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Petroleum Intelligence Weekly

Nell'agosto 1960, si verifica un ulteriore taglio dei prezzi e la riduzione per i produttori. Alfonzo e Tariki decidono di incontrarsi di nuovo. Nel settembre, alla conferenza di Baghdad viene creato l'OPEC (Organization of the Petroleum Exporting Countries) per difendere gli interessi dei paesi produttori minacciati dalla diminuzione del prezzo del greggio operata dalle maggiori compagnie petrolifere. L'Egitto viene isolato in quanto solo i produttori e gli esportatori di petrolio potevano partecipare. All'epoca, i membri producevano l'80% del petrolio a livello mondiale. Le compagnie pensavano che non avrebbe funzionato per la rivalità tra i paesi; non hanno quindi dato peso alla creazione dell'OPEC e agivano come se non esistesse. Ma l'OPEC non ebbe un impatto importante. L'attuale organizzazione, oltre ai cinque membri fondatori, comprende...

inoltre Qatar, Indonesia, Libia, Emirati Arabi Uniti, Algeria, Nigeria, Ecuador, Gabon, Angola, Guinea equatoriale e Congo. Il petrolio viene infatti trovato anche in Algeria, Gabon e in Nigeria nel 1956 e in Libia tra il 1959 e paesi che hanno aderito all'organizzazione rispettivamente nel 1969, 1975, 1971 e 1962. Il 1961, In Algeria, viene trovato a soli due anni dallo scoppio della guerra di liberazione alla quale seguì l'indipendenza del paese nel 1962. In Nigeria, era stato scoperto nel Delta del Niger dalla Royal Dutch Shell e dalla British Petroleum che avevano ottenuto le concessioni nell'area. Per quanto riguarda la Libia, nel 1954 era stato firmato un accordo con gli USA, mediante il quale gli USA mantenevano i diritti sulle basi militari installate in Libia in cambio di aiuto economico. Nel 1955 re Idris aveva fatto molte concessioni alle compagnie petrolifere. I vantaggi del petrolio di petrolio ritrovata e l'alta qualità del greggio; inoltre, laprossimità dell'Libico furono la quantitàpaese libico e il collegamento diretto all'Europa attraverso il mare costituiva un ulteriore vantaggiodi marketing. dopo l'occupazione delle truppe italiane, nelGià tre anni 1914, alcune piccole quantità di greggioerano fuoriuscite da un pozzo scavato per cercare l'acqua. Nel 1929 il geologo italiano Ardito Desiol'autorizzazione per cercare il petrolio. Nelottiene 1932 trova il petrolio e nel 1938 vengono estrattii primi litri. Viene elaborato anche un programma triennale di ricerche, con la partecipazionedell'AGIP nella regione sirtica. Il petrolio trovato allora però si trovava molto in profondità e con letecnologie dell'epoca era sollecita anche l'allora amico edifficilmente utilizzabile; Desiogovernatore della Libia Italo Balbo per ottenere dagli USA una sonda più grande per scendere aprofondità maggiori nel terreno, ma senza successo. Con lo

Scoppio della seconda guerra mondiale, la ricerca del petrolio viene interrotta. Nel 1951, la Libia diviene indipendente, quindi l'Italia non può conservare quella parte di territorio libico a cui ambiva. La ricerca del petrolio riprende dopo la guerra, e nel frattempo la grande industria petrolifera americana mette a punto tecniche di perforazione che permettono di scendere a maggiori profondità. Il petrolio viene trovato quindi nel giugno 1959 dalla Esso (ex Standard Oil of New Jersey) nella stessa zona dove Desio aveva scoperto. Secondo l'allora concessione, il governo libico si assicurava il 50% dei profitti della produzione che inizia nei mesi seguenti. L'AGIP ottiene concessioni in Libia negli anni '60. In Arabia Saudita, Tariki, ormai ministro del petrolio, nel 1962 aveva accusato il principe Faisal di corruzione, e suo cognato Kamal Adham di aver ottenuto il 2% dei profitti dell'Arabian Oil Company, dall'Arabia Saudita e dall'AGIP.

Compagnia petrolifera co-fondata dal Giappone nel 1957. Tarik viene rimosso dal suo incarico e Ahmed Zaki Yamani viene nominato nel 1964 come nuovo ministro del petrolio. Negli anni '60, si hanno scioperi, proteste, tentativi di colpi di stato, attentati alla vita in Venezuela, presidente Betancourt e divisioni all'interno del suo partito. Il periodo è caratterizzato anche dalla crisi nell'industria delle costruzioni, da sequestri, dal terremoto del '67 a Caracas che causò distruzione e morti e dalla nascita nel '69 di un movimento separatista nel territorio della Guayana Esequiba, la cui sovranità è stata reclamata dal Venezuela a livello internazionale per mezzo dell'Accordo di Ginevra del '65. L'Iraq, dopo la caduta della monarchia, si ritira dal patto di Baghdad, che prevedeva la cooperazione comune tra le parti contraenti contro le aggressioni in chiave anticomunista, e vengono avviate

Relazioni amichevoli e commerciali con l'URSS; si ritira dall'alleanza con la Giordania, stretta dopo la nascita della RAU e che aveva portato alla nascita della Federazione Araba di Iraq e Giordania; si ritira dal trattato anglo-iracheno, che prevedeva mutuo soccorso e relazioni bilaterali tra Iraq e Gran Bretagna. Inoltre, l'Iraq denuncia l'accordo con gli USA del 1954-1955 sulle forniture di armi ed equipaggiamenti militari. L'allora concessione petrolifera principale era dell'Iraq Petroleum Company (IPC), che dal 1948 era formata da 12 compagnie associate note come The IPC Group, e dalla quale Kassem pretendeva profitti più cospicui. Con la Legge 80 del 1961, viene costituita l'Iraq National Oil Company (INOC) di proprietà del governo iracheno, si vieta il rilascio di nuove concessioni petrolifere a compagnie straniere, si sottraggono alle concessioni in corso le terre non ancora effettivamente delle attività estrattive.

all'INOC adibite ad estrazione e si impone il controllo centralizzato. Successivamente, l'INOC entra in trattative con compagnie indipendenti, tra cui l'ENI. Gli anni '60 furono caratterizzati anche per i rapporti tesi con il Kuwait e l'Iran. Nasce l'idea irachena dell'annessione del Kuwait, che però viene momentaneamente abbandonata per lo stanziamento delle truppe britanniche nel paese, e alcune rivendicazioni territoriali e una serie di questioni minarono gravemente i rapporti con il paese sciita. In patria, montava il malcontento curdo nei confronti del governo, e l'opposizione rappresentata principalmente dal partito Baath nel 1968. Dopo quest'ultimo, sale al potere Ahmad Hasan al-Bakr, il cui collaboratore più stretto era Saddam Hussein. Nel 1964 nasce l'Organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP) su iniziativa della Lega Araba e per diretta

Influenza di Nasser. A seguito della crisi di Suez nel 1956, Israele, pur dovendo ritirarsi dai territori conquistati di Gaza e del Sinai, mantenne il diritto di transito delle navi israeliane negli stretti di Tiran attraverso cui il Golfo di Aqaba comunica con il Mar Rosso. La concessione era una via di approvvigionamento petrolifero fondamentale per Israele attraverso il porto israeliano di Eilat. Gli stretti di Tiran erano però un territorio egiziano occupato da Israele fin dalla prima guerra arabo-israeliana del 1948 e da cui le truppe israeliane non si erano mai ritirate nonostante le richieste dell'ONU. Israele ne tenne il controllo per tutti gli anni '50 e '60.

Nel 1967, Nasser proclamò la chiusura del Golfo di Aqaba alle navi israeliane.

Dalla presidenza USA Roosevelt a quella Kennedy, nei confronti di Israele prevalse la visione dell'equità e dell'imparzialità. Nelle amministrazioni Roosevelt e Truman, si temeva che

L'aperto intervento a favore dello stato ebraico avrebbe comportato un limitato accesso al petrolio. Un'eventuale Il Dipartimento di Stato americano aveva riconosciuto la possibilità di connessione sovietico-araba. La stessa motivazione era stata espressa ancora sotto Truman e poco prima della Segretario di Stato creazione dello stato di Israele dall'allora George Marshall, che oltre al rischio connesso con la fornitura di petrolio, aveva aggiunto il danneggiamento delle relazioni con i nuovi paesi musulmani e la destabilizzazione dell'intera regione. Dopo gli accordi dell'armistizio di Rodi del 1949 al termine alla prima guerra arabo-israeliana del 1948, la politica statunitense rimase fra l'altro orientata a mantenere una posizione neutrale nel conflitto arabo-israeliano. Sotto Eisenhower ad esempio, gli USA forzarono il ritiro delle forze congiunte anglo-franco-in occasione della crisi di Suez, adottando quindi una politica ufficiale israeliane.

dall'Egitto neutrale e non alleata troppo apertamente con Israele; all'epoca gli USA fornivano a Israele aiuti economici, mentre le armi erano fornite dalla Quarta Repubblica francese per contrastare la percezione della minaccia costituita da Nasser. La stessa politica venne perseguita anche sotto Kennedy. È solo sotto la presidenza Johnson, che la politica ufficiale americana prende una svolta definitiva nella direzione filoisraeliana, in direzione cioè di un sostegno chiaro e deciso per Israele, che si tradusse anche nella vendita di armamenti avanzati. Ad esempio, nel 1964 gli USA forniscono carri armati con la mediazione dell'Italia e della Germania dell'Ovest. L'incursione israeliana in territorio giordano, a Samu, nel 1966, aveva molto preoccupato gli USA, in quanto la monarchia del re Husayn di Giordania rappresentava anch'essa un solido alleato. Gli stessi USA e l'URSS, quindi Johnson era preoccupato che una possibile guerra avrebbeattrattosi tentarono negoziati diplomatici sia con le nazioni della regione che con i sovietici, ma senza successo. Nel giugno 1967, scoppia infatti la guerra dei sei giorni, tra Israele da una parte, e Giordania, Egitto, Siria e Iraq dall'altra. Segue l'embargo petrolifero da parte dei paesi arabi contro i paesi amici di Israele. Questa è la seconda volta che il petrolio viene usato come arma politica. Tuttavia, l'embargo si rivela un fallimento perché non condiviso da tutti e perché danneggia gli stessi paesi arabi. La Siria perse le alture del Golan, l'Egitto la striscia di Gaza che occupava dal 1948 e la penisola del Sinai fino al canale di Suez, mentre la Giordania l'insieme delle sue conquiste del territorio palestinese ottenute nel 1948. Con la conclusione del conflitto, la percezione USA fu quella che molti stati arabi, in particolare l'Egitto, si erano definitivamente spostati verso i sovietici. Israele sperava di aprire una porta alla pace.lla Lega Araba per discutere della questione. Durante il vertice, sono emerse diverse opinioni e posizioni contrastanti. Alcuni paesi hanno sostenuto l'idea di uno scambio equo e reciproco dei territori, mentre altri si sono opposti categoricamente. La discussione è stata accesa e animata, con argomenti che spaziavano dalla storia e dalla cultura alla sicurezza e alla sovranità nazionale. Nonostante le divergenze, è emerso un desiderio comune di trovare una soluzione pacifica e duratura. Alla fine del vertice, è stata emessa una dichiarazione congiunta che invitava tutte le parti interessate a continuare il dialogo e a cercare un accordo che rispettasse i diritti di tutti i popoli coinvolti.
Dettagli
Publisher
A.A. 2011-2012
9 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/04 Scienza politica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher sandrauselli di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Politica internazionale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Cagliari o del prof Saiu Liliana.