Anteprima
Vedrai una selezione di 10 pagine su 50
Appunti Storia moderna - completi e dettagliati Pag. 1 Appunti Storia moderna - completi e dettagliati Pag. 2
Anteprima di 10 pagg. su 50.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Storia moderna - completi e dettagliati Pag. 6
Anteprima di 10 pagg. su 50.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Storia moderna - completi e dettagliati Pag. 11
Anteprima di 10 pagg. su 50.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Storia moderna - completi e dettagliati Pag. 16
Anteprima di 10 pagg. su 50.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Storia moderna - completi e dettagliati Pag. 21
Anteprima di 10 pagg. su 50.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Storia moderna - completi e dettagliati Pag. 26
Anteprima di 10 pagg. su 50.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Storia moderna - completi e dettagliati Pag. 31
Anteprima di 10 pagg. su 50.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Storia moderna - completi e dettagliati Pag. 36
Anteprima di 10 pagg. su 50.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Storia moderna - completi e dettagliati Pag. 41
1 su 50
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

power). L’EUROPA DELLE GUERRE DI SUCCESSIONE

In Spagna, dopo la morte dell’ultimo erede degli Austrias, Carlo II, si evidenziano due fazioni, una

favorevole alla successione degli Asburgo d’Austria, mentre l’altra in direzione della Francia. In gioco

non era soltanto la corona di Spagna, quanto piuttosto il ricco patrimonio di possedimenti in Italia e

nelle Fiandre ed il suo immenso impero coloniale. La fazione filo-austriaca perde e quella francese

chiede aiuto a Luigi XIV, il quale manda il pronipote Filippo d’Anjou come pretendente al trono di

Spagna (suo figlio ed il nipote erano già morti a causa del vaiolo). Filippo in Spagna viene proclamato

re col nome di Filippo V, ma altre nazioni europee non ci stanno perché temono che la forza dei

Borbone, non più limitata dai Pirenei, si unisca e pretenda dei domini in Italia e nelle colonie. Scoppia

così la guerra di successione spagnola: si forma dunque una coalizione anti-francese formata da

Austria, Inghilterra, Olanda, stati tedeschi, mentre con la Francia si schierano il Portogallo ed i Savoia

(quest’ultimo però passerà dalla parte dell’imperatore). La guerra durò fino al 1713 e finì con la pace

di Utrecht, con le potenze firmatarie (Francia da una parte, Inghilterra, Olanda, Portogallo e Prussia

dall’altra) che riconoscevano Filippo V come legittimo re di Spagna, egli da parte sua rinunciava a tutti

i diritti sulla corona di Francia. Il ducato di Savoia, grazie a questa partecipazione vittoriosa, ottiene il

titolo di regno, prima di Sicilia, poi di Sardegna. Da quel momento non ci sarà più il ducato di Savoia

ma il regno di Sardegna, titolo che manterrà fino al regno d’Italia. Nel 1714 il trattato di Rastadt

ratifica che la Francia conserva l’Alsazia e Strasburgo, Carlo VI otteneva i Paesi Bassi spagnoli, Napoli

e la Sardegna. Nel 1713 la Spagna, uscita male dalla pace di Utrecht, è però piena di desiderio di

rivincita. Il nuovo re Filippo V in seconde nozze sposa una principessa italiana, Elisabetta Farnese (i

Farnese avevano assunto il dominio del ducato di Parma e Piacenza nel 1545). Elisabetta, pensando di

garantire un dominio ai figli, convince il marito ad una politica di rivincita, ovvero riprendersi ciò

aveva perso con la pace di Utrecht. C’è un periodo di guerra in cui la Spagna, volta ad una politica

estera aggressiva, viene battuta dalla Quadruplice Alleanza (Inghilterra, Francia, Olanda e Savoia) e nel

1718 si stipula un ulteriore trattato a L’Aja.

Contestualizzando, in Inghilterra abbiamo la dinastia degli Hannover col governo whig / in Francia

abbiamo la reggenza di Filippo d’Orleans ed il tentativo dell’aristocrazia di recuperare un ruolo di

prestigio; situazione economica di deficit a causa di guerre; continuano i problemi di natura

confessionale; politica estera basata su pace e diplomazia.

Dopo un periodo di pace scoppia la guerra di successione polacca (1733-1738): la Polonia

costituzionalmente fin dal ‘500 si è trasformata in una monarchia elettiva dalla dieta polacca (organo

che rappresenta i ceti, con la differenza che la Polonia ha una struttura socio-economica arretrata

rispetto alle altre monarchie, dunque il ceto borghese e la componente urbana sono deboli,

l’aristocrazia è composta da proprietari terrieri che vessano i contadini con il servaggio), al cui interno

il potere maggiore ce l’ha l’aristocrazia, che ha tenute immense e fa in modo di gestire la nomina di

sovrano. Questo fa sì che dal Cinquecento in Polonia si succedono sovrani non polacchi, e la dieta

dovrà cercare sovrani in Svezia, Sassonia (ecc.) questo perché un sovrano straniero è più malleabile e

fa affidamento su chi lo sostiene. Questo sistema di scelta aveva portato al trono polacco un principe

francese, Enrico III di Valois (1573), anche se per pochi mesi perché poi succede al fratello in Francia. I

paesi confinanti con la Polonia se la spartiranno finché non rimarrà più niente e negli anni ’90 del ‘700

perderà qualsiasi autonomia. La morte di Augusto II, re di Polonia imposto dalla Russia (in opposizione

alla candidatura di Stanislao Leszczyński) aveva fatto precipitare la situazione, e si erano create due

coalizioni in seguito al problema politico-dinastico: Stanislao Leszczyński (sostenuto da Francia,

Savoia e dal fronte Borbonico, in quanto suocero di Luigi XV) divenne il candidato della nobiltà

polacca, mentre Augusto III di Sassonia venne candidato sostenuto dalla Russia e dall’Austria. La

Francia intervenne a difendere gli interessi di Leszczyński, e la guerra diventò generale. Alla fine viene

eletto Augusto III, mentre il Leszczyński viene ricompensato con il ducato di Lorena. Il regno di

Augusto III vide aggravarsi la tradizionale anarchia e impotenza del sistema politico, e dà inizio alla

prima spartizione della Polonia a vantaggio delle potenze confinanti. Alla fine la Russia diventa più

potente. I Savoia avevano guadagnato pezzi di territorio, nella fattispecie il Monferrato. Gli Asburgo

perdono l’Italia meridionale, in cambio ottengono l’eredità della Toscana.

Guerra di successione austriaca (1740-1748). Carlo VI aveva cercato con tenacia di mantenere il

doppio ruolo di re di Spagna e di imperatore. Non avendo eredi maschi, nel 1713 emana la Prammatica

Sanzione, che interrompeva la legge salica e decretava la successione di Maria Teresa al trono

austriaco. Ma alla morte di Carlo VI la Francia si rivolse contro Maria Teresa per realizzare l’egemonia

borbonica sul continente. Federico II, re di Prussia, si era schierato con i Borboni per ottenere la ricca

regione della Slesia, che aveva occupato militarmente. Maria Teresa poté contare, oltre che

sull’Austria, sull’Ungheria, Inghilterra e Olanda. Le coalizioni (Francia-Spagna-Prussia contro Austria-

Olanda-Inghilterra-Savoia). Lentamente la pressione si allentò, Federico cominciò a trattare. Francesco

Stefano, marito di Maria Teresa, nel 1745 fu eletto imperatore. Alla fine venne firmata la pace di

Aquisgrana nel 1748, che confermava la successione a favore di Maria Teresa d’Asburgo, e l’acquisto

della Slesia da parte di Federico II.

LA PRUSSIA GRANDE POTENZA

Nel corso delle guerre di successione del Settecento c’era stato un grande cambiamento anche

all’interno del territorio tedesco, in quanto era nato l’astro della Prussia, uno stato che sarà costituito

dall’unione del Brandeburgo e della Prussia. Questo sviluppo dello stato prussiano è legato agli

Hohenzollern, famiglia già presente nel medioevo e affermatasi come potenza feudale combattendo

lituani e russi all’interno della nobiltà tedesca. La prima figura è Federico I, detto Grande Elettore

(1640-1688). Questa famiglia deve affrontare tra le varie problematiche la frammentarietà del territorio

(tanto che si formò attraverso annessioni progressive). Elemento fondamentale per la costruzione dello

stato è l’esercito. La società prussiana è una società basata su economia agraria in cui i contadini sono

sottoposti al dominio di potenti signori, una nobiltà fondiaria trasformata in casta nobiliare inserita

nella struttura assolutistica. Si afferma un sistema gerarchico. Le finanze vengono riorganizzate. C’è

dunque un regime gerarchico in cui la società è tenuta alla fedeltà verso lo stato e all’obbedienza.

L’eredità di questo stato, che dalla guerra dei 30 anni esce come potenza militare di tutto rispetto, viene

continuata dal successore Federico Guglielmo I (1712-1740). Gli Hohenzollern dopo la guerra di

successione spagnola acquistarono il titolo regio, egli continua il processo di centralismo militare e

burocratico aumentando la potenza del paese. Punta non tanto alla guerra di successione polacca ma a

quella austriaca, nel frattempo Federico I muore e viene sostituito dal figlio Federico II (1740-1786),

forgiato dalla dura scuola del padre, è un sovrano che unisce doti militari e cultura: è un letterato,

conosce opere di dottrina politica e scriverà un trattato contro Machiavelli, l’anti-Machiavelli, anche se

di fatto sarà machiavelliano. Egli irrompe sulla scena europea scatenando la guerra di successione

austriaca, invadendo l’Austria e attaccandola senza avvertimento col proposito di strapparle la Slesia,

una provincia molto importante del dominio austriaco, in quanto ricca di materie prime. Come mai

diventerà un mito per gli illuministi? Secondo la concezione del dispotismo illuminato, in lui vedono

incarnarsi un modello di sovrano che dedica la sua vita al miglioramento della nazione e al benessere

del suo popolo. In Prussia la nobiltà, pur mantenendo privilegi economici, non ha grande potere. Nel

1763 Federico rende obbligatoria l’istruzione elementare. Berlino diventa una delle capitali più

importanti d’Europa. Aumenta il peso dell’esercito, componente fondamentale del sistema. Tuttavia la

nobiltà viene considerata uno strumento funzionale al funzionamento di questo apparato, a spese dei

contadini (sopravvivenza del servaggio). Tutte queste caratteristiche permetteranno allo stato prussiano

di mettersi a capo del processo di unificazione della Germania, prima a capo del movimento che

determina la creazione di un’unione economica comune germanica, e poi passa alla realizzazione di

un’unità politica che si realizza sotto Federico Guglielmo II ed il suo grande ministro Otto von

Bismarck. Con Bismarck gli Hohenzollern fondano il primo Reich e originano la Germania

contemporanea che durerà fino alla fune della prima guerra mondiale. Il sentimento anti-francese che si

coagula attorno all’idea nazionale agiterà la Prussia tanto da mettersi a capo di fazioni anti-

napoleoniche. L’AUSTRIA DEL SETTECENTO

A Ferdinando II successe Ferdinando III (1637-1657), dopo la guerra dei 30 anni l’Austria perse il

controllo della Germania. Unioni matrimoniali con i Gonzaga portarono a Vienna la diffusione della

cultura musicale italiana (Claudio Monteverdi e il melodramma). Continua il conflitto con i turchi.

Dopo gli successe Leopoldo I (1658-1705), che nel 1683 respinse i turchi e cominciò le operazioni che

avrebbero portato alla liberazione dell’Ungheria, con lui abbiamo lo sviluppo dell’Austria come grande

potenza (riforma dell’esercito e amministrazione). Torino viene assediata per 5 mesi da un esercito

franco-spagnolo nel 1706, viene liberata da un esercito condotto da Vittorio Amedeo di Savoia ed

Eugenio, formatosi combattendo i turchi nei Balcani, fa costruire la basilica di Superga. A Vienna viene

allontanata la frontiera ed il nemico turco, i muri vengono abbattuti e si crea spazio per nuove

costruzioni.

L’Austria partecipa alla guerra di successione spagnola con Leopoldo I, sperando che i cugini possano

succedere al trono

Dettagli
Publisher
A.A. 2016-2017
50 pagine
1 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/02 Storia moderna

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher giuliam31 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia moderna e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Merlin Pierpaolo.