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Appunti esame Semiotica dei Nuovi Media, prof. Cosenza, articolo consigliato "La comunicazione politica sul web: la lezione di Obama e le difficoltà italiane", Giovanna Cosenza Pag. 1
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Tutti i media di comunicazione oggi permettono una molteplicità, non corrispondono ognuno

ad un singolo ambiente di comunicazione

.

Il web è diventato il sistema dei media più polisemico, polifunzionale e ambiguo di tutti.

Internet = sistema multimediale di sistemi multimediali, un ambiente che combina molte

forme e pratiche di comunicazione, che a loro volta sono spesso composte da ulteriori e

diverse forme e pratiche di comunicazione.

Fondato nel 2005 e acquisito da Google nel 2006, YouTube è l’ambiente web 2.0 cresciuto

più rapidamente e oggi è uno dei siti più visitati al mondo, che permette inoltre di incorporare

i video all’interno di altri siti, dando anche la possibilità (a chiunque) di raggiungere un

pubblico più vasto.

Youtube permette di diffondere dichiarazioni di leader, spot, interviste e filmati vari, dunque

si presta anche alla pubblicazione di contenuti politici, fruibili a tutti (in italia non raggiunge

ancora il pubblico di massa, per quello il primato lo ha ancora la televisione).

Tuttavia se la pubblicazione di video è accuratamente progettata, è capace di attirare

l’attenzione dei media tradizionali e dunque a massa.

le potenzialità di YouTube sono state capite dallo staff di Barack Obama che lo ha

saggiamente sfruttato durante la campagna elettorale e anche dopo.

Esistono ovviamente generi web diversi all’interno del sito:

1. si rivolge a utenti modello diversi

2. ha obiettivi diversi

3. è destinato a contesti di fruizione diversi

Ogni canale potrà dunque essere confrontato solo con quelli che appartengono al suo

stesso genere web.

Effetto di amatorialità​ → si ha quando canali professionali, in modo consapevole e mirato,

creano volutamente video a bassa definizione, audio sporchi, interviste a persone casuali.

Ciononostante per usare in modo professionale questo strumento è necessario consolidare

alcune esperienze:

1. la produzione televisiva

2. produzione spot pubblicitari

3. il naming

4. la gestione di forum e comunità on-line

WEB 1.0 WEB 2.0 ​

si basava sul paradigma comunicativo del si basa sulla relazione peer to peer

broadcasting

, secondo il quale da un lato relazionale e comunicativa; ovvero una

c’è una moltitudine di utenti in cerca di relazione alla pari (nel senso di dare e

informazioni o servizi; dall’altro le aziende e ricevere informazioni o servizi) tra

le istituzioni che possiedono le informazioni enunciatore ed enunciatario.

e i servizi, e le competenze per renderli

disponibili in rete.

In una relazione broadcast c’è:

l’enunciatario web (qualcuno che chiede) e

l’enunciatore web (qualcuno che da) e

questi due ruoli sono asimmetrici e non

reversibili.

L’incarnazione di questo paradigma erano i

portali web. Inizio 2007, copertina del Time.

esempio di comunicazione peer to peer

perché allo sbandierato potere delle

persone che usano il web 2.0 non

corrisponde nessun potere dal punto di

vista informatico o

economico-organizzativo.

La copertina appare iperbolica fino alla

vacuità, poiché la Information Age non è

davvero controllabile dagli “You”. Un tu che

non è solo grammaticale, ma esprime una

relazione di vicinanza, informalità,

pariteticità fra enunciatore ed enunciatario.

Per capire i principali tratti linguistico-semiotici della comunicazione che caratterizzano lo

stile comunicativo, è utile riprendere un’altra metafora: la conversazione

.

Cluetrain Manifesto​ : una lista di 95 tesi scritte da un gruppo di consulenti e manager

statunitensi. Le prime 5:

1. i mercati sono conversazioni

2. i mercati sono fatti di esseri umani

3. le conversazioni tra esseri umani suonano umane. E si svolgono con una voce

umana

4. la voce umana è sostanzialmente aperta, naturale, non artificiosa

5. le persone si riconoscono dal suono di questa voce

6. internet permette delle conversazioni tra esseri umani che erano semplicemente

impossibili nell’era dei mass media. ​

I principali tratti linguistico-semiotici tipici del dialogo f

accia a faccia e i modi in cui vengono

simulati in rete sono: ​

- poiché nel faccia a faccia le persone parlano dicendo “io” o “noi”, in rete le aziende

tendono ad usare la “prima persona”

- poiché nel faccia a faccia ci si rivolge a un interlocutore che si considera paritetico, le

aziende si rivolgono ai consumatori, ai cittadini, elettori, dando del “tu” o del “voi”

- poiché nel faccia a faccia amichevole e paritario ci si rivolge in modo informale,

anche le aziende adottano toni più colloquiali di quanto non farebbero fuori dalla rete.

Marmo​ ha analizzato le strategie di enunciazione dei testi verbali presenti nei siti di alcune

aziende italiane e europee, individuando cinque modi fondamentali in cui tali aziende

costruiscono on-line la relazione con i consumatori:

​ ​

1.​ Distanza indefinita → enunciatore web parla in terza persona e non coinvolge i

suoi enunciatari. [la Fiat offre ai suoi clienti numerosi vantaggi]

2. Distanza istituzionale → enunciatore in prima persona singolare o plurale con

“noi” esclusivo e non interpella l’enunciatario. [solo noi di Ikea offriamo alla nostra

clientela uno spazio per i bambini]

3. Distanza pedagogica → l’enunciatore parla in prima persona singolare o plurale

e interpella direttamente l’enunciatario. [ti aiutiamo a capire qual è il caffè più adatto

alla tua giornata] ​

4. Ammiccamento → l’enunciatario è interpellato direttamente con la seconda

persona singolare o plurale da un enunciatore implicito. [Barilla è con te]

5.​ Complicità → l’enunciatore coinvolge molto l’enunciatario usando la prima

persona plurale con il “noi” inclusivo o con la prima persona che rappresenta la voce

dell’enunciatario. [insieme, faremo grandi cose]

Obama​ ha sempre prestato molta attenzione a mettere al centro di tutto lo You. Infatti usa

costantemente, a seconda dell’effetto che vuole creare, la distanza pedagogica (noi-voi,

​ ​

​ ​

io-voi, io-tu), l’​ ammiccamento (il governo è con te/voi) e la complicità (Yes, we can); e lo

fa col linguaggio verbale, ma anche quello del corpo.

Lo sguardo è sempre in camera e le inquadrature a mezzo piano o in primo, alternate a

primissimi piani per sottolineare il coinvolgimento.

La situazione italiana è molto diversa.

I politici italiani che meglio usano YouTube sono: Antonio Di Pietro, Renato Brunetta e Nichi

Vendola.

Quest’ultimo si distingue dagli altri due per:

- una maggior presenza percentuale di spot e animazioni appositamente creati per

YouTube;

- una maggior presenza percentuale di allocuzioni dirette del leader, che chiamava

“videolettere”;

- una maggiore professionalità nel rendere coerente il canale con le scelte fatte su tutti

i mezzi con cui il leader comunica all’elettorato.

Il caso Vendola è il primo tentativo, in Italia​ , di progettare e gestire l’immagine di un

leader affidandola a professionisti.

Dettagli
Publisher
A.A. 2016-2017
4 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-FIL/05 Filosofia e teoria dei linguaggi

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher toni.jacopo di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Semiotica dei nuovi media e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Cosenza Giovanna.