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Teorie sulla delega dei poteri e sulla legislazione
2) TEORIA DELLA DELEGA DEI POTERI: accettando di essere vincolato all'azione dell'ente nelle materie indicate nello statuto. È una teoria limitata in quanto fa riferimento solo ad atti che hanno la loro base giuridica nello statuto, comprendendo solo poteri conferiti. L'ente ha potere legislativo vincolante laddove ciò sia.
3) TEORIA DELLA LEGISLAZIONE: funzionale al perseguimento degli obiettivi indicati nello statuto, vincolando gli Stati dell'ente. Tale teoria è la più accreditata perché presenta meno limiti rispetto alle precedenti.
Le procedure di law making consistono nel giudical review, ossia il controllo di legittimità sugli atti amministrativi e legislativi vincolanti adottati da un ente, dalla cui procedura traggono vantaggio:
- gli Stati minoritari: rappresentano la minoranza rispetto a decisioni adottate a maggioranza;
- gli individui: ad esempio atti che incidono su una posizione giuridica soggettiva individuale;
Stati terzi o individui / cittadini dello Stato terzo: ad esempio convenzioni internazionali manipulate da terzi stati.
Le ragioni per le quali si può contestare la legalità di un atto sono:
- violazione di regole di diritto sostanziale: norme statutarie, di diritto consuetudinario e norme pattizie come le convenzioni internazionali.
- violazione delle procedure previste nello statuto: ad esempio di un diverso meccanismo di voto.
- incompetenza dell'organo che ha adottato l'atto: qualora l'atto risponda ad una delle finalità previste nello statuto, vale la presunzione di competenza. Diversamente, di solito è molto difficile che si arrivi all'annullabilità dell'atto stesso. La prova contraria deve essere presentata dinanzi al giudice.
- uso improprio del potere discrezionale attribuito all'organo dell'ente.
- svegliamento di potere: uso esempio se manca la copertura.
- errata partizione delle spese del budget: adconseguenze dell'invalidità dell'atto
- invalidità dell'atto, ci possono essere effetti ex tunc, significando
- Nullità: in caso di dichiarata che l'atto dal momento in cui è stato adottato viene considerato come mai esistito e improduttivo di effetti giuridici da sempre. Si verifica in caso di violazione di regole di diritto sostanziale che si configurano come norme jus cogens. È un'invalidità senza efficacia retroattiva e questo permette di far salva la posizione delle parti che con la buona fede hanno deciso di uniformarsi al contenuto dell'atto.
- Annullabilità: si ha quando solo una parte dell'atto è dichiarata illegittima. È disposta
- Invalidità parziale: quando la parte in questione non è essenziale. Diversamente si parlerà di invalidità totale.
- regolamenti interni o di
- Organizzazione sono un insieme di norme che disciplinano il funzionamento dell'ente integrandone lo statuto. Stabiliscono la competenza e le funzioni dei propri organi, i procedimenti da seguire nelle relazioni reciproche, i diritti ed obblighi dei suoi funzionari ed agenti ed indica quali organi possono rappresentarlo nella comunità internazionale.
- Sono rivolte allo stesso ente con i suoi organi, ai soggetti del proprio ordinamento interno, agli Stati membri e alle persone fisiche nella qualità di funzionari, agenti e organi. Hanno natura obbligatoria ma non nei confronti degli Stati membri.
- Attribuiscono in modo tacito o espresso un potere normativo interno diretto a regolare il funzionamento adattandolo all'evoluzione delle attività che può manifestarsi anche con atti che non sono in principio vincolanti come le raccomandazioni e i pareri manifestati da un organo ad un altro dello stesso ente di propria iniziativa o su richiesta.
- Esistono poi atti...
Adottati nell'ambito dell'ordinamento interno di un ente, che costituiscono una delle modalità e spesso la principale con cui l'ente persegue i suoi scopi. Sono detti risoluzioni, raccomandazioni, decisioni, direttive, pareri e dichiarazioni.
Le risoluzioni sono atti mediante i quali:
- si tende a indurre gli stati a mantenere un certo comportamento: hanno valore obbligatorio se l'organo che li adotta ne ha la competenza e si trova in una posizione gerarchicamente superiore rispetto all'organo a cui sono diretti; non lo sono se i due organi sono posti su un piano di parità.
- si può creare un organo sussidiario;
- si può adottare un atto di organizzazione interna di rilevanza esterna o interorganico;
- si tende alla sistemazione di principi generali di diritto;
- si tende a consolidare consuetudini internazionali.
Possono anche essere chiamati decisioni, codici, norme, pratiche raccomandate e raccomandazioni; la maggior parte sono meri.
Inviti o esortazioni, pertanto non producono effetti giuridici obbligatori. Quelli adottati dagli enti a tendenza universale possono assumere un ruolo determinante o costituire un elemento importante per altri processi di produzione normativa internazionale, specialmente per i trattati multilaterali per la formazione di consuetudini. Tali atti possono avere anche valore di cristallizzazione di una consuetudine e di questo se ne parla quando non è pacifico che esista una norma consuetudinaria preesistente. Quando invece l'atto vuole essere il punto di partenza per una nuova norma consuetudinaria, si può dire che è sorta la base per una nuova norma consuetudinaria se gli stati si conformano al contenuto.
Le dichiarazioni sono atti mediante i quali l'organo afferma il valore di certi principi, riconosce l'esistenza di una situazione particolare ed indica all'ente, agli stati membri o ai terzi un certo programma di condotta nel rispetto dei principi enunciati.
Possono essere ripetitive di consuetudini internazionali preesistenti o costituire la base per il nascere di nuove consuetudini. Non sono atti obbligatori, ma l'obbligatorietà può derivare da: - un'altra fonte, come ad esempio dalle norme di diritto internazionale generale. - norme consuetudinarie codificate in essi contenute: l'approvazione di una dichiarazione che codifica una consuetudine da parte di un gran numero di stati ha come diretta conseguenza l'accettazione della consuetudine nella sua versione codificata. - i principi generali di diritto in essi codificati la cui adozione costituisce il riconoscimento dei principi stessi. - lo statuto, i cui obblighi da esso derivanti possono essere ulteriormente specificati da parte di un certo organo di un ente. In tal caso si parla di dichiarazioni interpretative vincolanti. L'obbligatorietà della dichiarazione deve essere voluta all'unanimità. Le decisioni sono atti di natura obbligatoria.che obbligano tutti gli stati, inclusi gli astenuti e icontrari. Mediante tali atti, il potere normativo interno dell'ente acquista natura legislativa o quasilegislativa soprattutto se adottati a maggioranza qualificata o assoluta. Ne sono esempi quelleindividuali che riguardano un certo gruppo di destinatari ben definiti, quelle di carattere generaleche si differenziano per il tipo di obblighi che impongono e quelle che danno luogo ad attivitàimmediatamente operative, come l'intervento di forze armate, un intervento umanitario oIn quest'ultimodisposizioni simili. caso la decisione è obbligatoria solo per gli Stati coinvolti nelledove l'obbligatorietà si applicherà all'incidenzaoperazioni finanziaria che consegue dalleoperazioni stesse. Fanno eccezione quelle adottate secondo la procedura opting out con la quale glistati hanno il diritto di non accettare la decisione o formulare riserve, senza che venga meno lanatura obbligatoriadell'atto per gli altri stati. Le raccomandazioni sono atti adottati dagli enti che contengono un invito diretto ai membri, ai non membri, agli organi o ad un altro ente affinché adottino un certo comportamento. Nonostante gli Stati membri siano liberi di rifiutarle, le raccomandazioni svolgono un adeguato mezzo di pressione nei loro confronti qualora vengano accettate dalla maggioranza. Acquisiscono valore obbligatorio quando vengono accettate o se previsto nel trattato, come ad esempio per quelle che prevedono periodicamente un rapporto per valutare se l'oggetto delle stesse è stato recepito dallo Stato ed eventualmente quali siano le difficoltà che vi si oppongono. Alle raccomandazioni viene ricondotta una limitata efficacia giuridica consistente nel cosiddetto effetto di liceità, nel senso cioè di ritenere legittimi i comportamenti assunti in conformità con la raccomandazione e quindi di invertire l'onere della prova. Hanno unanotevole forza morale in quanto richiamando l'attenzione su una certa situazione, pongono in moto forze sociali e politiche notevoli tali da indurre ad adottare il comportamento raccomandato, che costituisce un atto volontario. Hanno un notevole valore politico anche perché obbligano gli stati dell'ente a prendere posizione con il loro voto o il loro comportamento nella questione oggetto della raccomandazione sottoponendosi così al giudizio degli altri Stati e dell'opinione pubblica mondiale. Gli enti internazionali sono soggetti autonomi dagli Stati membri. Ne consegue che i loro atti e le loro azioni devono essere direttamente imputabili ad essi in quanto tali, ovvero devono poterli adottare o compiere sulla base di procedimenti autonomi. Con riguardo ai procedimenti che portano alla formazione della volontà si possono distinguere: - i procedimenti che presiedono alla formazione della volontà dell'ente: la volontà dell'entepuò essere manifestata da un singolo organo e in tal caso il procedimento di formazione della volontà di quell'organo coincide con quello della volontà dell'ente. La volontà dell'ente: i procedimenti che presiedono alla formazione della volontà degli organi, la volontà dell'ente è il risultato del procedimento complesso nel quale intervengono le volontà singolarmente manifestate degli organi. La procedura di base per la formazione della volontà di un gruppo di stati deve essere l'unanimità. Questa regola soddisfa due principi fondamentali del diritto internazionale: quello dell'uguaglianza degli Stati sovrani, richiedendosi appunto l'unanimità dei consensi, e quello della volontarietà del diritto internazionale pattizio, in quanto ogni decisione unanime esclude di per sé stessa che uno Stato possa essere assoggettato da un atto alla cui adozione esso stesso non ha positivamente contribuito. Tuttavia,questo principio rischia di paralizzare qualunque azione voglia essere intrapresa, spec