Anteprima
Vedrai una selezione di 15 pagine su 67
Appunti esame totale Storia economica Pag. 1 Appunti esame totale Storia economica Pag. 2
Anteprima di 15 pagg. su 67.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti esame totale Storia economica Pag. 6
Anteprima di 15 pagg. su 67.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti esame totale Storia economica Pag. 11
Anteprima di 15 pagg. su 67.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti esame totale Storia economica Pag. 16
Anteprima di 15 pagg. su 67.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti esame totale Storia economica Pag. 21
Anteprima di 15 pagg. su 67.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti esame totale Storia economica Pag. 26
Anteprima di 15 pagg. su 67.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti esame totale Storia economica Pag. 31
Anteprima di 15 pagg. su 67.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti esame totale Storia economica Pag. 36
Anteprima di 15 pagg. su 67.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti esame totale Storia economica Pag. 41
Anteprima di 15 pagg. su 67.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti esame totale Storia economica Pag. 46
Anteprima di 15 pagg. su 67.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti esame totale Storia economica Pag. 51
Anteprima di 15 pagg. su 67.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti esame totale Storia economica Pag. 56
Anteprima di 15 pagg. su 67.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti esame totale Storia economica Pag. 61
Anteprima di 15 pagg. su 67.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti esame totale Storia economica Pag. 66
1 su 67
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

BATTAGLIA DEL GRANO

Orientò verso le culture cerealicole il nostro paese, idea di ridurre progressivamente la dipendenza estera

per il grano, venne aumentato il protezionismo doganale per ridurre la dipendenza estera, avendo come

risultato un aumento delle rese per ettaro(tramite l’uso di fertilizzante), allargamento della superficie del

grano(soprattutto al sud), criticata perché venivano a meno le culture specializzate più redditizie.

POLITICA ECONOMICA DEL FASCISMO

Un bilancio: La politica economica di De stefani

Le cose che erano andate bene furono: Boom delle export, Pareggio di bilancio, sostegno al credito

emersero anche effetti negativi: aumento dell’inflazione(comprometteva il potere d’acquisto), svalutazione

della lira(determina un rincaro delle importazioni), Deficit Commerciale, Debito pubblico estero(non si era

ancora riusciti a restituire)

Alla meta degli anni 20 vengono mosse alcune critiche dagli industriali che spingono Mussolini a sostituirlo

(dopo atti anti-speculativi di borsa) con Volpi (fondatore della SADE) porta a termine una politica

economica di estrema rilevanza, che coincise con la sistemazione del debito esterno e, sul piano interno,

una politica chiamata quota 90 di restrizione monetaria e della rivalutazione della lira.

il debito esterno viene risolta negli anni 20 grazie a una delegazione e una grande banca americana che

mette a disposizione dello stato una grande somma che permette la restituzione del debito italiano verso

l’America. Finisce una politica economica liberista inizia una politica economica che vede più intervento

dello stato

QUOTA 90 in realtà si articola in 3 diversi provvedimenti che sono da:

1) le legge bancarie approvate nel 1926

2) consolidamento del debito pubblico fluttuante interno

3) rivalutazione della lira a 90 lire per sterlina (quota che aveva nel 1922)

1) le legge bancarie approvate nel 1926 (maggio e autunno)

Maggio 1926 stabiliva che la banca d’Italia divenne a tutti gli effetti banca centrale, unica banca di

emissione, il Banco di Napoli e di Sicilia, dichiarati enti di diritto pubblico, cedono le loro riserve di oro e

valute alla banca centrale; Alla banca d’Italia viene attribuito il potere di vigilanza sul sistema bancario, e

controllare l’emissione di moneta, che inizio ha esercitare con: sia con diminuzione degli anticipi alle altre

banche, sia attraverso l’aumento del tasso di sconto; nell’immediato porto ad una serrata del credito, una

caduta dei mezzi finanziari che le banche mettevano a disposizione

Nel autunno 1926 abbiamo una nuova legislazione bancaria che ha come ha scopo di disciplinare il settore

del credito, le banche non dovevano rispettare vincoli patrimoniali, questa è legge che ha come scopo una

tutela del risparmio. Stabilendo che le banche dovevano avere un credito sociale minimo, imponeva che

una parte dei depositi dovevano essere messi a riserve, stabiliva un rapporto minimo tra il capitale sociale

della banca e i depositi.

2) consolidamento del debito pubblico fluttuante interno

il debito pubblico a breve termine (bot 4 5/7 anni) veniva forzosamente trasformato in debito consolidato,

la cui restituzione veniva rinviata nel tempo, promosso con il nome il “Prestito del litorio”, questa esigenza

per diminuire la circolazione monetaria.

3)Quota 90

In senso stretto la quota 90 indica la rivalutazione della lira a 90 rispetto alla sterlina, alla battaglia del

grano si affianca la battaglia della lira. Quello che si ottiene è una diminuzione del tasso del cambio, nel

1927 la lira rientra nel sistema monetario Gold Exchange standard.

Questa misura viene definita intollerabile in quanto ci perdeva chi esportava all’estero in quanto la

manovra rende le nostre merci non più competitive, l’indebolimento di alcuni settori industriali, ma ci

guadagnavano chi importava.

Venne portata aventi per: esigenze di prestigio nazionale, maggiori garanzie offerte ai finanziatori; il ritorno

al sistema aureo, ridurre il deficit della bilancia commerciale (riduceva il costo delle materie prime)

una rivalutazione della lira coincideva con un consolidamento del consenso dei ceti medi

Gli effetti di quota 90

Sul sistema bancario, questa riforma, comporta una concentrazione degli istituti di credito, mette in

difficoltà le banche cattoliche tanto da dover mobilitare il governo e la Banca d’Italia, nei mesi successivi

dell’approvazione, il regime da luogo al salvataggio delle banche cattoliche, continuò anche a favore di

piccoli e medi istituti di credito che raccoglievano il risparmio dei ceti rurali; le banche cattoliche potevano

vantare molti depositi ma si trovavano immobilizzate ce dovevano contrastare le perdite. Il salvataggio di

queste banche vien affidato al nuovo istituto: Istituto centrale di credito, che associava le banche cattoliche

e beneficiò anche di un intervento della Banca d’Italia benedetto da Mussolini

Il salvataggio avviene per motivi di potere politico, in quanto andava sostenere i ceto rurale su cui contava il

fascismo

Sul sistema industriale vi è una caduta delle esportazioni che produce una crisi di stabilizzazione ma a

questo si contrappone un rafforzo della lira che permette una maggiore finanziamento da parte di capitali

esteri.

Nel 1926, prima della riforma, un prodotto al prezzo di 100 lire si vendeva a 65 sterline, dopo la riforma viva

venduto a 108.

Nonostante queste perplessità, il regime intendeva far mantenere al settore industriale i precedenti

margini di profitti, passarono attraverso una serie di misure:

- consente sgravi fiscale, alle imprese che si fossero accorpate, producendo un economia di scala

- contenimento del costo del lavoro(salario ridotto tra il 10% e il 20%)

- Una nuova disciplina del lavoro garantita da corporativismo

Corporativismo (faceva riferimento ai grandi accordi fra organizzazione degli imprenditori e lavoratori,

sotto il controllo dello stato) ma il Corporatismo italiano è diverso, riconosceva in ogni settore due soli

confederazione sindacali sotto il controllo dei fascisti, vietava scioperi e serrate, istituiva la magistratura del

lavoro, l’anno successivo viene emanata la “carta del lavoro”definiva in cosa consisteva il Corporatismo, in

cosa dovevano consistere le nuove relazione sindacali.

Realizzava il principio fondamentale del corporativismo: “la collaborazione tra capitale e lavoro che doveva

compiersi in un quadro di subordinazione allo stato”,

In questa versione cercava di realizzare una alternativa al socialismo pianificatore e al capitalismo: un

armonia tra le classi sociali e la sostituzione della rappresentazione politica con le corporazioni

rappresentative nel modo produttivo, del lavoro, della produzione.

Mentre in Italia si aveva una crisi di stabilizzazione si avvia la crisi del 29, nella quale si produce il 4 punto di

svolta, crisi che produce come risposta la creazione di un economia mista: il pubblico convive con in privato

26/11/2020

4^PUNTO DI SVOLTA: La Crisi del 29

Il 4^ punto di svolta che avviene a ridosso del precedente, la storia Economica conosce un nuovo

sconvolgimento: agli effetti della crisi economica del 29 che prevedono un economia mista, scenario che

sarebbe durato fino agli anni 90, l assetto economico che si sviluppa con la drammatica crisi finanziaria di

borsa determina una continuità nel corso degli anni ovvero quello dello stato che interviene nell’ economia.

Tuttavia il controllo dello stato in questi anni è più elevato di dove sia altrove.

EFFETTI DELLA CRISI DEL 29

La crisi provoca una caduta dei valori industriali e dei principali indici azionari, La crisi raggiunge il nostro

paese non subito ma a distanza di qualche tempo, dalla metà del 1930. Si manifesta con:

- un rallentamento della produzione agricola e industriale

- Caduta dei prezzi agricoli

- Rallentamento della produzione industriale e a una diminuzione grave del Pil

- Diminuiscono i salari e aumenta la disoccupazione

- Falliscono le aziende e le banche (le grandi banche)

Nel nostro paese la situazione era grave in quanto per via delle banche miste vi era una stretta relazione

tra le grandi banche e le grandi imprese, i finanziatori sono in difficoltà, il governo Mussolini fa intervenire

lo stato (stato imprenditore) l’intervento statale divenne inderogabile se si voleva salvare il settore

industriale e bancario.

La svolta si avvia a partire degli anni 20 ma diventa veramente forte nel corso degli anni 30, dove il compito

più urgente era quello di sciogliere i legami che si erano formati tra grandi banche e grandi imprese, si era

creata quasi una "mostruosa fratellanza siamese" erano questi legami che finivano per mettere a

repentaglio l intero sistema economico del nostro paese. Occorrevano istituzioni che decidessero questi

legami

Gli strumenti di cui lo stato godeva per questo erano: l’istituto di liquidazione sorto come consorzio

sovvenzioni banca d'Italia che aveva iniziato alcuni salvataggi nel primo dopoguerra, istituto autonomo con

i mezzi della banca d'Italia ma data la gravità risulta inadeguata.

Arriva il momento di cambiare il sistema della banca mista che compromette la tenuta del sistema

economico, si decise di creare un altro istituto di credito speciale(i c.d. istituti Beneluce), finanziato non più

col risparmio ma tramite obbligazioni garantite dallo stato, che si sostituisca alle banche miste. Questo

istituto è l’ istituto mobiliare italiano(IMI) con un capitale consistente sottoscritto da grandi istituzioni:

- la cassa depositi e prestiti(gestiva il risparmio postale),

- importanti casse di risparmio,

- INA e il neonato INPS;

era un idea di Beneduce, istituto che si finanziava come gli istituti di credito speciale, ma esso aveva un

problema l’estrema timidezza con cui svolse i suoi compiti di finanziatore (sostenne la Terni, e la ITALGAS

oltre a questi non andò) in quanto la crisi diventava ancora drammatica, questo non bastò.

IRI (istituto per la Riconversione Industriale)

Viene inventata l’IRI nel 1933, una creazione di Alberto Beneduce che ne assume la presidenza, il

finanziamento coinvolge gli stessi istituti del IMI, IRI avrebbe dovuto assumere un carattere di

provvisorietà, l’IRI aveva due principali caratteristiche:

1) doveva riorganizzare il sistema del credito

2)avrebbe dovuto gestire la difficile situazione della banca d'Italia che era il principale creditore di buona

parte del sistema bancario e il sistema industriale

Si sarebbe dovuto frapporre tra: banche miste e imprese, banche e banca centrale

Iri opera in due sezioni:

1° sezione-> finanziamenti industriali che si sarebbe dovuta occupare del finanziamento delle grandi

imprese, funzionava simile al IMI che l’assorbirà poi negli anni successivi;

2° sezione smobilizzo industriali: ingloba l’istituto di liquidazione, doveva immobilizzare le gravi situazioni

nei settori bancari e industriali acquise

Dettagli
Publisher
A.A. 2023-2024
67 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/12 Storia economica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Paso24 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia economica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Fornasari Massimo.