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Estratto del documento

DSA

CAUSE: genetiche, congenite (ereditarietà), neurobiologiche è una

caratteristica tipica del sistema nervoso dell’individuo

CARATTERISTICHE DIAGNOSTICHE

La diagnosi può essere formulata con certezza alla fine della 2 classe

 primaria

Durante la scuola dell’infanzia è possibile individuare la presenza di DSA che

possono estrinsecarsi come difficoltà di organizzazione e integrazione spazio-

temeporale, di memorizzazione, lacune percettive, di linguaggio verbale ecc

Viene effettuata sulla base dei risultati in test standardizzati,

 somministrati individualmente, su lettura, calcolo, o espressione scritta

che risultano significativamente al di sotto di quanto previsto in base

all’età, all’istruzione e al livello di intelligenza (QI > 85)

Tempo di raggiungimento obiettivi più alto rispetto ai loro pari

LA DISLESSIA EVOLUTIVA

Evolutiva perchè si manifesta man mano che la persona cresce, disturbo

evolutivo

- Difficoltà selettiva nella lettura

- Si manifesta attraverso una minore correttezza e rapidità nella lettura a

voce alta rispetto a quanto atteso per età anagrafica, classe frequentata,

istruzione ricevuta

- Inefficace automatizzazione del processo di lettura (che dovrebbe

strutturarsi in 2/3 primaria ma anche dopo)

- L’attenzione è di tipo focale, cioè i dislessici si concentrano

specificatamente sulla decodifica del testo, stancandosi rapidamente e

commettendo errori

- Difficoltà a copiare alla lavagna e a prendere nota delle istruzioni

impartite oralmente

- Errori tipici: -di tipo visivo: scambio di lettere che hanno tratti visivi simili

o speculari (es. b con d)

- Di tipo fonologico: scambio di lettere che hanno la stessa ‘’radice’’ (es. f

con v)

Spesso il bambino con dislessia evolutiva 26

- Non riesce ad imparare le tabellone e alcune info in sequenza come le

lettere dell’alfabeto, i giorni della settimana, i mesi dell’anno;

- Può fare confusione per quanto riguarda i rapporti spaziali e temporali

(destra /sinistra; ieri/domani ecc)

- Può avere difficoltà a esprimere verbalmente ciò che pensa

In alcuni casi sono presenti difficoltà in alcune abilità motorie, nel calcolo,

nella capacità di attenzione e di concentrazione.

DISORTOGRAFIA

- Difficoltà nel rispettare le regole di trasformazione del linguaggio parlato

in linguaggio scritto

- Vengono commessi molti errori e di varia tipologia

Errori fonologici:

- Scambio grafemi

- Omissioni o aggiunte di lettere o sillabe

- Inversioni

- Grafema inesatto

Errori non fonologici:

- Separazioni illegali

- Fusioni illegali

- Scambio grafema omofono

- Omissione o aggiunta di h

Altri errori:

- Accenti

- doppie

Molto spesso si presentano in situazioni di comorbilità, alla dislessia sono

associati gli altri 2. I4 disturbi si presentano combinati tra loro.

- Difficoltà nella grafia (è collegata al momento motorio – esecutivo della

prestazione)

- Scrittura irregolare x dimensione e/o pressione, scarsa capacità di uso

delle spazio nel foglio (a mantenersi orizzontali, spazio tra i grafemi)

DISCALCULIA

- Riguarda l’abilità di calcolo, sia nella componente

dell’organizzazione della cognizione numerica (intelligenza

numerica basale), sia in quella delle procedure esecutive e del

calcolo

- Difficoltà nel fare i calcoli, nel ricordarsi i procedimenti delle operazione;

confondere un numero x un altro (es: 345# 354), oppure i simboli

aritmetici (operazione associata al segno), non capire l’esatto valore di

un numero, difficoltà nell’associare il numero alla quantità o a capire che

2, II e la parola DUE hanno lo stesso valore ecc

Strumento fondamentale: uso della calcolatrice che porta a saltare la scrittura

del numero

I DSA: aspetti psicologici, affettivo – emotivi, relazionali 27

Influenzano in modo determinante il benessere dell’alunno, il suo

apprendimento e le possibilità di una socializzazione soddisfacente. Risulta

fondamentale valutare:

- l’immagine che il bambino ha di sé,

- le sue idee sul lavoro scolastico

- il senso di autoefficacia

- il livello di autostima

- le sue motivazioni

- la maturità relazionale

- i comportamenti problematici

28 – 02 – 2018

LA PERSONA SORDA/ IPOUDENTE

Difficoltà nella comunicazione nel fattore primario e possono comportare anche

nello studio e nell’apprendimento.

LA SORDITA’ sordità profonda non si sentono suoni è possibile avvertire

alcuni rumori, non si identificano i suoni, percezione dei rumori accompagnti

dalle vibrazioni a cui noi non facciamo caso. Non tutte le persone con problemi

di udito sono sordi profondi.

IPOACUSIA comporta una riduzione della capacità uditiva, ma c’è la

possibilità di udire

Le sordità profonde non sono molto frequenti, + frequenti soggetti con

ipoacusia e soggetti con ipoudenti. Il disturbo dell’udito può essere a vari livelli

e qualitativamente diverso. Ci sono persone ipoacusiche non percepiscono

suoni acuti, altri gravi. Loro capiscono di non sentire bene e non riescono a

spiegarsi specialista, otorino

Differenza sia nel livello di gravità sia nella qualità dei suoni percepiti ce li

identifica l’otorino con l’esame audiom3trico con cui capisce sia la gravità che

la qualità dei suoni percepiti. Disturbi localizzati in settori diversi dell’orecchio.

In base a dov’è il disturbo sordità profonda o lieve meglio ipoacusia. Organo

udito parti esterne con il padiglione e poi c’è il canale uditivo. Situazione più

seria nell’orecchio medio al di là di quello che possiamo vedere, và oltre il

padiglione, in lui ci sono degli ossicini (incudine, staffa, martello) delicati e se il

problema è lì ci può essere una sordità lieve – media ma la situazione si risolve

anche con un apparecchio acustico (nella vecchia si sclerotizzano). Questione

diventa + severa quando i problemi si collocano nell’orecchio interno (coclea

collegata al nervo acustico). Se i problemi sono nell’orecchio interno sordità

profonda, grave. Perché questi sono organi che trasformano le onde sonore che

entrano nel condotto uditivo percuotono il padiglione, si attivano gli ossicini e

trasmettano gli impulsi meccanici alla coclea che li trasforma in impulsi nervosi

e il nervo acustico le riconosce come parole. 28

La sordità può essere bilaterale o monolaterale o addirittura non si ha lo stesso

problema nei 2 orecchi. E’ importante sapere: la località delle lesioni, la gravità,

le cause (ereditarie, anomalie genetiche, acquisite) e il periodo di insorgenza

(pre, peri (durante la gravidanza) o post natale incidente, esposizione a

rumori particolarmente intense, malattie come il morbillo). Rosolia e

toxoplasmosi in gravidanza possono provocarla. E’ bene evitare matrimonio tra

consanguinei. Le sordità profonde sono limitate; sono più frequenti le sordità

parziali. Bisogna distinguere se la sordità interviene prima o dopo che il

linguaggio è stato appreso sordità pre - linguale o post -linguale. Prima di

parlare avrà problemi a imparare a parlare. Le sordità profonde si manifestano

quasi sempre prima dell’acquisizione del linguaggio. Molti sordi non imparano a

parlare, imparano il linguaggio orale. Sordo oralista sordo che ha imparato la

lingua degli udenti. Incontri con il logopedista. Se il disturbo interviene dopo

l’acquisizione si può risolvere con delle protesi e l’incontro con logopedista

serve x mantenere la memoria del linguaggio.

LA COMUNICAZIONE

In generale vi sono problemi di comunicazione soprattutto verbale (orale e

scritta). Modalità comunicative possibili:

oralismo (protesi acustiche che si applica dietro l’orecchio, impianto

 cocleare, novità degli ultimi due decenni)

la nostra costituzione affida alla famiglia la decisione di come educare i

figli

lingua italiana dei segni (LIS) congresso di Milano 1980

 metodo bimodale: educare il bambino ad utilizzare entrambi i linguaggi.

 Ha il vantaggio di permettere al bambino nel privato di usare la lingua dei

segni e di inserirsi e di integrarsi nel tessuto sociale dove tutti parlano e

scrivono.

La scelta appartiene all’interazione tra famiglia, curante, riabilitatore. Oggi

suggeriscono il metodo bimodale e nei primi anni si utilizzi la lingua italiana dei

segni, tanto più è piccolo, meglio è usare i segni. Nell’acquisizione del

linguaggio (3 anni) si introduce anche l’educazione oralista.

PROTESI ACUSTICA di suono

amplificatore

Le protesi acustiche (anche apparecchi acustici, audioprotesi, ausili acustici)

sono apparecchi elettronici in miniatura che ricevono, amplificano e

successivamente trasmettono i vari suoni ai soggetti affetti da ipoacusia,

termine che indica una riduzione dell’udito; riduzione che può essere di lieve,

media o grave entità.

IMPIANTO COCLEARE trasformare i suoni ad impulsi elettrici, sostituisce la

coclea

Dispositivo elettronico che sostituisce – in gran parte – il funzionamento

dell’orecchio interno. Anche a fronte di una grave o totale distribuzione della

coclea (e delle cellule deputate alla ricezione degli stimoli sonori, alla loro

29

trasformazione in impulsi bioelettrici e alla trasmissione al nervo acustico), le

informazioni acustiche trasformate in segnali elettrici dall’impianto cocleare

vengono inviate direttamente al nervo acustico e da questo cervello.

La parte esterna comprende:

- un piccolo computer (elaboratore dei suoni) con microfono;

- una antenna trasmittente.

La parte interna: sostituisce la coclea e va a colpire il nervo acustico

- un ricevitore di suono

- gli elettrodi (in numero variabile, a seconda del modello dell’impianto)

si mette da piccoli 1 – 2 anni ed è necessaria un’operazione chirurgica.

QUESTIONI EDUCATIVE

Compiti della scuola

accettare la scelta familiare e adeguarsi, offrendo il servizio richiesto.

 Vicarianza sensoriale: è importante allenare la vista

 Educare all’ascolto attivo

 Ricordare: nell’apprendimento, difficoltà di attenzione, di concentrazione

 e di astrazione. Soprattutto un sordo parlante ha bisogno di vedere le

cose, problema di astrazione legata alla difficoltà nel linguaggio.

Facilitare e mediare il rapporto tra il

Dettagli
Publisher
A.A. 2017-2018
74 pagine
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SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/03 Didattica e pedagogia speciale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher mary.ris di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Pedagogia speciale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Pavone Marisa.