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Il ruolo delle esportazioni nette nella bilancia commerciale
Y = C + I + G + EX - IM
Sottraendo le importazioni (IM) dalle esportazioni (EX) si ottengono le esportazioni nette (NX) o bilancia commerciale (BC). Se EX > IM, il saldo commerciale è in surplus, viceversa in deficit. Ci sarà sempre un'identità tra l'investimento estero netto e il saldo commerciale perché ad un surplus corrisponderà un prestito di capitale all'estero, mentre ad un deficit un indebitamento verso l'estero per garantire maggiori importazioni.
La bilancia commerciale tuttavia non considera i prezzi ma le quantità; per farlo occorre osservare il tasso di cambio nominale, che però non tiene conto del potere d'acquisto relativo delle singole valute. Conoscendo il livello generalizzato dei prezzi dei due sistemi si ottiene il prezzo relativo Pa/Pb -> [(Pd/Pf)*tasso di cambio Ed,f]= tasso di cambio reale (o ragione di scambio). Se il tasso di cambio reale è elevato convengono i beni stranieri (quindi più import) e viceversa. Il tasso di cambio
nvestimenti esteri diretti (IED). Il reddito estero netto rappresenta la differenza tra i redditi guadagnati dall'estero e i redditi inviati all'estero. Gli investimenti esteri diretti sono gli investimenti effettuati da una società in un paese straniero, che comportano il controllo o la partecipazione significativa nella gestione della società straniera. Per valutare l'equilibrio della bilancia dei pagamenti, è necessario considerare anche il saldo delle partite correnti, che include la bilancia commerciale, il reddito estero netto e i trasferimenti unilaterali. Se il saldo delle partite correnti è positivo, significa che il paese ha un surplus commerciale e guadagna redditi dall'estero. Se il saldo delle partite correnti è negativo, significa che il paese ha un deficit commerciale e invia redditi all'estero. Inoltre, è importante considerare anche il saldo del conto capitale, che include gli investimenti diretti, gli investimenti di portafoglio e gli investimenti in derivati finanziari. Se il saldo del conto capitale è positivo, significa che il paese riceve flussi di capitali dall'estero. Se il saldo del conto capitale è negativo, significa che il paese invia flussi di capitali all'estero. In conclusione, la bilancia dei pagamenti è uno strumento importante per valutare l'equilibrio economico di un paese e comprendere i flussi di beni, servizi e capitali tra il paese e il resto del mondo.trasferimentiunilaterali (es. aiuti umanitari in entrata ed uscita) che vanno a formare il conto corrente dell' bilancia dei pagamenti. Sarà meglio avere molti capitali in entrata e pochi in fuga. Bilancia dei pagamenti (BP) = BC + KA La bilancia dei pagamenti sintetizza il valore delle interazioni di un paese con l'estero. Se è in surplus, le risorse entrano nel sistema, in deficit escono. È composta da tre parti: - conto corrente: misura i flussi di merci in entrata e uscita - conto capitale: misura i flussi di capitale in entrata e uscita - parte compensativa: elementi che non rientrano nelle categorie precedenti che pareggiano la bilancia IDENTITÀ CONTABILI Le identità contabili costituiscono l'ossatura della contabilità nazionale, che esisteva già prima della macroeconomia. Attualmente viene seguita dagli istituti di statistica in collaborazione con il ministero delle finanze e il ministero degli esteri. Nellepubblico dipende dalla situazione del bilancio dello Stato. Se il bilancio è in pareggio, il risparmio pubblico è zero. Se il bilancio è in deficit, il risparmio pubblico è negativo, cioè c'è un disavanzo. Se il bilancio è in surplus, il risparmio pubblico è positivo, cioè c'è un avanzo. Il risparmio nazionale è la somma del risparmio pubblico e del risparmio privato. Se il risparmio pubblico è negativo, il risparmio nazionale sarà inferiore al risparmio privato. Se il risparmio pubblico è positivo, il risparmio nazionale sarà superiore al risparmio privato. Il risparmio nazionale è importante perché rappresenta la disponibilità di risorse per gli investimenti. Se il risparmio nazionale è elevato, ci saranno più risorse disponibili per le imprese per investire e svilupparsi. Al contrario, se il risparmio nazionale è basso, ci saranno meno risorse disponibili per gli investimenti e l'economia potrebbe stagnare.pubblico è generato dal surplus di bilancio
S=Spr+Spu
Spr=Y-C-T
Spu=T-G
S=Y-C-G
Y=C+I+G
S=I
Se si analizza un'economia aperta, è necessario considerare anche le esportazioni e le importazioni.
Y=C+I+G+NX
Y=C+S+T
S-I=G-T+NX
La bilancia commerciale quindi attenua o accentua deficit o surplus di bilancio.
Se G=T ma NX>0 (export) gli investimenti sono maggiori degli risparmi perché c'è un surplus dell'bilancia commerciale.
Se G=T ma NX<0 (import) i risparmi saranno maggiori degli investimenti perché c'è un deficit della bilancia commerciale.
Risparmio e reddito dipendono anche da quanto remunerativo è il risparmio (tasso di interesse)
Due tipi di tassi d'interesse: reale (r), e nominale (i); il tasso d'interesse reale consiste nella somma investita più il tasso di capitalizzazione finanziaria [qt*(1+r)] depurato dell'inflazione, quello nominale è pari a r+inflazione attesa.
I tassi
d'interesse possono essere attivi o passivi; un sistema bancario funziona perfettamente quando interessi attivi e passivi sono uguali. Secondo la condizione di Fisher ipotizziamo che l'inflazione non ci sia e quindi r=i. Se invece l'inflazione c'è il tasso d'interesse nominale passivo è effettivamente più alto perché a causa dell'inflazione i soldi restituiti valgono meno.
CRISI DEL 1929
Per introdurre la crisi del '29 è necessario specificare due definizioni:
ciclo economico: fluttuazioni cicliche tra espansione e recessione nel breve periodo. Questo perché esiste un ciclo degli affari reali che porta ogni settore a nascita, crescita e declino. La teoria venne introdotta da un economista ungherese per razionalizzare la prima crisi economica del 1875-1880. Se l'espansione è prolungata nel tempo, viene definita "boom economico", se il reddito nazionale non cresce né diminuisce.
si parla di "stagnazione economica" e se rimane prolungata può diventare depressione economica. Dopo c'è la ripresa. crescita secolare: una crescita esponenziale del benessere nel lungo periodoSecondo gli economisti i periodi di recessione sarebbero stati recuperati velocemente dai maggiori profitti accumulati nelle espansioni, e che quindi una contrazione fosse naturale e passeggera. Questo venne confermato fino alla crisi del 1929: fu la prima grande depressione economica, che richiese molto tempo per tornare ai redditi pre-crisi. Un altro elemento peculiare fu la dimensione mondiale (a causa della prima globalizzazione). Fu anche la prima crisi di liquidità riguardante il settore bancario/monetario/finanziario: negli istituti di credito non vi è più denaro liquido utilizzabile.Cause: nuovo assetto transnazionale dell'economia (canali di propagazione del contagio) - prima guerra mondiale (chiusura delle economie)
nazionali)
- Venne smantellata la struttura economica della Prussia e dell'impero altro-ungarico a causa dei debiti di guerra (iperinflazione nella repubblica di Weimar).
- 1919 JM Keynes venne mandato dalla regina ad assistere alle discussioni del trattato di Versailles. Tornato, predisse che la penalizzazione degli imperi centrali avrebbe portato una riduzione di domanda interna ed esterna, influenzando anche i paesi vincitori.
norme approvate dal congresso americano durante la prima guerra mondiale
- (programma Mellon) Interventi per sostenere la crescita dell'economia americana (soprattutto della borsa): tagli alle imposte sui redditi delle imprese per renderle più appetibili in borsa; introduzione di strumenti finanziari per agevolare il credito al consumo; facilitazione delle fusioni tra imprese. Si formò quindi una bolla speculativa.
A metà degli anni '20 la domanda interna europea cala sempre di più, facendo calare le
esportazioniamericane e obbligandole a ridurre la produzione, licenziare lavoratori e dando inizio ad una spiralerecessiva. Le imprese iniziano a guadagnare meno e il valore delle azioni in borsa a scendere edesplode la crisi: tutti vendono azioni ma non sempre le imprese avevano liquidità per restituirle, enemmeno le banche.Anche i cittadini, temendo di non trovare più i propri soldi, andarono a chiedere la restituzione deidepositi, fino ad arrivare al blocco delle restituzioni.Roosevelt viene eletto nel 1933 -> New DealSecondo lui lo stato dev'essere interventista nelle questioni economiche per arginare imalfunzionamenti dell'economia capitalista.— investimenti pubblici: leggi che consentono al governo di costruire infrastrutture pubbliche— sicurezza sociale: sussidio di disoccupazione— vigilanza bancaria: separazione tra banche commerciali e banche per i consumatori eintroduzione di organismi atti ai controlli del mercato finanziarioIlproblema era trovare le risorse per mettere in pratica questi interventi: secondo la filosofia di JMKeynes si iniziò a spendere indebitandosi e trovando delle condizioni di copertura che consistetteroin emissione di moneta (deficit spending tramite la monetarizzazione del debito).
La vera soluzione alla crisi però consistette nella seconda guerra mondiale che permise lacostruzione di imponenti infrastrutture industriali.
Diversi studiosi danno la colpa a diversi elementi:
- caduta dei tassi d’interesse (contrazione spesa beni e servizi o del mercato immobiliare,fallimenti banche e crisi di liquidità)
- politica fiscale statunitense ossessionata dal pareggio di bilancio
- eccessiva contrazione dell’offerta di moneta
- deflazione che impoverisce i debitori (che hanno maggiore propensione al consumo)
TEORIA KEYNESIANA
La teoria keynesiana di base è molto importante perché è stata la prima teoria macroeconomica basata su
un preciso modello. Keynes fu il primo a ragionare sul disequilibrio dell'economia, sfatando la legge di Say. Secondo lui quando il mercato è colpito da un forte shock per l'equilibrio: - mercato del lavoro: eccesso di offerta di lavoro (disoccupazione) - mercato della moneta: viene chiesta la restituzione di crediti indipendentemente dal tasso d'interesse (offerta rimane uguale domanda cresce) - mercato dei beni: data la disoccupazione cala la domanda Legge di Keynes: la domanda determina l'offerta. Con la crisi del 1929 il successo dei suoi scritti esplose. Nel 1936 pubblica la teoria generale che si propone di spiegare le recessioni tramite il modello keynesiano di base prima parte (lato reale dell'economia) - Il reddito totale è la somma della spesa di tutti gli attori economici (quindi una recessione è data da una spesa inadeguata). La domanda aggregata di beni e servizi (AD) è data dalla somma della domanda diTutti gli attori economici (AD=C+I+G).