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La Riforma Luterana
Martin Lutero, nato nel 1483 ad Eisleben, Germania, dove dominava una religiosità ancora medievale, cupa e basata sul terrore del diavolo e del peccato, nel 1501 si iscrisse alla facoltà di Giurisprudenza, ma nel 1505 scelse di farsi monaco per effetto di una profonda crisi interiore: ciò che lo tormentava era la sensazione della propria inadeguatezza di fronte ai comandamenti divini, la paura del peccato e della dannazione eterna. Ordinato sacerdote nel 1507, Lutero cercò la risposta ai propri dubbi negli studi teologici: assunse a partire dal 1513 l'insegnamento teologico a Wittenberg, in Sassonia e nel 1515-1516 grazie all'interpretazione di un passo del testo di san Paolo arrivò alla soluzione dell'angoscioso problema della salvezza, che sarebbe diventata la dottrina della giustificazione per fede: la giustizia divina andava intesa non come giudizio e punizione, ma come giustificazione, come il dono della grazia.
offerto mediante il sacrificio di Cristo al peccatore che riconosca la propria indegnità. Secondo la tradizionale visione della Chiesa, la grazia, l'uomo la poteva ottenere con le buone opere e così contribuire alla propria salvezza, ma per Lutero la natura umana è intrinsecamente malvagia, corrotta dal peccato originale e non può fare da solo. Alla luce di questa scoperta, tutta la Sacra Scrittura acquistava un nuovo significato: doveva essere letta e spiegata senza tenere alcun conto delle interpretazioni ufficiali. Dei sette sacramenti ammessi dalla Chiesa cattolica, solo due a detta di Lutero, erano realmente fondati sui testi sacri: il battesimo, come cerimonia di iniziazione alla vita cristiana, e l'eucarestia, che vede la presenza reale del Cristo nel pane e nel vino offerto ai fedeli. La soppressione del sacramento dell'ordine comportava che chiunque potesse essere chiamato a celebrare le funzioni religiose: era una negazione del ruolo.dellaChiesa come corpo separato dalla società.LA ROTTURA CON ROMA E LE RIPERCUSSIONI IN GERMANIA
Alberto di Hohenzollern aspirava a diventare arcivescovo di Magonza, così papa Leone X accettò di conferirgli la nomina dietro pagamento e per metterlo in grado di raccogliere la somma, il pontefice gli concesse l'appalto per la vendita delle indulgenze, di cui metà sarebbe servito a lui per la costruzione della basilica di San Pietro, mentre la restante parte sarebbe entrata nelle tasche di Alberto.
La teoria delle indulgenze era basata sul presupposto dell'esistenza di un tesoro di meriti accumulati dalla Vergine e dai santi, al quale la Chiesa poteva attingere per rimettere le pene ai peccatori pentiti e per abbreviare le pene del Purgatorio. Ma i predicatori ingaggiati da Alberto giungevano a promettere addirittura il Paradiso e nel 1517 Lutero inviò all'arcivescovo 95 tesi che affisse alla porta della chiesa del castello di Wittenberg.tesi furono stampate e riscossero grande successo in tutta la Germania, segno dell'esasperazione suscitata dalla rapacità della Chiesa. Nel 1520 fu emanata da Leone X la bolla Exsurge Domine che lasciava a Lutero 60 giorni per ritrattare prima di essere scomunicato, ma questa arrivo un anno dopo e il nuovo imperatore Carlo V, eletto nel 1519, aveva promesso a Federico il Saggio, elettore di Sassonia e protettore di Lutero, che avrebbe consentito a quest'ultimo di giustificarsi alla sua presenza: l'incontro avvenne a Worms nell'aprile del 1521 e Lutero rispose: "Non posso e non voglio ritrattare nulla perché non è giusto né salutare andare contro la coscienza. Iddio mi aiuti. Amene". L'editto di Worms promulgato poco dopo dichiarava Lutero al bando dall'Impero, ma dei cavalieri, inviati dall'elettore di Sassonia, lo avevano messo in salvo nel castello di Wartburg, dove Lutero lavorò alla traduzione in.
Tedesco del Nuovo Testamento. La battaglia di Lutero aveva suscitato in tutta la Germania un immenso eco e dove non arrivava la parola scritta, c'erano le illustrazioni e le xilografie, accompagnate dalla predicazione dei numerosi ecclesiastici convertiti che descrivevano il papa come l'Anticristo e Lutero come il santo profeta inviato da Dio per scatenare un cambiamento nell'umanità. Vasti consensi suscitava il richiamo al Vangelo come unica norma di vita, modello supremo di perfezione cristiana. Il messaggio luterano si colorava diversamente a seconda dei ceti e degli ambienti nei quali penetrava.
LE CORRENTI RADICALI DELLA RIFORMA. LA GUERRA DEI CONTADINI
Nelle campagne furono soprattutto i motivi evangelici dell'uguaglianza tra gli uomini e della polemica contro i ricchi e i grandi proprietari terrieri a fare breccia e rafforzare il movimento. Dal 1520 alcuni seguaci di Lutero cominciarono ad alimentare le folle contro il clero, le istituzioni romane e contro
tutte le ingiustizie e tutte le forme di oppressione. Già da parecchi mesi infuriava in Germania unostato di ribellione, noto come Guerra dei Contadini, perché non erano spinti dalla miseria, ma dalla volontà di ristabilire gli antichi diritti contro le recenti usurpazioni dei signori ecclesiastici che tendevano ad accrescere i prelievi feudali e ad impadronirsi dei beni e delle risorse comuni, di difendere l'autonomia della comunità del villaggio, di realizzare la morale evangelica. Le violenze e i saccheggi compiuti dai rivoltosi e il pericolo di un sovvertimento delle gerarchie sociali, indussero i principi e i ceti urbani superiori ad armarsi per stroncare il movimento: decisiva fu la sconfitta subita dagli insorti a Frankenhausen nel 1525. La repressione fu durissima e lo stesso Lutero in uno scritto intitolato "Contro le bande brigantesche e assassine dei contadini" condannava apertamente la ribellione, perché la sua visione.dell'autorità dei principi e dei magistrati combaciava con quella istituita da Dio per mantenere l'ordine e reprimere i malvagi. Fin dall'inizio Lutero e il suo braccio destro Filippo Melantone (1497-1560), disapprovavano ogni costrizione in materia di fede e confidavano nell'intrinseca parola di Dio, ma in seguito furono indotti ad appoggiarsi all'azione dei principi ed approvare la costituzione di Chiese evangeliche da questi condotte. La corrente più radicale della Riforma era formata dagli anabattisti, i ribattezzatori, perché battezzavano gli adulti, in quanto secondo loro solo l'adesione consapevole del soggetto rendeva valido il sacramento. Questo gruppo era caratterizzato, inoltre, dalla tendenza a formare comunità basate sulla fratellanza e sull'aiuto reciproco, sul disconoscimento delle autorità terrene e sulla fede nell'illuminazione diretta da parte dello Spirito Santo. Nel 1534 gli anabattisti.proveniente dall'Olanda si stabilirono a Munster e si impadronirono del governo della città e vi imposero con la forza le proprie regole; la capitolazione fu seguita da un massacro, ma questo gruppo non scomparve del tutto. LA CONCLUSIONE DEI CONFLITTI IN GERMANIA L'imperatore Carlo V si dimostrò restio ad impiegare la forza nella risoluzione del conflitto con i protestanti e rimase a lungo fiducioso nella possibilità che un Concilio universale appianasse le divergenze religiose, perciò a tale scopo convocò nel 1530 una Dieta nella città di Augusta, dove Filippo Melantone espone ufficialmente i principi del protestantesimo luterano, a cui aderì la maggior parte della città e dei principi. Ogni possibile accordo fu frenato dall'intransigenza dei teologi cattolici e Carlo V minacciò i protestanti di sottomettersi, ma per tutta risposta essi stipularono un'alleanza difensiva, la Lega di Smalcalda. Neppurelaschiacciante vittoria riportata dall'imperatore a Muhlberg nel 1547 riuscì a porre fine al conflitto, tanto che il nuovo re di Francia, Enrico II (1547-1559) allacciò dei rapporti con i protestanti e con il sultano turco permettendo in difficoltà gli Asburgo: nel 1551 fu stipulato un accordo segreto in base al quale Enrico II avrebbe garantito il suo appoggio diplomatico e militare ai principi protestanti (a cui importava un'intesa con l'imperatore, che salvaguardasse la loro autonomia politica e religiosa) in cambio dell'acquisto di alcuni vescovati, Carlo V fu quindi colto alla sprovvista e costretto a fuggire ad Innsbruck nel 1552. Le trattative in merito furono condotte dal fratello di Carlo V, Ferdinando, e sfociarono nella pace di Augusta (1555): con essa venne riconosciuta l'esistenza in Germania di due diverse fedi religiose, cattolica e luterana; nelle città imperiali era ammessa la loro convivenza e i principiterritoriali potevano imporre il proprio credo ai sudditi, i quali non avevano scelta se non convertirsi o emigrare. Questa pace sanciva al tempo stesso la scissione religiosa della Germania e un grave indebolimento dell'autorità imperiale perché i veri vincitori erano i principi luterani e cattolici che consolidarono il proprio potere all'interno dei rispettivi territori.
La decisione di Carlo V di spartire il suo immenso impero tra il fratello Ferdinando e il figlio Filippo II divenne effettiva tra il 1555 e il 1556 con la sua abdicazione (morì nel 1558): Ferdinando divenne imperatore del Sacro Romano Impero con il nome di Ferdinando I, mentre a Filippo II spettarono la Spagna con le sue colonie; i Paesi Bassi; la Franca Contea; il Regno di Napoli, di Sicilia e Sardegna e il Ducato di Milano.
DA ZWINGLI A CALVINO: "IL GOVERNO DEI SANTI"
L'esperienza di Ulrich Zwingli (1484-1531) fu parallela a quella di Lutero, ma ebbe caratteri diversi.
legatialla sua formazione umanistica e al vivace clima politico e intellettuale dei liberi cantoni della Svizzeratedesca. Chiamato nel 1518 a ricoprire l'ufficio di cappellano presso la cattedrale di Zurigo, si staccò dallafede tradizionale e tra il 1523 e il 1525 riuscì a convincere il Consiglio cittadino ad abolire la messa, ariformare la liturgia e ad imporre la Bibbia come unica fonte di autorità in campo religioso; anche leimmagini vennero distrutte come veicolo di idolatria.
La Riforma non riuscì a fare breccia nei cantoni originari perché Zwingli esigeva la cessazione del serviziomilitare mercenario, che era una delle principali risorse economiche per quelle popolazioni. Perciò cercò l'appoggio dei luterani tedeschi, ma anche nell'incontro di Marburgo del 1529, fu impossibile raggiungereun accordo sul problema teologico dell'eucarestia perché Zwingli la interpretava come una semplicecerimonia.
La commemorativa dell'ultima cena, mentre Lutero, credeva nella presenza reale di Cristo nel pane e nel vino. Nel 1531 un esercito cattolico mosse contro Zurigo: a Kappel i protestanti ebbero la peggio e Zwingli morì in battaglia; la sua eredità.