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PASSIVO
debiti (breve e lungo termine)
patrimonio netto (capitale sociale)
fondi (uscita futura sicura)
Se usiamo questa chiave di lettura, cioè leggendole da una prospettiva
finanziario, le fonti finanziare rappresentano il capitale di
finanziamento.
finanziaria per essere investita nella mia impresa.
Risorsa
Secondo il criterio finanziario il capitale di finanziamento può essere distinto in:
- fonti a tempo indeterminato:
- fonti a medio lungo termine:
- fonti a breve termine: Quindi:
ATTIVO
- come impiego le fonti di finanziamento
PASSIVO
- quali sono le fonti di finanziamento
RELAZIONE TRA SITUAZIONE PATRIMONIALE E CONTO ECONOMICO
Va introdotto il concetto di autofinanziamento.
1. Autofinanziamento da reddito:si ha nel momento in cui io ho
trattenimento degli utili conseguiti nell’impresa. In seguito a questa
condizione, l’SP è alimentata dalle variazioni del Patrimonio Netto ( aumenta ).
Nel momento in cui eseguo questa azione, agisco in maniera FINANZIARIA.
2. Autofinanziamento da costi: deriva dall’imputazione al CE di costi NON
MONETARI (non ha manifestazione finanziare nel periodo in cui il CE si
riferisce, o perché l’hanno avuta in passato o perché l’avranno in futuro ). Tutte
le volte che io imputo un costo non monetario, ho un autofinanziamento da
Es. TFR:
costi. La differenza importante è che è temporalmente limitato.
alla fine dell’anno, imputo la quota di TFR in base a quanti dipendenti ho.
Quello si trasformerà in uscita nel momento in cui un dipendente deciderà di
andarsene ( o in pensione).
Es. AMMORTAMENTO: dal punto di vista economico, esso misura il valore che
quella immobilizzazione ha ceduto in quell’intervallo di tempo. Dal punto di
vista finanziario…
LA SITUAZIONE PATRIMONIALE A VALORI FISIOLOGICI
Qual è la situazione patrimoniale che vorrei avere? Che potrebbe funzionare?
Valore fisiologico: valore del NOMRALE funzionamento dell’impresa.
Analizzeremo le voci dell’attivo ed in particolare le componenti attive del capitale
circolante:
- Liquidità: intesa come denaro disponibile e tipicamente formata da
Cassa, Banca ecc.
In caso di mancata liquidità, l’imprenditore non può estinguere i debiti
quando essi vanno in scadenza. Il rischio associato è altissimo. Se invece
metto un valore altissimo, dimensiono la mia liquidità in termini molto
generosi, c’è il rischio di inefficienza (non li uso).
- Quanti giorni di liquidità voglio avere? (concretamente mi sto domandando
per quanto tempo voglio essere in grado di adempiere i miei pagamenti, non
avendo entrate?). Più alzo il numero dei giorni, la liquidità sarà più alta.
- Se sono più propenso al rischio, metto un numero di giorni più alto?
Per cercare di avere una liquidità bassa, si guarda a:
- come si comportano i miei clienti e fornitori. Se c’è continuità in questo
gioco, se è stabile, posso permettermi un rischio più basso, quindi una
liquidità più bassa. Considerare la dinamica dei flussi in entrata e in uscita
nel tempo.
Vanno inizialmente considerati il volume complessivo dei costi monetari
previsti per l’esercizio: c.m.a.
Il livello di liquidità minimo (di sicurezza) necessario per far fronte alle
esigenze di liquidità che si manifesteranno nel cosrso dell’esercizio sarà
compreso tra due estremi
(c.m.a./360) . 360 e 0.
12
La decisione finale è:
L= (c.m.a/360) . x € X la scelta dei giorni
1 = 1:
( il valore massimo che posso dare è 360 )
Essa va inserita nell’ATTIVO.
Tutte le GRANDEZZE FISIOLOGICHE funzionano con questa struttura. Le più
“interessanti” sono:
- Stock crediti commerciali =
( Fatturato . 1,22 / 360 ) . x 2
dove x è la dilazione di pagamento in giorni che l’impresa concede ai
2
propri clienti.
La differenza tra x e x sta nel fatto che la prima è una decisione
1 2
discrezionale, mentre la seconda io devo essere consapevole che ha
conseguenze in termini di competizione (può darsi che alcuni clienti non
vorranno più lavorare con me).
Qual è il livello giusto del mio magazzino?
- Livello fisiologico dello stock =
( Costi di fornitura annui . 1,22 / 360) . x 3
dove x è la dilazione media che i fornitori concedono all’impresa.
3
- Livello magazzino prodotti finiti =
( Fatturato annuo – al costo - ) / 360 . x 4
Dove x è = T (tempo)
4
- Livello magazzino delle materie prime =
(Consumo annuo di materie prime – al costo )/360 . x 5
Dove x è = T (tempo)
5
Situazione patrimoniale a livello fisiologici: è la situazione patrimoniale IDEALE,
che dipende dalle scelte di x , x ecc
1 2
LE PRINCIPALI RELAZIONI TRA GRANDEZZE ECONOMICHE E PATRIMONIALI
Analisi delle interrelazioni tra le grandezze del conto economico e quelle della
situazione patrimoniale, poichè attraverso la corretta gestione di tali interrelazioni
l’imprenditore può assicurare all’impresa il perseguimento dell’equilibrio
economico ed il costante mantenimento dell’equilibrio finanziario.
(finisci appunti)
LE GRANDEZZE AZIENDALI
Distinguiamo le grandezze in base alla loro natura:
- grandezze flusso:il modo più semplice per riconoscerla è quello il modo
di verificare se la grandezza ha senso per un momento puntuale o per un
orizzonte temporale.: misura il flusso che si è mosso in quell’intervallo, in
riferimento a quella grandezza.
es. Fatturato (flusso di ricavi)
es. Il costo del personale (flusso di costi)
le grandezze che stanno nel CE.
Tutte
Grandezze di flusso non economiche: Costi e Ricavi.
- grandezze stock:quelle entità che permangono nonostante il rinnovo
delle quantità che le compongono. Si tratta di grandezze caratterizzate da
processi di alimentazione e di utilizzazione continui o comunque frequenti.
Io ho sempre risorsa, ma non sarà MAI LA STESSA risorsa (es. banconote nel
portafogli). Possono essere:
- materie prime
- cassa
- stock crediti/debiti commerciali
- grandezze massa: ha funzione asimmetrico. Ne esistono 2 tipologie:
una tantum
- la cui alimentazione avviene e la cui utilizzazione avviene con
processi relativamente continui (es. Impianti)
- la cui alimentazione avviene regolarmente e la cui utilizzazione avviene
una tantum(es. TFR)
In ogni caso sono grandezze per le quali si rileva una asimmetria tra i
processi di alimentazione e quelli di utilizzazione.
Il Conto Economico sono tutti flussi
Lo Stato Patrimoniale è stock
La parte in basso è massa
3.2 Le condizioni di esistenza dell’impresa - le componenti
dell’equilibrio energetico
L’impresa continua ad esistere fino a quando il suo contributo nel contesto
economico/sociale è positivo.La condizione di esistenza è misurabile quando
l’impresa muore.
Noi vogliamo trovare una condizione di esistenza misurabile mentre l’impresa
esiste valutare con una strumentazione che ci consente di poter
poterla
esprimere un giudizio ogni giorno.
Scindiamo il concetto in due condizioni di esistenza diversi, che riguardano due
ambiti diversi:
- equilibrio economico: esprime la capacità dell’impresa di produrre un
surplus di valore.
- equilibrio finanziario: esprime la capacità di adempiere (soddisfo)
puntualmente gli impegni finanziari assunti.
Normalmente non coincidono perché esiste una discrepanza temporale.
Coincidono quando non c’è discrepanza temporale, di conseguenza quando
l’impresa muore.
L’equilibrio finanziario è veramente quello essenziale per la sopravvivenza
dell’impresa. Se non ho la capacità di adempiere gli impegni finanziari
l’impresa muore.
Se non ho invece equilibrio economico nel tempo eroderò.
Equilibrio Finanziario:“la capacità dell’impresa di far fronte in ogni momento
alle uscite monetarie attraverso le entrate.” Questa condizione esiste nel caso in
cui le entrate al tempo t sono maggiori o uguali delle uscite al tempo t, visto che
t tende a 0 condizione che garantisce l’adempienza agli impegni finanziari
particolarmente forte, poiché non tiene conto dell’eventuale giacenza di cassa
generata nei periodi precedenti. Si ha quindi equilibrio finanziario quando:
“Equilibrio finanziario corrente”
(giacenza di cassa al tempo t-1)+(entrate al tempo t-1) ≥ uscite al tempo t
è una definizione INCOMPLETA. La struttura finanziaria si distingue in 2 parti
(suddivisione serve a garantire la continuità nel tempo dell’impresa):
1. parte corrente: la relazione tra flussi finanziari in entrata e in uscita.
2. parte strutturale: la relazione tra fonti e impieghi di finanziamento.
Anche il capitale si divide in:
- Capitale fisso oppure immobilizzazioni: attività fisse o circolanti
presenti nel capitale dell’impresa per garantirne il fisiologico svolgimento di
un determinato livello di attività ( da non confondere con il concetto di
immobilizzazioni presente in bilancio). Investimenti generano fabbisogno
finanziario strutturale grandezze massa o stock, che si trasformano in
liquidità solo se ci sono riduzioni o cessazioni di attività dell’impresa.
- Capitale circolante oppuredisponibilità:attività fisse o circolanti che
possono essere liquidate subito generano fabbisogno finanziario non
strutturale grandezze massa e stock che vengono impiegate per brevi
periodi.
Natura degli investimenti:
- in Capitale fisso fabbisogno finanziario di lungo periodo
generano
- in Capitale circolante fabbisogno finanziario di breve
generano
durata.
Al contrario, gli investimenti in immobilizzazioni generano un ff strutturale
laddove gli investimenti in disponibilità generano un ff non strutturale.
Struttura finanziaria di un’impresa:
1. investimenti duraturi:attività durevoli in azienda, si prevede l’impiego
per più cicli produttivi. Esprimono un ff strutturale. Sono grandezze massa la
una tantum
cui alimentazione avviene al momento dell’acquisto e il cui
recupero finanziario è realizzato gradualmente tramite l’ammortamento. Nel
corso della vita aziendale si può osservare che il livello complessivo degli
investimenti duraturi è variabile in funzione del livello di attività dell’impresa.
Appartengono investimenti materiali e immateriali.
2. capitale circolante fisiologico (C.C.F.):esprimono un ff di breve