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Approccio open-minded e integrazione con il territorio
AC.L'approccio è quindi open-minded. Inoltre la cultura deve essere attenta a ciò che succede nel territorio, integrandosi con quest'ultimo e con la comunità di riferimento.
Definizione di prodotto culturale
Le attività che danno origine ai prodotti culturali rispondono a 3 criteri:
- Creatività nella loro produzione → prodotto diverso dagli altri e mostrato da un punto di vista diverso
- Creazione e comunicazione di un significato simbolico → attenzione al simbolo che l'arte e la cultura portano con sé per definizione (es. musei etnici antropologici con una selezione consapevole dei vari prodotti esposti)
- Proprietà intellettuale e potenziale "escludibilità" nell'accesso → (ci sono dei vantaggi economici dovuti all'utilizzo del prodotto culturale: copyright, prezzo dei biglietti, diritti relativi al brevetto…). Potenziale escludibilità non dovuta solo al prezzo ma
L'aumento dei costi. - Quali e quante risorse occorrono per la realizzazione degli obiettivi strategici e operative per un'AC? Anche questa domanda ha a che fare con un concetto più ampio, quello di risorse. Dobbiamo capire come allocare queste risorse, quali e quante risorse ci occorrono, e poiché non possiamo aumentare troppo i prezzi dobbiamo cercare di diminuire il gap informativo e capire che le risorse possono essere reperite sul mercato in un tempo di crisi attraverso il fundraising e come possiamo minimizzare gli sprechi e le inefficienze.
Le dimensioni di un servizio complesso. Differenza tra AC e imprese commerciali? Come si intende il concetto di profitto. Inoltre le AC erogano un servizio complesso, che significa che il servizio è diviso in 3 dimensioni. Noi abbiamo il servizio di base, i servizi complementari e i servizi accessori. Pensiamo al Teatro La Scala... il suo servizio di base è la rappresentazione dello spettacolo; i servizi
Complementari sono la biglietteria, il guardaroba, mentre i servizi accessori sono il merchandising, il sistema di prenotazione online.
Le caratteristiche del servizio:
- Intangibilità (crea insicurezza: il biglietto per uno spettacolo non può portare a delle valutazioni circa le aspettative fino a quando non vedrò quel determinato spettacolo; impossibile comparazione con le alternative);
- Inseparabilità (si intende che il momento della erogazione corrisponde con il momento della fruizione del servizio generando maggiore complessità di quest'ultimo, in quanto si potrà dare un giudizio solo nel momento in cui sto usufruendo del servizio stesso);
- Deperibilità (l'offerta non può essere
Il settore culturale investe più di 250 miliardi di euro, considerando anche i settori affini. Tuttavia la ricerca di Effettofestival ha analizzato i contenuti culturali degli italiani ai tempi del Covid.
Prima del Covid il 55% delle esperienze culturali era dal vivo, considerato il benchmark della fruizione. Questo perché il luogo è un elemento chiave, uno spazio fisico che plasma l'atmosfera dell'evento. Inoltre, l'esperienza dal vivo genera una ricca gamma di emozioni, coinvolge tutti i sensi, crea un clima di comunione tra il pubblico e una relazione peculiare tra pubblico, opera/artista/autore, valorizzando gli aspetti di "contorno" come il viaggio per visitare un museo, la conservazione dell'opera, l'eterogeneità della prestazione.
cenadopo il cinema, la condivisione dell'evento con gli amici…).La fruizione culturale durante il lockdown ha gnerato alcune reazioni trasversali ai target- Spiazzamento, incredulità, vera e propria “prostazione”
- Piu’ o meno rapida “riorganizzazione digitale”
- Iniziale “smodata fruizione” multicanale di eventi culturali, spinta dalla curiosità versola nuova modalità, ma anche dalla gratuità di molte iniziative
- Successiva “normalizzazione” dell’uso digitale
- Contestuale progressivo abbandono della tv generalista e del vecchio satellite, mentre laradio e tv on demand multichannel mostrano buona tenutta (le piu’ citate: Netflix eRaiPlay)
“neofita”. Un bravo manager culturale quindi in vista di una riapertura, ad esempio del teatro, deve essere ingrado di intercettare questi nuovi fruitori. I nuovi fruitori sono piu’ interessati ai contenuti, anche semplificati, purché accessibili: possonorinunciare a un po’ di profondita’ ed intensità emotiva, al “contorno dell’evento” (il prima e il dopo,l’atmosfera del luogo), focalizzare sui sensi principali
La tecnologia
- è stato vissuto come un’opportunità che ha semplificato e reso piu’ accessibile la fruizionedella cultura
- ha facilitato la fruizione della cultura, creando un contesto per certi versi piu’“confortevole” e comodo (da casa), talvolta “ibrido” (mentre si stanno facendo altre cose),“orizzontale” (non elitario)
- si è rivelato inoltre uno strumento di condivisione familiare, anche capace di
avvicinarele generazione piu’ giovani, i figli alla cultura, stimolandoli, magari in un secondo momento, a provare gli eventi dal vivo• un fattore chiave è stato indubbiamente il maggiore tempo a disposizione
I punti di forza del digitale rispetto all’evento dal vivo
- Accessibilità
- l’economicità
- l’approccio democratico
- l’ampliamento dell’offerta
- una funzione educativa
- possibilità di rivedere l’evento
- stimolo alla partecipazione interattiva senza sentirsi a disagio
I punti di debolezza del digitale rispetto all’evento dal vivo
- Parziale freddezza
- minore intensità emotiva
- minore coinvolgimento dei sensi
- viene meno la comunione tra pubblico e si attenua la relazione tra pubblico e artista/opera
- eccesso di offerta che può rendere difficile la scelta
- minore valore esperienziale
- assenza di atmosfera e di contorno
Gli eventi dal vivo devono comunque andare incontro ad alcuni cambiamenti
E adattamenti, cioè…
✔ Luoghi più ampi per garantire la sicurezza dei presenti (es. drive-in, cinema all’aperto)
✔ Una durata da ripensare- almeno in relazione ad alcune esperienze come i concerti, gli spettacoli teatrali, le visite museali, le presentazioni di libri- completandola e arricchendola con contenuti extra digitali (es. interviste agli artisti, storie/biografie degli artisti)
✔ Ulteriori sinergie tra media e modalità diverse (es. tra radio ed eventi musicali come RTL e il Festival d’estate all’Arena di Verona)
Il digitale può diventare un elemento di integrazione della fruizione in presenza, valorizzato prima, durante e dopo l’evento dal vivo
➔ PRIMA: può offrire una vista sul backstage, “trailer” e anticipazioni dell’evento, soprattutto nel caso di performance (concerti, teatro, festival…). Può dare un contributo in termini di disseminazione, creare l’attesa, ad esempio
Attraverso l'invio su Whatsapp di video di preview o di informazioni, l'utente potrebbe ricevere contenuti speciali al momento della prenotazione o acquisto del biglietto. Nel caso di mostre o musei, potrebbe anche essere inviata una video guida da fruire con lo smartphone.
Durante l'evento, ci si aspetta la possibilità di accedere da remoto se impossibilitati a fruirlo dal vivo.
In generale, per chi lo desidera, potrebbe essere interessante la creazione di una community dell'evento che metta in contatto i partecipanti, dando così modo di commentarlo insieme.
Le industrie culturali sono industrie che producono e distribuiscono beni o servizi che, quando vengono concepiti, sono considerati possedere un carattere, un uso o uno scopo specifico che incorporano o trasmettono espressioni culturali, quale che sia il loro valore commerciale. Sono inclusi tra i beni e i servizi anche i film, DVD, video, tv,
ilizzano la creatività e l'innovazione per produrre beni e servizi. Queste industrie includono la musica, il cinema, la televisione, il design, la moda, l'architettura, la pubblicità, il marketing, i videogiochi e molto altro. Le industrie creative sono caratterizzate dalla produzione di contenuti culturali e artistici che sono espressione di idee originali e creative. Queste industrie sono spesso considerate un motore di crescita economica e di sviluppo sociale, in quanto generano occupazione, promuovono l'innovazione e contribuiscono alla diversità culturale.