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La metodologia dell'approccio idiografico
La metodologia dell'approccio idiografico è prevalentemente di tipo qualitativo e Meyer sottolinea quanto sia centrale l'importanza di restituire al paziente un profilo veritiero, e che in questo senso il clinico ha anche della responsabilità a livello etico e giuridico, anche se non è sempre facile restituire al paziente un profilo veritiero ma è quello che dobbiamo fare.
Due domande importanti durante il colloquio è cosa ha portato quel paziente a chiedere un colloquio psicologico e perché in questo momento: perché sei qui e perché proprio ora.
Lingiardi scrive sulla diagnosi psicologica che è un processo che deve tenere conto di molteplici dimensioni psichiche consce e inconsce, esplicite ed implicite, sane e patologiche, contenutistiche e funzionali per fornire una mappa il più possibile accurata del funzionamento della persona. Quindi anche con Lingiardi si sottolinea come la diagnosi debba avere
questo aspetto dimultidimensionalità e sostiene anche che una buona diagnosi è sempre il risultato di una tensione tra aspetti unici della persona e gli aspetti comuni, quindi ciò che contraddistingue e caratterizza quella persona specifica nella sua unicità e ciò che quella persona condivide con persone simili a lei, ovvero la questione degli aspetti comuni. Nel caso della diagnosi che utilizza gli strumenti, i test, che a volte viene chiamata diagnosi testologica, la valutazione psicometrica, quindi lo psychological testing, è considerato uno degli elementi da cui partire. Del Corno e Lang nel 2005 scrivono che la diagnosi testologica, quindi il momento dell'applicazione degli strumenti testologici, non è sovrapponibile alla diagnosi psicologica, ma ne rappresenta un momento, il momento di base. Lo psychological testing è l'applicazione di diversi strumenti, che per definizione devono essere strumenti dotati dellealle seguenti caratteristiche psicometriche che devono essere presenti negli strumenti psicologici: 1. Validità: gli strumenti devono misurare effettivamente ciò che si propongono di misurare. Devono essere in grado di fornire informazioni accurate e affidabili sulle caratteristiche psicologiche del soggetto. 2. Affidabilità: gli strumenti devono essere stabili e coerenti nel fornire misurazioni ripetute dello stesso costrutto. Devono essere in grado di produrre risultati coerenti e attendibili nel tempo. 3. Sensibilità: gli strumenti devono essere in grado di rilevare anche piccole variazioni nelle caratteristiche psicologiche del soggetto. Devono essere sensibili ai cambiamenti e alle differenze individuali. 4. Specificità: gli strumenti devono essere specifici nel misurare il costrutto di interesse. Devono essere in grado di distinguere tra diverse caratteristiche psicologiche e fornire informazioni specifiche su ciascuna di esse. 5. Standardizzazione: gli strumenti devono essere utilizzati in modo standardizzato, seguendo procedure e istruzioni precise. Devono essere applicati in modo uniforme per garantire la comparabilità dei risultati tra diversi soggetti. 6. Norme di riferimento: gli strumenti devono essere basati su campioni di riferimento rappresentativi della popolazione di interesse. Devono essere confrontati con dati normativi per interpretare correttamente i risultati ottenuti. 7. Utilità clinica: gli strumenti devono essere pratici ed utili per il clinico nel processo di valutazione e diagnosi. Devono fornire informazioni significative e utilizzabili per prendere decisioni cliniche appropriate. Queste caratteristiche sono fondamentali per garantire l'efficacia e l'accuratezza degli strumenti psicologici utilizzati nel processo di valutazione e diagnosi.psicologico, si basano sull'analisi delle dimensioni psichiche consce e inconsce, esplicite ed implicite, sane e patologiche, contenutistiche e funzionali. Questi strumenti mi permettono di creare una mappa il più accurata possibile del funzionamento della persona. La diagnosi, nel suo significato etimologico, consiste nella conoscenza attraverso segni e sintomi che il paziente può manifestare. Tuttavia, la diagnosi può anche essere intesa come l'utilizzo di strumenti di tipo psicologico che contribuiscono a definire la specificità di una diagnosi e a differenziarla da altre forme di diagnosi, compresa quella psichiatrica. Quindi, per effettuare una diagnosi psicologica anziché una diagnosi psichiatrica, devo utilizzare strumenti di tipo psicologico che si basano sull'analisi delle dimensioni psichiche menzionate in precedenza.Il mio compito è formattare il testo fornito utilizzando tag html.
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psicologicocontribuiscono a definire non già l'oggetto della persona, ma la specificità della conoscenza che io attuo, dal vertice dal quale io parto, che è il vertice psicologico della conoscenza stessa. Quindi gli strumenti nella diagnosi psicologica sono strumenti di tipo psicologico, che contribuiscono in quanto tali a definire la specificità della diagnosi e anche a differenziarla da altre forme di diagnosi. Lo scopo è l'approfondimento della conoscenza del funzionamento psicologico di una persona, per questo la diagnosi psicologica comprende una valutazione psicologica, quindi, un assesment del paziente di cui ci stiamo occupando. La diagnosi psicologica nelle diverse accezioni e anche nelle diverse aree di applicazioni si avvale di una pluralità di metodiche, è multimethod, che sono specifiche per la tipologia di fenomeno che vado ad osservare, in linea generale gli strumenti psicodiagnostici possono essere distribuiti in
- L'osservazione clinica, una metodica poco strutturata che si avvale dello strumento osservativo e non implica necessariamente un'interazione diretta tra psicologo e paziente.
- Il colloquio psicologico, simile a quello clinico, è un colloquio non strutturato che avviene all'interno di una relazione diretta tra psicologo e paziente. Può essere privo di schemi preordinati per incontrare il paziente e si concentra sia sul resoconto verbale del paziente che sulla raccolta di informazioni anamnestiche durante il colloquio. È anche attento agli aspetti clinici della relazione che si instaura con il paziente.
L'intervista strutturata che si avvale di uno schema prefissato a volte anche con precise domande prefissate, schema prefissato per condurre il colloquio, per condurre l'intervista e presuppone una formazione specifica oltre a quella professionale di base che è richiesta sia per l'osservazione che per il colloquio al fine di ottenere informazioni valide e affidabili.
Tra gli strumenti ci sono anche i test psicodiagnostici che si avvalgono di una strumentazione specifica per ciascuna categoria testologica, a seconda della natura stessa del test.
Quindi osservazione, colloquio clinico o colloquio non strutturato, test psicodiagnostici, questo potrebbe essere considerato un primo raggruppamento di strumenti utili per condurre una diagnosi psicologica che utilizza gli strumenti.
Le informazioni fruibili dai clinici in seguito a un'attività di assessment psicologico dipendono dalle fonti di informazioni che si utilizzano, quindi dipendono dagli strumenti che si utilizzano.
questo significa che raccogliere informazioni con un'unica tipologia di strumento, di fatto rende impossibile conoscere quale informazioni si stia omettendo. È per questo che la diagnosi psicologica, il psychological assessment, si dice che sia sempre un processo di tipo multimethod dove si devono utilizzare più strumenti perché dal vertice di uno strumento si ottengono informazioni che sono specifiche di quella tipologia di strumento, ma se io utilizzo quella tipologia di strumento ho come vantaggio di avere le informazioni specifiche per quella tipologia di strumento, ma nello stesso tempo raccogliere informazioni con un'unica tipologia di strumento rende di fatto impossibile conoscere quale altra informazione si possa omettere. Per questa ragione è consolidato l'approccio multimethod, la ricetta è appunto un approccio di questo tipo che attraverso l'impiego di singole scale, strumenti, test che sono validi clinicamente ed da un punto divengono ottenute da strumenti diversi. Questa diversità di informazioni ci permette di avere una visione più completa e approfondita del soggetto valutato. Inoltre, l'utilizzo di diversi strumenti di valutazione ci permette di ottenere informazioni da diverse prospettive, aumentando così la validità incrementale del processo di assessment. La validità incrementale si riferisce alla capacità di un nuovo strumento di fornire informazioni aggiuntive rispetto a quelli già utilizzati, migliorando così la precisione delle valutazioni. Tuttavia, è importante sottolineare che la presenza di dati divergenti non deve essere vista come un problema, ma come un'opportunità per approfondire la comprensione del soggetto valutato. La diversità di informazioni ci permette di cogliere sfumature e aspetti che potrebbero sfuggire se ci limitassimo a un solo strumento di valutazione. In conclusione, l'approccio multimetodo nel processo di assessment può essere estremamente efficace, poiché ci permette di ottenere una visione più completa e approfondita del soggetto valutato, aumentando così la validità incrementale delle valutazioni.Diversi strumenti utilizzati possono far acquisire. L'approccio multimethod crea un vantaggio che è quello della possibilità di vedere una stessa funzione da vertici metodologici diversi, oppure diversi strumenti riescono a mappare livelli del funzionamento del paziente di diversa profondità, quindi, non soltanto funzioni diverse, ma anche profondità diverse di funzionamento, questo aspetto ci pone di fronte ad una complessità dei dati in cui l'utilizzo di più strumenti è vantaggioso nella misura in cui incrementa la validità del processo di assesment, ma certamente è anche un qualcosa di "costoso" perché come clinici dobbiamo gestire la complessità dei dati rilevati, dove spesso questa complessità è caratterizzata da divergenza e non solo da convergenza.
Eventuali divergenze tra strumenti se sembra da un lato una fatica clinica o una debolezza strumentale, in realtà
produrrebbe in termini di costo e di tempo, ha anche questa caratteristica, ma di fatto la complessità che comporta l'approccio multimethod è una complessità che non deve essere vista come un punto di debolezza.