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COMMERCIO EQUO

Misure contro: "Unfair Trade Practices"

  • Sussidi (illegali or dannosi)
  • Dumping
  • Misure che impediscono i benefici derivanti dagli accordi WTO
  • Abuso del potere di mercato (monopolio)

Per facilitare le imprese a muoversi:

  • Politiche Commerciali
  • Leggi, Regolamenti
  • Pubblicazione delle leggi commerciali
  • Centri di informazione

STABILITA' E PREVEDIBILITA'

Viene fissata una tariffa sotto la quale ed entro la quale ci si può muovere:

  • Tetti Tariffari (bound tariff rates)
  • Paesi Industrializzati hanno 99% delle linee tariffarie "bound" PVS 73%
  • Tariffe su prodotti agricoli non sono "bound"

TRATTAMENTO SPECIALE E DIFFERENZIATO PER I PVS

Concessioni Speciali per PVS:

  • Più tempo
  • Tariffe più basse (non-reciprocità)
  • Assistenza tecnica
  • Consulenza legale dal Segretariato (Cop. Tec. e Addestramento)
  • Aiuto

finanziario per importatori netti di prodotti alimentari

Integrated Framework (WTO, UNCTAD, ITC, WB, IMF, UNDP)

es. commercio tra Costa Rica e Ue

Vi sono delle ECCEZIONI:

Accordi Regionali (FTA, and preferential)

Clausole di Salvaguardia

Preferenze per PVS possibilità di discriminazione se si privilegia un paese

 Margine di preferenza

povero si instaura un dato dalla differenza tra latassa che paga un Paese povero per poter entrare in un altro Paese e unPaese non povero

Es. Costa Rica Ue Dazio del 20%; Ghana Ue Dazio dello 0%

 La differenza tra Costa Rica e Ghana è il margine di preferenza

Eccezioni Generali (salute umana, animale e delle piante ambiente)

“Trade rounds”= diverse occasioni di negoziazione nel corso degli anni:

- 1947 Ginevra (23) Tariffe

- 1949 Annecy (13) Tariffe

- 1951 Torquay (38) Tariffe

- 1956 Ginevra (26) Tariffe

- 1960-61 “Dillon Round” (26) Tariffe, anti-dumping

- 1964-67 Ginevra “Kennedy

Round” (62) Tariffe, NTB- 1973-79 Ginevra “Tokyo Round” (102) Tariffe, NTB- 1986-93 Ginevra “Uruguay Round” (123) Tariffe NTB- 2001 - 2013 Doha Development Agenda (144), regole, servizi, tessileagricolturaPains from tradeLa crisi del multilateralismo critiche alle istituzioni multilaterali l’obiettivo di Trump è quello di smantellare l’impianto multilaterale, considerandolo negativo per ilpotere degli Stati Uniti che ci guadagnano molto di più facendo valere la legge del piùforte nell’ambito del mercato molti vedono la crisi del multilateralismo quindi comeil frutto della politica di Donald Trump, assecondato da altri attori che supportanoquesta strategia, anche indirettamente (es. Russia) in realtà il multilateralismo èentrato in crisi prima della salita al potere di Trump IMF (International MonetaryFund) è stato inattivo per molti anni:- Si è evoluto da cane da guardia alUnite sono un'organizzazione internazionale composta da 193 Stati membri. Ogni Stato ha un voto all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, ma il Consiglio di Sicurezza ha un sistema di votazione diverso, con cinque membri permanenti (Cina, Francia, Russia, Regno Unito, Stati Uniti) che hanno diritto di veto. Fondo Monetario Internazionale (FMI) :problema dei diritti di voto il Fondo Monetario Internazionale è un'organizzazione internazionale composta da 190 paesi membri. I diritti di voto all'interno del FMI sono basati sulla quota di partecipazione di ciascun paese. I paesi con una quota maggiore hanno un peso decisionale maggiore. Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC) :problema dei diritti di voto l'Organizzazione Mondiale del Commercio è un'organizzazione internazionale che si occupa di regolare il commercio internazionale. Le decisioni all'interno dell'OMC sono prese per consenso, il che significa che ogni paese ha un voto e le decisioni devono essere approvate da tutti i membri. In conclusione, i problemi legati ai diritti di voto e alla governance sono comuni a molte organizzazioni internazionali. La ridefinizione dei diritti di voto può creare tensioni tra i paesi più ricchi e quelli più poveri, e può influire sul processo decisionale e sull'efficacia delle organizzazioni stesse. Inoltre, il coinvolgimento della società civile può essere limitato, creando ulteriori critiche e sfide.Unite hanno una struttura che riflette il mondo di 60 anni fa (Consiglio di Sicurezza composto da determinati membri con potere diveto: aveva un senso 60 anni fa le divisioni sono differenti) c'è una crisi generalizzata del multilateralismo, nato in un contesto differente e che dovrebbe essere rivalutato e modificato. Wto: - Aspettative elevate per il Doha Round - Fallimento dopo Cancun (2003) - Blocco delle negoziazioni - Sviluppi recenti? Nuovi attori emergono tendenza di creare dei club (plurilateralismo, nuovo regionalismo) dal momento in cui le negoziazioni multilaterali non funzionano, si può fare delle negoziazioni in club più ristretti (accordo tra Paesi del Pacifico, accordo tra USA ed Europa, ecc.) questo avviene perché ci si rende conto che i Paesi beneficiano dal commercio (è importante liberalizzare), ma si cerca di superare l'ambito multilaterale entrato in crisi prima i Paesi decidono su cosa negoziare.poi→negoziano: la scelta dell'ambito su cui negoziare è importante per trovare un accordo. I Paesi hanno sempre scelto di negoziare su cose che avrebbero avuto un certo consenso, quindi è necessario trovare una negoziazione negli ambiti in cui ci sono divisioni, ambiti problematici (es. scambio di una tecnologia con la Cina, paese poco trasparente e poco democratico. La fiducia che la Cina non ne faccia un uso distorto è importante, quindi la fiducia per lo scambio di questa tecnologia è necessaria). Non è quindi sufficiente solo un accordo commerciale, occorre qualcosa in più. Può essere utile un approccio non multilaterale. Paradosso: a seguito della creazione del WTO c'è stata una esplosione degli accordi regionali. L'obiettivo è di liberalizzare il commercio senza dover incorrere nell'ottica multilateralista. Si può raggiungere la piena liberalizzazione anche attraverso una RTA. Gran quantità diaccordi regionali di scambio le (Regional Trade Agreements) possono essere utili per due motivi:
  1. I paesi in via di sviluppo possono abituarsi alla maggiore concorrenza del mercato internazionale potendosi adeguare alle nuove condizioni
  2. Possibilità di risolvere alcuni ambiti che bloccano gli accordi di scambio
Due effetti degli accordi regionali:
  1. Trade creation: sviluppo di un commercio tra Paesi membri
  2. Trade diversion: riorientamento dei flussi commerciali i flussi sono riorientati da Paesi più efficienti a Paesi meno efficienti, che beneficiano del vantaggio tariffario
Negli accordi commerciali è necessario valutare la simmetria dei paesi in un accordo in cui c'è una forte asimmetria, il Paese leader detta le regole e gli altri si limitano a seguirle quindi i Paesi più piccoli sono svantaggiati dagli accordi regionali, sono di gran lunga più favoriti dal multilateralismo. Le regole degli accordi commerciali servono soprattutto.

Per tutelare i mercati dei nostri produttori che esportano, ad esempio, l'accordo CETA prevede 40 tutele del marchio. Per i prodotti italiani non c'è un accordo analogo con gli Stati Uniti, ciò significa che negli USA si producono beni come la "mozzarella cheese" dal momento in cui, non essendoci accordi con l'Europa, il produttore americano può chiamarlo in qualsiasi modo desidera. Se ci fosse un accordo, la mozzarella sarebbe tutelata dal brand del nostro mercato e quindi non potrebbero nominarla in quel modo. Le regole servono, quindi, per tutelare il mercato nel suo complesso. La vera differenza la fanno gli standard.

Costi fiscali:

  • Nei Paesi con accordi commerciali sono ridotti quasi a zero.
  • Nei Paesi in via di sviluppo, le tasse sul commercio rappresentano circa il 30% delle entrate fiscali: in un'economia informale, è difficile avere un sistema fiscale efficiente, mentre le tasse sul commercio sono facili da porre se necessario.

questi paesi liberalizzassero, avrebbero una grande perdita del loro gettito il WTO sta cercando di fare assistenza tecnica a questi Paesi per trovare un modo diverso di tassazione che non sia indirizzato ai commerci

Standard: la vera questione si gioca sugli standard le regole degli accordi commerciali si applicano ai beni che vengono specificati lo standard definisce il prodotto (i prodotti che non rispettano gli standard, non sono considerati oggetto di commercio) la problematica è la definizione degli standard (se il Regno Unito dovesse uscire dagli accordi commerciali con il mercato unico europeo, praticando un Hard Brexit, si dovrebbero rinegoziare tutti gli standard e le regole per poter dar vita ad un accordo commerciale tra l'UE e UK)

Es. banane in Ghana Barriere non tariffarie dovute dagli standard europei Erosione delle preferenze: es. esportazione banane: Ghana 0% EU Costa Rica 20% EU; con la liberalizzazione commerciale: Costa Rica 10%

EU–> –in questo modo i Paesi poveri vedono una erosione delle proprie preferenze dal– momento in cui, nonostante il loro commercio presenti tariffe dello 0% (è unpaese povero), la liberalizzazione del commercio fa abbassare le tariffe tra glialtri Paesi e le sue preferenze si erodono

Rules of Origin

Soluzione: condizioni che possono definire la classificazione–per un bene di “made in…” sono regole stabilite da ogni accordo–commerciale

I paesi poveri ai quali sono imposte le regole di origine sono in difficoltà perchéper esportare in ogni Paese avranno regole differenti per ognuno di questi paesi

La bilancia dei pagamenti e le partite correnti

Ogni transazione dà origine a due scritture contabili diverse (regole della partitadoppia):- Pagamento (segno negativo)- Introito (segno positivo)

La bilancia dei pagamenti è composta da 4 sezioni:

  1. Conto delle partite correnti
    1. Bilancia commerciale
    2. Bilancia dei servizi
    3. Trasferimenti
  • unilaterali netti
  • Conto capitale
    • Trasferimenti unilaterali in conto capitale
    • Acquisizioni e cessioni di attività non prodotte, non finanziarie
  • Conto finanziario
    • Investimenti diretti esteri (IDE)
    • Investimenti di portafoglio (IP)
    • Altri investimenti
    • Variazioni delle riserve della Banca Centrale
  • Errori e omissioni CA = - KA - EO

Posizione netta nei confronti dell'estero: B = AFE - PFE

T TAFE = attività

Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
36 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/02 Politica economica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Paolo15M di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia internazionale, moneta e finanza e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Colombo Emilio.