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DOLORE ADDOMINALE E PATOLOGIE CORRELATE
Dolore nel quadrante superiore destro
L'organo più voluminoso del quadrante superiore destro è il fegato, che non è innervato e quindi non causa mai dolore; se dovessimo avere dolore nell'area dove esso è localizzato sarà perché c'è un'infiltrazione o una distensione della sua capsula (che si chiama glissoniana) causata da un'epatite, un ascesso ecc. Quindi qualsiasi patologia del fegato, se non interessa la glissoniana, non causa dolore.
[ascessi-> sono sempre ipo o anecogeni, corpuscolati, hanno un margine irregolare e se accendiamo il colore sono vascolarizzati perifericamente grazie al tessuto di granulazione che si forma in seguito all'ascesso.]
Il dolore nel quadrante superiore destro può anche essere dovuto ad una patologia che interessa la colecisti come calcolosi, colecistiti, neoplasie ecc.; dal pancreas per pancreatiti o neoplasie; dal rene
destro, possiamo notare delle strutture iperecogene con cono d'ombra posteriore che cancellano tutto ciò che è dietro di esse perché riflettono completamente gli ultrasuoni. Queste strutture sono i calcoli e possono causare dolore quando si incastrano nelle vie biliari. Le vie biliari si contraggono per eliminarli e ciò causa la colica, un dolore che raggiunge un apice fortissimo, poi diminuisce e poi ricomincia. La pancreatite è un'altra condizione che può causare dolore addominale. Possiamo vedere liquido all'interno e delle raccolte necrotiche attorno al pancreas. Queste sono malattie importanti e molto dolorose. In questo caso, l'ecografia non è l'esame ideale, sarebbe meglio una TC, ma molte volte l'ecografia è più immediata. Anche organi extra addominali, come ad esempio la pleura, possono causare dolori addominali. Utilizzando il fegato come finestra acustica, possiamo vedere anche una parte del torace e quindi individuare ad esempio un versamento pleurico che causa appunto dolore addominale. Essendo liquido, lo vediamo come un'area anecogena. Quando guardiamo il lato destro, possiamo notare delle strutture iperecogene con cono d'ombra posteriore che cancellano tutto ciò che è dietro di esse perché riflettono completamente gli ultrasuoni. Queste strutture sono i calcoli e possono causare dolore quando si incastrano nelle vie biliari. Le vie biliari si contraggono per eliminarli e ciò causa la colica, un dolore che raggiunge un apice fortissimo, poi diminuisce e poi ricomincia. La pancreatite è un'altra condizione che può causare dolore addominale. Possiamo vedere liquido all'interno e delle raccolte necrotiche attorno al pancreas. Queste sono malattie importanti e molto dolorose. In questo caso, l'ecografia non è l'esame ideale, sarebbe meglio una TC, ma molte volte l'ecografia è più immediata. Anche organi extra addominali, come ad esempio la pleura, possono causare dolori addominali. Utilizzando il fegato come finestra acustica, possiamo vedere anche una parte del torace e quindi individuare ad esempio un versamento pleurico che causa appunto dolore addominale. Essendo liquido, lo vediamo come un'area anecogena.Dolore nella regione medio-epigastrica
Patologie come ernia dello iato, ulcera gastrica, ulcera duodenale possono causare dolore nella regione medio-epigastrica, ma non riusciamo a vederle in ecografia. È bene sapere però che quello che da dolore nella parte laterale dell'addome, può darlo anche nella parte centrale.
Pancreas, milza, fegato, vie biliari e vescica riusciamo a vederli bene con l'ecografia; altri organi non li vediamo bene perché hanno aria dentro, almeno che ci siano patologie come un tumore allo stomaco molto voluminoso. Quest'ultimo solitamente non si studia in ecografia, ma se il paziente ha forte dolore addominale facendo immediatamente l'ecografia ci accorgiamo subito del tumore.
Anche per quanto riguarda le anse intestinali ci sono patologie che non si vedono assolutamente, altre si vedono bene come ad esempio l'occlusione intestinale; vedremo le anse distese da
liquidi e gas con pareti ispessite.Patologie linfonodali
Nell'addome possiamo vedere anche delle patologie linfonodali, cioè linfonodi patologici che aumentano di volume, perdono l'aspetto ovalare e diventano tondeggianti, sono ipervascolarizzati e confluenti, cioè si attaccano l'uno all'altro. Anche in questo caso è meglio la TC ma, come detto prima, spesso si fa un controllo TC, poi 2 controlli intermedi ecografici e ancora TC, per dare meno dose possibile al pz.
Dolore nel quadrante superiore sinistro
Può essere causato da:
- Patologie spleniche (della milza) rare
- Patologie renali→ Per il rene vale lo stesso discorso del fegato e cioè il parenchima renale non causa dolore perché non è innervato, questo è dato dalla distensione della capsula renale.
- Patologie delle vie escretrici
- Trombosi venosa che causa un edema determinando la dilatazione del parenchima
- Edema parenchimale
- Patologie infettive che
causano coliche renali (+ frequente dei calcoli)- Gravidanza→ Esempio: pz di sesso femminile, colica renale destra -> fa l’ecografia -> si vede il renemodicamente aumentato di volume e un’importante distensione delle vie urinarie -> si potrebbe pensareche ci siano dei calcoli, MA potrebbe anche essere che la pz è in stato di gravidanza e l’utero gravidico,aumentando di volume, va a comprimere l’uretere destro causando una colica renale destra.
Dolore vescicalePuò essere dovuto ad uno stimolo irritativo o alla presenza di un tumore. La vescica sana in ecografia si devevedere con delle pareti ben nette, se così non è e si vede qualcosa di vegetante potrebbe trattarsi di uncoagulo o più spesso di un tumore. L’ecografia ha un grosso limite: non mi dice se la parete è infiltrata o no,se il tumore è benigno o maligno, quindi possiamo dire che c’è una vegetazione parietale della vescica.
Manon possiamo dire altro.Aorta addominale
L'aorta addominale è un vaso e come tale lo studiamo con il doppler; la patologia più importante è l'aneurisma, definito come una dilatazione permanente della parete dell'aorta. Quando si va dall'alto al basso e cioè dal diaframma alla pelvi, l'aorta diminuisce di calibro poiché da origine a tutti i suoi rami (mesenterica superiore, inferiore, iliache ecc.); se vediamo che il suo calibro aumenta vuol dire che c'è una patologia della parete. Riconoscere ciò è fondamentale dato che se si rompe l'aorta il paziente può morire.
Oltre alla dilatazione permanente, se accendiamo il colore vediamo che il flusso è rosso e blu e non rosso come dovrebbe essere, questo perché c'è un flusso turbolento che in parte si avvicina e in parte si allontana.
Con l'ecografia possiamo vedere quindi la sede dell'aneurisma, la dimensione.(sopra i 5 cm si opera), se è trombizzato o no; se c'è dissezione o sanguinamento invece non si vede, per cui se si ha sospetto di ciò bisogna fare una TC d'urgenza. Dunque, l'ecografia ha importanza non in un aneurisma in rottura, ma in uno "classico" che cresce lentamente, che seguiamo nel tempo e se le dimensioni sono tali da esserci il pericolo di rottura, si pianifica l'intervento. I controlli post-chirurgici si possono poi fare con l'ecografia. Peritoneo Il peritoneo con l'ecografia se in condizioni fisiologiche non si vede; in condizioni patologiche, avendo spesso del liquido dentro, si vede. Una patologia può essere l'ascite peritoneale, o una vegetazione nel peritoneo e quindi un tumore che ha invaso il peritoneo. Anche il peritoneo si studia con la TC, ma ricordiamo che l'ecografia è il primo esame e può essere molto utile per indirizzare gli esami successivi. Ci sono dei mezzi di
contrasto per evidenziare le lesioni.
ECOGRAFIA STRUTTURE OSTEOARTICOLARI
Prima di fare un’ecografia, in particolare quando riguarda le strutture osteoarticolari, bisognerebbe avere un’anamnesi del paziente, sapere se ha avuto o no un trauma, sarebbe opportuno che quest’ultimo fosse stato prima visitato da un medico e avere anche delle radiografie. Dopo ciò si può fare un’ecografia e se necessario anche altri esami come TC o RM o biopsie ecc. Questo per seguire un corretto iter diagnostico.
Nell’ecografia dell’apparato osteoarticolare si vedono molto bene:
- i tendini (si studiano meglio che con la RM)
- i muscoli (si studiano meglio con la RM, ma questa ha molti limiti per cui l’eco da dei buoni risultati)
- il passaggio dal muscolo al tendine
- i retinacoli, che tengono in sede i tendini
- i legamenti (meglio con la RM)
- le borse sierose, strutture che evitano l’attrito, che si vedono in eco solo quando sono patologiche
- cartilagini
entrambi i lati (es. spalla dx e sx) e le manovre dinamiche: la prima cosa può essere utile se c'è un dubbio sulla presenza o meno di una lesione, si guardano entrambi i lati e si capisce.
Tendini
I tendini sono delle strutture che servono a trasferire l'energia generata dal muscolo all'articolazione o all'osso che deve muoversi, quindi sono delle strutture di congiunzione tra quello che crea il movimento e quello che lo esegue. Sono costituiti da fibre collagene disposte, generalmente, parallelamente all'asse maggiore del tendine e ciò da un aspetto ecografico definito fibrillare.
Ci sono due tipi di tendini, con caratteristiche diverse sia a livello di anatomia che di patologia: tendini che hanno una guaina sinoviale, detti di scorrimento, e tendini che non ce l'hanno, detti di ancoraggio. Ciò dipende dal loro decorso, ad es. il tendine di Achille si inserisce direttamente sul calcagno e non fa strane curve, per cui non ha bisogno
di cui il principale è l'usura e l'età. L'attrito costante e ripetuto dei tendini durante i movimenti può causare danni alla loro struttura nel tempo. Le patologie degenerative dei tendini, come la tendinosi, si manifestano con dolore, rigidità e perdita di funzionalità. Le patologie infiammatorie dei tendini, come la peritendinite e la tenosinovite, sono causate da processi infiammatori che coinvolgono i tendini. Queste condizioni possono essere causate da traumi, sovraccarico o infezioni. I sintomi includono dolore, gonfiore e limitazione dei movimenti. Le rotture dei tendini possono essere complete o parziali e possono essere causate da traumi acuti o da un progressivo deterioramento del tessuto tendineo. Le rotture acute dei tendini sono spesso il risultato di un trauma diretto o di uno sforzo eccessivo. Le rotture croniche dei tendini possono essere causate da un'usura progressiva o da una malattia degenerativa. Le avulsioni dei tendini si verificano quando il tendine si stacca completamente o parzialmente dall'osso a cui è attaccato. Questa condizione è spesso causata da un trauma diretto o da uno sforzo eccessivo. Le avulsioni possono richiedere interventi chirurgici per ripristinare la stabilità e la funzionalità dell'articolazione. L'instabilità dei tendini si verifica quando i tendini non sono in grado di sostenere adeguatamente l'articolazione. Questa condizione può essere causata da una lesione dei legamenti o da una debolezza dei muscoli che circondano l'articolazione. L'instabilità può causare dolore, gonfiore e limitazione dei movimenti. In conclusione, le patologie dei tendini possono essere causate da diversi fattori e possono manifestarsi con sintomi come dolore, gonfiore e limitazione dei movimenti. È importante consultare un medico per una corretta diagnosi e un adeguato trattamento.Il più frequente è il sovraccarico, cioè ad esempio un soggetto che corre per un periodo troppo lungo rispetto alle capacità di recupero del proprio corpo.