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5.L’UTILIZZO DEI TEST PER L’OSSERVAZIONE DELLE DINAMICHE RELAZIONALI INTERIORIZZATE

L’utilizzo dei test nel processo di valutazione e diagnosi del bambino in età scolare

una trappola,

Come nota Chabert, la parola “test” evoca cioè quella di essere messi alla prova e anche la

parola “esame psicologico” rimanda ad un concetto a metà strada tra l’esame scolastico e l’esame

maggior parte dei test usati in ambito clinico non ha tutte le caratteristiche

medico. D’altro canto, la

psicometriche richieste a uno strumento per essere definito tale. Eppure, nella pratica clinica con i

largamente utilizzati

bambini in età scolare, i test sono e rappresentano un grande aiuto alla diagnosi.

processo di valutazione e

Per tale motivo, è bene non tanto porre l’accento sui singoli test, quanto sul

diagnosi, i test rappresentano solo una componente. riferimento teorico scuola

di cui Il è quello della

francese psicologico”

che definisce il “bilancio un atto di osservazione sul soggetto che si inscrive in una

relazione e che ha una durata limitata nel tempo, con lo scopo di pervenire a un apprezzamento

dinamico del funzionamento psichico del soggetto. La somministrazione del test in psicologia clinica non

transfert e controtransfert

richiama, quindi, solo le nozioni di (legati alla relazione tra clinico e soggetto)

test stesso funge da mediatore della relazione tra mondo interno e mondo esterno.

ma anche il I test

altri strumenti della psicologia clinica dell’età

rappresentano un aiuto alla diagnosi ma non sostituiscono

evolutiva, come il colloquio clinico, il gioco, l’osservazione. Il clinico valuta caso per caso nella relazione

con il bambino se e quali test somministrare, guidato dalle ipotesi cliniche. È vero però che, soprattutto

con i bambini, i test possono svolgere una funzione facilitante:macchie, storie da inventare, disegni

rappresentano un importante supporto alla possibilità del bambino di parlare di sé. Inoltre la situazione

di bilancio con i bambini può essere accomunata alla creazione di uno spazio potenziale di gioco in cui

esercitare la propria creatività.

Che cosa valutare?

Grazie a numerosi contributi teorici del secolo scorso, nella pratica clinica con i bambini, non si presta più

dinamiche intrapsichiche suo contesto relazionale

solo attenzione alle del bambino ma anche al che

diventa una realtà contingente con cui e su cui lavorare al fine di attuare il cambiamento. Il bambino non

viene più considerato separatamente dal proprio contesto di crescita e durante i primi tre anni di vita

non si parla più di disturbo individuale ma di disturbo relazionale. Questo approccio riconosce pertanto

che genitore e bambino siano in grado di influenzarsi a vicenda e in maniera dinamica nel tempo; nello

i modelli rappresentazionali di sé

spazio potenziale tra interpersonale e intrapsichico si vengono a creare

nella relazione con l’altro dimensione strutturale

che hanno una ( rappresentano la matrice sulla quale

dimensione adattiva

si strutturerà la personalità), una (permettono di prevedere il mondo che circonda il

dimensione evolutivo-dinamica

bambino) e una ( fanno parte di un processo in continua evoluzione che

la personalità del bambino emerge da una matrice relazionale

le trasforma). In tal senso, perché le

funzioni mentali di ordine superiore sono il risultato dell’interiorizzazione delle relazioni interpersonali.

Dunque, in età scolare, la psicopatologia del bambino si situa tra l’interpersonale e l’intrapsichico e per

valutare quanto un disagio sia espressione di una componente individuale e quanto invece di quella

relazionale, il clinico si serve di strumenti specifici che consentono di accedere al mondo interno del

un test di

bambino. Un bilancio psicologico completo, in età scolare, dovrebbe essere composto da:

livello, un test proiettivo strutturale, un test proiettivo tematico (oltre naturalmente al colloquio con i

colloquio

genitori, con il bambino e ad altri strumenti come osservazione, gioco e disegno). Dopo il

iniziale colloquio preliminare

con i genitori, il bilancio vero e proprio comincia con il con il bambino e

somministrazione dei test. colloquio post-test

successivamente avviene la È indispensabile prevedere un

per parlare di ciò che è accaduto e di ciò che ha provato il bambino, raccogliendo commenti e impressioni,

regressione

soprattutto dopo le prove proiettive che provocano una forte nel soggetto; tale richiamo

Siglati, codificati e

regressivo è forte soprattutto nel Rorschach e perciò si preferisce lasciarlo per ultimo.

interpretati i test, si potrà valutare la necessità di eventuali approfondimenti diagnostici o l’uso di test

restituzione

più specifici e infine ci sarà la ai genitori e al bambino: per i bambini più piccoli la

restituzione viene fatta ai soli genitori, però dai 9-10 anni è meglio prevedere una restituzione anche per

il bambino stesso, pensata e realizzata in base alle sue capacità di comprensione e di elaborazione.

I test di livello test di

Il bilancio psicologico del bambino in età scolare si apre di norma con la somministrazione di un

intelligenza intellettiva”

per fare una analisi della sfera cognitiva in termini di “efficienza e per

disturbi specifici dello sviluppo

sgombrare il campo da eventuali dubbi sulla presenza di ( dal momento

che funzionamento cognitivo e affettivo sono intrecciati e contribuiscono al funzionamento complessivo

e all’adattamento del soggetto). Essendo prove molto simili a quelle che il soggetto si trova a gestire a

“campioni di vissuto”

casa e in ambiente scolastico, forniscono utili infatti è possibile integrare la

comprensione dei processi di pensiero alla comprensione dell’organizzazione psichica nel suo insieme.

La scala WISC-III

Wechsler Intelligence Scale for Children terza edizione

La (WISC-III) è attualmente il test di valutazione

dai 6 anni ai 16 anni.

dell’intelligenza più usato in ambito clinico per bambini Si inserisce all’interno di

David Wechsler,

una serie di scale per la misurazione dell’intelligenza elaborate dal 1939 da il quale si

intelligenza funzione complessa

riferisce ad una vista come ( composta da elementi o abilità che sono

funzione globale

differenziabili qualitativamente) e ( caratterizza il comportamento dell’individuo come

tredici prove

un tutto). La versione italiana della scala WISC-III è costituita da (subtest) raggruppate in

due sottoscale, scala verbale

la (utilizza il linguaggio e valuta la capacità del bambino di entrare in

scala di performance

relazione con il mondo) e la (valuta l’intelligenza visuomotoria). I punteggi ottenuti

tre punteggi: QI verbale, QI di performance

dal soggetto nelle prove conducono all’attribuzione di il il e il

QI totale. quattro indici di punteggio

Inoltre, è possibile calcolare basati su quattro fattori:

comprensione verbale organizzazione percettiva libertà dalla distraibilità velocità di

(CV), (OP), (LD) e

elaborazione L’interpretazione clinica l’analisi qualitativa

(VE). si basa su due processi complementari:

l’analisi quantitativa

fornisce una lettura clinica che è utile per comprendere meglio che riguarda i

risultati ottenuti dal bambino in rapporto alla sua media personale e alla media “normativa” del gruppo

di riferimento.

I metodi proiettivi proiettivi” Frank il

L’espressione “test viene coniata da nel 1939 in riferimento a tre prove psicologiche:

test di associazione di parole di Jung, il test di Rorschach il TAT di Murray

e in quanto tali metodi

costituiscono il prototipo di una modalità di investigazione dinamica e globale della personalità. La

teoria della Gestalt teoria psicoanalitica,

psicologia proiettiva nasce infatti sulla base della e della

teorie olistiche

entrambe in cui aspetti cognitivi, affettivi e relazionali si compenetrano e vengono isolati

descrizione dimensionale della

solo per ragioni di studio. In tal senso, i metodi proiettivi giungono a una

personalità, scarso rigore statistico

così compensando il loro e proprio per questo motivo si suole parlare

metodi proiettivi e non di test.

di La caratteristica che accomuna tutti i metodi proiettivi è il fatto di

stimoli poco strutturati o ambigui:

essere costituiti da la consegna consiste nel chiedere al soggetto di

dare loro una forma precisa, considerata unica in quanto derivata dalla sua mente, in altri termini, con la

l’interpretazione,

risposta il soggetto imprime il proprio “stampo” personale al materiale. Circa i metodi

proiettivi non contengono i concetti alla base del loro uso quindi i protocolli possono essere analizzati e

rappresentazione

interpretati secondo modelli teorici differenti. I metodi proiettivi chiamano in causa la

di sé rappresentazione di relazioni

e la ed è su questo doppio binario che si svolge l’analisi del contenuto

dieci tavole 23x17cm,

latente. Il test è composto da della misura di ciascuna raffigurante una macchia

due

d’inchiostro simmetrica rispetto all’asse centrale. Le macchie scelte da Rorschach dovevano seguire

criteri: dovevano rappresentare uno stimolo ambiguo da permettere la proiezione e la produzione di una

risposta libera ma dovevano anche essere abbastanza semplici e regolari da consentire una definizione.

Delle dieci tavole, la prima è nera, le due successive sono rosse e nere, la quarta/quinta/sesta e settima

sono nere e le ultime tre sono colorate con tonalità pastello. Le tavole, predisposte in ordine ma

capovolte, vengono presentate una alla volta e lo psicologo trascrive ciò che il bambino dice, prendendo

somministrazione prova delle scelte

nota dei tempi. Dopo la si procede con la che consiste nel chiedere

l’inchiesta

al bambino quale tavola gli sia piaciuta di più e quale di meno; si procede con cioè si

riesaminano le risposte del bambino insieme a lui per ottenere informazioni utili per la codifica. La

siglatura delle risposte,

procedura della invece, è la stessa sia per gli adulti che per i bambini, è invariata

secondo tre dimensioni: localizzazione, determinanti, contenuti.

dai tempi di Rorschach ed avviene Il

compilazione dello psicogramma

successivo procedimento è la che è la base per l’analisi quantitativa del

L’interpretazione

protocollo e consente di tratteggiare il “profilo psicologico” del soggetto. avviene in tre

analisi dei fattori

fasi: ( valuta il funzionamento cognitivo, quello affettivo-relazionale, l’ada

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Publisher
A.A. 2016-2017
43 pagine
3 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/08 Psicologia clinica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher simeonefulco di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia clinica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bari o del prof Taurino Alessandro.