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D. COMBINATE
A. Quando il portafoglio è composto da una sola posizione, sia essa di vendita o di acquisto.
Completamente in balia di quella posizione.
B. Dalla posizione di partenza si modifica il profilo di rischio di ciò che si ha già in portafoglio.
Ci sono varie tipologie:
1. A TIT $10
V CALL (1) TIT $10
Si usa questa strategia quando il mercato è stagnante e quando si pensa che il titolo non
cambi prezzo, non voglio modificare il sottostante e creo profitto mediante la vendita della
call. Gioco sul fatto che la call scada prima di un rialzo del prezzo, e creo profitto.
Se Pm<10 alleggerisco la diminuzione del valore del titolo in portafoglio con l’incasso del
à
premio (+1).
Se Pm>10 l’acquirente della call esercita l’opzione ed io vendo il TIT a 10; il guadagno
à
derivante dalla crescita del valore del TIT va a compensare la perdita per la vendita della
call.
2. A TIT $10
A CALL (1) TIT $10
3. A TIT $10
A PUT (1) TIT $10
Se Pm<10 il TIT perde valore ma sono coperto dall’acquisto della put: esercito l’opzione,
à
consegno il TIT ed incasso 10; tuttavia ho pagato 1 di premio, quindi il payoff finale è -1.
Se Pm>10 non esercito l’opzione e vendo il TIT sul mercato; tuttavia il guadagno
à
diminuisce di 1.
COPERTURE DOPPIE:
1. A TIT $10
V 2 CALL (1) TIT $10
Strategia per quando si pensa che il prezzo del titolo non possa cambiare o che può avere
oscillazioni minime. Ho perdita se sale di molto o scende di molto. Non muovendo il titolo
in portafoglio otteniamo un guadagno se oscilla all’interno del valore stabilito.
Se Pm<10 le opzioni non vengono esercitate ed io subisco la perdita derivante dal
à
prezzo del TIT, ridotta però di 2 (premi delle call).
Se Pm>10 le opzioni vengono esercitate dall’acquirente: devo vendere due TIT a 10; un
à
TIT ce l’ho in portafoglio e l’altro devo comprarlo sul mercato; avendo a disposizione +10
dalla vendita del TIT e +2 dalla vendita delle due call, allora fino a Pm<12 guadagno, ma per
Pm>12 inizio a perdere.
2. V TIT $10
A 2 CALL (1) TIT $10
Mi aspetto che il titolo possa oscillare di molto sia in senso positivo che negativo. La logica
operativa è uguale a prima, solo che il vertice della piramide è rivolto verso il basso ed
indica la mia perdita massima in caso di piccole oscillazioni.
Se Pm<10 non esercito le opzioni e riduco il guadagno derivante dalla vendita allo
à
scoperto del TIT di 2 (premio).
Se Pm>10 esercito le due opzioni: compro due TIT a 10 ciascuno, uno lo vendo a 10 per
à
la mia posizione di vendita del TIT; l’altro lo rivendo sul mercato siccome il Pm>10, prezzo
al quale l’ho acquistato, ma siccome ho speso 2 per acquistare le call, se lo vendo a meno
di 12 avrò comunque payoff negativo, invece da Pm>12 inizio a guadagnare.
3. A TIT $10
A 2 PUT (1) TIT $10
Se Pm<10 esercito le opzioni: un titolo ce l’ho in portafoglio e lo vendo a 10, l’altro lo
à
devo recuperare sul mercato; il mio break-even è in Pm=8, in quanto ho speso 2 per
l’acquisto delle opzioni (-8 -2 e rivendo a 10); per Pm<8 inizio a guadagnare.
Se Pm>10 non esercito le opzioni ed il guadagno derivante dalla crescita del prezzo del
à
TIT che ho in portafoglio si riduce di 2.
4. V TIT $10
V 2 PUT (1) $10
Se Pm<10 l’acquirente delle 2 put esercita le opzioni: io sono obbligato a comprare 2 TIT
à
a 10 ciascuno, il cui Pm è minore. Siccome ho una posizione di vendita a 10, incasso 10 con
la vendita di un TIT; l’altro TIT che ho acquistato a 10 lo rivendo sul mercato al suo Pm; il
mio break-even è in Pm=8, in quanto compro a 10, rivendo ad 8, ma ho incassato 2 per la
vendita delle due put; per Pm<8 inizio a perdere.
Se Pm>10 l’acquirente non esercita le opzioni e quindi l’incasso di 2 mi riduce la perdita
à
derivante dalla crescita del prezzo del TIT; siccome è una vendita allo scoperto inizierò a
perdere da Pm>12, in quanto vendo a 10 ed ho a disposizione +2 di premio.
C. STRATEGIE DIFFERENZIALI O DI SPREAD
Con queste strategie cerco di guadagnare attraverso valori differenti di opzioni.
Il portafoglio è costituito esclusivamente da opzioni, dunque non c’è copertura e la logica è
puramente speculativa.
Prevedono l’utilizzo congiunto di più opzioni della stessa natura (o tutte call o tutte put), ma con
valori diversi. Per poter essere confrontate e definite su differenziali, devono essere opzioni sullo
stesso titolo (sottostante).
Su che base ottengo differenziazione?
Ci sono tre tipi di spread:
• Spread orizzontale: la variabile che distingue le opzioni è il tempo (T).
• Spread verticale: la variabile è il prezzo di esercizio delle opzioni indicato come E o K.
Il costo dell’opzione CALL è inversamente proporzionale al prezzo di esercizio. C(E-)
Il costo dell’opzione PUT è direttamente proporzionale al prezzo di esercizio. P(E+)
[Si ragiona sulla probabilità di esercizio dell’opzione]
• Spread diagonale: le variabili sono sia T che E.
Casi di strategie di spread verticale:
1. A CALL (2) TIT $10
V CALL (1) TIT $12
Per prendere 2 posizioni così in pratica devo investire 1, perché avrò -2 per l’acquisto della
call e +1 per la vendita della put.
Sicuramente la call 10 avrà un costo maggiore per il fatto che la probabilità di esercitare il
diritto è maggiore rispetto alla call 12. Call 10> Call 12.
In questo caso metto in atto una strategia compatibile con una previsione di rialzo dei
prezzi ed ho una disponibilità minima in portafoglio, e non posseggo il titolo. Investo solo 1,
posso guadagnare al massimo 1, ma posso perdere anche al massimo 1.
Una posizione che vede di fatto l’acquisto della call con valore maggiore prevede una
posizione rialzista.
Se Pm<10 nessuna opzione viene esercitata ed avrò un payoff di -1.
à
Se 10<Pm<12 esercito l’opzione che, avendo costo 2, mi permetterebbe di iniziare a
à
guadagnare da Pm>12, siccome però ho incassato 1 per la vendita della call, inizio a
guadagnare da Pm>11.
Se Pm>12 sia io che il mio acquirente esercitiamo le opzioni: io acquisto il TIT a 10, con
à
costo 2, quindi complessivamente spendo 12; la mia controparte acquista da me il TIT a 12,
con costo per l’opzione 1, quindi complessivamente incasso 13; il mio payoff è dunque +13
-12 = +1.
2. V CALL (2) TIT $10
A CALL (1) TIT $12
Come prima l’opzione call 10, in una logica di equilibrio, deve avere un costo maggiore
rispetto a call 12.
Ora la previsione, non è di rialzo, ma ci aspettiamo che il titolo abbia un andamento al
ribasso. Non avendolo in portafoglio, cerchiamo comunque di ottenere un profitto.
Il massimo guadagno è 1 e lo stesso la massima perdita.
Tra 10 e 12 si ha margine di flessibilità.
Una posizione che vede di fatto l’acquisto dell’opzione con valore minore prevede una
posizione ribassista.
Se Pm<10 nessuna opzione viene esercitata ed il mio payoff è dato dalla differenza di
à
prezzo delle azioni: +2 -1 = +1.
Se 10<Pm<12 la call che ho venduto viene esercitata: devo vendere il TIT a 10, il cui Pm
à
è però maggiore; fino a Pm=11 sono coperto in quanto il mio payoff è di +1 per la
differenza di prezzo delle opzioni; per Pm>11 inizio a perdere.
Se Pm>12 entrambi esercitiamo le opzioni: acquisto il TIT a 12 e lo vendo a 10 alla mia
à
controparte; complessivamente ho speso 12 per il TIT, 1 per l’opzione ed ho incassato 10
per il TIT e 2 per l’opzione; payoff: +10 +2 -12 -1 = -1.
3. A PUT (1) TIT $10
V PUT (2) TIT $12
La put 12 > della put 10 , perché è più probabile che il prezzo del titolo possa essere minore
di 12, e quindi è più probabile che possa essere esercitabile rispetto alla put 10 (è meno
probabile che si abbassi a meno di 10).
Vendere la put con prezzo più alto e acquistare quella con prezzo più basso prevede una
posizione rialzista.
Se vendo una put in generale prevedo un’aspettativa rialzista, ossia che il diritto non viene
esercitato ed incasso il premio.
Se Pm<10 entrambe le opzioni vengono esercitate: devo acquistare il TIT a 12 e posso
à
venderlo a 10, per le opzioni però ho incassato 2 e pagato 1, quindi complessivamente il
mio payoff è dato da -12 +10 +2 -1 = -1.
Se 10<Pm<12 io non esercito l’opzione, ma la esercita la mia controparte: devo
à
acquistare il TIT a 12, il cui Pm è minore; siccome la differenza dei prezzi delle opzioni mi
consente di guadagnare 1, fino a Pm=11 guadagno, ma per Pm<11 inizio a perdere.
Se Pm>12 nessuna opzione viene esercitata ed ottengo un guadagno differenziale: +1.
à
4. A PUT (2) TIT $12
V PUT (1) TIT $10
Siccome vendo la put con il prezzo più basso ed acquisto quella con prezzo più alto ho una
previsione ribassista.
Se Pm<10 entrambe le opzioni vengono esercitate: sono obbligato ad acquistare il TIT a
à
10, per la quale opzione ho incassato 1, e ho il diritto di venderlo a 12, per la cui opzione ho
pagato 2; payoff: -10 +1 +12 -2 = +1.
Se 10<Pm<12 solo io esercito l’opzione, ed ho quindi il diritto di vendere il TIT a 12, però
à
inizio a guadagnare se Pm<11, in quanto ho pagato 2 ed incassato solo 1 per i premi; per
Pm>11 perdo.
Se Pm>12 nessuna opzione viene esercitata e la differenza di prezzo delle opzioni mi da
à
un payoff di -1.
Strategia butterfly:
1. A CALL (2) TIT $10
A CALL (1) TIT $12
V 2 CALL (1,5) TIT$11
Questa strategia si può mettere in attimo nel caso in cui non si hanno molti soldi da poter
impiegare. Senza rischiare di incorrere in una perdita ho possibilità di profitto.
Se metto in atto questa strategia prevedo che il prezzo del titolo può oscillare in un certo
intorno di prezzo, in questo caso min. 10 e max. 12. In questo intorno posso guadagnare.
Se Pm<10 nessuna opzione viene esercitata; payoff: +3 -2 -1 = 0
à
Se 10<Pm<11 esercito la call 10: acquisto il TIT a 10 e complessivamente ottengo un
à
guadagno positivo fino a Pm=11 dove ho il massimo guadagno ottenibile (+1).
Se 11<Pm<12 io esercito la call 10 e la mia controparte esercita le sue due call 11: devo
à
obbligatoriamente vendere due TIT a 11 ciascuno, il cui Pm è maggiore; un TIT ce l’ho e lo
pago 10 grazie all’esercizio della mia opzione, e l’altro lo devo recuperare su