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La conquista del monopolio portoghese nell'Oceano Indiano
Vogliono acquisire il monopolio fino ad allora detenuto dagli arabi, grandi mercanti e padroni delle rotte mercantili dell'area. L'Oceano Indiano è il luogo di concorrenza dove condivideranno o si divideranno le relazioni internazionali. I portoghesi non riconoscono l'Islam e la cultura dell'area, quella dell'India; gli indiani sono ritenuti popoli altri. In India, vi arrivarono nel 1498 con Vasco de Gama.
Inizia a manifestarsi la pretesa della superiorità europea. Questo sistema di relazioni può essere definito col trinomio croce, spada, scudo (escudo portoghese). I raja dell'India vengono riconosciuti per il carisma dai loro sudditi e non per altri elementi quali la cultura. Il monopolio è ormai portoghese; con la creazione del sistema dei cartazez i portoghesi impongono un pedaggio per trafficare e navigare nell'area marittima. Solo nella parte interna continuano i commerci precedenti al loro arrivo.
Nel 1580 la corona
portoghese e spagnola si uniscono, ma non vi era un'unica politica estera, un unico sistema di relazioni internazionali. Le Filippine vanno agli spagnoli. Gli spagnoli arrivano nel nuovo continente con la convinzione di aver trattato con gli indios, con popoli senza cultura, senza storia. Sono conquistatori del terreno, commercianti lo diventano dopo. I portoghesi lo erano già. L'Olanda aveva stretti legami con la penisola iberica, in particolare con la Spagna. Le ragioni che li spingono ad andare in Asia erano legate a interessi economici e finanziari, grazie a risorse economiche con le quali si è potenziata dal punto di vista tecnico, ad esempio nel settore bancario, e sul piano tecnologico. Pone la finanza come uno strumento per finalizzare e ha puntato alla massima produttività. L'obiettivo degli olandesi è quello di incrementare il loro capitale, puntando sui profitti. Lo fanno con le mercanzie redditizie. Non sono interessati alle perle. Sono
Interessati a ciò che interessa ai mercanti europei dell'epoca. Utilizzano la pepe, alle varie spezie, ovvero la negoziazione, la mediazione. L'Olanda è caratterizzata da un'agricoltura specializzata; nel XVI secolo l'alta salinità dei terreni era ritenuta contro produttiva ma non fu così. Faceva parte dell'impero di Carlo V e ha dato i natali a Grozio (Grozius). Punta all'innovazione tecnologica, in particolare per la cantieristica navale. Il capitale non manca; era già presente la borghesia, parte della quale ha già una sua specificità. Nel 1492-94 gli ebrei erano stati cacciati dalla penisola iberica; vanno verso est e verso nord, e una delle sedi d'accoglienza fu proprio l'Olanda. Si ha una grande richiesta di spezie da parte delle società, ma gran parte del monopolio è portoghese. Lo scopo olandese è quello di scalzare il primato di Lisbona per le spezie bruciando sul filo di lana.
Il prossimo competitore dei portoghesi: la Gran Bretagna. Gli olandesi vogliono rapportarsi alle autorità portoghesi come se fossero anch'essi imprenditori e ciò fu possibile per il fatto che non dovevano rendere conto a nessuno.
Nel 1601, nasce la VOC, il Consorzio della Compagnia delle Indie Orientali, un consorzio fra imprenditori privati dove ogni membro ha una quota di azioni più una quota minoritaria dello stato.
Nel corso di tutto il '600 l'Asia sarà nelle sue mani attraverso rapporti di impresa.
Gli olandesi si concentrano nell'arcipelago indonesiano, dove vi erano le spezie. La VOC si trova di fronte a una dispersione territoriale che gioca a suo sfavore; poteva accadere che venissero ridiscussi i termini da parte delle autorità delle varie isole.
Nel '700, le spezie iniziano a rappresentare solo una parte del mercato, solo una parte richiesta in Europa; vengono richiesti tabacco, zucchero, caffè, tè e cacao.
olandesi modificano il territorio; viene data una specifica mappatura a ogni territorio, isola, spazio e a ciascuno verrà data una certa destinazione d'uso e si lascerà anche spazio per inserire altre coltivazioni.
Il tè è in Cina, ma non si trova nell'arcipelago indonesiano e questo è un problema. Viene quindi incrementata la produzione.
La canna da zucchero era un prodotto originariamente asiatico. Si ha la reintroduzione e la coltivazione della canna da zucchero producendo ed esportando zucchero in Europa.
Il punto di coltivazione del caffè è l'Etiopia e il punto di appoggio nello Yemen è la città di Moka.
Gran Bretagna e Olanda competono in Arabia Saudita per il monopolio del caffè arabico. Fanno in modo di prendere delle piante e coltivarle nell'arcipelago indonesiano; in tal modo, gli olandesi possono esportare il caffè.
Le piante del tabacco provengono dalla Virginia.
Nel sudest asiatico,
arrivano anche i francesi. La Francia arriva in Asia pensando di instaurare un modello coloniale, e nel 1858 arrivando in Indocina ripropongono il modello assimilazionista algerino del 1830. In Cocincina, ultima provincia dell'attuale Vietnam, instaurano un governo degli ammiragli; lo scopo ultimo era instaurare relazioni con la Cina. Attraverso la presenza dei missionari, i francesi riescono a negare in Vietnam la loro lingua scritta in diagrammi. Nella penisola indocinese quindi si hanno dei protettorati che sono sempre forme di colonialismo. Sia la Francia che la Gran Bretagna, erano preoccupate che una di esse occupasse il regno del Siam, (terra dei tai, terra degli uomini liberi), che si chiamerà Tailandia dal 1839. Nel 1860-70, la contrapposizione da luogo a un concordato con il quale il regno viene dichiarato neutrale anche allo scopo di evitare uno scontro armato. La Gran Bretagna non rimane confinata se non per sua scelta. Ha già avuto modo dirapportandosi nell'arco di un secolo con le più importanti potenze europee come ad esempio la Spagna, la Francia e l'Olanda. L'Asia diventa il campo d'azione dove verrà posta l'attenzione di Carlo V, e con l'impero ottomano si sviluppa la forza navale. L'India diventa la colonia britannica per eccellenza: la perla della corona britannica. Nel 1602, nasce a Londra la Compagnia delle Indie Orientali inglesi; lo stato è presente con una quota minore, ma per la struttura dello stato britannico la compagnia agirà con delega di certificazione da parte della corona. Fino al 1757, non c'era una forte ingerenza britannica in Asia. La Gran Bretagna infatti non interviene in caso di problemi territoriali tra un raja e la sua compagnia; sarà la stessa compagnia a occuparsene. Si ha poi il passaggio inglese dall'intervento costiero diretto sempre più verso l'interno, in India. La Gran Bretagna non si limita più solo a relazioni economiche, ma inizia a esercitare un controllo politico e militare sul territorio.ma anche relazioni politiche, di dominio. Da questo momento la corona inglese fa sentire la sua voce. Diminuiscono i profitti e aumentano i costi per gestire questa trasformazione. I poteri passano alla corona. In questo momento l'India diventa colonia britannica. È stata l'unica colonia al mondo con certe caratteristiche. A Londra, viene creato l'Indian Office, una sorta di ministero solo per l'India staccato dal ministero per le colonie; comprendeva un ministero delle finanze, dell'istruzione, della guerra (poi difesa); aveva i suoi funzionari, post office, codice postale; un mondo a sé nella pratica. Ci sarà un viceré delle Indie, non un governatore qualsiasi. Sarà l'unico caso di una colonia che avrà una colonia: il Myanmar, ovvero la Birmania. Raja e maharaja sono i responsabili dell'amministrazione britannica in India. La Gran Bretagna ha mantenuto anche lo zanda, un sistema di riscossione fiscale.Messo in campo dai moghul nelle campagne prima del loro arrivo. In India, era praticata in particolare la coltivazione del cotone. In tarda epoca zarista, il cotone era richiesto in Europa e importato dalle Americhe. All'epoca, negli USA vi era la guerra di secessione che soffoca la produzione di cotone; di conseguenza, la Russia si mette in moto in tal senso. Come conseguenza della coltivazione intensiva di cotone si sono avuti disastri ambientali, come l'essicazione del lago Daran.
Tra la fine dell'800 e l'inizio del '900, la materia prima richiesta era la gomma che in natura non si trova e che ha numerosi usi in ambito industriale. In particolare nel campo dei pneumatici, l'industria più grande al tempo era l'inglese Danlop. Per acquisire la gomma si tende a modificare il territorio per le esigenze della madrepatria.
Si avverte l'esigenza che l'amministrazione coloniale debba controllare ogni nodo del territorio; l'Asia subisce delle
Trasformazioni profonde, delle mutazioni. Le coltivazioni erano già state avviate anche nel sudest asiatico, come nello Sri Lanka. In Malesia, vi erano le piantagioni, altre materie prime e le miniere. In alcune zone, si rende necessaria l'immissione di manodopera nelle zone poco popolate. I lavoranti dovevano essere attenti, meticolosi. La Gran Bretagna pensava che i malesi erano incapaci per quel tipo di settore; erano ritenuti ritardati, indolenti. dall'India meridionale. Viene quindi stimolata un'immigrazione talvolta forzata di indiani tamil. Oltre agli indiani tamil arrivano anche i cinesi. Nel corso del tempo, indiani e cinesi non restano ancorati solo a quel settore. Lo scopo ultimo della Gran Bretagna era il mercato cinese, commerciare con la Cina e confrontarsi con essa, ma la Cina impediva la libertà di commercio. Infatti, l'immigrazione cinese in Malesia fu possibile per l'apertura degli approdi nonostante la chiusura dei porti che nel 1810-1842.
Avveniva in modo illegale. Nel 1819, un delegato britannico nell'isola di Singapore suggerisce alla Corona di prendere l'isola dove vi era una piccola comunità di 150 pescatori. Con la sconfitta cinese contro la Gran Bretagna nella prima guerra dell'oppio (1839-1842), prende avvio la stagione dei trattati ineguali, ovvero la stipulazione di trattati dove il paese straniero firmatario acquisiva dei diritti nei confronti della Cina senza la previsione di alcuna reciprocità, con graduale declino dell'impero cinese dove le autorità imperiali risultarono incapaci di reagire e quindi inclini a fare maggiori concessioni agli stranieri pur di non compromettere la propria posizione. Il 29 agosto 1842 venne firmato il Trattato di Nanchino che prevedeva l'apertura dei porti di Canton, Shanghai, Ningbo, Xiamen e Fuzhou al commercio occidentale, la cessione di Hong Kong alla Gran Bretagna, una tariffa doganale fissa del 5%, la
di acquistare terreni e fondare scuole è un'opportunità molto importante per le missioni cristiane.