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INDICATORI DI EFFICACIA CHE MISURANO L'IMPATTO CON L'ESTERNO
soddisfano ladomanda, ha una proiezione esterna.Posso avere che fa domanda soddisfatta/domanda espressa→ asili molto spesso sono servizi chei comuni, l'indicatore di impatto è questo →erogano mi arrivano 100 domande, ho qualificato lamia domanda espressa, quanto è il numero di posti? Ne ho 80, ho una capacità di soddisfazionedell'80%, è un indicatore di impatto.Se ho 100 posti è tutto perfettamente soddisfatto perché non c'è nessuna persona che non puòaccedere. Questo è l'indicatore più semplice di impattoDovrei prendere in considerazione una domanda ancor più sibillina che è la domanda potenziale,perché la mia platea di potenziale interessati potrebbe essere di più.Di questi 200 bambini interessati a partecipare all'asilo, ci sia qualcuno che non vuole mandareall'asilo,
Ci potrebbe essere un'altra l'asilo è congestionato porzione di persone che dicono che oho condizioni reddituali che mi posso permettere quel tipo di bisogno e quindi non faccio nemmeno domanda, e quindi mi rivolgo a un asilo privato.
L'obiettivo è quello di soddisfare tutti coloro che hanno bisogno del servizio, non solo quelli che rappresentano la domanda. È un indicatore che misura l'impatto.
Domanda espressa/domanda potenziale (80/100 e 80/200 ha una valenza molto diversa, 100 è la domanda, 200 è la domanda potenziale)
Gli indicatori sono complicati anche da leggere perché lo stesso indicatore potrebbe essere letto in maniera diversa e avere un connotato di efficacia e di efficienza.
Esempio → devo costruire il sistema di indicatori e devo allestire il servizio della polizia municipale del servizio. E devo misurare la mia attitudine di fare sanzioni e quindi l'efficienza. Prendo il numero di sanzioni/numero di addetti
alla polizia municipale→ indicatore di rendimento. Questa misura ha una azione che mi dice che sarei tanto più efficiente tante più multe faccio. In termini di efficacia l’azione della polizia municipale dovrebbe essere tale a indurre comportamenti virtuosi da evitare comportamenti fraudolenti, e quindi devo ridurre il numero delle sanzioni. Tanto meno faccio multe tanto sono bravo a evitare questi comportamenti e quindi dal punto di vista dell’efficacia sarà maggiore. Questo è il vero valore sociale. Un commisuratore del valore sociale dovrebbe essere una riduzione delle sanzioni.
LA SANITA’
MODELLI SANITARI
Facciamo riferimento alle risposte che ciascuno stato, paese, comporta e sceglie in merito alla tipologia di tutela e modalità di erogazione dei servizi collegati alla tutela sanitaria. Ci sono diversi approcci che rispondono al modo stresso in cui viene interpretato il ruolo dello Stato nei confronti della salute. Quando pensiamo alla
Salute, abbiamo un primo elemento di discrimini: forte consapevolezza che la capacità di uno stato di erogare e garantire la salute è legata alla disponibilità alle risorse. Se queste fossero illimitate il problema della gestione della salute non ci sarebbe perché qualsiasi tutela potrebbe essere garantita. Le risorse sono limitate e per questo nasce la DISCIPLINA DELL'ECONOMIA SANITARIA, qual è il modo migliore per allocare le risorse destinate alla salute. È ovvio che ogni stato ha un modello, ognuno ha delle peculiarità, per questo ogni stato ha delle differenze, ma anche dei tratti comuni, degli elementi di minimo comune denominatore che ci permettono di classificare i sistemi sanitari e averne una tassonomia che serve per capire i tratti dominanti. Quando pensiamo a modelli sanitari possiamo individuare 3 tipi di modelli: uno Stato finanzia il sistema sanitario attraverso l'imposizione → 1. STATO SOCIALE del gettito acquisito
dallo Stato, una parte di esso viene assegnato al generale, all'interno c'è una emancipazione del sistema sanitario rispetto a coloro che lo finanziano, sanità, l'essenza del modello è quello di garantire la massima accessibilità al servizio e di conseguenza quella che si chiama una COPERTURA GENERALISTA AL SERVIZIO STESSO, riconosciuta a tutti gli individui e l'effetto è che la gestione ha un forte connotato servizio erogato dall'operatore pubblico pubblico, è un tipico 2. SISTEMA MUTUALISTICO → le mutue, viene individuato un soggetto che ha le funzioni di sostenere i costi delle prestazioni sanitarie erogate a favore dei propri assistiti, la mutua interviene coprendo le spese di coloro che hanno contribuito a finanziare la mutua stessa. Ci sono soggetti che ottengono il finanziamento mediante contribuzioni da coloro che li alimentano, questo approccio è legato a una posizione di tipo lavorativo, ci sono mutueche appartengono a classi di lavoratori, ciascuno dà un contributo, una percentuale del proprio reddito che alimenta questa mutua e la mutua, cosa fa, quando colui che ha alimentato la mutua ha bisogno di prestazioni di tipo sanitario, la mutua non fa altro che pagare le prestazioni di cui ha goduto. L'idea è che la copertura venga offerta a coloro che hanno contribuito alla mutua stessa. Allargamento ai familiari del contribuente. Una porzione dei cittadini inoccupati non hanno alcuna tutela sanitaria → mutua finanziata direttamente dallo stato e si garantisce la copertura sanitaria a coloro che non sono occupati. La gestione è molto importante ma le mutue possono essere gestite sia da enti pubblici, ma anche da privati, il servizio può essere garantito anche da privati; nella maggior parte la gestione è pubblicistica. 3. MODELLO PRIVATISTICO → lo stato interviene in situazioni limitate, ha un ambito circoscritto, e latutela della salute è un elemento ascrivibile al singolo individuo, che fronteggia le spese connesse alle sue esigenze sanitarie, in questo modo può fronteggiare in due modi: sfruttamento diretto delle prestazioni o tutelandosi e fronteggiando il rischio in maniera indiretta e quindi assicurandosi. Questo approccio fa sì che solo coloro che hanno fronteggiato il rischio hanno l'accesso alle prestazioni sanitarie e questo ha come elemento una gestione di tipo privatistico; ci sono diversi soggetti privati che si occupano di effettuare questa attività. (America)
Stato sociale: UK Italia, Danimarca, Norvegia, Svezia, Spagna
UK → ideatore del welfare
Mutualistico: Germania, Francia, Belgio, Olanda (Germania è il precursore)
Privatistico: USA e Svizzera, sono maggiormente legati a un modello assicurativo. Non sono proprio puri, comunque lo Stato interviene.
Nello stato sociale e nel mutualistico è comunque data la possibilità di accedere
anche a serviziprivati. Quando si parla di modelli, si fa riferimento a modelli PREVALENTEMENTE welfare, mutualistico eprivatistico. Questi modelli affondano in due concezioni di base:- Solidarista: partono da un presupposto: la salute e la sua tutela è qualcosa che deve essere il più diffuso possibile, perché una società che tutela la salute, è una società in cui si crea maggior valore sociale. Tanto più tutelo l'individuo, tanto più ho generato valore sociale, tanto più sono in grado di tutelare la salute, tanto più devo avere risorse a disposizione e quindi il problema del finanziamento diventa un problema di tipo collettivo, perché quel servizio diventa pubblico e quindi una volta fatto ciò deve essere finanziato dalla collettività nella sua interezza. (modello di welfare o mutualistico, garantire la tutela della salute degli individui o cittadini)
- Visione individualista: è il singolo
Oltre lo status di cittadin