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P=rimborso scontato al tasso r : . Questa è corretta solo set n(1+ (1+r )r)=1tipotizziamo di acquistare il titolo al momento dello stacco delle cedole (quandovengono pagati gli interessi) o al momento della sottoscrizione. Negli altri casideve essere sostituita con: corso secco + rateo interessi da il prezzo telquelcioè il prezzo finale pagato dall’investitore che intende acquistare il titolo in unmomento successivo all’emissione dello stesso e anche in un momento distintodal tempo di pagamento degli interessi periodici. Il corso secco è il prezzo diquotazione al quale aggiungiamo il rateo. (Esempio.) il rateo di interessirappresenta il valore di rettifica del prezzo di mercato del titolo (corso secco),che rende equa la quota di interessi spettanti ai due contraenti. Il calcolo delrateo prende in considerazione tre componenti: il livello di cedola da ripartirepro-tempore, il numero di giorni del periodo sulla base del quale la cedola vieneripartita, il
numero di giorni intercorsi tra l'incasso dell'ultima cedola e il giorno di valuta dell'operazione. (esempio).
Il rendimento dei titoli di debito con cedola a tasso fisso. Il rendimento effettivo a scadenza-TRES rappresenta il tasso che eguaglia la somma dei valori attuali dei flussi prodotti da uno strumento di debito al suo valore odierno. Il TRES si basa su due ipotesi importanti:
- Il mantenimento del titolo sino a scadenza (rimborso al nominale)
- Il reinvestimento dei flussi intermedi (le cedole) ad un tasso che è costante e pari al TRES.
Il TRES è misura ex-ante: è calcolato al momento iniziale dell'investimento
n FC V∑ t +P=tenendo buone le ipotesi sopra esplicitate: t n(1+TRES ) (1+TRES)=1t
questa equazione può essere risolta con un procedimento di ottimizzazione usando il risolutore di excel. Nel caso di titolo con cedola, il prezzo corrente del titolo equivale alla somma dei flussi di cassa prodotti attualizzati. Più
elevato è il tasso di attualizzazione, minore è il valore (prezzo) del titolo oggi. Il prezzo di un'obbligazione con cedola e il TRES sono correlati negativamente. Se il prezzo è pari al valore di rimborso (quotano alla pari) il tasso cedolare e il TRES sono uguali. Se il p > valore di rimborso allora il tasso cedolare è > del tasso effettivo di rendimento (perché il TRES tiene in considerazione tutto quello che succede). Se p < valore di rimborso allora il tasso cedolare è < del TRES. All'aumentare dei tassi di interesse si eleva il valore a cui attualizzo le cedole e il valore di rimborso (predefiniti ex ante) e il prezzo di mercato diminuisce. Relazione inversa tra prezzo (valore di mercato) e rendimento (tasso di interesse). Il TRES calcolato ex ante sarà equivalente al rendimento effettivamente realizzato dall'investitore ex post? Non sempre perché il reinvestimento dei frutti non avviene ad un tasso.Pari al TRES, e i tassi di rendimento per tutte le scadenze dell'investimento non sono uguali e cambiano nel tempo; la curva dei rendimenti (cioè i rendimenti relativi a varie scadenze future) non è piatta, generalmente è inclinata con spostamenti verso l'alto e il basso nel tempo.
Il rischio dei titoli obbligazionari.
Il rischio di tasso di interesse si sostanzia in variazioni avverse nel prezzo, in particolare il prezzo si muove in senso inverso rispetto alle variazioni del tasso.
L'incidenza delle variazioni dei tassi sul prezzo dipendono da: numerosità delle cedole e dalla vita residua del titolo.
Relazione prezzo/scadenza: maggiore è la scadenza del titolo, più elevata è la sensibilità del prezzo alle variazioni dei tassi di interesse.
Relazione prezzo/cedola: minore è la cedola, più elevata è la sensibilità del prezzo alle variazioni del tasso.
tasso di interesse. prezzodirettamente proporzionale alla scadenza del titolo e inversamenteproporzionale all’entità della cedola percepita dall’investitore. Comemisurare il rischio tasso d’interesse? Duration è la media delle scadenzedell’incasso delle cedole ponderata per i valori attuali dei flussi stessi.FC tn tFormula: (1+r )∑D= P=1tIl valore della duration è influenzato dall’entità delle cedole (FC), dalla vitaresidua (n) e dal rendimento effettivo a scadenza (r). la duration indica iltempo necessario per rientrare dall’investimento finanziario (grazie ai flussidi cassa percepiti-cedole e al valore di rimborso), coincide con la vitaresidua del titolo nelle obbligazioni senza cedola ZCB, è tendenzialmenteinferiore alla vita residua del titolo nei titoli obbligazionari con cedole. Perdeterminare l’impatto di una variazione dei tassi sul prezzo del titolo èdurationDM=necessario calcolare la
duration modificata (DM): (1+r )∆P =DM ∆ r Esempio. La nostra curva che ci da la relazione prezzo-tasso viene approssimata ad una retta nera. A fronte di minime variazioni di tassi di interesse la variazione del prezzo può essere approssimata a questa retta anziché calcolare il prezzo tramite la funzione prezzo-tasso. Quando le variazioni sono elevate si compiono degli errori nell'utilizzare la retta per approssimare la funzione curvilinea. Questi errori sono più ampi tanto maggiore è la variazione dei tassi di interesse. Sono errori di sopravalutazione dei prezzi nei casi di aumento del tasso di interesse mentre sottovalutazioni del prezzo se abbiamo diminuzioni del tasso di interesse. Passando alla duration di portafoglio abbiamo bisogno della duration modificata. La duration modificata di portafoglio può essere calcolata come la media delle DM dei singoli titoli ponderate per il peso dei titoli nel portafoglio. (esempio). Dal punto di vista gestionale.Il gestore che vuole diminuire la DM del suo portafoglio (ad esempio in vista di un aumento dei tassi) potrebbe:
- sostituire titoli in portafoglio con nuovi titoli con DM minore
- cambiare il peso dei titoli già presenti in portafoglio, aumentando il peso di quelli con DM inferiore e diminuendo il peso dei titoli con DM maggiore.
Oltre al rischio tasso di interesse, un altro rischio molto importante relativo ai titoli obbligazionari è il rischio di insolvenza dell'emittente. Per rischio di insolvenza si intende la situazione in cui l'emittente di un titolo può trovarsi in difficoltà nel pagamento dei flussi periodici e del prezzo di rimborso.
Come si misura il rischio emittente? Attraverso una valutazione del merito di credito dell'emittente stesso. Le agenzie di rating valutano le caratteristiche e le prospettive delle società emittenti e in base a questa valutazione esprimono un giudizio (rating) che sintetizza la probabilità di insolvenza dell'emittente.
I rating da AAA fino a BBB sono detti investment grade cioè di buona qualità e meritevoli di investimento, i rating da BB in giù sono indicati come speculative grade cioè junk bonds (titoli spazzatura). I grafici illustrano la relazione tra il premio al rischio e i rating dei corporate bonds durante le recenti crisi (per premio al rischio o default spread si intende il differenziale rispetto ai titoli tedeschi). Il premio al rischio pagato dagli emittenti corporate si muove con l'evolversi della crisi finanziaria, apice a settembre 2008, e riflette naturalmente la qualità degli emittenti (investment vs speculative grade) espressa nei rating. (rating + elevato rischio + basso). Stessa cosa vale per gli investimenti sovrani.
Un altro strumento in grado di monitorare il rischio associato a un emittente è il credi default swap. I derivati di credito (credit derivete) sono derivati che offrono dei payoff legati ai titoli già in circolazione.
essenzialmente quelli che presentano un rischio di credito. Il più famoso tra i derivati di credito è il credit default swap che funziona più o meno come un'assicurazione. Con tale derivato una parte che vuole coprire il rischio di credito paga un premio ricorrente e fisso in cambio di un pagamento eventuale innescato da un credit event come il default o il downgrading di una determinata società. Una quotazione di 100 basis point indica che il compratore del CDS paga ogni anno l'1% del nominale dell'obbligazione al venditore del CDS. Gestione di un portafoglio obbligazionario (in situazioni eccezionali) Nelle gestioni patrimoniali abbiamo portafogli con diversi profili di rischio, portafogli con 100% di equity o 0% di equity sono portafogli obbligazionari, indipendentemente da questo quello che si cerca di fare è creare un portafoglio diversificato in cui si mischiano le asset class per fare in modo che il portafoglio non si muova nella stessaDirezione del mercato. Quello che è successo nel mese di marzo è che anche le obbligazioni, oltre al mercato, sono andate male e l'indice aggregato (media totale di tutte le obbligazioni) ha perso oltre il 5% (le obbligazioni più rischiose hanno perso oltre il 20% e quelle meno rischiose, come il BUND (titolo governativo decennale tedesco) ha perso oltre il 6% più della media delle obbligazioni). Questo è successo per delle ragioni tecniche per cui in queste settimane il mercato obbligazionario è diventato inesistente, nessuno voleva operare (comprare e vendere) sul mercato. Ci sono delle persone che hanno dovuto vendere, ad esempio se uno gestisce un fondo e le persone richiedono indietro i soldi, il gestore ha ½ giorni per eseguire le vendite e si trova davanti un mercato dove nessuno vuole comprare, i prezzi iniziano a scendere ma nemmeno a quei prezzi che vengono mostrati si vende (perché non è un mercato regolamentato e spesso.
quello che si vede non è vero). Ci gestisce quindi è costretto a vendere le cose più liquide (es. BUND ol’oro). Anche l’oro ha fatto perdita di più del 10%. Nelle settimane successive il mercato si è corretto. L’oro non c’entra niente con le obbligazioni ma sta diventando una alternativa a queste per chi ci può investire. Perché? Il rendimento del BUND è sceso negli ultimi 20 anni (il prezzo si muove in maniera opposta), e oggi è pari a -0.55 quindi prestare dei soldi al governo tedesco costa 0.55% all’anno (non è un rendimento ma un costo). Stessa cosa vale per quelli francesi, svedesi, svizzeri su 10 anni, su 2 anni tutte le emissioni a parte l’Italia hanno rendimenti negativi e quindi