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INTRODUZIONE ALLA COMUNICAZIONE
Il soggetto umano è un essere comunicante. La comunicazione va considerata come una
dimensione psicologica costituente l'essere umano. Il soggetto comunicane non sceglie di
comunicare, ma come comunicare.
Le dimensioni della comunicazione (caratteristiche)
Comunicazione come:
1. Attività sociale: la comunicazione presuppone uno o più interlocutori, un gruppo.
Socialità e comunicazione sono distinte ma interdipendenti perchè la comunicazione è
alla base dell'interazione sociale.
2. Condividere i significati: processi di patteggiamento fra i due comunicanti. La
comunicazione ha una matrice culturale e il linguaggio è una convenzione culturale per
comunicare.
3. Attività cognitiva: perchè la comunicazione è legata a processi di pensiero. Questi
processi metali sono legati a loro volta a valori ed emozioni.
4. Legata all'azione: Le emozioni sono state viste come " tendenza all'azione" e le
emozioni portano dunque a voler agire. L'azione è suggerita e implicita. La
comunicazione è legata all'azione nel senso che alcuni processi comunicativi
suggericono l'azione (es: come si dicono le cose è un'azione).
5. Legata alla discomunicazione: La discomunicazione fa parte di un meccanismo di
comunicazione, tuttavia mina gli aspetti comunicativi.
Modelli e approcci della comunicazine
1. Modello matematico o modello di Shannon e Weaver
= Comunicazione come trasmissione di informazioni
Comunicazione vista come pasaggio di un segnale da una fonte A lungo un canale
trasmettitore fino al ricevente B. L'informazione è legata alla fonte che ha bisogno di
codificare l'informazione attraverso un codice (es: la ingua italiana) passare per un
trasmettitore. Il segnale può essere disturbato o avere diversi canali di trasmissione:
vocale, gestuale, visivo.
NB questo modello considera la trasmissione del segnale.
Il destinatario quando gli arriva il messaggio lo deve decodificare, ed è anch'esso legato
al canale sensoriale (es: l'udito).
Il modello matematico è bidimensionale perchè la fonte che invia l'informazione ha una
risposta di ritorno dall destinatario detta feedback.
Il feedback può essere:
- Negativo (~omeostasi) con una riduzione dell'informazione d'ingresso
- Positivo: con un ampliamento del'informazione di ingresso.
Altri elementi nel modello matematico:
- Concetto di rumore: insieme di elementi ambientali che interferiscono con la
trasmissione del segnale
- Concetto di ridondanza (ripetizione): sia a livello comunicativo che percettivo.
Servono a chiarire meglio ili significato del messaggio
- Livello del filtro: Processo di selezione di alcuni aspetti o proprietà del messaggio
nell'operazione di decodifica. È un processo legato alla soggettività. Aspetto da tener da
conto sia da fonte che da ricevente.
> Il limite del modello matematico è la necessità di un codice. Implica dunque una teoria forte
del codice.
2
. Approccio semiotico
= Comunicare come significazione e come segno
La semiotica è la scianza che studia i segni nella vita sociale.
Processo di significazione: capacità di generare significati. Fa riferimento al referente (=
oggetto o evento comunicato) e al codice (= strumenti per comunicare).
Il triangolo della significazione pone in relazione 3 elementi:
- Simbolo (la parola)
- Referente (ogg. o evento comunicato)
- Referenza ( concetto dell'ogg. o evento comunicato).
Non c'è collegamento tra simbolo e referente ma solo tra simbolo e referenza (= relazione tra
parola e concetto dell'oggetto).
Nella visione classica della semiotica il segno viene visto come equivalenza> l'equivalenza è
la corrispondenza piena tra espressione e contenuto. Secondo De Saussure il segno come
equivalenza è l'unione di un'immagine acustica (=significante) e una mentale (= significato).
Questo rimanda al concetto di codice, inteso come teoria forte del codice. Il segno ha dunque
una funzione semiotica perchè non è realtà fisica ma relazione tra 2 termini.
Il segno è inoltre arbitrario (= perché legato ad una data cultura, non dipende dalla realtà di
riferimento) e oppositivo (= un segno è se stesso e nessun altro).
La lingua come un sistema di segni è un sistema di differenze di suoni combinati a un
insieme di differenze di significati (Saussure). Saussure individua 2 aspetti del linguaggio:
- Linguistica interna o primaria: ha come oggetto l'attività linguistica e sono le norme che
permettono l'attività linguistica;
- Linguistica esterna o secondaria: le parole, l'atto concreto di applicare un certo codice
(~oliloquio).
Segno è stato visto anche come inferenza> il segno è qualcosa che per qualcuno sta al
posto di qualcos'altro, sotto qualche rispetto o capacità (Peirce). Pierce si discosta da
Saussure, dicendo che il segno rimanda a qualcosa di diverso da sé (funzione di rimando).
3 Tipi di segni:
- icone, hanno una relazione di somiglianza con le proprietà del referente (il meno arbitrario
- indici, contiguità fisica con l'oggetto/evento a cui si riferiscono; (conta cio che viene indicato)
- simboli, rapporto arbitrario stabilito per contiguità ed appreso (il piu arbitrario)
Il segno è inferenza perché indizio da cui trarre una conseguenza ( es: ci sono le nuvole, segno
di pioggia). Questo implica:
- la presenza di modeli mentali che permettono di individuare gli aspetti carenti e cogliere il
senso dei messaggi → rimanda alla nozione di contesto.
- Spiega la variabilità dei segni e lo scarto tra quello che è detto e quello che è implicato dal
detto. → un soggetto comunica di più di quello che dice.
3. Approccio pragmatico
= Comunicare come interazione fra testo e contesto.
Morris distingue:
- Semantica> analisi dei significati dei segni;
- Sintassi> studio delle relazioni formali tra i segni
- Pragmatica> si occupa dell'uso dei significati della relazione fra segno e interprete, del
rapporto fra testo e contesto. Considera i processi impliciti della comunicazione che
comportano inferenze.. Vi rientrano fenomeni comunicativi come:
- la deissi (= riferimenti espliciti del testo al contesto, comprensibili solo grazie a
quest'ultimo. Essi possono essere spaziali - qui, li- , temporali - ora, dopo, domani-,
personali - tu, io, lui-).
- le implicature conversazionali: ovvero ciò che è implicito in una frase; inferenza tra
detto e ciò che viene fatto intendere; una implicatura è la presupposizione = condizioni
implicate da un enunciato (es: "vai ad aprile la porta" dicendo così do per implicito che il
tizio si alzi, vada alla porta e la apra).
Contesto: possono essere vari e la linguista Siama-Cazacu rileva:
- un contesto verbale (linguistico)
- contesto extraverbale ( atteggiamenti ausiliari che danno le intenzioni, come i gesti,tono)
Questi fanno riferimento a quello che è il contesto esplicito. Il contesto implicito invece si trova
in affermazioni da cui possiamo trarne per inferenza delle argomentazioni.
Atto linguistico> teorizzato da Austin = Comunicazione come azione e fare, azione fra due o
piu partecipanti.
La Austin evidenzia che dire qualcosa è sempre anche fare qualcosa. Individua quindi 3 azioni
che facciamo simultaneamente quando parliamo, 3 atti linguistici:
1. atti locutori= atti di dire qualcosa, si compiono per il fatto di parlare. Sono i fonetici]
(emettere suoni), fatici (espressione di certe parole), retici (impiego di questi con un
senso, es: non ho strappato io il foglio)
2. atti illocutori= nel dire qualcosa, corrispondono alle intenzioni comunicative del parlante ,
come dico una cosa
3. atti perlocutori= col dire qualcosa, produzione di determinati effetti da parte del parlante
sull'interlocutore o sul sistema delle credenze, sentimenti ed emozione dell'interlocutore (→
quello che si vuole ottenere dicendo qualcosa. es. convincere l'interlocutore della propria
innocenza)
> Quindi quando si comunica si vuole realizzare un effetto intenzionale sull'interlocutore entro
un definito contesto relazionale per cui gli enunciati esprimono di più di quanto significhino sul
piano letterale.
Austin e Searle distinguono fra atto e forza dell'atto, il modo in cui è interpretato un enunciato
e il risultato di un atto linguistico dipendono dalla forza contenuta nell'atto (illocutoria) e dai
suoi effetti sull'interlocutore (perlocutori) .
Ulteriore distinzione degli atti linguistici:
- diretti (forza illocutoria che il parlante intende attribuire all'enunciato è trasmessa in modo
conforme al corrispondente significato letterale. es: " apri la porta, fa caldo")
- indiretti (la forza illocutoria non deriva dal significato letterale dell'enunciato, ma dai modi non
verbali in cui comunicato, come il tono della voce. es: " fa caldo qui dentro..").
Il principio di cooperazione e le implicature conversazionali
Grice distingue tra:
- Comunicazione= scambio nel quale un soggetto A intende in maniera consapevole,
rendere consapevole B di qualcosa di cuinon lo era, facendo ricorso ad un sistema di
segnalazione e significazione comuni ad entrambi.
- Informazione = trasmissione involontaria di A di un ssegnale che è percepito in
maniera autonoma da parte di B, indipendentemente dall'intenzione di A e senza la
partecipazione di quest'ultimo.
Vige in una conversazione e in una comunicazione il principio di cooperazione cioè dai il tuo
contributo al momento opportuno, così come richiesto dagli scopi e dall'orientamento della
conversazione in cui sei impegnato.
Distingue 4 massime del principio di cooperazione:
- Massima di quantità: dai un contributo che soddisfi la richiesta di informazione in modo
adeguato. Non fornire un contributo più informativo del necessario.
- Massima di qualità: fornisci un contributo vero, in particolare non dire ciò che credi falso o di
cui non ha le prove adeguate.
- Massima di relazione: sii pertinente
- Massima di modo, sii perspicuo, cioè evita espressioni oscure, ambiguità, sii breve e ordinato
nell'esporre.
Impariamo queste massime attraverso l'esperienza quotidiana, sono convenzionali.
Grice riprende la distinzione tra logica del linguaggio e della conversazione, la prima si applica
al significato letterale e la seconda ai processi per inferire ciò che il parlante intende
comunicare.
Quindi è distingue
- il dire (= ciò che è detto)
- il significare (= ciò che è significato)
Lo scarto tra i due è dato dal f