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ISPETTORI

siano lavoratori in nero (ispettori dell’azienda sanitaria dell’area di interesse del cantiere).

BURJ DI DUBAI: struttura in cemento armato con sezione variabile in altezza. La forma è stata studiata in

modo tale che si spezzi l’influenza del vento sulla struttura (evitare la risonanza, che amplifica enormemente

le spinte perché diventano anche dinamiche). La forma era per ridurre al minimo le spinte dinamiche.

Un altro motivo della forma dell’edificio era che permetteva di diminuire al minimo il numero delle gru.

Gru a falcone: ?

Esistono pompe, invece che con braccio snodabile, con torre: fatte per crescere man mano, solo la parte

finale è snodabile, per poter effettuare il getto.

Quando costruiamo edifici molto alti (anche per gli altri edifici in realtà) è importante proteggere il piano di

calpestio circostante all’edificio per proteggere le persone che stanno sotto dalla caduta di materiale dall’alto

l’edificio è alto, più è pericoloso).

(più

Per costruire edifici molto alti devo usare pompe che spingano in modo molto forte (con le pompe spingenti

non ho questo problema). Nel Burj di Dubai il calcestruzzo ci metteva 40 minuti ad arrivare in cima, quindi è

stato necessario aggiungere additivi ritardanti alla miscela perché, quando arrivava in cima, doveva essere

nelle condizioni corrette per il getto.

Burj: armatura preconfezionata, uso di un ponte di lavoro che veniva poi sollevato al piano superiore.

un edificio di questo tipo gli ascensori sono pensati per essere usati anche in caso d’incendio (quindi

In

dotati di camere antifumo), perché fare altrimenti è impensabile. Nella progettazione antincedio sono

indispensabili: automatici oppure no

- Dispositivi attivi (sprinkler, estintori…):

- Dispositivi passivi

Vie d’esodo: dimensionate in base al numero di utenti

- Zone sicure: zone da cui non c’è esodo se non con l’aiuto dei vigili del fuoco (es. terrazze)

- in cui sosta temporaneamente l’utente che sta

Nel progetto del Burj sono presenti degli spazi condizionati

evacuando in attesa che gli ascensori finiscano tutte le manovre necessarie.

L’Italia è un Paese poco esposto agli incendi, proprio per il tipo di materiali che utilizziamo (es. in Francia e

in Gran Bretagna si usano molto i tessuti).

Il ritardo europeo nella normativa antincendio è dovuto alla discussione su quale normativa adottare.

Riforma italiana sull’antincendio: come quella sulla sicurezza è stata molto efficace.

cinematografia per pianificare le riprese, c’è un soggetto che disegna le

STORYBOARD: tecnica usata nella

scene e spiega quello che si deve fare. Quello che si fa nel pianificare un cantiere ha lo stesso obiettivo.

TORRE ISOZAKI

Elemento di controvento: arriva con un camion, viene sollevato attraverso cavi calati in facciata. Strutture

calcolate (sia strutturalmente sia spazialmente) per carichi che non sono quelli di esercizio ma quelli

temporanei a cui viene sottoposta in cantiere (es. solaio che deve accogliere il camion di trasporto della

trave reticolare di controvento).

Le gru crescono contemporaneamente all’edificio. Dato che il puntone-tirante viene disposto dopo la

costruzione dell’edificio, alle due estremità ci sono elementi di irrigidimento. Dopo un po’ che erano stati fatti

primi piani in elevazione si è iniziato a montare la facciata (dal basso, seguendo l’andamento della

i

struttura).

Nel periodo in cui si è sollevata la trave reticolare, il lavoro ai piani è stato fermato (è stato un sollevamento

di durata molto lunga).

Pilastri ai piani: montate casseforme a perdere in cartone (cilindriche), in cui vengono disposte le armature e

poi fatto il getto.

PROCESSO INDUSTRIALIZZATO: più o meno sofisticato tecnicamente, lo è di sicuro dal punto di vista

organizzativo.

“TORRE STORTA”, City Life

Particolare a livello strutturale, quindi era necessario controllare man mano la correttezza della costruzione.

Elevatori a ventosa per il montaggio di elementi vetrati (è una piattaforma aerea).

quanto i calcoli strutturali fossero precisi, l’edificio si comporta

La particolarità di questo cantiere è che, per

come una molla (man mano che sale la costruzione si comprimono i piani inferiori e si aumenta la torsione).

Quindi diventa importante lo strumento BIM per controllare la precisione della struttura piano per piano (il

calcolo veniva riverificato piano dopo piano, progettazione che continua in fase di costruzione).

RIFORMA ANNI ’90: il normatore aveva deciso che si può fare la gara solo su progetto esecutivo, ma questo

ambito di discussione è aperto da sempre. Due posizioni:

- Si inizia a costruire quando il progetto è finito

- Il progetto non finisce mai (solo quando la costruzione è finita)

Sicuramente l’atteggiamento della normativa tiene maggiormente sotto controllo i costi. Quando però il

committente non ha forti limitazioni sui costi, ha senso prevedere che il progetto si adatti, si sviluppi e si

verifichi durante la costruzione (in corso d’opera). Nella “torre storta” non si usa questo metodo facendo

sballare i costi, in questo caso viene usato per verificare il progetto in fase di costruzione.

QUALITA’

Per l’accesso alle opere pubbliche è necessaria una certificazione del Sistema Qualità.

Parlare in termini generali di qualità è facile, riconoscerla non è difficile (una sensazione soggettiva su cosa

sia ce l’abbiamo tutti). Definire la qualità è già più complesso, per questo è intervenuta la NORMATIVA.

l’aspetto che crea più problemi è la misurazione della qualità (per

Proprio perché si parla di CONTRATTI,

capire se sono riuscito a rispettare i termini del contratto devo in qualche modo farlo). Per la soddisfazione

dei clienti devo in qualche modo riuscire a misurare la qualità.

sviluppate procedure e tecniche per la VALUTAZIONE DELLA QUALITA’ (“valutazione”

Quindi si sono

perché comunque rimane qualcosa di soggettivo). A volte si usa il termine “ispettore”, ma è più corretto

chiamarlo “valutatore” della qualità.

Ci sono mezzi di misura per rendere meno soggettiva la valutazione. La cosa migliore sarebbe che più

valutatori valutassero la qualità (le differenze tra ognuno non dovrebbero essere grandi).

La qualità non è un fattore superficiale su come sono fatte le finiture ecc… ma riguarda la soddisfazione

delle esigenze.

QUALITA’:

- Adeguatezza alle esigenze

- Innovazione di processo

- Contenimento dei costi globali, inclusi gestione e durabilità

- Comprensione delle esigenze dei clienti (in senso lato)

Capire la qualità non è semplice se si ha solo una formazione razionale (studente) e non si ha esperienza

sul campo. È più facile ragionare di qualità con chi ha esperienza sul campo perché è facile trovare enti o

organizzazioni in cui i processi a volte non fluiscono (minor qualità). Puntare alla qualità vuol dire cercare di

ridurre gli errori.

Anche se la percezione della qualità è una cosa che appartiene un po’ a tutti, arrivare a una definizione vera

e propria è stata una strada piuttosto lunga. C’è stata la necessità di approfondire il tema della qualità

quando si è passati dal lavoro artigianale a quello industriale.

L’esperienza della qualità si è evoluta per passi:

Dalla prima rivoluzione industriale agli anni ’60: verifica che il produttore faceva (QUALITY

1. CONTROL) dopo la produzione.

“fuori”, “dopo”, “contro”

FUORI: il controllo di qualità viene fatto al di fuori del ciclo produttivo.

Taylor ha inventato il sistema qualità. Il taylorismo è l’approccio industriale che ha portato alla catena

di montaggio (manodopera poco qualificata, produzione di massa). Taylor teorizza dei sistemi

statistici per la valutazione della qualità in un processo industrializzato.

DOPO: il quality control viene fatto alla fine della catena produttiva (“a campione”).

Secondo questa concezione, quindi, se c’è un pezzo sbagliato il responsabile di questo errore è chi

lavora alla catena di montaggio.

Rimedio: intervenire sulla catena produttiva.

Grande contributo dato da Taylor: ha sviluppato un algoritmo per capire quanti prodotti devo

verificare (prelevati casualmente) in funzione di quanti ne produco per verificare la qualità di quello

che produco.

Ho una linea produttiva che va avanti per conto suo, alla fine del ciclo produttivo verifico la qualità.

Se c’è qualcosa che non va c’è un errore o da parte delle persone o nel ciclo produttivo.

Nella produzione artigianale è l’artigiano stesso il controllore della qualità (controllo interno al

processo).

QUALITY “ASSESSMENT” (“valutazione della qualità”: è un termine non formale). Fase che si

2. sviluppa negli anni ’70 sempre nell’industria automobilistica.

FUORI: la verifica della qualità non fa parte del ciclo produttivo (è fatta a valle).

DOPO: è fatta dopo la produzione.

CON: rivoluzione concettuale che si sviluppa nell’industria dei Paesi scandinavi (aperti alle

anche sociali dell’industria). Vuol dire che se qualcosa non ha funzionato nel ciclo

implicazioni

produttivo devo andare a chiederlo a chi lavora. È una rivoluzione perché si inizia la comunicazione

tra l’ufficio e l’officina (prima erano due mondi completamente separati). Questo ha portato alla luce

un fatto fondamentale: per la prima volta ci si rende conto che il difetto di un prodotto qualsiasi può

non dipendere dalla produzione. Fino ad allora il difetto di un’opera era un difetto costruttivo (non

poteva essere legato al progetto).

Oggi sappiamo che tutta una serie di errori parte dalla concezione di un’opera.

Il problema della qualità è quello di fermare un errore prima che diventi errore costruttivo (se è un

errore progettuale): tanto più tardi individuo un errore progettuale, quanto più questo errore mi costa.

In una cattiva lettura delle esigenze (e quindi in una errata definizione dei requisiti) si trova l’errore

che per primo può comparire in un progetto.

Prima intercetto gli errori, meno mi costano.

(“assicurazione della qualità”), nata negli anni ’80. Rovescia tutti i

3. QUALITY ASSURANCE

parametri, ma quello che è stato più difficile rovesciare è stato l’ultimo (arrivare al concetto che i

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A.A. 2018-2019
93 pagine
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SSD Ingegneria civile e Architettura ICAR/11 Produzione edilizia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ventu94 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Ergotecnica edile e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Trento o del prof Costantini Maurizio.