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FBS?

Funzione del benessere sociale (FBS) = funzione che indica il livello di benessere sociale corrispondente ad ogni

dato insieme di livelli di utilità raggiunti dai membri della collettività. Misura il benessere sociale come funzione dei

livelli di utilità degli individui. Fornisce un criterio per ordinare tutte le allocazioni di risorse (curve di indifferenza

sociale): si scelgono quelle che determinano valori più elevati di benessere sociale.

Una scarsa attitudine verso la giustizia distributiva si traduce in FBS piatte. Preferenze sociali più egualitarie hanno

FBS più convesse.

= l’obiettivo che dovrebbe guidare le scelte sociali è la massimizzazione del benessere totale,

FBS utilitarista

ottenuto come somma delle utilità individuali. Lo scambio di risorse tra un individuo e un altro hanno stesso peso

(esiste un trade-off). La curva di indifferenza sociale è una retta inclinata negativamente.

dal benessere dell’individuo più povero. Se viene aumentato il

FBS di Rawls = il benessere della società dipende

benessere del più povero, la società migliora la sua situazione. Non esiste alcun trade-off. Nessun incremento del

benessere dell’individuo più ricco può compensare per la società la diminuzione di 1 unità di utilità dell’individuo più

povero. La curva di indifferenza sociale è a forma di L. Le FBS sono punti sulla retta di equidistribuzione dell’utilità. 9

Limiti della FBS?

• Impossibilità di fare confronti interpersonali che abbiano valore scientifico. Sia la FBS utilitaristica che

quella rawlsiana presuppongono confronti tra le utilità di individui diversi, ma il confronto non ha basi

scientifiche.

• Natura delle funzioni del benessere sociale. La società è composta da tanti individui ma, di per sé, non ha

preferenze.

Nella pratica l’amministratore pubblico valuta una politica prima sulla base del miglioramento paretiano. Se una

politica comporta un miglioramento paretiano va realizzata. Se non comporta un miglioramento paretiano per cui vi è

un trade-off si ricorrono agli indicatori di efficienza (somma dei guadagni o delle perdite di ciascun individuo) e di

equità. Se un progetto ha un effetto positivo in termini di efficienza e riduce la disuguaglianza, va realizzata.

Altrimenti se si presenta un trade-off si ricorre alla FBS.

Il modo standard per misurare l’aumento di utilità derivante dal’aumento nel consumo di un bene è la disponibilità a

pagare. La disponibilità a pagare può essere usata per costruire la curva di domanda compensata, che si costruisce

chiedendo al consumatore quale prezzo sarebbe disposto a pagare per ogni unità addizionale di un determinato bene.

La curva di domanda compensata è diversa dalla curva di domanda ordinaria, che rappresenta le unità di bene che il

consumatore è disposto ad acquistare ad un determinato livello di prezzo.

Effetto sostituzione = se il prezzo di un bene diminuisce, i consumatori tendono a sostituire il bene divenuto più

conveniente agli altri beni.

Effetto reddito = la diminuzione del prezzo ha migliorato la condizione del consumatore. A parità di quantità

acquistata di quel bene, può distribuire il reddito avanzato su altri beni.

La curva di domanda compensata riflette soltanto l’effetto sostituzione. SI ottiene sottraendo alla domanda ordinaria la

domanda dovuta all’effetto reddito. Nella maggior parte dei casi le differenze tra le due curve sono trascurabili.

Surplus del consumatore?

Il surplus del consumatore è la differenza tra ciò che un individuo è disposto a pagare e ciò che effettivamente deve

Graficamente è l’area compresa tra la curva di domanda compensata e la linea del prezzo.

pagare. Poiché la curva di

domanda compensata e quella non compensata sono nella maggior parte dei casi identiche, in genere il surplus del

semplicemente facendo riferimento all’area sotto la curva di domanda ordinaria e sopra la

consumatore è calcolato

linea del prezzo.

Effetto dell’introduzione di un’imposta sul surplus del consumatore?

Le imposte generano una perdita di benessere perché inducono gli

individui a rinunciare al consumo di beni. Per misurare il valore

monetario dell’inefficienza, si calcola il surplus del consumatore

associato all’eliminazione dell’efficienza.

Con l’introduzione di un’imposta il prezzo di un bene sale da C a C .

0 0+t

Il consumo si riduce da q a q . Q è la quantità del bene consumata

1 0 0

quando vige l’imposta, q è la quantità consumata dopo che l’imposta

1

è stata abolita e sostituita da un’imposta a somma fissa che lascia

l’individuo allo stesso livello di utilità goduto quando l’imposta era in

vigore.

L’area C BC è il gettito dell’imposta.

C

0 0+t

L’area C BA è l’imposta in somma fissa che il consumatore

C

0 0+t

sarebbe disposto a pagare.

L’area ABC corrisponde alla perdita di benessere dovuta all’imposta.

Per valutare gli effetti distributivi di un progetto pubblico si effettuano

misure della disuguaglianza e della povertà.

Se un progetto non implica un miglioramento paretiano, ci sono tre criteri per valutare se realizzarlo o meno:

• principio di compensazione = se la disponibilità a pagare aggregata è superiore al costo deve essere

intrapreso (cioè se chi se ne avvantaggia è in grado di più che compensare chi viene danneggiato).

• Trade-off tra indicatori = si costruiscono un indicatore di efficienza e uno di disuguaglianza, per valutare se

l’incremento di efficienza vale l’incremento di disuguaglianza o meno.

• Benefici netti ponderati = se il beneficio netto aggregato è positivo ed è positivo anche il beneficio netto dei

poveri (negativo per i ricchi), allora il progetto fa aumentare sia efficienza sia equità e va realizzato. 10

L’attribuzione dei pesi avviene su tre ipotesi:

• Utilità marginale decrescente

• Individui diversi sono caratterizzati dalla stessa relazione tra utilità e reddito

• all’utilità totale.

La società è interessata

Problemi nella misurazione della povertà sono l’identificazione delle persone povere nella popolazione e la

derivazione di indici di povertà che sintetizzino le informazioni disponibili.

La linea di povertà separa i poveri dai non poveri. Viene definita con vari criteri:

• Standard assoluti = viene definito il valore monetario di un paniere minimo di beni essenziali alla

sopravvivenza;

• Standard relativi = lo stato di povero viene identificato in relazione allo standard di vita medio della

comunità

• Standard soggettivi = vengono considerati poveri gli individui che si ritengono tali

• Standard pubblici = livello minimo di reddito fissato da misure pubbliche di assistenza sociale.

La povertà si può misurare con un solo indicatore mediante un approccio unidimensionale, o con un gruppo di

indicatori con un approccio multidimensionale.

Nell’approccio unidimensionale si utilizzano:

• Indice di diffusione (headcount index) = q/N , cioè il rapporto tra numero di persone con reddito inferiore ad

una certa soglia sulla popolazione totale. Svantaggi: non soddisfa il principio di monotonicità secondo il quale

l’indice deve crescere se , ceteris paribus, il reddito anche di un solo individuo povero si riduce; non soddisfa

il principio dei trasferimenti, per cui l’indice deve crescere se si verifica un trasferimento di reddito da un

individuo ad un altro avente reddito superiore al suo; non tiene conto dei mutamenti che si possono verificare

e non dà indicazioni sull’ammontare del costo da sostenere per eliminare la

nella distribuzione del reddito

povertà.

• Indice di intensità = assoluta: divario di povertà = somma delle differenze tra il reddito di ciascun individuo

di povertà. Rappresenta l’ammontare complessivo di reddito aggiuntivo che l’insieme dei

povero e la linea

poveri dovrebbe avere per raggiungere la linea di povertà, cioè l’entità del trasferimento che consentirebbe di

eliminare la povertà. Svantaggi: non soddisfa il principio dei trasferimenti e non tiene conto degli effetti della

distribuzione del reddito.

Relativa: poverty gap = misura di quanto il reddito dei poveri è mediamente al di sotto della linea di povertà

in rapporto alla stessa. Varia tra 0 e 1. Svantaggi: ignora le disuguaglianze tra i poveri.

• Formula in cui compaiono sia l’indice di

Indice di Sen = tiene conto della distribuzione tra i poveri.

diffusione che il poverty gap. Vantaggi: soddisfa i principi di monotonicità e dei trasferimenti, non dipende

distribuzione del reddito tra i non poveri, è funzione crescente di HC, PG e dell’indice di Gini.

dalla

La povertà ha anche dimensioni che sfuggono all’approccio monetario, come l’essere malati e non potersi curare,

l’avere paura del futuro, la precarietà ecc.

è la disparità in termini di distribuzione del reddito o della ricchezza. L’indice

La disuguaglianza economica di Gini

è un misura di dispersione/variabilità statistica. 11

BENI PUBBLICI E BENI PRIVATI FORNITI DAL SETTORE PUBBLICO

Beni pubblici puri = un bene è un bene pubblico puro se presenta le caratteristiche:

• Non rivalità nel consumo: il consumo di una persona non diminuisce o impedisce il consumo da parte di

altre persone.

• Non escludibilità: non è possibile escludere qualcuno dal godimento del bene, per cui è inutile imporre un

sistema dei prezzi, perché i consumatori non avranno alcun incentivo a pagare.

• Il costo marginale della fornitura a 1 individuo addizionale è pari a zero.

Alcuni beni possono essere escludibili anche se il consumo non è rivale.

Far pagare un prezzo per un bene non rivale è inefficiente, perché dà luogo a sottoconsumo, che è una forma di

inefficienza. Tuttavia se non è possibile imporre un prezzo per un bene non rivale, non vi sarà incentivo a produrlo. In

l’inefficienza è l’offerta

questo caso insufficiente.

Per beni escludibili anche quando il consumo non è rivale, lo Stato impone il pagamento di tariffe a chi beneficia del

bene o servizio forniti dal settore pubblico. Le tariffe sono una soluzione equa per aumentare le entrate, perché a

pagarle sono coloro che usano maggiormente il servizio pubblico. Ma per quanto una tariffa possa essere equa, crea

comunque una ineffic

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A.A. 2015-2016
29 pagine
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SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/03 Scienza delle finanze

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher judy29 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Scienza delle finanze e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Libera Università internazionale degli studi sociali Guido Carli - (LUISS) di Roma o del prof De Santis Roberta.