vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
La recente giurisprudenza sulla immunità degli enti internazionali
La più recente giurisprudenza di stati che ospitano sedi di enti internazionali riconosce tale immunità solo se negli enti sono presenti strumenti di protezione dei diritti fondamentali che garantiscono una tutela equivalente a quella degli ordinamenti interni. Lo stesso criterio è stato utilizzato dalla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo per valutare il rispetto dei diritti fondamentali enunciati dalla convenzione.
Riguarda l'inviolabilità della sede e degli archivi enti pubblici dello Stato di introdursi nei locali dell'ente senza la sua autorizzazione, con ciò intendendo tutti gli edifici, i terreni e le costruzioni anche provvisorie destinate all'esercizio delle sue funzioni ufficiali e a prescindere che siano di sua proprietà o meno, e di visionare i suoi archivi, ovvero i supporti informatici, i documenti, libri, film, bande magnetiche, registri, materiale cifrario, schedari e immobili.
Destinati a proteggerli e conservarli. È concepita in risposta al diritto dell'ente di vedere rispettata la propria privacy. Questo privilegio comporta anche il libero accesso alla sede da parte delle persone chiamate a svolgervi una funzione o ufficialmente invitate dall'ente e uno speciale potere di protezione da parte dello stato ad evitare che sia turbata la tranquillità della sfera spaziale dell'ente, sia all'esterno (dovere di protezione esterno) sia all'interno nel caso in cui l'ente non disponga di un proprio servizio di sorveglianza (dovere di protezione interna). Da parte sua, l'ente dovrà cooperare con le autorità locali affinché sia assicurata l'amministrazione della giustizia, l'osservanza delle disposizioni di polizia, di sanità pubblica, etc. Alcune convenzioni o accordi di sede consentono, in caso di necessità, un intervento automatico dei servizi di sicurezza (ad esempio in caso di incendio).