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Estratto del documento

Alberto Bassi

Storia del Design

"Less is more"

Storia > Fonti d'informazione > Contesto Sociale

  • Capire cosa è successo dentro la disciplina,
  • Per acquisire una serie di competenze
  • che permettono di comprendere una determinata cosa

I designer Charles Eames e la moglie Ray

"I dettagli non sono i dettagli, i dettagli creano il prodotto"

  • Marito e moglie
  • Creano arredi dagli aspetti innovativi, erano i designer di Herman Miller, con un loro studio.
  • Creatori delle sedute lounge in vetroresina (poi in plastica) e delle sedute in compensato sagomato della rinomatissima linea Eames.

Non approccio creativo, ma progettuale

Esprimeva l' importanza degli elementi connettivi degli oggetti, in essi si manifestano le capacità del designer

Niente ispirazione artistica ma:

Un processo

Si arriva insieme ad un risultato (così è più difficile che il cliente possa dire che non gli piace)

E' la considerazione di tutti gli elementi che concorrono a determinare quel risultato:

Tecnologia - Materiali - Consumatori - Moda - Come vivono le persone

Corretto

Abbiamo messo in atto una serie di processi che ci hanno portato ad un risultato corretto, ovviamente a delle condizioni

Design:

Non è il disegno ma il progetto: Gestisce una serie di condizioni che vanno al di là della rappresentazione, in un contesto complessivo, per un risultato innovativo

IL DESIGN E’ D’APERTUTTO MA NON TUTTO E’ DESIGN

Il design:

  • Non è solo arredamento
  • Non coincide con l’arte
  • Non è un fatto di estetica
  • Non è solo forma
  • Non è stile
  • Non è design
  • Non è solo far funzionare

Il design:

  • È relationship
  • Nasce da un compito
  • Risponde a più funzioni
  • È scienza con un'estetica

Il Designer non è un riccio (che conosce benissimo solo una cosa, ed è un uomo Che ha smesso di pensare), ma è un volpe:

  • Riesce a muoversi a cavallo tra più discipline
  • Gestisce il lavoro di gruppo
  • Si rivolge a specialisti per questioni

Costruire l’oggetto rispondendo a domande e più funzioni

Lo spremiagrumi di Philippe Starck,Non è utile, e corrisponde ad un punto di vista pure artistiche.

Il Design esiste solo se si occupa di innovazione, se non c’è e solo cambiamento della forma, ed è meno rilevante.

Innovare: costruire delle condizioni competitive per le imprese, e ciò permette condizioni vantaggiose di mercato, e che un impresa si muova per prima FIRST MOVING

  • Costruire un processo che determina l’identificazione di un problema (l’idea della forma è l’ultimo dei problemi)

Design plurale: esistono diversi tipi di design, cioè progettare con diverse idee del design.

Definizioni diverse:

  • Progettare la forma: coordinare, integrare e articolare tutti quei fattori che, partecipano al processo costitutivo della forma del prodotto.
  • Il progetto si forma attraverso il dialogo necessario fra discipline diverse: umanistiche, economiche, tecnologiche e artistiche, estetica, usabilità, ecc.
  • Il progetto è il risultato di un team work a cui partecipano diverse competenze professionali.
  • Il design fa parte di un sistema specifico
  • Il design è un processo, dove concorrono in varia misura diversi elementi, in contesti diversi.
  • Ad un progetto per il design concorrono diversi elementi: mercato, estetica, usabilità, ecc.
  • Non mercato di massa, ma massa di mercati

Non è importante sapere tutto ma è importante sapere dove andare a cercare delle cose - Umberto Eco

Serra: edificio costituito interamente in ferro e vetro (materiali innovativi) ripetuti in maniera seriale (innovazione).

➔ Una fiera innovativa di artefatti innovativi in una cattedrale in ferro e vetro sviluppata con tecniche di progetto totalmente innovative per l'epoca.

Più innovativo di così.

MA gli artefatti esibiti in essa mostrarono tutte le incertezze e contraddizioni del binomio arte-industria dell'epoca.

C'era il disastro di artefatti prodotti in tutte le maniere da oltre 17.000 ditte espositrici e con canoni del tutto casuali (fermi tutti che par na sagra).

USA esponevano macchinari senza alcuna pretesa di ricerca formale e oggetti d'uso che seguivano alla lettera il concetto di forma/funzione, seguivano il concetto di American System of manufacturing (logica prestazionale), oggetti composti da parti intercambiabili che permettono di non gettare l'oggetto se rotto ma solo sostituire la parte danneggiata.

es.:

UK esponevano il più vario panorama di motivi stilistici, convinti che tutto, tutto, tutto dovesse avere una patina di artisticità. Questo non solo con gli oggetti di uso domestico ma anche con i macchinari!

es.: i telai avevano motivi gotici; certe macchine erano in stile egizio, con colonne con scarabei, perché destinate a clienti egiziani;

Fermi tutti che par na sagra.

La GE quindi, avrebbe contribuito a rendere consapevole il mondo del degrado estetico degli artefatti, anche se prodotti in serie.

Da un lato, si esigeva la presenza della decorazione in ogni sorta di oggetto, anche dove non ce ne era bisogno.

Dall'altro, il gusto del pubblico esigeva che gli oggetti avessero la parvenza di essere prodotti a mano: il valore era collegato alla fatica, al gesto dell'artigiano.

HENRY FORD E IL MODELLO T 1907

Henry Ford è il tipico figlio di agricoltori americano, con una forte passione e predisposizione per la meccanica che lo porta da giovane a costruire da sé il suo primo modello di automobile.

1903 fonda la sua prima azienda di produzione di automobile che raggiunge i 200.000 dipendenti.

Sua unica filosofia “la forma segue la funzione”.

Perché Ford non pensa alle oscillazioni del gusto ma a un modello via via più perfetto: Quale sarebbe la funzione di una teiera il cui beccuccio, per un intervento artistico, non acconsente di versare il tè? Un’automobile è un prodotto moderno e deve essere costruita non per rappresentare qualcosa ma per poter prestare il servizio cui è prevista.

Ford non dà una definizione di funzionalismo, semplicemente lo applica ai suoi prodotti.

  • Fu il caso appunto del suo prodotto migliore: il modello T (1908-1927).
    • Anche se utilitaria, questa macchina era prodotta con materiali e componenti di grande resistenza.
    • Estrema facilità di guida che la rendeva adattabile a qualsiasi tipo di strada.
    • Fa passare un artefatto di lusso come l’automobile alla portata di tutti. Democratizzazione del bene, con un effetto sociale positivo su tutti.
    • Venduti 15 milioni di esemplari.

Come veniva prodotta?

Un gruppo di operai montava le parti della vettura sul telaio di un solo esemplare. Scarso coordinamento e perdita di tempo.

  • 1913 Ford introduce la catena di montaggio. I componenti erano disposti sul pavimento e montate via via su un carrello che supportava la meccanica spostato di postazione in postazione dai vari operai. Successivamente, il carrello è sostituito da un nastro continuo.
  • A questo si aggiunge che nello stabilimento le parti erano assemblate, mentre erano costruite da altre ditte esterne. Questo è il nocciolo della produzione di massa.

Ford, al contrario degli altri imprenditori:

  • Paga di 5 dollari, altissima;
  • Giornata lavorativa a turni di 8 ore, inaudito;

Era convinto che se gli operai avessero avuto più tempo libero e più soldi avrebbero acquistato di più, si sarebbero mossi di più e in quello comprato anche la sua macchina.

Perciò: a causa del modello T, si espansero anche le autostrade perché c’era sempre più bisogno di nuove arterie.

1926 la General Motors, rivale, fa uscire un modello di Chevrolet che in quell’anno vende più del modello T: Henry comprende la provocazione e ritira il modello T facendo uscire uno nuovo e aggiornato: il modello A.

Si inaugura così un nuovo concetto di concorrenza consistente nel cambiare con più frequenza il modello e ricercare uno stile ben preciso, un momento di evoluzione nella filosofia del produttivismo e del progetto.

Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
49 pagine
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SSD Ingegneria civile e Architettura ICAR/17 Disegno

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher sakedrink di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia del design e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Iuav di Venezia o del prof Bassi Alberto.