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Tenendo conto dei vincoli tecnologici ogni impresa può organizzare la produzione in modo diverso svolgendo una valutazione di make or buy:

  • Produzione prevalentemente interna (integrazione – make).
  • Produzione prevalentemente esterna (decentramento – buy).

Esistono varie tipologie di decentramento:

  • Di capacità: acquisto esterno della capacità produttiva instaurando un rapporto di lungo periodo basato sulla fiducia (valido anche per la realizzazione di prodotti complessi).
  • Di elasticità: acquisto esterno della capacità produttiva instaurando un rapporto di circostanza basato sul prezzo (valido solo per prodotti standardizzati).
  • Di specialità: acquisto esterno della capacità produttiva perché non si hanno le competenze per svolgere la produzione internamente.

Esistono vari criteri di scelta tra decentramento e integrazione:

  • Economici: confronto dei costi di produzione interna con quelli di produzione esterna.
  • Non economici:
    • Qualità.
    • Conoscenza.
    • Tempestività.
    • Potere.

Affrontiamo ora l’argomento dell’assetto organizzativo dell’impresa, possiamo avere:

  • Organizzazione in senso lato: attività di direzione, il cui compito è quello di far si che tutte le operazioni necessarie al funzionamento dell’impresa vengano svolte al meglio.
  • Organizzazione in senso stretto: riguarda le modalità di impiego del lavoro, la definizione degli organi aziendali e dei loro obiettivi, le procedure da seguire dalle diverse funzioni aziendali e le responsabilità che ricadono su chi le svolge.

Gli obiettivi dell’assetto organizzativo in senso stretto (quello di cui ci occupiamo) sono:

  • Migliorare la produttività del fattore lavoro sfruttando il principio organizzativo di divisione e coordinamento, in modo da ottenere sinergicamente un risultato complessivo maggiore.
  • Soddisfare le attese dei collaboratori interni all’impresa: si fa per due ragioni:
    • Motivare le persone ad essere più produttive.
    • Ottenere un alto grado di legittimazione sociale.

Il secondo obiettivo è recente ed è dovuto principalmente dall’evoluzione del concetto di come lavorare nel tempo: lavoratori→maestranze→risorse umane→persone.

Le principali scelte organizzative si articolano su due livelli:

  • Macrolivello: definizione della struttura organizzativa da un punto di vista strutturale, essenzialmente dal contesto degli compiti e delle responsabilità (preparazione di un eseguibile e aggregabilità di determinati compiti).
  • Microlivello: riguarda la gestione del lavoro materialmente eseguito e che in pratica si realizza non nella definizione del lavoro ma nella regolazione della persona.
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Publisher
A.A. 2017-2018
19 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/08 Economia e gestione delle imprese

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Elena-c di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia e gestione delle imprese e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Verona o del prof Giaretta Elena.