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Accertamento analitico-contabile del reddito d'impresa
1. Quali sono i casi di accertamento analitico-contabile del reddito d'impresa?
2. Qual è la natura degli studi di settore e a quali soggetti passivi si applicano?
L'accertamento analitico e induttivo ai fini Iva
Innanzitutto, è necessario sottolineare che l'accertamento ai fini Iva è modellato e ricalca le regole riguardanti l'accertamento valevole per le imposte sui redditi.
L'Amministrazione Finanziaria può procedere all'utilizzo del metodo analitico o del metodo induttivo. A questo proposito vengono richiamate le norme contenute nel DPR 600/1973 anche se, gli articoli relativi all'Iva sono gli artt. 51 e 52 del DPR 633/1992.
L'ufficio competente, determinato sulla base del domicilio fiscale del contribuente, procede, come nell'ambito delle imposte sui redditi, alla rettifica delle dichiarazioni, all'attività di accertamento di ufficio dei casi di contribuenti occulti, procede
all'irrogazione delle sanzioni, portacomunicazione alla Procura della Repubblica delle fattispecie rilevanti dal punto di vista penale perché lo svolgimento delle indagini è di competenza della Procura. L'accertamento analitico La metodologia ordinaria, utilizzata dall'A.F., è quella dell'accertamento analitico con cui si va a verificare la dichiarazione del contribuente allo scopo di una sua rettifica per singole poste. A questo proposito è necessario specificare che è un accertamento di tipo documentale quello che viene posto in essere dall'A.F., ma questo carattere non esclude che l'Amministrazione possa ricorrere a presunzioni in relazione a singole omissioni o inesattezze, purché la presunzione sia grave, precisa e concordante. Come avviene la rettifica della dichiarazione? Prima di tutto l'Amministrazione si concentra sulla dichiarazione per verificare che essa sia indenne da inesattezze ed effettua unconfronto tra ladichiarazione annuale e le dichiarazioni infrannuali oppure un confronto tra la dichiarazione e le fatture registrate nella contabilità delcontribuente. È, inoltre, possibile che vengano utilizzate delle metodologie molto simili a quelle dell'accertamento parziale ai fini delle imposte sui redditi. Aquesto proposito, a fronte dell'accesso, ispezioni e verifiche dai quali emergano elementi di prova certi e diretti, l'Amministrazione è nellecondizioni di rettificare la dichiarazione del contribuente Iva. È possibile, peraltro, il confronto con soggetti terzi per cui si da' atto dei cd "controlli incrociati", in sostanza, a fronte dell'esistenza di unafattura nella contabilità del contribuente si va' a verificare il soggetto che abbia emesso quella fattura per verificare che effettivamente l'abbiaregistrata ed abbia preso in considerazione quell'imponibile nel calcolo del suo.volume d'affari. Indipendentemente dalla contabilità l'accertamento analitico può essere operato quando l'entità delle operazioni imponibili risulti in modo certo e diretto da verbali, questionari, fatture, elenchi allegati alle dichiarazioni di altri contribuenti, da altri atti e documenti in possesso dell'A.F.
L'accertamento induttivo. L'accertamento analitico del volume d'affari costituisce la regola generale, la metodologia induttiva rappresenta invece l'eccezione, che l'A.F. può utilizzare prescindendo dalla contabilità ed utilizzando elementi e dati comunque raccolti.
I casi nei quali l'Amministrazione può procedere ad una determinazione induttiva del volume d'affari sono specificatamente previsti, ed attengono:
- ad ipotesi nelle quali l'Amministrazione non sia in grado di considerare attendibile la dichiarazione;
- per omessa dichiarazione (la dichiarazione non è stata presentata);
L'avviso di accertamento è un provvedimento amministrativo espressione di una funzione vincolata esercitata dall'A.F., non si tratta dunque di un provvedimento applicato secondo discrezionalità, ciò in ragione del principio della riserva di legge previsto dall'art.23 Cost., nel quale si prevede che nessuna prestazione personale o patrimoniale possa essere imposta se non in base alla legge.
Il compito dell'A.F. è dunque quello di verificare la posizione del contribuente applicando quelli che sono i principi, le regole e le statuizioni previste dalla legge, perché in attuazione dell'art. 23 la legge deve prevedere gli elementi strutturali dell'imposta (soggetti passivi, base imponibile, presupposto, aliquote in un range tra minimo e massimo).
La legislazione secondaria ha poi stabilito quale sia l'aliquota applicabile, ma, in definitiva, il compito degli enti impositori dell'A.F. è un compito
accertamento riguarda la determinazione dell'imposta dopo aver verificato la presenza dei requisiti stabiliti. L'accertamento non è un provvedimento discrezionale e non può essere contestato per eccesso di potere. È soggetto a un controllo giurisdizionale per verificare l'effettiva presenza dei presupposti di fatto e dei presupposti giuridici su cui si basa la decisione dell'amministrazione. Non essendo un provvedimento discrezionale, non può essere valutato in termini di opportunità della sua emissione. In definitiva, l'avviso di accertamento è un provvedimento amministrativo che può essere sottoposto a un controllo giurisdizionale per verificare la presenza di vizi relativi ai presupposti di fatto e ai profili di diritto (sindacato di legittimità).Con riferimento ai contenuti dell'avviso di accertamento è possibile prendere in considerazione una serie di norme che riguardano le singole leggi d'imposta, norme che stabiliscono quali siano i contenuti degli avvisi di accertamento emessi dall'A.F. in relazione alle imposte considerate.
Art.42 DPR n.600/1973 è l'articolo che regola il contenuto dell'avviso di accertamento in ambito di imposte sui redditi: tale disposizione prevede che l'avviso debba contenere l'indicazione dell'imponibile o degli imponibili accertati, le aliquote applicate, l'imposta liquidata al lordo e al netto delle detrazioni, le ritenute d'acconto ed i crediti d'imposta che l'Amministrazione abbia detratto. A questo proposito però non bisogna dimenticare che possano esistere degli avvisi di accertamento che non contengano la liquidazione di imposte e che il contribuente debba pagare, ma solo l'indicazione
degli imponibili accertati, si tratta quindi di avvisi di accertamento con imponibili ma senza imposte. È possibile a questo proposito ricordare gli avvisi di accertamento notificati alle società di persone, alle associazioni professionali con Ires per trasparenza, rettifica delle perdite. Le società di persone sono tassate per imputazione sui soci che facciano parte della compagine sociale, dal punto di vista fiscale il reddito viene determinato in capo alla società di persone e, quindi, vi è la necessità di notificare alla società di persone un avviso di accertamento che contenga la determinazione del reddito ma, successivamente, vengono notificati degli avvisi di accertamento ai singoli soci per l'imputazione, per trasparenza, dei relativi imponibili pro quota su ciascuno di essi, in modo che i singoli soci siano chiamati ad effettuare il pagamento dell'imposta. Lo stesso principio si applica anche per la determinazione delreddito delle associazioni professionali, piuttosto che per le stesse persone giuridiche che sono assoggettate all'imposta sul reddito delle società, quando è stata esercitata l'opzione per la tassazione per trasparenza. Altra ipotesi nella quale non vi è la liquidazione di un'imposta si ha quando l'Amministrazione si limita a rettificare la perdita che