognato. Una visione tradizionale li considera come attacchi all'analisi e come resistenza; l'altra li riconduce il significato alla seduta stessa, distinguendo tra acting e racconto dell'acting e vede quest'ultimo come un sogno non sognato nell'attualità della seduta. Etchegoyen: l'atto per il quale, invece di pensare il seno buono come assente lo si espelle come seno cattivo presente come elemento beta è il prototipo dell'acting out. Coppie binarie:transfert classico o molecolare- esteso: criterio dimensionale
transfert patologico- fisiologico: criterio di valore o processo
transfert positivo – negativo: criterio clinico
transfert nevrotico- psicotico: criterio psicopatologico
ricordare- agire: criterio metapsicologico
transfert del paziente – controtransfert dell’analista
transfert in riferimento a una teoria del soggetto isolato – secondo modelli relazionali o intersoggettivi: criterio epistemologico
bion critica radicalmente il controtransfert dicendo che non può usarsi in analisi perché oggetto inconscio. Esalta il qui ed ora e radicalizza il concetto di controtransfert trasformandolo in qualcos’altro (capacità negativa, fede, trasformazione in O passione). Si concentra sul trans, su ciò che sta nel mezzo. Più che distinguere tra vari tipi di controtransfert va oltre e scardina le nozioni classiche. Nel modello del campo analitico
il campo è ciò che si costituisce dinamicamente all'incrocio delle identificazioni reciproche di paziente e analista. Si dice che tutto ha a che fare con il transfert e che il campo si ammala della malattia del paziente. In questo modello l'asse orizzontale (interazione) non azzera una visione del paziente e dell'analista non azzera l'asse verticale (storia personale). Il fattore terapeutico quindi non è la verità dell'analista sul paziente a quella che riesce a raggiungere con il paziente. Quando in un modello di campo dallo sfondo il punto di vista del soggetto isolato torna in primo piano, il transfert e il controtransfert sono visti come frattali, descrizioni legittime di fenomeni che possono estendersi lungo una scala che va dal grado zero del microtransfert al controtransfert psicotico o delirante. Da una visione intersoggettiva in questo modello si reputa l'attenzione del qui e ora, i dettagli minimi... al centro come
agente di cura vi è la mente dell'analista. Non è tanto importante chi dice cosa ma lo sviluppo narrativo e la qualità delle trame narrative che si delineano che rappresenta l'indice della capacità di simbolizzazione della coppia. Metalessi, la retorica dell'interpretazione di transfert: sono delle effrazioni della cornice narrativa. L'interpretazione di transfert è un operatore metalettico, un dispositivo retorico, uno schema narrativo grazie al quale l'analista irrompe nel testo dell'analisi di continuo. Questo concetto ci aiuta a capire che l'esperienza è costruita e che l'interpretazione di transfert è congegno con cui l'analista attua sistematiche e intenzionali effrazioni del setting mentale del paziente. Egli viola ripetutamente la prospettiva del paziente e ciò può essere trasgressivo o potenzialmente trasformativo. L'interpretazione di transfert è
L’analista che vuole dare un’interpretazione di
L’interpretazione di
Bisogna trovare equilibrio tra i due.
L’analista può essere vista come un tipo di narratività in ambiente virtuale dove analista e paziente sono autori e attori.
L’interpretazione del
Quest’ultima va
La data quando è solo debolmente interattiva e promette di risultare abbastanza immersiva. Interattività debole vuol dire che l'analista si comporta naturalmente, che rende invisibile la tecnica e che parla un linguaggio autentico e quotidiano. Transfert e controtransfert sono importanti per l'analista perché descrivono la dinamica della relazione terapeutica. Lo scopo della terapia è aumentare la capacità del paziente di dare un senso personale alla propria esperienza.
3. Interpretazione psicoanalitica e dialogo clinico: la concezione più classica della psicoanalisi si riferisce all'interpretazione ristretta, quella esplicitamente comunicata dal paziente. Secondo Ferro dovrebbe essere considerata come esplicitazione, mediante psicoanalisi, del senso latente nei discorsi e delle condotte del soggetto. Per Laplanche e Pontalis era la comunicazione fatta al soggetto e tendente a farlo accedere al senso latente secondo regole imposte.
dall'evoluzione della cura.
- Interpretazione dei sogni: Freud ne utilizzava sempre più di una e le elaborava con modalità soggettive (il sogno è una creazione individuale), inclusive (le ipotesi vengono tenute in conto anche quando sono contraddittorie), integrative (in base al principio di sovradeterminazione intende le interpretazioni come punti di partenza potenzialmente sempre validi e provvisoriamente tutti utili). La sovradeterminazione o determinazione multipla si riferisce all'osservazione che qualsiasi formazione psichica è riconducibile a tanti fattori psichici determinanti. La psicoanalisi è una disciplina scientifica perché usa metodi riproducibili e mira a produrre risultati clinici concreti.
- Interpretazione del transfert: il racconto è utile a comprendere i vissuti transferali attuali. Inizialmente il transfert era inteso come fattore di ostacolo alla cura e dopo come motore emotivo e affettivo della stessa.
- Costruzioni e ricostruzioni: interpretare direttamente o indirettamente. La costruzione può essere efficace anche senza riscontri mnestici e deriva dal potere dell'analista. L'attività interpretativa non è più da intendere come competenza psichica inizialmente esercitata dall'analista ma che in seguito è divenuta una capacità autoprotettiva, autodescrittiva.
Tecnicamente possibile la psicoanalisi infantile elaborando un metodo per lavorare con bambini anche molto piccoli: la tecnica del gioco. Per lei le interpretazioni erano il solo strumento con il quale si poteva affrontare in modo efficace l'angoscia dei pazienti. La scuola kleiniana aveva radicalizzato l'insegnamento di due argomenti controversi di Freud: l'importanza della pulsione di morte e la centralità del transfert. Il gruppo kleiniano si distingueva dagli altri per la frequenza nel ricorso delle interpretazioni di transfert e per l'insistenza a sottolineare le disposizioni emotive negative del paziente. Anna Freud invece mirava a descrivere le modalità con cui la psiche si difende dai contenuti inconsci. Alla fine degli anni 70 è mutato l'orizzonte concettuale in cui operano gli analisti di tutto il mondo, si è aperta la possibilità di collaborazione per la ricerca che in passato non era pensabile. Negli anni 80 si avviarono
pratica terapeutica. Il processo di confronto e scambio tra diverse teorie ha portato alla nascita di una stagione di pluralismo teorico e di ripensamento che ancora oggi caratterizza il campo della psicoanalisi. L'autonomizzazione del pensiero clinico ha avviato una serie di processi che hanno orientato la ricerca psicoanalitica in tre ambiti distinti: la verifica empirica delle ipotesi psicoanalitiche tradizionali, la possibilità di collaborazione scientifica con discipline che hanno oggetti di ricerca simili alla psicoanalisi e il rinnovamento della ricerca clinica e concettuale. Il gruppo di ricerca EPF (European Psychoanalytical Federation) è nato in seguito all'interesse rinnovato degli psicoanalisti nello studio del dialogo clinico e alla diffusione delle nuove metodologie di indagine. Esso si articola in due grandi aree di lavoro: un working party dedicato allo studio delle teorie che possono influenzare in modo sottile il lavoro clinico e un gruppo dedicato allo studio del dialogo clinico, analizzando gli interventi attuati dall'analista nella pratica terapeutica.Stanza d'analisi
Il risultato del lavoro è un processo di descrizione, classificazione e definizione della tecnica psicoanalitica che ha prodotto una serie di griglie utili a ripensare l'attività clinica.
Interventi dell'analista divisi in sei grandi categorie:
- Volti a mantenere il setting
- Che aggiungono elementi discorsivi allo scopo di facilitare il processo inconscio (usata per categorizzare commenti semanticamente ambigui e polisemici che mirano a incoraggiare associazioni e collegamenti)
- Domande, chiarificazioni e riformulazioni che mirano a rendere chiari alcuni temi del materiale psichico (classicamente interpretativi)
- Interventi intesi a designare il qui ed ora emotivo e fantasmatico dello scambio con l'analista (designa il prototipo di transfert così come erano state originariamente descritte da Stratchey)
- Costruzioni finalizzate a fornire significati elaborati ai fatti clinici (vengono riunite
molteidee)• reazioni improvvise ed eccessive che non è facile mettere in relazione con il metodo usuale