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Learning by Doing: il ruolo dell'esperienza nella produzione

Il concetto di Learning by Doing è ampiamente utilizzato dagli economisti evolutivi e anche dai neoclassici, poiché è facilmente modellizzabile. I costi medi di produzione diminuiscono man mano che si accumula esperienza nella produzione del bene, grazie a forme di apprendimento.

Con il passare del tempo, si verificano economie di velocità e di apprendimento, che portano a una riduzione dei costi medi. Un esempio di questo fenomeno è rappresentato dalla storia di "Horndal at Heathrow": nel 1900, i proprietari di un'acciaieria decisero di dismetterla a causa di un impianto obsoleto e di non investire più nell'azienda. Pensavano che i costi sarebbero aumentati troppo rispetto ai guadagni, portando alla chiusura dell'azienda.

Tuttavia, nell'acciaieria si verificarono per diversi anni aumenti di produttività, grazie ai miglioramenti delle tecniche adottate dai lavoratori.

basati sulle conoscenze ed esperienze. "L'esperienza nel fare genera capacità di innovazione incrementale con conseguenti risultati economici". Apprendimento dall'uso di prodotti, macchinari, input. Si migliorano i prodotti/ macchinari incrementalmente grazie all'esperienza ottenuta durante l'utilizzo. I miglioramenti possono essere realizzati direttamente dagli utilizzatori, oppure gli utilizzatori stimolano i produttori a realizzarli. Importanza dei utilizzatori che manifestano in maniera anticipata quelle che saranno le esigenze dei consumatori nel futuro. Interagiscono con l'impresa consentendo alla stessa di adattarsi alle esigenze di mercato. Le imprese traggono vantaggio dalla collaborazione con i LEAD USERS. Gli utilizzatori spesso possiedono sia una profonda conoscenza dei propri bisogni sia l'incentivo ad escogitare soluzioni capaci di soddisfarli. Ciò li spinge ad apportare modifiche aprodotti già esistenti o a rivolgersi ai produttori con proposte di variazione nel progetto o nel design del prodotto o persino ad elaborare e a sviluppare personalmente nuovi prodotti. I soggetti sono come dei precursori, mostrano dei bisogni, delle esigenze e sanno valutare meglio le alternative. Si impara dall'utilizzo, anche del prodotto realizzato dall'impresa. Utilizzo anche da parte di chi fruisce del bene o servizio, utilizzatore anche esterno all'impresa, cliente, consumatore, come fonte importante di idea innovativa, in particolare si parla di "democratizzazione dell'innovazione", il processo innovativo non doveva rimanere rinchiuso dentro le mura dell'impresa, ma sempre più l'impresa doveva imparare a portarlo all'esterno. Interazione con soggetti diversi a monte (fornitori) e a valle (clienti), cooperazione orizzontale. Meccanismi legati a delle realtà in cui l'impresa.

interagisce con altri soggetti. Possono presentarsi in diverse forme:

  • (collaborazione nella ricerca): l'impresa X attiva in una Research Joint Venture determinata area farmaceutica, l'impresa Z attiva su aree contigue, ci sono potenzialità nell'interazione delle due, che può aiutare a incrementare l'innovazione, portando vantaggi ad entrambe le imprese, mischiando le proprie competenze di ricerca. È un modo per ridurre le esternalità.
  • licenza: collaborazione quando si concede in licenza un'innovazione che viene poi realizzata da parte del licenziatario, ciò può generare meccanismi di apprendimento. Ad esempio, il brevetto al contrario del marchio, posso trasferirlo, darlo in licenza.
  • H2020, Framework Programmi di ricerca congiunti sponsorizzati dagli enti pubblici: program, ad esempio programmi a livello europeo, finanziati dalla Commissione Europea che prevedono l'interazione tra

Soggetti con lo scopo di integrare paesi e culture diverse, condivisione di conoscenze, apprendimento.

  • Network per lo scambio di conoscenze tecniche e scientifiche
  • Informali: Particolarmente importanti nei settori HIGH TECH

Network area che raggruppa le sedi di diverse imprese di alta tecnologia e parchi scientifici: informatica ed alcuni dipartimenti universitari situata nella periferia di una grande città. I parchi godono di un accesso diretto all'esperienza scientifica e aiutano i ricercatori universitari a convertire le loro scoperte scientifiche in applicazioni commerciali. Hanno generato cluster tecnologici in grado di offrire agli attori che partecipano alla rete vantaggi significativi. (es. Kilometro Rosso) Nasce dall'idea di cooperazione e co-partecipazione per generare innovazione.

  • (distretti) (es. produttori di beni complementari, centri di ricerca): Cluster tecnologici reti di imprese connesse tra loro e di istituzioni associate operanti in determinati campi
concentrate territorialmente, dove competono e allo stesso tempo cooperano, collegate da elementi di condivisione e complementarietà. Ambito territoriale variabile, ma la prossimità fisica può influenzare positivamente lo scambio di conoscenze. I cluster con un'elevata produttività dei processi di innovazione possono innescare un circolo virtuoso: stimolando la nascita di nuove imprese nell'area e attrarne altre già esistenti; incentivando lo sviluppo di mercati di fornitura e di distribuzione per soddisfare le esigenze dei cluster; attirando risorse umane più specializzate; incoraggiando il miglioramento delle infrastrutture e dei servizi per la comunità. Compresenza su un territorio (naturale) di più imprese, istituzioni, realtà che solitamente favoriscono delle sinergie, meccanismi di contatto, attraverso la condivisione di vari fattori come la forza lavoro, i luoghi d'incontro, le aree di specializzazione, i fornitori.i clienti, il linguaggio…Quando i benefici dell’attività di ricerca di un’impresa siF. LEARNING FROM SPILLOVERS:riversano su altre imprese, si hanno esternalità positive dell’impegno nella ricerca e sviluppo.Non implica interazione o uno scambio diretto con altri soggetti, ma sono meccanismi in baseai quali la conoscenza, la ricerca, l’innovazione da parte di un’impresa generano unadisponibilità di conoscenze per le imprese su cui poter sviluppare innovazione. Solitamente acosto zero o a costo ridotto. efficacia dei meccanismi diFattori che influiscono sugli spillover:protezione dell’innovazione (quali brevetti, marchi e segreti commerciali); La natura dellabase di conoscenze necessarie per condurre i processi di innovazione (la conoscenza tacitanon si diffonde facilmente all’esterno dell’impresa); Il grado di mobilità del capitale umano;Capacità di assorbimento. Sia nell’apprendimento

Dall'interazione che dall'apprendimento da spillover, l'impresa apprende da un altro soggetto, da un'altra parte. Nel primo caso però c'è un'interazione diretta con il soggetto-origine della conoscenza, nel caso dello spillover invece non c'è questo collegamento diretto. (es. vado ad una conferenza, sento parlare di un nuovo progetto, e da quello parte una ricerca più approfondita...)

Il marchio (slide 3)

Il marchio è lo strumento legale sottostante alla marca. È una parola, una frase, un simbolo, un disegno o qualsiasi elemento distintivo della provenienza di un bene o servizio, identifica la provenienza (all'impresa). La concede all'impresa il diritto esclusivo all registrazione di un marchio suo uso, potendone evitare l'utilizzo non autorizzato di terzi per prodotti e/o servizi uguali o affini, quando ciò possa determinare un rischio di confusione o di associazione nei consumatori.

Il marchio è relativo all'area geografica per la quale si effettua la registrazione del marchio del diritto (nazionale, comunitaria o internazionale). È rinnovabile ogni 10 anni e ha potenzialmente durata infinita. A differenza di ciò che accade con il brevetto, il marchio è "per sempre".

Le funzioni del marchio sono: identificare, distinguere e differenziare i prodotti e/o servizi di un'impresa da quelli di un'altra impresa, di semplificazione delle scelte, informativa, garanzia. Indica la qualità intrinseca e altre caratteristiche distintive del prodotto ad esso associate. Se queste caratteristiche sono costanti i costi di ricerca del consumatore sono inferiori. Genera un incentivo per le imprese a mantenere costante o ad aumentare la qualità dei propri prodotti. Può influenzare le decisioni di acquisto e generare un legame di fidelizzazione con i clienti.

Tipi di marchio: Marchio denominativo o verbale: composto solamente

da parole senza una particolarizzazione grafica (Es. Philips); Marchio patronimico: nome proprio di una persona; Marchio figurativo: (Es. Apple) composto da una determinata immagine o da un logo, accompagnato eventualmente da una parte testuale. Marchio sonoro o acustico: il jingle, una melodia, un motivetto musicale o una sequenza di suoni. (Es. Disney); Marchio di forma o tridimensionale: (Es. la bottiglia Contour della Coca Cola) forma del prodotto o sua confezione; Marchio di colore: è il marchio consistente in un colore o in una combinazione di colori. (Viola = Milka)

Requisiti di registrazione:

  • non identico o simile a segni preesistenti già noti e/o anteriormente adottati da terzi

Novità: (richiesta effettuata dal richiedente). Ricerca di anteriorità per valutare se sussista o meno un rischio di confusione per il consumatore a carico del richiedente. La verifica di altri requisiti è invece a carico dell'ufficio marchi).

Possibile la coesistenza di marchi uguali per prodotti molto diversi (FIESTA Ford, FIESTA Merendina). Un marchio non ancora registrato dev'essere sufficientemente diverso dai marchi già registrati. I marchi rinomati godono di una tutela allargata o ultra-merceologica. I marchi rinomati hanno una protezione più ampia, (es. Gucci) talmente forte che potrebbe generare l'idea nel consumatore che il prodotto non Gucci sia comunque collegato alla marca. La cosa importante è non generare confusione nella mente dei consumatori.

Non possono costituire oggetto di registrazione come marchio i segni capacità distintiva: costituiti esclusivamente dalle denominazioni generiche di prodotti o servizi o da indicazioni descrittive che ad essi si riferiscono (es. JEANS, MOHITO, ecc.). Deve far associare il prodotto all'impresa che lo produce. Marchi forti: di fantasia, totalmente slegati dal concetto sottostante il prodotto (es.

Dettagli
A.A. 2020-2021
132 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/08 Economia e gestione delle imprese

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher riccigiulia1997 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Innovazione, Marca e Proprietà Intellettuale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Fiocca Renato.