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Pauscite della pubblica amministrazione. Perché in questo caso è negativo?
Perché, sostanzialmente, se ragioniamo sulla situazione in cui le spese sono più delle entrate, come si finanzianno le spese? Si prende la disponibilità di cassa sul conto di tesoreria e quello che non è disponibile lo andiamo a emettere sotto forma di debito. L’eccesso di spesa, sostanzialmente, viene finanziato con nuovo debito al netto delle disponibilità che si hanno sul conto di tesoreria.
Come funziona la variazione sul conto di tesoreria in termini di rapporto con la base monetaria? Il conto di tesoreria sta al passivo del bilancio della BC insieme alla base monetaria, cosa vuol dire? Quando si hanno poste dallo stesso lato, devono essere poste che si compensano tra di loro, quindi, da questo punto di vista, quando abbiamo un afflusso di risorse sul conto di tesoreria, quindi ci sono le imposte che vengono pagate, questo significa che il conto di
La tesoreria della pubblica amministrazione aumenta, mentre la base monetaria in circolazione scende. Viceversa, ovviamente, succede quando abbiamo un deflusso di risorse dal conto di tesoreria della pubblica amministrazione che si assocerà ad una variazione positiva della base monetaria in circolazione, che passerà dal conto di tesoreria ai conti di gestione delle banche. Tenendo conto che questo discorso lo possiamo sintetizzare con la formula ΔTES = -ΔBM, possiamo passare ad un altro step intermedio perché la stessa formula G-T a cosa equivale? Equivale alla somma di disavanzo primario (DP) più gli interessi che si stanno pagando sullo stock di debito accumulato B (iB). Ovviamente, questo, nel momento in cui abbiamo il disavanzo primario, lo scriviamo così perché siamo abituati a pensare a situazioni in cui G-T sia strutturalmente qualcosa di minore di 0. Fondamentalmente, il disavanzo (o deficit primario) cosa va a catturare?Cattura tutte le entrate e le uscite effettive che riguardano l'operatività corrente della pubblica amministrazione in un determinato periodo. Poi, però, siccome dobbiamo tenere conto del fatto che pubblica amministrazione e stato si finanzia con il debito pubblico, è chiaro che su tutto il debito pubblico che ha in essere in quel momento dovrà pagare delle quote di interessi. Se questa cosa è uguale a G-T, G-T era uguale anche a ΔB+ ΔBM, arriviamo ad avere una formula [(G-T) = DP +iB = ΔB+ ΔBM], sostanzialmente, che ci permette di andare a isolare l'andamento del debito pubblico, facciamo altro che dire da cosa dipende la variazione di stock di debito pubblico con la formula: ΔB = DP +iB - ΔBM. Per farlo in termini più comparabili con l'andamento dell'economia di un paese, normalmente, sono tutte grandezze che esprimiamo in rapporto al PIL e quindi scriviamo tutta lala formula ΔB/Y=DP/Y+iB/Y-ΔBM /Y ci dice che la variazione del debito pubblico sul PIL è determinata dalla somma del disavanzo primario sul PIL, del prodotto del livello di interessi sul debito pubblico sul PIL e della variazione della base monetaria legata al conto di tesoreria della pubblica amministrazione diviso per il PIL. Questi rapporti vengono espressi utilizzando lettere minuscole per semplificare la formulazione. D rappresenta l'indebitamento sul PIL, dp il disavanzo primario sul PIL, ib la quota interessi sul PIL e µ rappresenta l'aspetto dell'indebitamento attraverso il conto di tesoreria della pubblica amministrazione. In sostanza, questa formula ci fornisce una descrizione semplificata dell'indebitamento pubblico rispetto al PIL.Tende ad aumentare nel momento in cui aumenta il disavanzo primario, aumenta il rapporto debito/PIL e aumenta il livello dei tassi d'interesse. Ovviamente, dobbiamo tenere conto anche di un altro aspetto: quando andiamo a guardare l'andamento del disavanzo primario, quindi la differenza tra entrate e uscite della pubblica amministrazione legate all'operatività normale, è chiaro che possiamo avere situazioni in cui diventa un avanzo primario. Se andiamo a guardare la dinamica specifica dell'avanzo o del disavanzo primario dobbiamo tenere in considerazione il fatto che, se il paese non è virtuoso e continua ad avere disavanzi anche dal punto di vista primario, è chiaro che quel disavanzo lo si può finanziare solo emettendo nuovo debito, ma cosa comporta? Aumenta il rapporto debito/PIL, ma comporta anche l'aumento del servizio del debito che rappresenta l'interesse che uno stato paga sullo stock di debito. Se, oltretutto, ci
troviamo in una fase in cui i tassi d'interesse di mercato tendono ad aumentare, ci si trova a pagare ancora di più perché significa che oltre ad avere il debito che aumenta, aumentano anche i tassi d'interesse. Se questa è una situazione continua nel tempo e non viene corretta negli anni, fondamentalmente, si entra in un circolo vizioso che rischia di diventare una spirale destabilizzante per il debito pubblico perché nel tempo, anche quando si arriverà ad avere avanzi primari, comunque ci si porta dietro un storico di debito accumulato che alla fine si sconta per decenni che, soprattutto dal punto di vista intergenerazionale, può essere iniquo e questo è uno degli aspetti su cui dovrebbe incidere il next generation UE: fare politiche che permettano di avere impatti positivi sia per i giovani di oggi che per i giovani di domani che saranno quelli che i debiti li dovranno ripagare. 10 maggio 2021 Riprendiamo il discorso delperché il debito pubblico possa rappresentare uno squilibrio preoccupante per il paese e, soprattutto, dal nostro punto di vista l’idea è quella di cercare di capire come squilibri più o meno strutturali del debito pubblico che possa trasformarsi in un'insostenibilità del debito pubblico interagisce con l’azione della BC. Siamo arrivati ad avere una formulazione di come funziona il processo di indebitamento, quindi di come tende a muoversi nel tempo lo stock del debito rispetto al PIL e abbiamo visto che incidono il disavanzo primario sul PIL inteso come qualcosa di tipo negativo che tende a aumentare lo stock di debito sul PIL. Sull’indebitamento, inoltre, incidono i tassi d’interesse perché per molti paesi la componente maggioritaria del peso del debito nel tempo è rappresentata dall’aspetto primario, quanto piuttosto la componente più pesante il cosiddetto servizio del debito, ovvero il flusso di interessi che.lo stock di debito accumulato nel tempo e che si continua a accumulare, costringe un paese a pagare. Il livello dei tassi d'interesse, da questo punto di vista, tende ad essere un indicatore della percezione che i mercati hanno del rischio di quel paese perché quanto più gli investitori internazionali sono convinti che non fossero in grado di pagare i loro debiti, tanto più alte sono le remunerazioni che chiedono per quel titolo. Da questo punto di vista, il livello dei tassi d'interesse è qualcosa che tende a riflettere proprio questa percezione di rischio che chiedono gli investitori. Poi abbiamo detto che l'ultimo elemento che c'era rappresenta le variazioni che osserviamo nella quantità di base monetaria in circolazione direttamente associate alle disponibilità che abbiamo nel conto di tesoreria della pubblica amministrazione e quest'ultimo entra con segno negativo: quanta più disponibilità.c'è sul conto di tesoreria della pubblica amministrazione che derivano dall'operatività corrente, tanto minore sarà la tendenza all'indebitamento.
Il problema della gestione del debito è che nel momento in cui nel tempo continuiamo a conseguire disavanzi primari, tendiamo ad entrare in una spirale destabilizzante perché questo significa che già in termini primari non si riesce a far diminuire il processo di indebitamento, questi disavanzi vengono finanziati con l'emissione di nuovo debito, l'aumento dello stock fa aumentare la quota di interessi da pagare. Se poi, per caso, questo processo aumenta di velocità negli anni e ci potrebbero essere fattori contingenti per cui i mercati iniziano a preoccuparsi, iniziano ad esserci degli aumenti dei tassi d'interesse e, quindi, in tutta questa situazione arriviamo ad accumulare uno stock di debito che potrebbe diventare problematico perché considerato insostenibile.
Da questo punto di vista, per arrivare a capire più chiaramente dove potrebbe entrare in gioco la politica monetaria, riprendiamo le formule ripartendo dalla definizione del rapporto tra stock del debito e PIL (b=B/Y). Questo rapporto lo possiamo riscrivere tenendo in considerazione a che cosa consiste il PIL che può essere considerato come il prodotto tra quantità prodotte e livello medio dei prezzi. Come si muove il rapporto debito PIL nel tempo? Come possiamo scrivere la variazione percentuale di questo rapporto? Δb/b altro non è che la variazione percentuale e la possiamo approssimare per una serie di proprietà matematiche, a questa equazione: la variazione percentuale del numeratore meno la variazione percentuale del denominatore. Siccome abbiamo detto che Y=P*Q, il termine negativo a sua volta lo possiamo scomporre nei due ulteriori termini che avranno entrambi segno negativo davanti. A questo punto, cosa abbiamo qui dentro? Delle quantità che,in considerazione che b=B/Y e D=ΔB/Y, possiamo riscrivere l'espressione come: D = b * (ΔD/D - ΔP/P - ΔQ/Q) Dove D rappresenta la variazione del rapporto debito/PIL in termini reali, b rappresenta il rapporto debito/PIL, ΔD/D rappresenta la variazione percentuale nello stock del debito, ΔP/P rappresenta il tasso d'inflazione e ΔQ/Q rappresenta il tasso di crescita del PIL reale.Conto della definizione di d e b, cosa possiamo fare? Possiamo riscriverlo tenendo conto che questa b non sarà altro che B/Y e significa che B che starebbe al numeratore si semplifica co