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LA NATURA MACROECONOMICA DEL PROGRESSO TECNOLOGICO

Gli alti salari dei paesi ricchi li indussero a risparmiare lavoro intensificando l'impiego del capitale:

circolo virtuoso del progresso → gli alti salari inducono produzioni capita intensive che sostengono

un nuovo aumento dei salari: base della crescita nei paesi ricchi. Funzione di produzione: relazione

matematica che indica quanto PIL può produrre un paese con la sua dotazione di lavoro e di

capitale. Il cambiamento dell'economia mondiale: ottenere più prodotto per lavoratore aumentando

il capitale per lavoratore. I paesi poveri sono tali perché si servono di tecnologie sviluppate in

passato dai paesi ricchi; nonostante questo anche adottando le nuove tecnologie dei paesi ricchi

rimarrebbero poveri. Il lavoro infatti deve essere molto costoso per rendere conveniente investire il

capitale aggiuntivo: nei paesi poveri non è conveniente sostituire lavoro con capitale perché i salari

sono molto bassi rispetto al costo del capitale.

CAPITOLO 5: I GRANDI IMPERI

A est Europa erano presenti l'impero turco, russo, persiano, Moghul (India), giapponese e cinese. Le

ricchezze dell'Asia attraevano i navigatori europei. Tesi dell'arretratezza della Cina: divieto di

commerciare con l'estero (Smith), elevato tasso di fecondità (Malthus), mancato sostegno

dell'iniziativa individuale (Marx). Per la teoria californiana le condizioni in Cina erano simili; la

rivoluzione industriale è avvenuta in Europa per la presenza di carbone e per i guadagni derivati

dalla globalizzazione. In Asia non erano presenti cause in grado di innescare processi di

cambiamento.

GLOBALIZZAZIONE E DEINDUSTRIALIZZAZIONE

La rivoluzione industriale estromise dal mercato gli industriali asiatici. Fattori che determinarono

fallimento/successo dell'economia tra Waterloo e 2 guerra mondiale:

a) Tecnologia → Industria europea taglia i propri costi grazie a una maggiore produttività, mentre a

est dove i salari erano più bassi non conveniva usare tecnologie industriali.

b) Globalizzazione → Con nave a vapore e ferrovia cadono i costi di trasporto ed aumenta la

concorrenza internazionale; in Asia e Medio Oriente la produzione artigianale non sosteneva la

concorrenza, così la forza lavoro tornava all'agricoltura che rese questi paesi esportatori di grano,

riso e prodotti primari. Principio del vantaggio comparato: i paesi che commerciano fra loro si

specializzano nelle merci che producono con più efficienza per esportarli e importano quelli che

producono in modo meno efficiente. Grazie alla riduzione dei costi di trasporto transnazionale si è

intensificata la concorrenza ed il vantaggio comparato, la ricchezza dei paesi dipende dall'efficienza

della produzione (porta al sottosviluppo del Terzo Mondo).

c) Politiche pubbliche → Per proteggersi dalle importazioni inglesi USA e Europa adottarono

strategie competitive (miglioramenti interni, dazi, banche d'investimenti, istruzione di massa); le

colonie non potevano adottare tali strategie poiché dipendevano dagli interessi delle potenze

coloniali.

I TESSUTI DI COTONE

In Inghilterra aumenta la produttività nell'industria del cotone e avrebbe dovuto crescere quella

indiana nelle produzioni agricole; per il vantaggio comparato questo porta a sviluppo industriale

inglese e deindustrializzazione indiana. Lo spostamento del vantaggio avviene con la caduta dei

costi di trasporto: maggior efficienza delle navi + maggior concorrenza su rotte marittime Europa-

India (quando Inghilterra perde monopolio commerciale 1813 aumenta concorrenza).

Tessitura: prezzo della tela di cotone inglese cala, i compratori consideravano quella inglese e

quella indiana di uguale qualità, quando i prezzi inglesi scesero più di quelli indiani iniziarono a

esportare in India. Siccome importava cotone l'India distrusse completamente la sua industria della

filatura. L'India tuttavia ottenne vantaggio nella produzione agricola; con la coltivazione del cotone

anche in USA del sud i prezzi inglesi scesero e nel 1830 inglese e indiano erano integrati; il prezzo

del cotone grezzo aumentò e portò ad una crescita della coltivazione e dell'esportazione di cotone

grezzo indiano per l'industria tessile inglese. La storia è simile a quella della fine dell'industria

manifatturiera asiatica; il sottosviluppo di certe zone è stato causato dalla globalizzazione del 19

secolo e dallo sviluppo industriale dell'Occidente.

L'INDUSTRIA MODERNA IN INDIA

L'India ebbe un certo sviluppo industriale: investimenti per fabbriche di iuta nel Bengala, industria

di cotone fiorente a Bombay ma l'agricoltura era l'attività preponderante. Per avere sviluppo

economico avrebbe dovuto abbandonare via del vantaggio comparato, ma non fecero nulla per

applicare metodi di sviluppo (dazi, banche d'investimento, istruzione universale, miglioramenti

interni). All'inizio del 1900 crearono una grande rete ferroviaria che creò un mercato nazionale, ma

fu un'occasione persa poiché il governo coloniale fece in modo che le ordinazioni andassero ad

imprese inglesi, non nacquero quindi industrie siderurgiche e meccaniche indiane, ma salì

l'esportazione di quelle inglesi.

CAPITOLO 6: LE AMERICHE

Le civiltà indigene del nuovo mondo sono crollate e sostituite da quella europea; diverse traiettorie

di sviluppo del Nord e del Sud America che derivano dall'epoca coloniale sia per motivi geografici

che demografici. Aspetti del commercio: prodotti inglesi a basso costo bloccavano la

industrializzazione + esportazione di prodotti agricoli stimola popolamento e apre la strada

all'industrializzazione. Il Nordamerica aveva un vantaggio sia per la maggior vicinanza all'Europa

(alti costi di trasporto) e per configurazione geografica favorevole e fertile. Al nord il clima non era

malsano per gli europei che si moltiplicarono, mentre al Sud vi era alta mortalità. Crollo

demografico della popolazione indigena: dovuto a malattie portate dagli europei, sterminio,

schiavismo trattamento disumano. Gli effetti furono diversi: al Sud gli indigeni erano i 3/5 della

popolazione, mentre al Nord prima dei padri pellegrini vi era anche stata una epidemia tra gli

indigeni, erano in numero nettamente minore ed innocuo.

L'ECONOMIA COLONIALE DEL NORDAMERICA

I coloni erano motivati dal guadagno economico e da un desiderio di fondare una propria struttura

con un tenore di vita alla pari di quello inglese. Popolamento e esportazioni erano strettamente

connesse: staple thesis →(H.Innis) crescita del Canada dovuta alla crescita delle sue esportazioni in

Europa. Caratteristiche delle staple colonies: i prezzi dei prodotti primari erano minori di quelli

europei, proventi delle esportazioni erano maggioranza del reddito coloniale, i ricavi erano maggiori

dei costi e rischi di trasferimento. Esempio della Pennsylvania che faceva concorrenza al grano

inglese, le esportazioni erano il 30% del valore prodotto e con i ricavi acquistavano beni inglesi. La

crescita dell'economia americana attirava sempre più manodopera europea. Le sugar colonies però

danno il miglior esempio delle staple thesis. Tali colonie coltivavano zucchero e caffè in piantagioni

coltivate da schiavi ed esportavano in Europa; i proventi dell'esportazione erano 1/3 di tutte le

entrate ma i padroni spendevano il loro reddito principalmente in Inghilterra. Le colonie meridionali

USA avevano le stesse caratteristiche (riso, tabacco, indaco). Nuove tecniche di coltivazione

aumentarono la produttività della terra e del lavoro; i proventi delle esportazioni erano oltre il 30%

e dipendevano dall'importazione di tessuti e beni di consumo inglesi che pagavano con ricavi delle

vendite di riso e tabacco (zone costiere, Virginia, Maryland). Disuguaglianza economica e sociale

tra le colonie → New England e aria costiera centrale: ugualitarie (schiavi non avrebbero prodotto

reddito sufficiente per coprire i costi); colonie caraibiche: disuguaglianza estrema; stati del sud:

disuguaglianza dell'economia di piantagione + egualitarismo di piccoli coltivatori.

L'alfabetizzazione era molto diffusa nelle colonie (90% in New England), per un vantaggio

economico → il tenore di vita dei coloni dipendeva da commercio e mercato estero quindi saper

leggere, scrivere e eseguire calcoli dava dei vantaggi.

ECONOMIA COLONIALE DELL'AMERICA LATINA

➔ Caraibi e Brasile. Il Brasile era un grande esportatore di zucchero dopo la introduzione della

coltura dai portoghesi da Sao Tomè. Durante la guerra tra Spagna Portogallo e Olanda gli olandesi

occupano Pernambuco e introducono la coltivazione della canna da zucchero nei Caraibi, i quali

essendo più vicini all'europa battono la concorrenza brasiliana. Il Brasile ha fasi di espansione

legate a oro (1700), caffè (1840-1930) e gomma (-1912), tali ondate non evolsero mai in moderna

crescita economica del paese.

➔ Argentina, Cile, Uruguay. La popolazione indigena venne spazzata via da malattie, sterminio e

trattamento disumano. L'Argentina era troppo lontana dall'Europa per potervi commerciare; la

svolta per l'economia di questi paesi si ebbe nel 1850 con il miglioramento delle navi.

➔ Messico e Ande. I conquistadores presero il posto dei governi aztechi e inca (grandi città,

agricoltura produttiva, organizzazione politica e religiosa) imponendo il cattolicesimo. Indigeni

erano ridotti a schiavitù; gran parte del Messico era di proprietà di ricchi spagnoli sotto forma di

terreni chiamati haciendas.

Differenza col nord: geografia impediva a Perù e Messico di esportare prodotti primari agricoli. In

Messico Veracruz non era tanto più distante dall'Europa, ma c'era il problema degli alti costi di

trasporto interni tra il litorale e l'altopiano interno. L'unica merce che esportavano era l'argento che

aveva effetti inflazionistici (aumento di moneta spingeva prezzi e salari sopra i livelli mondiali)+

non generava molti posti di lavoro + reddito delle miniere d'argento era nelle mani di pochi ricchi

proprietari. Quando viene conquistato il Messico ha una popolazione molto elevata e i salari erano

bassi, il salario reale aumentò al crollo della popolazione indigena, aumentò di nuovo dopo il 1650

nonostante la crescita a 6 milioni, l'aumento della domanda di lavoro rifletteva aumento di

produttività in economia. Trasformazione dell'agricoltura, del trasporto, nuovi prodotti

manifatturieri. Vi era tuttavia una grande disuguaglianza sociale che si rivelò deleteria per la

crescita dopo l'indipendenza.

L'INDIPENDENZA: GLI STATI UNITI

1776 indipendenza, 1787 costituzione. Decollo dell'economia, staple theory, periodo pre-bellico,

crescita demografica e raddoppiamento del reddito pro capite. Dopo il 1793 si diffuse la

coltivazione del cotone per mano degli schiavi africani. La d

Dettagli
Publisher
A.A. 2014-2015
11 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/12 Storia economica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher SilviaDiazzi di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia economica contemporanea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Verona o del prof Pegrari Maurizio.