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OB.

Ma, allo stesso tempo, si noti come il nuovo prezzo all'importazione, Pw1, sia inferiore a

Pw0.

In altri termini, l'UD ha obbligato il resto del mondo ad abbassare il proprio prezzo di

vendita.

Le conseguenze in termini di benessere per l'UD e per il resto del mondo sono facilmente

individuabili:

• Il surplus dei consumatori dell'UD diminuisce di a+b

• L'incasso della TEC sarà pari a a+c

• L’effetto complessivo per l'UD sarà positivo se (a+c) – (a+b) > 0, ossia se: c – b > 0

• Il resto del mondo perde l'area di surplus dei produttori c+d

Cap. 3

Parliamo degli effetti di razionalizzazione, ovvero di quegli effetti, legati alla formazione di

una UD, che producono:

• Una riorganizzazione della produzione per trarre vantaggio dallo sfruttamento delle

economie di scala.

• Uno stimolo ad una maggiore efficienza, come risultato di un contesto

concorrenziale più aggressivo.

• Degli ulteriori effetti che portano all'eliminazione di situazioni di mercato non

competitive.

Questi effetti contribuiscono ad aumentare la disponibilità di risorse produttive e lo stock di

ricchezza disponibile.

Unioni Doganali ed economie di scala

Le economie di scala sono state molte volte richiamate dagli studi sugli effetti di efficienza

legati ai processi di integrazione economica. Si tende spesso ad affermare che le imprese

europee, avendo a disposizione un mercato di vaste dimensioni, possono sfruttare le

economie di scala e quindi raggiungere livelli dimensionali tali da poter competere con le

grandi imprese del resto del mondo.

Il vantaggio derivante da un aumento della scala produttiva di una impresa consiste nella

diminuzione dei costi medi unitari. Ovvero, in presenza di un'economia di scala, in

determinati settori industriali le curve dei costi medi totali hanno una forma a J rovesciata,

come nella Fig. 3.1. Su una curva dei costi medi totali di un'economia di scala, possiamo

individuare un punto chiamato “D.O.M – dimensione ottima minima”, ossia il punto oltre il

quale i costi medi cessano di diminuire.

Negli studi sugli effetti di benessere di un processo di integrazione economica si tiene

conto solo di economie di scala reali, ovvero economie di scala che comportino un

effettivo risparmio netto di risorse per la collettività e non solo per l'azienda o per l'impianto

considerato.

Effetti di una UD in presenza di economie di scala interne - Fig. 3.2

La Fig. 3.2 illustra gli effetti di una UD quando prevalgono economie di scala interne.

Una economia di scala interna è quella che porta vantaggi, in termini di efficienza

produttiva, che derivano esclusivamente da un aumento dei volumi di produzione. I

vantaggi portati quindi non sono influenzati dallo stato della tecnologia, dai prezzi dei

fattori produttivi o da altre circostanze che possono influenzare dall'esterna l'efficienza

dell'impresa.

In questa situazione i costi medi sono decrescenti. La situazione di mercato descritta è

quella di due paesi partner dell'UD (H e P) rispetto al bene x, prodotto a costi medi

decrescenti lungo le curve di produzione ACh e ACp.

La curva di offerta è Sw in entrambi i mercati, mentre Dh e Dp sono le curve di domanda

interne e Dh+p è la curva di domanda aggregata per i due mercati.

Prima della formazione della UD, entrambi i paesi impongono una tariffa doganale pari a

Pw – Ph per il paese H e pari a Pw – Pp per il paese P.

In questa situazione pre-UD, il paese H consuma una quantità OA e il paese P consuma

una quantità OB, mentre le importazioni e il ricavo delle tariffe doganali sono nulli.

La formazione della UD comporta una TEC pari a Pw-Pcu; con questo prezzo comune

avremo una produzione ed un consumo totale pari ad OC, ovvero l'intersezione fra la

curva di produzione del paese partner ACp e la curva di domanda aggregata Dh+p.

Pw-Pcu è la tariffa che consente all'industria del paese P di “catturare” l'intero mercato

della UD che, al prezzo OPcu domanda la quantità OC. L'UD consente quindi al paese

partner più efficiente di catturare l'intero mercato, di scendere lungo la propria curva di

produzione sfruttando l'economia di scala e di aumentare i consumi in entrambi i paesi.

Il benessere dei due paesi aumenta quindi delle aree a+b nel paese H e c+d nel paese P.

per il paese H l'effetto di benessere ha le due componenti a (effetto di creazione dovuto

alla sostituzione della produzione interna con importazioni più convenienti dal partner) e b

(effetto di aumento di consumo grazie al prezzo più basso). Nel paese P abbiamo un

effetto c di riduzione del costo di produzione per la quantità che era prodotta anche prima

della UD, ed un effetto di aumento del consumo d.

Se invece di assumere che nessuno dei due paesi abbia prima dell'UD commercio con

paesi terzi e che entrambi siano produttori di x, ipotizziamo, al contrario, che il paese H

non sia produttore ed importi x dal resto del mondo, la formazione della UD consentirà

comunque al paese P di catturare il mercato di H grazie alla TEC e di produrre ancora la

quantità OC. Abbiamo allora un effetto di riduzione del costo ma anche un effetto di

diversione commerciale a sfavore del paese H, che preferisce il paese partner meno

efficiente al resto del mondo.

Ancora una volta, questa conclusione ci porta a segnalare come gli effetti complessivi

dell'UD, anche nel caso in cui si prendano in considerazione le economie di scala, sono

ambigui, e dipendono sia dall'ampiezza degli effetti positivi di creazione e di quelli negativi

di diversione, sia dal livello di perfezione del funzionamento del mercato interno.

Condizione che quindi bisogna verificare caso per caso.

Le economie di scala possono essere considerate anche sotto una visione dinamica:

infatti nell'esecuzione di operazioni complicate, come l'assemblaggio di un aereo o di un

computer, l'abilità degli addetti alla produzione cresce con l'esperienza innestando

processi noti come “learning by doing”. Infatti, insieme all'aumento della produttività della

manodopera diminuiscono gli errori, in quanto il continuo accrescimento della produzione

cumulata procura un abbattimento dei costi a causa di una più rapida percorrenza della

curva dell'apprendimento. Dopo aver percorso per intero la curva dell'apprendimento è

assai probabile che i tecnici della produzione e gli operai, sulla base dell'esperienza

acquisita, scoprano nuovi metodi per migliorare la produzione, acquisendo un vantaggio

sui concorrenti.

Come vediamo nella Fig. 3.3, gli effetti dinamici di una economia di scala si configurano

come uno spostamento verso il basso della curva dei costi medi di produzione (da ACp a

Acp2).

Inoltre, le economie di scala dinamiche rappresentano un punto a favore della formazione

delle UD. Infatti, la maggiore specializzazione (effetto portato dalle UD) dei singoli paesi

membri consente un accumulo di produzione e questo accumulo di produzione, che non

sarebbe possibile senza la formazione della UD, porta la curva dei costi medi di

produzione a spostarsi verso il basso ad una velocità che non sarebbe possibile altrimenti.

Beni pubblici e tariffa ottimale

Fig. A5

Se si suppone che esista un’esternalità (un vantaggio percepito da operatori esterni

all’industria che lo genera) tale per cui l’elettorato valuti la produzione industriale non solo

per i benefici privati offerti dai beni prodotti ma anche per la sua sola esistenza (ad

esempio per il fatto che l’attività industriale consente la creazione ed il mantenimento di

posti di lavoro), e quindi attribuisca ad essa una sorta di preferenza collettiva (esiste quindi

un beneficio marginale sociale associato alla produzione aggiuntiva).

Il paese importatore potrebbe utilizzare una tariffa doganale in modo da stimolare la

produzione interna fino al punto in cui il valore dell’utilità marginale derivante dal

“consumo” collettivo dell’attività industriale è pari al costo marginale privato dell’eccesso di

produzione consentito dalla protezione.

Nella Fig. A5:

• ShSh è la curva di offerta interna di un bene x.

• ISf è la curva di offerta mondiale.

• DD è la curva di domanda privata. La domanda privata indica l’utilità che i

consumatori privati percepiscono quando consumano le differenti quantità di x.

• La curva VV indica la domanda “pubblica” di produzione industriale, vale a dire

l’utilità attribuita dalla collettività nazionale al consumo del “bene pubblico”, in

questo caso, la produzione industriale.

• PPh+u indica il costo marginale privato della produzione protetta.

Cosa si intende per costo marginale privato della protezione?

La distanza verticale fra PPh+u e la ISf rappresenta, per ciascun livello tariffario, l’eccesso

di costo marginale che devono sostenere i consumatori a causa della protezione

commerciale. Geometricamente la PPh+u deve essere tracciata in modo tale che, per

qualsiasi tariffa, l’area PRS sia uguale all’area ABC.

In una situazione di libero scambio, la produzione interna si situerebbe ad OM, il consumo

ad OM” e le importazioni a MM”; in questo caso invece, però, il valore marginale dell’utilità

pubblica relativa alla produzione interna dell’ultima unità M, indicato dalla distanza fra la

curva della domanda pubblica di produzione industriale VV e la ISf, è più grande

dell’eccesso di costo marginale a carico dei privati dell’intero ammontare PK. Conviene

quindi concedere la protezione tariffaria.

Il benessere collettivo è massimizzato al punto S, dove il valore marginale pubblico della

produzione interna è uguale al suo costo marginale (entrambi pari a SP’).

La produzione interna è, in tal caso, OM’, maggiore per un ammontare pari a MM’ rispetto

a quella possibile con il libero scambio, il consumo è OM” e I+t è il prezzo interno

comprensivo della tariffa t necessaria per aumentare la produzione interna. La produzione

dovuta alla tariffa aumenta il benessere di PKS rispetto alla situazione di libero scambio.

Ruolo della piccola e media impresa

Ci soffermiamo su quale ruolo la piccola e la media impresa possano giocare all'interno di

una UD.

La struttura produttiva europea dovrebbe, da questo punto di vista, orientarsi verso una

maggiore razionalizzazione dei propri settori industriali. Tale evoluzione deve comunque

essere resa coerente con la realtà delle piccole e medie imprese che caratterizza vaste

aree del tessuto produttivo comunitario. In particolare è necessario partire da questi due

punti principali:

&bul

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Publisher
A.A. 2015-2016
35 pagine
2 download
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/01 Economia politica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Pippis93 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia dell'integrazione europea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Padova o del prof Orcalli Gabriele.