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ASTRATTO-----CONCRETO-----ASTRATTO

La dialettica ha il compito di conoscere la realtà, razionalizzarla tramite un confronto tra il

pensiero razionale e astratto, l’idea e la realtà concreta, per scoprirne le contraddizioni,

cercando di superarle tornando all’idea.

È un percorso continuo: si costruisce un modello organizzativo, lo si confronta con la

realtà e si torna all’idea di partenza modificandola.

Per Hegel solo nella storia si può conoscere l’uomo e le cose da lui prodotte, lo stato deve

difendere i diritti naturali e regolare i rapporti tra gli individui che formano la società civile.

Per Hegel la proprietà privata è un elemento naturale, appartiene a tutti gli uomini e non è

un atto di sopraffazione di un individuo sull’altro.

I valori su cui lo stato deve porre particolare attenzione sono: le istituzioni, la famiglia e il

matrimonio.

Hegel sottolinea anche l’importanza della religione, contrariamente alla DESTRA

HEGELIANA, che si concentrerà sullo stato e sulla società.

Feuerbach

Ludwing Feuerbach stravolge il concetto Hegeliano di alienazione, pone l’attenzione

sull’uomo come essere naturale e sul fatto che l’uomo sfrutta naturalmente la realtà per

soddisfare i suoi bisogni, tuttavia la mancata conoscenza del mondo naturale fa nascere

nell’uomo la tendenza a divinizzare la natura.

L’uomo è fatto di materialità e la religione è un elemento astratto che aliena l’uomo dal suo

materialismo originario.

La religione è una costruzione umana, costruendola l’uomo “aliena se stesso”, si estranea

dalla realtà per creare un Dio.

La critica di Marx ad Hegel

Marx sentiva il bisogno di riorganizzare la società, sia dal punto di vista economico-

produttivo che politico-sociale e questo doveva avvenire in termini concreti, secondo il suo

pensiero il metodo dialettico è rovesciato:

CONCRETO-----ASTRATTO-----CONCRETO

La sua critica ad Hegel è incentrata sulla concezione dello stato e della sua

organizzazione, per Marx la base della società è l’uomo, lo stato quindi è legato agli

uomini.

Secondo Marx non è possibile scegliere tra stato e società civile perché la democrazia

reale comporta la dissoluzione dello stato, che può avvenire solo per mano di un nuovo

ceto sociale, frutto dello sviluppo industriale, il proletariato, al quale spetta il compito di

rendere libera ed emancipata l’intera società.

La critica di Marx all’economia classica si basa sul fatto che nella sua concezione alla

base della supremazia del capitalismo vi è lo sfruttamento del lavoratore, ma di questo gli

economisti non si interessano.

Marx ribalta il concetto di alienazione di Hegel, per il quale era un momento positivo di

autocoscienza, per Marx nella realtà il lavoratore è costretto a lavorare, il lavoro che

svolge non è suo, ma gli è estraneo e questo produce disuguaglianza fra chi possiede e

chi non possiede.

L’uomo si estranea dagli altri uomini, le relazioni si basano su ciò che si possiede e non

sulle qualità umane, l’uomo perde la sua dimensione naturale e ne trova una sociale in

base al lavoro che svolge.

L’uomo è alienato nella natura, nel lavoro, nel mondo.

La soppressione dell’alienazione può esserci solo con un nuovo tipo di organizzazione

democratica, il comunismo, che abbia al suo centro l’operaio.

L’eliminazione della proprietà privata sopprimerebbe ogni tipo di alienazione, non solo nel

campo produttivo, ma anche nella vita sociale, religiosa, intellettuale.

Il materialismo storico

Marx per l’analisi della storia fa riferimento a due concetti fondamentali:

- I modi di produzione

- I rapporti di produzione

Per lui la storia è un susseguirsi di modi e rapporti di produzione, le rivoluzioni

rappresentano i momenti di profondo mutamento economico, solo quando una classe

sociale sarà cosciente della propria condizione (classe per se) allora sarà in grado di

avviare una rivoluzione.

Un ostacolo materiale alla realizzazione della rivoluzione è rappresentato dall’ideologia,

che rappresenta le idee della classe dominante, l’unico campo che sfugge alla costrizione

ideologica è l’arte, che è l’unico campo in cui si percepisce il cambiamento e l’evoluzione,

l’arte indica la nuova via.

Il capitalismo ha una sua genesi, l’intento di Marx è cogliere il momento storico in cui

avviene la separazione tra il lavoratore e il prodotto del suo lavoro e giunge alla

conclusione che la nascita del capitale presuppone un patrimonio monetario che compri i

mezzi di produzione, inclusa la forza lavoro.

Il capitalismo si qualifica per l’enorme accumulo delle merci: la merce è l’unità

fondamentale per l’analisi del capitalismo ed assume duplice figura:

- Valore d’uso, il carattere qualitativo della merce, inerente le sue caratteristiche

- Valore di scambio, il carattere quantitativo della merce, legato alle ore impiegate per

produrre

Il valore di scambio è visto come rapporto tra cose, il presupposto storico alla base del

capitale è la circolazione delle merci, con il progresso aumentano gli scambi dando vita al

mercato, luogo di scambi, dove si viene a creare l’equivalente generale delle merci: il

denaro.

Per Marx nel valore di una merce prendono parte:

- Il CAPITALE COSTANTE, che fa riferimento ai mezzi di produzione e alle materie

prime

- Il CAPITALE VARIABILE, che fa riferimento al salario del lavoratore

Il PLUSVALORE deriva dal fatto che il capitalista non paga al lavoratore una certa quantità

di ore lavorative, e questo è il PLUSVALORE ASSOLUTO.

Con l’introduzione delle macchine il PLUSVALORE assume un altro carattere, diminuisce

il tempo necessario alla produzione della merce, di conseguenza diminuisce il valore della

forza lavoro, le ore di lavoro e il salario, provocando l’aumento del PLUSVALORE,

creando il PUSVALORE RELATIVO.

Per Marx i soggetti attivi della realtà sociale sono le classi sociali, la dicotomia capitalisti

proletari che elabora è funzionale all’analisi del capitalismo.

Dettagli
A.A. 2017-2018
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SSD Scienze politiche e sociali SPS/07 Sociologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Cristianabusatti di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia del pensiero sociologico e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Fabiano Mauro.