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CRITERIO C

Molti di questi sintomi di disattenzione o iperattività-impulsività si presentano non in unico contesto ma in due o più contesti. Quindi ad esempio a casa e a scuola o a lavoro sempre in base all'età della persona. Noi facciamo riferimento prevalentemente a bambini ma questa è una diagnosi che può essere applicata anche in età adulta.

CRITERIO D

Evidenzia infine che deve essere presente in maniera chiara il fatto che i sintomi vanno a interferire o comunque a ridurre il funzionamento sociale e accademico o lavorativo del bambino, quindi si ha una interferenza con il funzionamento adattivo della persona.

CRITERIO E

Si va a mettere in evidenza come i sintomi non devono essere dovuti ad altri disturbi psicologici o all'intossicazione o astinenza da sostanze, quindi ancora una volta vengono posti degli esempi chiari relativi alla diagnosi differenziale.

SPECIFIERS (INDICATORI)

MANIFESTAZIONE: può essere combinata,

dove è presente sia la componente di disattenzione che la componente di iperattività e impulsività:
  • CON DISATTENZIONE PREDOMINANTE, nel caso in cui si abbiano solo 6 dei 9 sintomi per quanto riguarda il punto 1 del criterio A
  • CON IPERATTIVITÀ E IMPULSIVITÀ PREDOMINANTI, nel caso in cui si hanno 6 sintomi sui 9 elencati per il punto 2
Il primo specifier fa riferimento alla tipologia di manifestazione del disturbo, quindi è predominante solo un aspetto o l'altro. Se è combinata o se invece l'indicazione che il disturbo è in remissione parziale:

si può aggiungere questa specificazione nei casi in cui tutti i criteri sono stati soddisfatti in precedenza e quindi in precedenza è stata posta la diagnosi, tuttavia non tutti i criteri sono stati soddisfatti negli ultimi sei mesi.

Sebbene i criteri negli ultimi sei mesi non siano del tutto soddisfatti, i sintomi causano comunque ancora una compromissione del

funzionamento sociale scolastico o lavorativo quindi non si può dire che il disturbo non è più presente, perché è vero che negli ultimi sei mesi i sintomi non sono evidenziati in maniera conclamata, tuttavia questa parte residuale di sintomi crea ancora una compromissione del funzionamento del bambino (o dell'adulto o adolescente che sia) a qualche livello. GRAVITÀ ATTUALE DEL DISTURBO: la gravità può essere - LIEVE quando sono presenti pochi sintomi oltre a quelli richiesti per porre la diagnosi, inoltre questi sintomi comportano delle compromissioni minori del funzionamento sociale lavorativo, quindi non sia una grande compromissione a livello funzionale e sono presenti i 6 sintomi richiesti per fare diagnosi o poco più. - MODERATA dove sono presenti i sintomi o una compromissione funzionale che si pone però in una posizione intermedia tra quella lieve e quella grave. Non abbiamo quindi dei criteri di

Riferimento ben specifici come nel caso di gravità lieve o grave, ma si fa semplicemente riferimento al fatto che ci troviamo in una situazione intermedia.

  • GRAVE quando sono presenti molti sintomi oltre a quelli richiesti per porre la diagnosi, oppure alcuni di questi sintomi presenti sono però particolarmente gravi; oppure i sintomi comportano una marcata compromissione del funzionamento.

C'è poi una situazione intermedia di gravità che è quella moderata.

EPIDEMIOLOGIA

È un disturbo che fa parte del neurosviluppo e il DSM 5 riporta che nella maggior parte delle culture la prevalenza di questo disturbo è di circa il 5% dei bambini e 2,5% degli adulti.

Il DSM 5 riporta inoltre che il disturbo tende ad essere prevalente in misura maggiore nei maschi con un rapporto 2 a 1 (e non 4 a 1 come nel manuale).

Un'altra differenza a livello di genere è relativa al fatto che le femmine tendono ad avere soprattutto caratteristiche di disattenzione.

Tra i vari specifier relativi alla manifestazione tendono avere quello con disattenzione predominante, mentre i maschi tendono avere maggiormente quello con iperattività e impulsività predominante. 40ad avere soprattutto problemi nell'area Inoltre le femmine tendono scolastica mentre i maschi tendono ad avere una maggior pervasività del disturbo sul funzionamento, avendo quindi problemi non solo a livello scolastico ma anche nell'area sociale. C'è una differenza sia in termini di prevalenza del disturbo che nei termini di manifestazione del disturbo. CAUSE E FATTORI DI RISCHIO PER ADHD Il disturbo da deficit di attenzione e iperattività. Si tratta di un disturbo ad elevata ereditarietà e quindi abbiamo una componente genetica. Inoltre, sempre da un punto di vista biologico, i bambini con questa diagnosi presentano una riduzione del 5% del volume totale del cervello e una riduzione di circa il 10-12% delle regioni cerebrali che sonoimplicate nelle funzioni di controllo del comportamento. Caratteristica anche di altri disturbi del neuro-sviluppo; in questo caso manifestato, non per un aumento (SPETTRO AUTISMO), non per una diversità di funzione cerebrale (DSA), ma per una tendenza una riduzione del volume cerebrale. Oltre ai fattori di rischio a livello genetico abbiamo poi una serie di fattori ambientali, che possono essere dei fattori importanti nell'interazione gene-ambiente al fine di favorire poi lo sviluppo del disturbo. Tra i fattori ambientali abbiamo l'esposizione intrauterina ad alcol o nicotina (fattori prenatali, che avvengono durante la gravidanza della madre), la nascita pretermine e basso peso alla nascita, (fatti perinatali: che avvengono poco dopo la nascita del bambino o comunque nel momento della nascita), infine l'abuso durante l'infanzia ed anche la trascuratezza da parte dei genitori, che in un certo qual modo rappresenta comunque una forma di abuso per il bambino. I patterndi interazione familiare nella prima infanzia non costituiscono un fattore di rischio, ma possono influenzare il decorso del disturbo e, in particolare, contribuire allo sviluppo secondario del disturbo della condotta. Questi pattern di interazione familiare possono influenzare il decorso del disturbo stesso, agiscono da modificatori dell'andamento del disturbo e in particolare i pattern di interazione familiari disfunzionali possono contribuire allo sviluppo secondario del disturbo della condotta estremizzante. CONSEGUENZE - RIDOTTA PERFORMANCE SCOLASTICA: nella forma in cui si ha la prevalenza della disattenzione, o combinata il bambino non riesce a stare attento alla spiegazione, a mantenere l'attenzione focalizzata, a mantenere un'attenzione divisa, alternante. Quando prevalgono impulsività e iperattività la performance scolastica del bambino è danneggiata perché invece di stare seduto attento e a fare dei compiti richiesti, vaga per la classe in preda.

A questo motore interno che lo spinge a non stare seduto.

RIFIUTO SOCIALE: entrare nelle relazioni sociali in maniera impulsiva, interrompere l'altro, interrompere i giochi, prendere le cose senza chiedere il permesso, può risultare non appropriato alle altre persone e quindi portare ad un rifiuto sociale;

Nel caso di sola disattenzione, questi bambini possono essere visti come bambini sulle nuvole, che non interagiscono in maniera appropriata con i compagni, tendono ad essere lasciati in disparte ad essere scelti per ultimi nei giochi a squadre ad esempio. Quindi è comunque una forma di rifiuto sociale.

INCIDENTI: il fatto che il bambino possa cascare e farsi male ancora una volta è correlato, non solo alla componente dell'iperattività e impulsività, ma anche a quella della disattenzione perché il bambino, avendo problemi attentivi non può gestire bene negli spazi.

Rendendosi conto di quello che fa e quindi può andare incontro a degli incidenti.

  • OCCUPAZIONE DI BASSO LIVELLO O DISOCCUPAZIONE: relativa poi all'età adulta. In maniera correlata al fatto che inficia la performance scolastica, ci si può attendere ancora occupazione di basso livello, o addirittura la disoccupazione, che è dovuta al fatto che molto probabilmente questi bambini non riusciranno ad ottenere un livello educativo sufficientemente adeguato.
  • CONFLITTI INTERPERSONALI: sia a causa dell'iperattività e impulsività, ma anche a causa della disattenzione. Nel caso di disattenzione, quando non viene compreso dalle persone che sono intorno che i problemi a livello scolastico sono dovuti a questo disturbo e non una mancanza di voglia, si possono generare conflitti interpersonali.
  • Relativa all'età ABUSO DI SOSTANZE E MAGGIOR RISCHIO DI ARRESTO: adolescenziale e adulta. È correlato a comportamenti di tipo

antisociale o disturbi del comportamento e che si possono sviluppare come conseguenza del disturbo da deficit di attenzione e iperattività.

PROGNOSI

genitori riconoscono molto presto nel figlio un’eccessiva attività motoria, tuttavia sebbene i genitori notino presto questi aspetti, prima dei quattro anni è difficile capire se si tratta o meno di disturbo da deficit di attenzione e iperattività. Come spesso accade con disturbi del neurosviluppo, si tende ad aspettare per capire se siamo in presenza di una deviazione dalla norma che però rientra da sola o se invece siamo proprio in presenza di un disturbo.

La diagnosi inoltre viene fatta durante la scuola primaria, questo perché con la scuola primaria la disattenzione in particolare diviene prominente, quindi diviene evidente che il bambino ha problemi di disattenzione. Durante la scuola primaria vengono poste maggiori regole rispetto la scuola dell'infanzia per quanto riguarda lo stare seduti lo

stare fermi per più tempi; quindi può divenire più evidente anche la componente di iperattività e di impulsività. È durante la scuola primaria, quando le richieste ambientali aumentano, che diviene evidente il disturbo del bambino e si giunge quindi poi a fare una diagnosi.

Per quanto riguarda il DECORSO DURANTE LO SVILUPPO, si tratta di un disturbo che tende a rimanere stabile durante la prima adolescenza, tuttavia in alcuni casi si ha lo sviluppo di comportamenti antisociali. Questo vuol dire che il disturbo tende a rimanere in una minoranza di casi, addirittura c'è un'evoluzione in senso peggiorativo poiché si sviluppano comportamenti antisociali che sono di gravità ovviamente maggiore rispetto a una semplice iperattività e impulsività che come abbiamo visto si può associare a una serie di comportamenti negativi.

Dettagli
Publisher
A.A. 2019-2020
120 pagine
1 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/04 Psicologia dello sviluppo e psicologia dell'educazione

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher education97 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Elementi di psicopatologia dello sviluppo e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Giannini Marco.