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Estratto del documento

P

CI-MSI​ ). Tuttavia vi è anche l’​ esigenza di introdurli nel

circuito democratico parlamentare​ , in quanto non si potevano escludere dal dibattito

politico. Memori dell’esperienza avuta durante il fascismo, per evitare che la maggioranza

non sia affine alle istanze liberal/democratiche, le altre forze politiche stipulano un tacito

accordo che non permetta alle forze politiche in questione di ottenere la maggioranza

parlamentare​ . Però si danno degli strumenti alle minoranze parlamentari per indebolire

il ruolo del governo​ . Ciò ha portato ad una strutturale difficoltà dell’esecutivo nel

portare avanti i lavori parlamentari​ .

Ogni assemblea legislativa deve calendarizzare le proposte, indicandone i tempi per la

discussione, approvazione e l’entrata in vigore​ . Ciò viene disciplinato da una fonte: il

regolamento parlamentare (sia per la Camera dei Deputati che per il Senato della

​ ​ ​ ​ ​

Repubblica). Nel 1971 vengono adottati dei nuovi regolamenti che introducono il principio

della programmazione dei lavori​ . Si stabilisce un programma che annuncia la via

parlamentare (2-3 mesi)​ , successivamente si stila un calendario parlamentare di 2-3

​ ​

settimane che contiene le sessioni delle discussioni ed infine l’​ ordine del giorno che tratta

più in dettaglio ciò che è avvenuto in un determinato giorno. Il calendario parlamentare, ieri

come oggi, viene deciso dalla Conferenza dei Capigruppo​ (organo interno ad ogni

camera, dove ogni gruppo parlamentare ha il suo capogruppo, la Conferenza dei

Capigruppo la riunisce).

​ ​

Nel 1971 il calendario parlamentare andava deciso all’unanimità​ . Si doveva scendere a

patti con l’opposizione​ , che poteva così incidere sull’azione governativa​ . Inoltre il voto

con il quale si votava il calendario segreto era segreto​ , il governo si doveva preoccupare

così non solo dell’opposizione, ma anche della maggioranza. In più all’epoca non era

previsto il contingentamento dei tempi​ (si potevano presentare tutti gli emendamenti che

si volevano senza limiti di tempo). Ecco che si ebbe una strutturale difficoltà nel far

attuare i disegni di legge (difficoltà che determinò difficoltà nelle fonti). Di contro però,

l’opposizione possedeva un’​ arma formidabile​ , ciò perché si aveva una logica che voleva

​ ​

l’​ opposizione coinvolta nella via parlamentare​ (logica consociativa della forma di

governo parlamentare a maggioranza parlamentare).

​ ​

Nel 1997 ci si sposta verso un’​ ottica maggioritaria​ . Sparisce il voto segreto, la Conferenza

dei Capigruppo si occupa ancora di approvare il calendario parlamentare, ma adesso è il

​ ​

Presidente della Camera che deve proporlo alla Conferenza dei Capigruppo. I 4/5 del

calendario parlamentare devono essere individuati dalla proposta governativa​ , mentre

​ ​

il restante 1/5 dall’opposizione​ . Inoltre il calendario parlamentare non deve più essere

approvato all’unanimità​ , ma basta la maggioranza. E anche laddove non venisse

approvato, il Presidente della Camera lo comunica all’aula diventando effettivo​ . Si

​ ​

introduce infine il contingentamento dei tempi​ , ovvero quanto tempo una proposta viene

discussa in aula, gli interventi dell’opposizione, della maggioranza e le date più o

meno certe per l’approvazione​ . ​

Si è così passati da una logica che favoriva il compromesso e la mediazione, ad una che

prevede l’alternanza (proposte alternative alla maggioranza da parte delle minoranze, che

potrebbero diventare loro, un domani, la maggioranza). Vengono comunque dati spazi certi

all’opposizione​ . ​

Nella seconda Repubblica, con l’introduzione della logica bipolare, si afferma il fenomeno

della democrazia transitoria​ . Nei governi di coalizione si avevano delle rissosità che

spesso portavano allo scioglimento precoce delle Camere per assenza di una maggioranza

coesa. Qui di seguito vengono riportate le legislature della seconda Repubblica​ :

● Legislatura XII: governo non di durata nonostante la nuova legge elettorale, il

mattarellum;

● Legislatura XIII: si ha un’alternanza di premier della stessa coalizione;

● Legislatura XIV: la legislatura viene portata a termine;

● Legislatura XV: si ha lo scioglimento anticipato delle camere;

● Legislatura XVI: le camere si sciolgono non a causa della perdita della

maggioranza, ma per fattori esterni.

Da notare come non tutte le caratteristiche​ previste dalla legge elettorale di tipo

selettivo si riscontrino nelle legislature dove suddetta legge elettorale era attiva.

Non tutte le legislature risultano infatti di durata, aspetto invece che doveva essere

prevalente vista la nuova legge elettorale.

​ ​ ​

Si devono quindi considerare gli effetti determinati dalla legge elettorale​ . Inoltre dal ‘97 i

regolamenti parlamentari vengono cambiati a favore del governo​ . Un’esigenza che non si

avvertì non solo in Italia, ma ben presente anche nelle altre democrazie, come ad esempio

​ ​

in Francia​ , dove la stessa costituzione, nell'​ articolo 48 amplia il ruolo del governo e come

​ ​ ​

esso stabilisca i lavori parlamentari​ . In caso di leggi prioritarie (come ad esempio quella

economica o del lavoro​ ) infatti esse devono essere portate all’ordine del giorno​ , e più in

generale solo una settimana su quattro è lasciata all’opposizione​ .

​ ​

Dato giuridico: Il dato costituzionale non è stato mai modificato​ , mentre la legge elettorale sì. Il

❖ ​

dato costituzionale si è così adattato ai cambiamenti​

.

​ ​ ​

Nello Statuto Albertino si prevedeva un modello di monarchia costituzionale​ , che però

​ ​ ​

nella prassi (già da Cavour che ricerca la fiducia nel parlamento) divenne una monarchia

parlamentare​ . Solamente più tardi Sonnino dirà: “​ Torniamo allo Statuto” per riaffermare

il modello inizialmente previsto di monarchia costituzionale.

​ ​ ​

Nel secondo dopoguerra si vuole razionalizzare la forma di governo​ . Ovvero si vogliono

inserire degli accorgimenti che indichino chiaramente il modo con cui il parlamento

vota la sfiducia​ . Ciò venne fatto per garantire la stabilità del governo​ .

Si indica così quel processo che avvenne nel secondo dopoguerra che vuole che sia la

Costituzione a disciplinare i rapporti tra parlamento e governo e che tende a rafforzare

l’esecutivo in tale rapporto.

Ciò avvenne con caratteristiche diverse nei vari paesi dell’Unione Europea, e lo si evince da

un confronto tra il testo costituzionale tedesco e quello italiano.

● Testo costituzionale italiano:

​ ​ ​

In Italia si ha un tipo di razionalizzazione​ debole della forma di governo. L’​ articolo

​ ​

94 stabilisce come il voto contrario di una delle due Camere​ , su una proposta del

Governo, non importa l’obbligo di dimissione​ . Ciò comporta sì la sconfitta

dell’esecutivo, ma giuridicamente non obbliga alle dimissioni​ . Per le dimissioni

deve infatti essere presentata una mozione di sfiducia​ . Le minoranze possono

​ ​ ​

presentarla a patto che essa sia firmata da almeno 1/10 dei componenti della

​ ​

Camera​ . La mozione non può essere discussa prima di 3 giorni​ e non prevede

una maggioranza particolare​ , si applica quindi quella della maggioranza assoluta

​ ​

semplice (qui termina l’articolo 94).Per essere votata​ si procede per appello

​ ​

nominale (fino all’​ 88 con il voto segreto), ovvero i parlamentari devono rendere

palese il loro voto e dare il loro nominativo.

● Testo costituzionale tedesco (forma di governo parlamentare a prevalenza del

premier o governo)​ : ​ ​

In Germania si ha un tipo di razionalizzazione forte​ della forma di governo. Ciò è

​ ​

disciplinato nell'articolo 67​ , dove il B

undestag (in Germania si ha un sistema

​ ​ ​

bicamerale​ , ma il Bundestag esprime l’interesse nazionale, mentre il Bundesrat

​ ​ ​

esprime l’interesse dei laender​ ) può esprimere al cancelliere federale la sfiducia,

​ ​ ​

quando elegge a maggioranza dei suoi membri (maggioranza qualificata) un

successore​ . Tale meccanismo prende nome di sfiducia costruttiva​ , infatti se non

viene designato un successore alternativo al cancelliere in carico, non si può

procedere con la sfiducia. ​ ​

● Come cessa il governo le sue funzioni? Con le dimissioni del Presidente del Consiglio dei

ministri​ che determina una crisi di governo​ .

Queste accadono in due situazioni:

● Quando il premier è giuridicamente obbligato​

;

● Con un atto volontario del premier​ . ​

Vanno tenute separate, in quanto per la prima possibilità ci sono 3 ipotesi:

1. La dottrina​ (gli studiosi) ritiene che la prima ipotesi considerata sia

quella di fine legislatura​ . Il Presidente del Consiglio dei ministri si

dimette all’indomani delle elezioni per permettere al Presidente

della Repubblica di valutare la nuova maggioranza. Si tratta quindi di

un’ipotesi fisiologica;

2. Quando si ha in una Camera la maggioranza semplice sulla

mozione di sfiducia con un atto parlamentare apposito;

3. Quando si ha il​ voto contrario di una Camera sulla questione di

fiducia;

​ ​

Il rapporto fiduciario è nella disponibilità anche del governo​ , che può saggiare se vi è o

meno ancora un sostegno da parte della maggioranza parlamentare​ . Il governo chiede

​ ​

la questione di fiducia per verificare se vi è tale rapporto​

, oppure può avere implicazioni

tecniche​ . La questione di fiducia si può quindi apporre per chiedere alla Camera

​ ​

l’approvazione di un determinato atto (un disegno di legge o una risoluzione) nelle forme

che il governo ha previsto​ . Se questo non accade il governo m

inaccia le dimissioni​ . La

questione di fiducia viene usata anche per velocizzare l’iter legislativo​ , in quanto tale

​ ​

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A.A. 2018-2019
70 pagine
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SSD Scienze giuridiche IUS/14 Diritto dell'unione europea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher DaniNick99 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto pubblico europeo e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Trento o del prof Strazzari Davide.