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B=Y-A
ipotizziamo y=100 A=60 B=40
Per migliorare la BP dobbiamo fare in modo che la variazione del
reddito sia maggiore della variazione dell’assorbimento.
Aumento di B= VY>VA (v=delta/variazione)
Per migliorare la BP occorre quindi valutare accuratamente Y ed A
valutando gli effetti di r su queste 2 variabili
Alexander individua 3 effetti:
effetto sul reddito
1) effetto indiretto sull’assorbimento
2) effetto diretto sull’assorbimento
3) LEZIONE 9
Alexander sostiene che nonostante la condizione di marshall
lerner esista, la svalutazione non consente sempre l’equilibrio
nella bilancia dei pagamenti.
L’approccio di Alexander è di natura Keynesiana e parte
dall’approccio al reddito di keynes secondo cui Y=C+I+Ex-Imp
Alexander divide le componenti interne della spesa dalle
componenti estere (C+I) (Ex-Imp)
C+I rappresenta quanta parte del reddito che viene assorbita
all’interno
Ex-Imp rappresenta quanta parta del reddito viene assorbita
all’esterno
Chiamiamo le 2 parti A e B.
Y=A+B
B=Y-A
VarB=VarY-VarA
A=Assorbimento
B=saldo bilancia dei pagamenti
La bilancia dei pagamenti migliora solo se la VarY è > VarA.
La bilancia dei pagamenti può migliorare solo se la variazione del
reddito è maggiore della variazione dell’assorbimento.
Alexander si chiede: quali sono gli effetti del tasso di cambio r
su Y e su A?
Marshall Lerner diceva: se cala r sale Pv quindi calano le imp e
aumentano le exp portando al riequilibrio.
Alexander dice: non è sufficiente vedere cosa accade alle imp
e alle exp bisogna andare a vedere gli effetti sul reddito e
sull’assorbimento.
Individua quindi 3 effetti della svalutazione di r:
effetto sul reddito
1) effetto indiretto sull’assorbimento
2) effetto diretto sull’assorbimento
3) Effetto sul reddito: Se r cala le imp si riducono e le exp
1) aumentano ma se le esportazioni aumentano, aumenta a sua
volta anche il reddito poiché per esportare di più occorre
produrre di più e si mette in moto un circolo espansivo che
favorisce anche l’occupazione.
VarY=VarExp x 1/1-c+m
c=80% m=20% Var exp=100
VarY=100 x (1/1-0,8+0,2)=
Quindi l’aumento del reddito è un fattore positivo perché
significa che la bilancia dei pagamenti migliora in modo più
che proporzionale. In questo caso la svalutazione ha un effetto
positivo. Occorre però valutare la condizione economica
interna del paese ovvero se siamo in grado di rispondere
positivamente ad un aumento della domanda
tempestivamente, guardando se la domanda è elastica. Se
non lo è il risultato può essere negativo. perché se aumenta la
domanda esterna e l’offerta interna è rigida si arriva
all’inflazione.
L’effetto indiretto sull’assorbimento evidenzia che una
2) svalutazione di r porta ad un aumento del reddito e
indirettamente anche del consumo.
C=cy Var C= cVary VarC=0,80 x 500=400
Var B=500-400
Alexander: è vero che la svalutazione fa aumentare il reddito e
migliorare la bilancia dei pagamenti ma tanto più alta sarà la
propensione marginale al consumo e tanto più basso sarà il
miglioramento.
3) L’effetto diretto sull’assorbimento ci spiega che l’effetto
diretto della riduzione del tasso è la creazione di un effetto
aspettativa, di un effetto redistributivo e di un effetto costo:
- Effetto aspettativa: i prezzi stanno aumentando poiché se cala r
cresce pv, la collettività se ne accorge e le persone anticiperanno i
loro acquisti, ci sarà quindi un accelerazione degli acquisti.
L’accelerare dei consumi rappresenta un aspetto negativo
all’interno della bilancia dei pagamenti.
- Effetto redistributivo: l’aumento dei prezzi porta inflazione e
corrode il potere d’acquisto sfavorendo le classi più fragili e
sfavorendo chi ha un reddito fisso. L’effetto dell’inflazione sulla BP
è positivo poiché i poveri che hanno una propensione al consumo
più alta dei ricchi in quanto consumano tutto ciò che spendono
per poter vivere automaticamente consumano meno ma
l’inflazione ha un effetto sociale devastante.
- Effetto costo: la svalutazione aumenta il prezzo della valuta
estera e quindi aumenta il prezzo dei beni importati e quindi
aumentano i prezzi di produzione. In un paese in cui le
importazioni sono rigide è un grosso problema. Si riduce quindi la
convenienza a produrre determinando una riduzione
dell’investimento. la riduzione dell’investimento è un effetto
positivo sulla BP perché:
VarB= VarY-VarA
In conclusione per Alexander non è detto che una svalutazione
della moneta tramite un calo di r conduca ad un riequilibrio della BP
(B). Occorre quindi osservare i 3 effetti precedenti.
Interventi deliberati di riequilibrio: sono interventi attuati dallo
stato.
Questi interventi si possono classificare a seconda che agiscano
su:
- composizione della spesa (agiscono sulla spesa quei
meccanismi che intervengono sul tasso di cambio reale)
- volume della spesa (sono quei meccanismi di riequilibrio che
influenzano il reddito e nella stessa misura anche le importazioni
che sono funzione del reddito)
Le politiche che agiscono sulla composizione della spesa sono
la politica del cambio e la politica protezionistica.
Le politiche che agiscono sul volume della spesa sono
politiche fiscali e monetarie.
Politica fiscale:
Lo stato attraverso la politica fiscale ha delle entrate pubbliche
sotto forma di imposte e tasse che deve utilizzare per fronteggiare
le spese correnti (spesa per l’amministrazione statale, spese per
prestazioni sociali, interessi passivi sul debito pubblico).
entrate - uscite = saldo corrente
saldo corrente - spese in conto capitale = saldo dello stato
Spese in conto capitale (investimenti politici, trasferimenti alle
regioni e spese per ricerca e sviluppo)
Il Saldo dello stato in Italia è oggi in deficit.
Accanto a questo saldo si parla anche di saldo primario ovvero:
saldo generale - interessi passivi su debito
Il saldo primario è molto importante, l’Italia ha un saldo complessivo
di deficit ma abbiamo un saldo primario enorme.
Quindi il problema principale è l’altissimo debito pubblico verso
l’estero.
Lo stato può influenzare il tutto agendo sulle su diverse variabili:
Y=C+I+G+Ex-Imp
C=cY ma in un economia dove c’è azione dello stato Y è al netto
delle tasse quindi C=c(Y-T)
Quindi
Y=c(Y-T)+I+G+Ex-mY
Y=cY-cT+I+G+Ex-mY
y-cy+my=I+G+Ex-cT
Y(1-c+m)=I+G+Ex-cT
VarY=Var I x (1/1-c+m) + Var G x (1/1-c+m) + Var Ex x (1/1-c+m) -
T x (1/1-c+m)
La Var Y fa rilanciare l’economia.
Un modo di far aumentare il reddito è agire sul tasso di cambio
provocando una svalutazione in modo da incrementare le
esportazioni (in Italia non è possibile causa degli accordi con l’UE).
Un altra possibilità è ridurre T (tasse e imposte) in questo modo
aumenta il reddito disponibile che accresce indirettamente I e C.
Ipotizziamo che non vi siano vincoli particolari per esempio legati al
debito pubblico.
VarY= Var G (1/1-c+m) - T x (c/1-c+m)
VarG=100 c=0,80 m=0,20
VarY= 100 x 1/0,40 = 500
Quindi per accrescere il reddito si può alzare la spesa
pubblica.
VarT= -100
Var Y=100 x c/1-c+m = 100 x 0,80/0,40 = 200
Una riduzione delle tasse porta ad un aumento amplificato del
reddito.
Questa politica monetaria che agisce sia sulla spesa pubblica
G sia sulle tasse T portando ad un aumento del reddito è
considerata una politica monetaria espansiva.
Un aumento della spesa pubblica G fa aumentare il reddito di 500
mentre una riduzione delle tasse T di 100 fa aumentare il reddito di
200 quindi la manovra sulla spesa pubblica ha un influenza
maggiore della manovra sulle tasse questo avviene perché i
moltiplicatori monetari sono diversi.
Supponiamo che il problema sia un deficit nella BP.
Possiamo riequilibrare la BP agendo sul volume della spesa
con la manovra del bilancio pubblico.
In questo momento c’è deficit Quindi Imp>exp
La relazione che intercorre tra bilancia dei pagamenti e reddito è
che un aumento del reddito fa aumentare le imp peggiorando la BP.
La soluzione è una politica restrittiva riducendo il reddito per
ridurre le importazioni.
Nella politica restrittiva lo stato riduce la spesa pubblica ed aumenta
il prelievo fiscale.
Come fa la moneta a finire nelle nostre tasche?
Ci sono 3 canali di creazione della moneta:
1) canale che intercorre tra la banca centrale e la banca del
tesoro
2) canale che intercorre tra banca centrale ed estero
3) canale che intercorre tra la banca centrale e le altre banche
nazionali
1) la banca del tesoro gestisce le entrate e le spese dello stato. Il
tesoro si rivolge alla banca centrale e gli chiede un prestito, la
banca centrale stampa moneta e presta denaro al tesoro in cambio
di titoli. La Banca centrale non può finanziare il deficit dello stato
qualora il tesoro richiedesse un prestito in una condizione precaria
poiché si tratta di un unione monetaria tra più stati, viene quindi a
mancare la sovranità monetaria. Potrebbe farlo se ci fosse
sovranità monetaria.
2) L’aumento di moneta può dipendere da un saldo attivo nella BP
che porta all’aumento delle riserve valutarie (RV) e quindi della
quantità di moneta in circolazione (M).
3) L’aumento di moneta è dovuto anche a rapporti ordinari tra
banca centrale e banche. La banca centrale può acquistare titoli
delle banche ordinarie in questo modo inietta moneta nel sistema.
La moneta creata da questi canali prende il nome di base
monetaria.
La base monetaria è composta da banconote, moneta metallica
e riserve valutarie.
L’offerta di moneta complessiva è data dalla base monetaria
che viene moltiplicata. La moltiplicazione avviene attraverso il
prestito.
Le banche non possono dare in prestito tutto ciò che hanno ma
devono conservarne una parte a garanzia si tratta delle riserve
obbligatorie bancarie. Su 100 di deposito la banca deve ad esempio
vincolarne il 20%.
X=100 q=20% z=80%
Deposito prestito Riserva obbligatoria
100 80 20
80 64 16
64 … …
si tratta di una progressione geometrica ed è calcolabile come:
100 x 1/q = 100x1/0,2 = 500
Politica monetaria è composta da 3 operazioni:
manovra del tasso ufficiale di sconto
1) manovra delle operazioni di mercato aperto
2) manovra delle riserve del bilancio pubblico
3) Manovr