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Arte dell'interpretazione
3 principali interpretazioni:
- quelle esplicitate con interventi discorsivi concreti dell'analista
- quelle che l'analista decide di non dare perché pensa che potrebbero ostacolare il processo psicoanalitico
- quelle che l'analista formula tra sé e sé, che costituiscono il suo dialogo interiore
L'interpretazione psicoanalitica è un continuum di fenomeni che vanno dall'interpretazione come attività interiore dell'analista all'interpretazione come iniziativa comunicativa del soggetto che mira a sviluppare i processi di pensiero del proprio interlocutore.
Categorie d'intervento che costituiscono le tipologie dell'interpretazione psicoanalitica in senso stretto (classica); esse non si escludono l'una con l'altra (associate al caso di Carlo):
- l'interpretazione di contenuto inconscio del materiale, presente quando il contenuto del discorso del paziente
Il processo analitico introducendo nello scambio comunicativo elementi troppo esterni alle tematiche che si stanno affrontando (nel caso di Carlo l'analista fa un'interpretazione di campo, ma non la esplicita al paziente. Egli si chiede se la difficoltà del paziente a concludere l'analisi non possa dipendere anche dal crearsi, nella fase di lavoro in cui opera la coppia analitica, di quella situazione definita bastione: ovvero una resistenza costituita da un lato dai fenomeni di riatualizzazione della storia del paziente (relazione con la madre da cui ha difficoltà a separarsi) e dall'altro dalle difficoltà e resistenze personali dell'analista a dare per conclusa l'analisi e a lasciar andare il paziente).
6. L'interpretazione NEL campo è un intervento che rimane all'interno della scena del campo analitico, senza introdurre un punto di vista esterno rispetto a quest'ultimo. Lo scopo è far si che la coppia
Analitica prende atto di ciò che accade nella relazione e sviluppa una conoscenza, prima implicita e poi esplicita, del processo in cui è coinvolta.
La lunga interpretazione fornita al paziente, analizzata in modo dettagliato qui sopra, tiene presente le difficoltà della copia analitica ad affrontare la conclusione del lavoro e la separazione. In attesa che le emozioni si evidenzino, l'analista propone una sintesi del lavoro fatto insieme al paziente, che mira a facilitare l'acquisizione della metodologia autocritica su cui si basa l'intervento analitico.
Interpretazioni indirette, implicite, insature e non immediatamente interpretative → configurano tipologie d'intervento che si sovrappongono tra di loro e che rimandano a concetti che risultano da ipotesi ancora aperte, che mirano ad esplorare gli aspetti pre-discorsivi, insieme consci e pre-consci, del funzionamento psichico dell'analista, della coppia analitica e del campo psicoanalitico bipersonale.
Sono processi psichiciche si interpongono tra l'ascolto del materiale clinico e l'iniziativa comunicativa che prende vita nell'osscambio tra l'analista e l'analizzando. Queste comprendono:- la rêverie psicoanalitica consiste nella disponibilità ad accogliere, pre-consciamente e inconsciamente, le emozioni più penose e frustranti, trasformandole in pensieri prima metabolizzati mentalmente dalla madre e poi fatti propri dal bambino. È dal ripetersi di processi di elaborazione e contenimento emotivo come questi che trae origine l'apparato per pensare i pensieri e la coscienza oggettiva.
- il talking-as-dreaming riguarda una modalità narrativa che la coppia analitica realizza in seduta in un clima in cui allude al gioco, alla creatività libera. L'analista non si affretta a trovare il senso clinico di ciò che dice il paziente, piuttosto si attarda volentieri per cercarlo insieme a lui, fiducioso che egli possa
Emergere quasi da sé. Le trasformazioni in sogno prevedono la trasformazione in sogno di qualsiasi narrazione del paziente, in modo da risognare insieme (analista e analizzando) il percorso svolto. Il premettere mentalmente dell'analista il predicato "ho fatto un sogno" alla comunicazione del paziente spoglia la realtà esterna dalla sua ricchezza, predisponendo l'analista a un'interazione più sognante possibile. L'analista si trova a dover fare una decostruzione della narrazione del paziente e la ricostruzione di una scena attraverso le trasformazioni che opera.
L'arte della conversazione analitica può essere paragonata all'arte del contrappunto, quella della giustapposizione di una melodia data (il tema discorsivo inizialmente scelto dal paziente) con altre organizzazioni melodiche più o meno autonome tra di loro (interventi saturi/insaturi dell'analista). Il contrappunto studia la pluralità
di motivi stilistici inseriti in un testo allo scopo di produrre effetti particolarmente allusivi o suggestivi.
L'arte della conversazione analitica presenta 3 fasi successive:
- Premettere, all'ascolto di ogni sequenza discorsiva, una formula che non è mai stata pronunciata ma che deve essere considerata costitutiva della situazione analitica "ho sognato che..", trasformare in sogno - sospendere il giudizio sulla realtà esterna al lavoro clinico - contribuire alla ricostruzione e armonizzazione delle sequenze melodiche affinché possano essere meglio pensati i pensieri non ancora ripensati e possano emergere nuovi pensieri/racconti che rischiano di essere soffocati.
ESEMPIO: Alessandro è l'unico figlio maschio, vive ancora con i genitori e incomincia a ricondurre le proprie difficoltà all'influenza inibente esercitata su di lui da Grandi Personalità della sua famiglia (padre, nonno, madre). Un giorno
Alessandro li paragona a sequoie; da li l'analista, adottando la tecnica della prima fase del contrappasso (trasformazione in sogno) comincia a chiacchierare sull'argomento discutendo la vegetazione che trova nei dintorni delle sequoie. Il simbolo della sequoia è un personaggio co-narrato dalla coppia analitica, che ha preso vita nel lessico familiare della loro coppia. La sequoia segnala una riorganizzazione della capacità di Alessandro di rappresentare le relazioni conflittuali e verticali. Il pensiero dell'immagine della sequoia ha dovuto essere prima individualizzato dall'analista come fatto scelto su cui focalizzare il proprio interesse, poi essere verificato come elemento simbolico che potesse funzionare come riorganizzatore narrativo, infine è stato reimpiantato in una diversa dimensione discorsiva dove ha potuto nuovamente prosperare.
CONCLUSIONE: l'interpretazione psicoanalitica dei fenomeni psichici è sempre stata il risultato
di crescita del paziente.4. Winnicottiano→ guarda alla relazione madre-bambino, alla transizione dallo spazio transizionale al mondo esterno, alla capacità di giocare e di essere creativi.5. Lacaniano→ guarda alla struttura del linguaggio, alla simbolizzazione, alla funzione del desiderio e alla costruzione del soggetto. Ogni modello ha le sue peculiarità e il suo approccio specifico, ma tutti convergono nell'importanza di comprendere l'inconscio e il suo ruolo nella vita mentale. L'alleanza clinica, quindi, diventa uno strumento fondamentale per favorire la consapevolezza dell'inconscio e per promuovere la crescita e il benessere del paziente. È importante sottolineare che l'alleanza clinica non è l'unico strumento di intervento, ma deve essere integrata con altre modalità terapeutiche per potenziare la capacità di pensiero e di contenimento del paziente. CAPITOLO 4 MODELLO ONIRICO DELLA MENTE I modelli più importanti in Europa: 1. Freudiano → guarda agli eventi storici, alla rimozione, alla ricostruzione, all'infanzia, ai traumi, alle teorie delle pulsioni e alle vicissitudini. 2. Kleiniano → guarda alla vita fantasmatica precoce, alle fantasie inconsce, alle vicissitudini con l'oggetto primario, alle scissioni e integrazioni, al movimento PS e D, all'istinto di morte, al peso dell'invidia. 3. Bioniano → guarda di più allo sviluppo degli strumenti per sentire, sognare e pensare; allo sviluppo del modo in cui funziona la mente e delle qualità di essa che possono essere sviluppate nel cammino di crescita del paziente. 4. Winnicottiano → guarda alla relazione madre-bambino, alla transizione dallo spazio transizionale al mondo esterno, alla capacità di giocare e di essere creativi. 5. Lacaniano → guarda alla struttura del linguaggio, alla simbolizzazione, alla funzione del desiderio e alla costruzione del soggetto.uo;esperienza del campo diventa un viaggio nella memoria collettiva, un intreccio di narrazioni che si intrecciano e si sovrappongono, creando un tessuto complesso di significati.5. Di campo→ nel campo la seduta diventa un luogo di confronto e di scambio, dove le persone possono condividere le proprie esperienze e trovare sostegno reciproco. Il campo diventa un luogo di comunità, dove le persone si sentono accettate e comprese.6. Di campo→ nel campo la seduta diventa un momento di riflessione e di autoconoscenza, dove le persone possono esplorare i propri pensieri e sentimenti più profondi. Il campo diventa uno spazio sicuro per esplorare se stessi e per crescere personalmente.7. Di campo→ nel campo la seduta diventa un'opportunità per sviluppare nuove abilità e competenze. Le persone imparano a gestire lo stress, a comunicare in modo efficace e a prendersi cura di sé stesse. Il campo diventa una palestra per la mente, dove si possono allenare le proprie capacità mentali.8. Di campo→ nel campo la seduta diventa un momento di connessione con la natura e con il mondo circostante. Le persone possono godere della bellezza del paesaggio e riscoprire il piacere di essere in contatto con la natura. Il campo diventa un'oasi di tranquillità e di serenità.