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REPUBBLICHE.

Abbiamo visto quanto sia difficile tenere in piedi una repubblica, l'hanno dimostrato gli inglesi

durante la prima rivoluzione nel 1648/49, caduta la dinastia degli Stuart. La repubblica viene

proclamata in Inghilterra.

Per una realtà così grande (che addirittura faceva risalire al proprio potere il diritto di conquista di

Guglielmo il conquistatore) è difficile immaginare un modello istituzionale come quello della

repubblica in antico regime. (la prima cosa che fanno quando hanno una difficoltà è nominare un

dittatore, la prima cosa che fa il dittatore quando ha un contrasto con il parlamento nel 1654 è

sciogliere il parlamento. Quando muore il parlamento decide di dare la successione al figlio cme

se fosse una successione dinastica, il figlio da le dimissioni).

A questo punto la rep inglese è costretta a richiamare la vecchia dinastia degli Stuart che tornano

nel 1660.. poi di nuovo una crisi e il parlamento si guarda bene da reinstaurare una repubblica

dopo aver visto che non funzionava. Chiamano un'altra dinastia e avviano la monarchia

costituzionale. (la costituzione inglese non è una costituzione scritta, ma consuetudinaria cioè

consiste in una seria di diritti che sono considerata inalienabili. Il re non ha il diritto di sciogliere

il parlamento, il parlamento ha il diritto di essere convocato regolarmente, stessa cosa per quanto

riguarda l'habeas corpus cioè il divieto di arresto senza una procedura legale.)

In Francia non esiste la lettera con sigillo per cui chiunque puo essere messo in galera senza che

ne vengano spiegati i motivi o messo in atto un provvedimento giudiziario legalmente stabilito.

Il modello repubblicano è qualcosa che in qualche modo ha fondato termini di modelli in una

remota antichità. Si fa di solito riferimenrto o alla repubblica romana o alle città stato dell'antica

Grecia (Sparta, Atene). Però in antico regime esistono anche repubbliche più recenti, realtà

piccole che funzionano (repubblica di Venezia, che in realtà è un'oligarchia, ha un principe che è

il Doge e però è espressione del gran consiglio composto dalle famiglie del patriziato. Sono circa

2000 persone, tutti i figli maschi hanno diritto di partecipare a una certa età. Non si formano

partiti perchè le elezioni all'interno del gran consiglio vengono fatte attraverso un sistema

estremamente complicato di ballottaggi e di estrazioni. Il che significa che se uno si candida non

è detto che anche se ha un grande consenso riesca a diventare qualcosa.) Abbiamo 2000 persone

che reggono una città che ha, nei suoi momenti più fulgidi, 150.000 200.000 abitanti.

Nel rapporto tra Venezia e la periferia non esiste una sostanziale contrattazione del basso, le

nobiltà della terra ferma non vengono rappresentate nel gran consiglio.

Stessa cosa nel caso della Repubblica di Firenze: si distinguono i cittadini tra quelli che non

hanno la cittadinanza e i cittadini a graveza che hanno l'ingresso nei consigli e sono coloro che

pagano un certo livello di tasse.

Il meccanismo è quello censitario ed è lo stesso che funziona nell'Inghilterra della seconda

rivoluzione: solamente una parte è su base elettorale.

Venezia resta una repubblica mentre Firenze finisce nelle mani dei DeMedici.

Nel corso del 500 in una situazione di emergenza il governo è in mano al consiglio dei clerici,

piccoli dittatori che governano tutta la repubblica estromettendo gran parte del patriziato.

Esiste una realtà ancora più piccola: Repubblica di Lucca, che rimane in Toscana circondata dal

Granducato che non se la “mangia” perchè ha l'idea di proclamarsi città libera dell'Impero il che

significa che si mettono sotto la protezione dell'imperatore. Questo fa si che se Firenze dovesse

attaccare Lucca sarebbe attaccata anche dall'Impero. Questa scelta fa parte di un piano

imperialistico per poter preservare la loro autonomia.

Altro caso lo troviamo nella repubblica di Ginevra, piccolissima, in cui la base di consenso è

garantita da una profonda coesione, di importanza culturale e religiosa per tutta Europa perchè è lì

che viene fondato il Calvinismo.

Si fonda questa compattezza su un fondamento di tipo religioso.

Secondo il modello aristotelico e anche tommistico (Tommaso d'Acquino) la repubblica viene

considerata come qualcosa di irrealizzabile, che va bene per le realtà piccole ma non può andare

bene per le realtà grandi.

Non è una cosa strana che i grandi pensatori politici anche del 700 e anche illuministi come

Montesquieu (nel 1748 scrive lo spirito delle leggi) consideravano la repubblica, o peggio la

democrazia, come una sorta di caos dove non è possibile vivere.

Esiste un altro modello di stato dalla metà del 600: l'Olanda.

Rappresenta una vera sorpresa, per circa 80 anni dal 1566 e il 1648 data della pace di Vestalia,

abbiamo una guerra di liberazione che è la lotta tra “davide e Golia”. Davide è la piccola

repubblica dei Paesi Bassi, chiamate le province unite dei Paesi Bassi, Golia era la Spagna.

La repubblica olandese è il frutto non di una rivoluzione ma di una guerra di liberazione. I

territori olandesi erano finiti per le solite ragioni dinastiche nelle mani del re di Spagna. Quando

c'è la divisione delle due corone, quella degli Asburgo d'Austria e quella degli Asburgo di

Spagna, l'Olanda e l'attuale Belgio rimangono attaccate alla Spagna.

Il problema non è tanto la lontananza degli stati, ma che nel mentre ci sono state riforma

protestante, calvinismo e guerre di religione.

In Olanda ci sono i calvinismi, il re di Spagna FilippoII è convinto di essere il braccio armato

della chiesa cattolica e non può tollerare che nei propri territori ci siano i calvinisti. Allora si

convince di iniziare una guerra che verrà a fatica (anche per difficoltà enormi dovute alla

distanza) e che si conclude con il distacco dei Paesi Bassi (non di tutti, è lì che inizia l'apertura tra

Olanda e Belgio). Il Belgio rimane attaccato alla corona di Spagna e poi di Austria, mentre gli

Olandesi considerano un tradimento questa scelta da parte dei loro confratelli di sangue ma che

sono rimasti cattolici, e si stacca e diventa una Repubblica policonfessionale al cui interno più

confessioni vengono tollerate e rispettate.

È una cosa strana considerato che siamo in un Europa che sta andando verso l'assolutismo, l'unità

confessionale..

L'Olanda è una repubblica con una rappresentanza vera, legata a un effettivo senso di

compartecipazione dove il sistema politico che viene usato riesce a conciliare un regime

repubblicano in una realtà territoriale relativamente grande attraverso un sistema di tipo federale.

Attraverso appunto l'unione di più repubbliche. Ciascuna di queste province ha un proprio

parlamento detto “stato provinciale”. Una forma di governo a due dimensioni, una locale e una

generale che permette la rappresentanza di tipo repubblicano su questo vasto territorio (almeno

rispetto a quelli che erano i modelli delle città greche o della repubblica di Lucca). Inoltre è una

rappresentanza vera: mentre nella repubblica di Venezia a palazzo ducale Treviso non era

rappresentata, mentre anche Rotterdam è rappresentata in Olanda.

Esiste un primo ministro però esiste anche un'unità di tipo militare: stadtholder.

GuglielmoIII d'Orange era stadtholder delle province unite.

Tutti questi anni di lotta (80 anni di resistenza, anche se in realtà si risolve nei primi 40 e nella

seconda metà il patto di riconoscimento nel 1648 è legato a una situazione di risistemazione

globale dell'Europa) hanno sedimentato un diffuso sentimento antidispotico legato proprio ad una

libertà di coscienza e un interesse disteso di quello che sarebbe stato il destino della vita

collettiva.

Finita la guerra la partecipazione dei singoli alla vita pubblica è una cosa data quasi per scontata.

Questa realtà si viene a creare nel cuore dell'Europa in un momento in cui sembra che il modello

vincente sia quello dell'assolutismo. (tralaltro si definisce prima della rivoluzione inglese).

Quindi a cascata: tolleranza religiosa (diventa rifugium peccatorum di tutti gli eretici europei)

libertà di coscienza, libertà di stampa. Tutta la grande editoria scientifica del 600 che è proibita in

Italia, ad esempio Galileo, viene stampata e diffusa in Olanda (e Inghilterra).

La compartecipazione resta comunque una cosa limitata a dei ceti, quella in Olanda è maggiore di

quella di un'altra repubblica però anche lì oltre al patriziato cittadino e ai ceti mercantili più ricchi

esiste una discreta fetta di popolo che non avendo la cittadinanza non partecipa.

È un principio di rappresentanza quello che domina in Olanda, non una rappresentanza totale.

La stessa cosa vale per l'Inghilterra. Abbiamo un parlamento diviso in camerate (alta, bassa).

Nella camera dei comuni si fanno elezioni ogni 7 anni, la base elettorare è esigua, circa 250000 su

circa 12 milioni. Il 3,5%. Sempre su base censitaria quindi chi paga un certo numero di tasse ha

diritto a votare.

Tra i deputati ce ne sono alcuni che sono proprietari dei seggi. Lo sono dai tempi dei re

medioevali, membri della loro famiglia.

Altri in alcune contee vengono disegnati dal lord locale, altri possono accedere all'acquisto del

seggio.

I sistemi delle circoscrizioni sono ancora quelli di ElisabettaI, il che significa che magari piccoli

villaggi che adesso sono stati spopolati esprimono un seggio. Città grandi come ad esempio

Liverpool che si sono ingrossate nel corso degli anni, continuano anch'esse a mantenere e ad

esprimere un solo seggio. È un sistema nuovo ma con ancora forti elementi che lo riconducono

dentro logiche dell'antico regime.

L'Olanda e l'Inghilterra sono pronte ad accogliere cambiamenti importanti tra il 500, 600 e 700

vediamo qualcosa che si muove.

Abbiamo un elemento di immobilità della struttura (tra un contadino dell'antichità e uno del 700

la differenza è minima). Ci sono cose che cambiano e avvantaggiano l'Inghilterra: un fattore

tipico dell'età moderna (500) cioè l'inizio di spostamento dei centri di economia mondo che si

sposta verso l'Atlantico. (scoperta dell'America ecc)

all'interno di questo sistema tra 500 e 600 troviamo una rivoluzione dei prezzi e a rimorchio di

questa rivoluzione anche una grande crisi demografica.

Grandi movimenti che si inseriscono in una sostanziale immobilità del sistema.

In antico regime molte cose cambiano. L'economia prima della rivoluzione industriale è

strutturalmente immobile o com

Dettagli
Publisher
A.A. 2015-2016
46 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/02 Storia moderna

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher marchesekevin di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia moderna e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi Ca' Foscari di Venezia o del prof Tacchini Gerardo.