Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
Il reddito pro capite in tutti e 43 i paesi
Se tutti i Paesi analizzati vengono messi nel medesimo grafico (al lato), si nota che la convergenza non c'è, anzi forse divergono. Ma comunque anche se paesi precedentemente poveri fossero diventati più ricchi e viceversa, non vi sarebbe convergenza. Cosa sta dietro a questo approccio?
I fatti appena visti, mostrano che la convergenza c'è, ma non sempre, quindi non è la regola. Il tema della convergenza viene diviso in due parti, due aspetti:
- Fatti (esplicati precedentemente con i grafici)
- Teorie
L'idea di convergenza, i paesi più poveri ad un certo punto riescono a crescere in modo più veloce rispetto ai più ricchi. Se noi osserviamo l'andamento dei Paesi più avanzati (paesi dell'OCSE) in un periodo recente, post seconda GM, si può notare che si ha una convergenza nel PIL pro capite. Questa cosa dipende da una convergenza o dal fatto che sono
stati scelti certi paesi? Se si scelgono i paesi del 1950 avevano un reddito di 2000 dollari, si nota che effettivamente vi è convergenza, ad eccezione dell'Argentina che era molto ricco ma con il tempo è divenuto povero. Se noi prendiamo un'ottica di lungo periodo e prendiamo più paesi notiamo che ci sono convergenze e divergenze. Ma dobbiamo osservare che nel corso di 800 anni di storia, il ruolo di leadership non è cambiato molto, in quanto il cambio nel lungo periodo: Italia, Olanda, Gran Bretagna e USA. Se si analizza un campione di Paesi si nota che noi abbiamo convergenza per certi Paesi del mondo e non per altri. La convergenza non è la regola. Teorie: - Modello neoclassico (modello Solow): assume rendimenti decrescenti, cioè quando si raggiunge un certo livello di sviluppo, specialmente un certo livello tecnologico, ad un certo punto c'è un ristagno della crescita, la tecnologia è comunque esogena, libera perTutti e questo crea quindiconvergenza. Questo modello è entrato in crisi quando è venuto fuori che i tre fattori principalmenteconsiderati (terra, capitale e lavoro) spiegavano abbastanza poco della crescita di un Paese, cheinvece veniva meglio esplicata dal residuo.
Il problema del residuo o black box, spiega che in realtà il grosso peso di questo residuo era propriola tecnologia, che spiega come mai c'erano Paesi che nella crescita economica erano più rapidirispetto ad altri. Questo però era in contraddizione con il modello neoclassico, perché in realtà latecnologia non era accessibile a tutti. Quindi si denota il problema del residuo e l'importanza degliinvestimenti.
La new growth theory si sviluppa negli anni 80 per risolvere questo problema, afferma che perutilizzare la tecnologia ci fosse la necessità di utilizzare anche altri fattori, il capitale umano. Vi nuovielementi che determinavano la crescita.
come capitale umano, la popolazione, così come la tecnologia che veniva endogenizzata, cioè considerata da questi nuovi approcci teorici.- Sostanzialmente esistono due approcci alla tecnologia. Innanzitutto, si parte dal perché la convergenza dovrebbe essere la regola? Abbiamo già visto che non è la regola, non è assoluta, ma quali potrebbero essere i meccanismi che spingono verso la convergenza? Immaginiamo che alcuni uffici di varie società scoprono che un lavoratore è molto più produttivo se lavora in un ambiente fresco nel periodo estivo, allora queste società cominciano a pensare che l’aria più fresca incrementa la loro capacità lavorativa, è interesse dell’imprenditore offrire al lavoratore un ambiente fresco. Immaginiamo che queste società introno alla Seconda guerra mondiale, cominciano a pensare di costruire ambienti più freschi e quindi nei Paesi più
Continuano a tirare queste due rette, D raggiunge B e quindi nel lunghissimo periodo vi è una convergenza che si realizza attraverso il raggiungimento dello stesso livello di ricchezza. Quest'ipotesi fa vedere come il paese indietro sfrutta un piccolo vantaggio del paese leader, ossia i suoi rendimenti decrescenti, per raggiungere il paese leader. Il paese leader in realtà è quello che va da EF, cioè cresce in maniera molto più lenta. Da questa slide si ricava che la teoria dice che il Paese che sta dopo siccome utilizza il progresso tecnico disponibile, c'è un'assunzione in questo caso per cui il progresso tecnico è disponibile per tutti, basta comprarlo per disporne, per cui nel lungo periodo D converge con B, che è un tasso di crescita ipotetico nazionale di un certo Paese. Il punto E parte molto più ricco di C e nel lungo periodo c'è una convergenza che se assumiamo che quella traiettoria è
sempre la stessa, si avrà nel lungo periodo una forte convergenza che porterà il paese arretrato a raggiungere il paese leader. Questa è l'idea di convergenza, i rendimenti decrescenti fanno crescere più lentamente il paese leader. C'è però un approccio un altro approccio teorico che sostiene che la convergenza è condizionata: - Convergenza condizionata, condizionata perché l'assunzione principale che si fa è quella che la tecnologia non è disponibile per tutti, è un bene complesso che si può utilizzare solo se ci sono determinate condizioni, qui nasce l'idea di condizionata. I paesi non hanno tutti gli stessi tassi di crescita della popolazione; quindi, non esiste un'unica retta di crescita stazionaria come la precedente, ma c'è un mondo molto più complesso. Ai Bi percorso paese leader AB percorso paese arretrato EF paese leader CD paese arretrato Nel grafico,c'è il percorso del paese leader, il percorso del paese arretrato, con un tasso di crescita considerevole ma più lento e poi c'è il paese leader e il paese arretrato che vanno a seguire un percorso intrinsecamente diverso, cioè non esiste una linea di crescita ottimale, che è quella stazionaria, a cui ci si adegua, ma ognuno ha il suo riferimento. In questo caso, il paese leader ha una traiettoria di crescita molto ripida, mentre il paese arretrato va molto più piano. Il modello incondizionato, secondo questo approccio, non funziona, perché ognuno di questi paesi converge rispetto ad un suo ipotetico tasso di crescita; quindi, sostanzialmente c'è l'idea che i rendimenti decrescenti possono colpire anche il paese arretrato. Ma qual è l'idea più forte di questo modello? L'idea più forte di questo modello è quella in relazione alla disponibilità di tecnologia, cioè
questi modelli fanno capire che la tecnologia non è la manna che casca dal cielo, è complesso, cioè questo in qualche modo mette in luce come i modelli di imitazione delle tecnologie e di adozione siano in realtà complessi e condizionati al possedere alcune determinate caratteristiche. Nella sostanza l'esistenza di una distanza tecnologica, di un gap tecnologico tra Paesi non garantisce il fenomeno della convergenza tra paesi, come invece assumono i modelli di convergenza incondizionata, cioè essere arretrati non vuol dire necessariamente andare più veloci. Per cui, quali sono i fattori necessari? Le condizioni necessarie? I fattori necessari per la convergenza sono sostanzialmente due: - Social capabilities, insieme di competenze che un paese deve avere; - Congruenza tecnologica, ossia il paese deve avere delle caratteristiche per cui le tecnologie che sono sempre sviluppate dai leader ma possano essere sempre utilizzati. Quindi questoIl trasferimento della tecnologia da Paese a Paese è molto più complesso, non consente di fare un semplice adattamento.