Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
Effetto della pressione sulla crescita microbica
Pw s wpura. L'attività dell'acqua assume valori da 0 a 1. Di norma il citoplasma ha una concentrazione di soluti superiore a quella dell'ambiente così che l'acqua entra per osmosi nella cellula. Negli alofili la possibilità di assumere acqua viene ottenuta con l'aumento di soluti intracellulari. Tali soluti (zuccheri, alcoli, amminoacidi) non devono interferire con le macromolecole cellulari. In Halobacterium salinarum il soluto compatibile è il KCl. In Staphylococcus la prolina permette la tolleranza di valori di 7-10% di sale. I microrganismi in grado di vivere in presenza di forti pressioni idrostatiche sono stati inizialmente definiti barofili ma nel 1998 è stato proposto il termine più appropriato di piezofili. Questi hanno un optimum di crescita a pressioni maggiori di quella atmosferica (circa 60 Mpa ossia circa 600 atm). I piezotolleranti crescono sia a pressione.atmosfericache ad alte pressioni (circa 50 MPa) senza diminuzione della velocità di crescita. I piezosensibili hanno un optimum di crescita a pressione atmosferica, ma tollerano anche valori di pressione fino a 50 MPa seppure con notevole calo della velocità di crescita. Tra gli adattamenti alla piezofilia abbiamo: membrane più ricche di acidi grassi polinsaturi per mantenere la fluidità, sintesi di porine della membrana esterna specifiche (OmpH), presenza di enzimi elicasi specifici dei sistemi di riparazione del DNA.
Eumiceti
Per eumiceti intendiamo i funghi filamentosi che sono chiamati comunemente muffe, i funghi unicellulari come i lieviti e i funghi fruttiferi ossia quelli che differenziano un carpoforo. La nomenclatura degli eumiceti è abbastanza complessa. Saccharomyces cerevisiae è un lievito impiegato in numerose fermentazioni alimentari. La classificazione scientifica comprende tutta una serie di categorie via via sempre più stringenti.
Fino ad arrivare al genere e alla specie che comportano la nomenclatura binomiale “Saccharomyces cerevisiae”. Nella pratica quotidiana questa nomenclatura complessa viene snellita. Prendiamo quindi in considerazione la classe (Ascomycetes), il genere (Saccharomyces) e la specie (cerevisiae). Le specie attualmente descritte sono circa 90.000.
Gli eumiceti possono esercitare degli effetti benefici. Li troviamo per esempio nella degradazione dei materiali organici complessi, nei processi industriali che implicano fermentazioni, nella produzione di alimenti, nella produzione commerciale di acidi organici (citrico), nella produzione di medicinali (il cortisone è prodotto da Rhizopus nigricans e la ciclosporina), nella produzione di antibiotici (la penicillina è prodotta da Penicillium chrysogenum) e sono importanti strumenti di ricerca per lo studio di processi biologici. Gli eumiceti hanno anche effetti dannosi infatti più di 5000 specie attaccano ed danneggiano i
vegetali e sono inoltre patogeni per l'uomo e per gli animali (Malasseziafurfur è agente della pitiriasi versicolor). Gli eumiceti instaurano rapporti con l'ambienteche li circonda. Sulla base della natura di questi rapporti possiamo suddividerli insaprofiti, simbionti e parassiti. I saprofiti si nutrono di materia organica indecomposizione e secernono enzimi (endo ed esoglucanasi, chitinasi) in grado didecomporre i substrati più vari (lignina, cellulosa, chitina) e qualsiasi materia o strutturaorganica. Unitamente ai batteri sono essenziali per i cicli del carbonio e dell'azoto e per ilrilascio di sali minerali come il fosforo nell'ambiente circostante. I simbionti o micorrizicisono quei funghi che instaurano un legame con le radici delle piante. Il fungo utilizzazuccheri ed altre sostanze nutritive prodotte dalle piante che utilizzano il fungo peraccrescere l'area di captazione di acqua e sali minerali. Il tartufo è un fungo ipogeo
sviluppa il corpo fruttifero al di sotto del terreno. Il corpo fruttifero è costituito da un fitto intreccio di ife all'interno delle quali troviamo dei sacchi detti aschi contenenti ascospore. Le ascospore, una volta germinate, daranno origine a un nuovo micelio. Il tartufo, essendo un fungo ipogeo, non può disperdere attivamente le spore. Il forte aroma ha lo scopo di attirare gli animali che, nutrendosi di questo fungo, disseminano poi le spore attraverso le feci. I licheni sono un esempio di simbiosi tra funghi e alghe o cianobatteri. Sono i primi colonizzatori di zone rocciose, sopravvivono all'essicamento, necessitano di luce, aria e sali minerali. Il fungo facilita l'assorbimento di sali minerali e acqua, oltre a mantenere le condizioni adatte per il processo fotosintetico, mentre l'alga o il batterio forniscono il nutrimento sotto forma di prodotti della fotosintesi. Nella quasi totalità delle specie di licheni delle nostre regioni, il fungocostituente la simbiosi è riferibile ad un ascomicete. I parassiti sono funghi che vivono traendo nutrimento a spese di organismi viventi. Non aggrediscono soggetti sani, ma soggetti già deboli; sono importanti per il rinnovo dei boschi; sono patogeni per animali e piante. Molte specie possono svilupparsi in un primo tempo come parassite (es. Armillaria mellea) e continuare poi, una volta avvenuta la morte della pianta ospite, come saprofite. Gli eumiceti sono eucarioti, aerobi o anaerobi facoltativi e chemorganotrofi. Posseggono una parete rigida, sono ubiquitari (suolo e acqua) e sono capaci di adattarsi a variazioni di pH (2-8), di temperatura (-5 °C/ +60 °C), tollerano una certa concentrazione di sale (alofili). Sono immobili con l'eccezione di alcune spore fungine che presentano flagelli. Si riproducono mediante produzione di spore (sessuali -> spore o asessuali -> conidi). Non posseggono pigmenti fotosintetici e utilizzano il glicogeno come sostanza di.riserva.Struttura
Nella parete manca il peptidoglicano, ciò consente ai miceti di resistere all'azione di inibitori della parete cellulare batterica quali le penicilline e le cefalosporine. La parete è costituita dal 75% di polisaccaridi e dal 25% di proteine e lipidi. Tra i polisaccaridi troviamo la chitina che è un polimero dell'N-acetil-glucosio-amina con legami β(1-4); chitosano (presente solo negli zigomiceti) che è un polimero di glucoso-amina con legami β glucani che sono polimeri di glucosio con legami e i mannani che β(1-4); β(1-6) β(1-3); sono polimeri del mannosio. I glucani conferiscono rigidità alla cellula. La chitina è legata covalentemente al glucano con conformazione Il complesso chitina-glucanico β(1-3). costituisce lo strato fibrillare più interno della parete. I mannani si complessano con le proteine. Questo complesso prende il nome di mannoproteine. Le mannoproteine giocano un ruolo
importante nell'immunomodulazione in quanto regolano l'attività del sistema immunitario. Queste proteine inoltre mediano molte altre funzioni come l'adesione evidenziando una notevole importanza come fattori di virulenza. L'espressione di queste proteine varia in funzione della temperatura, del terreno e dello stato fisiologico dell'organismo.
Al di sotto della parete troviamo la membrana citoplasmatica. La membrana citoplasmatica è lipoproteica, ha uno spessore 8 nm e oltre ai fosfolipidi presenta steroli (ricca in ergosterolo).
Il nucleo è circondato da una doppia membrana con pori. La membrana esterna è spesso associata al reticolo endoplasmatico. I cromosomi sono presenti in numero variabile in relazione alla specie. Si può avere aploidia, diploidia e aneuploidia.
I vacuoli sono delimitati da una propria membrana (tonoplasto); possono contenere pigmenti e inclusioni di materiali nutritizi quali il glicogeno.
Il reticolo
endoplasmatico è composto da strati di strutture a forma microtubulare in cui sono frammisti ribosomi. Troviamo poi l'apparato del Golgi mentre mancano i cloroplasti.
Funghi filamentosi (muffe)
I funghi filamentosi presentano il tallo ossia il corpo vegetativo costituito da ife ossia cellule filiformi e ramificate. Il micelio è l'ammasso intricato di ife. Il micelio vegetativo ha funzione nutritiva di assorbimento mentre il micelio aereo ha funzione riproduttiva.
Le ife hanno diametro che va da 1 a 15 micron. Le ife cenocitiche sono prive di sette mentre le ife settate sono suddivise da setti a formare cellule mono o plurinucleate. Il setto si forma contestualmente alla divisione nucleare. Il setto è però provvisto di un poro che consente il flusso di materiale protoplasmatico. Gli ascomiceti hanno setti con pori semplici dove il flusso è regolato dai corpi di woronin mentre nei basidiomiceti il poro ha una struttura conformata in modo tale da
selezionare gli scambi fra le due cellule adiacenti. I basidiomiceti hanno quindi un poro più complesso che attorno all'apertura presenta polipori connessi ai reticoli citoplasmatici delle due cellule contigue. Le ife crescono unicamente all'apice, nella cosiddetta zona di estensione. Con l'allungamento dell'apice, il protoplasma si muove continuamente dalle porzioni più vecchie delle ife per portare verso l'apice stesso materiale necessario per la crescita. L'apice è riempito da un gruppo di vescicole apicali (chitosomi) che giocano un ruolo importante nella crescita. I chitosomi migrano verso l'apice ed hanno il compito di trasportare la chitin-syntetase al plasmalemma dell'apice dove avviene l'assemblaggio delle microfibrille di chitina. Nelle regioni più vecchie può essere presente anche un numero notevole di corpi lipidici, che rappresentano delle riserve energetiche. In questi compartimenti sonoIl testo parla di diversi tipi di funghi, inclusi i funghi unicellulari (lieviti). Questi funghi sono costituiti da una singola cellula eucariotica. Hanno una forma sferica o ellittica e si riproducono principalmente per gemmazione (riproduzione asessuata). Le gemmazioni imperfette formano pseudoife, che sono cellule che rimangono unite a formare lunghi filamenti con marcato restringimento nelle giunzioni intercellulari. Le forme filamentose possono essere patogene. I lieviti sono anaerobi facoltativi e sono coinvolti nelle fermentazioni alimentari. Possono anche formare una capsula mucoide, che è tipica dei patogeni ed è una caratteristica di virulenza.
I funghi fruttiferi, invece, si riferiscono ai funghi che formano un carpoforo ipogeo o epigeo quando le ife costituenti il micelio aereo si organizzano. La riproduzione sessuata avviene mediante la fusione di due o più nuclei con diverso patrimonio genico. La riproduzione asessuata può avvenire attraverso cicli vitali anche molto complessi.
I funghi dei quali non sono ancora state riscontrate le forme sessuali vengono chiamati imperfetti o deuteromiceti.