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VENEZUELA
Il Venezuela ha vissuto storicamente uno scontro tar centralisti e federalisti, però il sistema
presidenziale non è mai stato messo in dubbio, alternandosi un presidenzialismo forte a, come ha
scritto la dottrina, soggezione presidenziale e caudidos regionale dominatori del Congresso.
L'attuale Costituzione venezuelana non è più quella del 1961, ma è quella del 1999, che porta
l'impronta fortissima del Presidente Hugo Chávez.
Il Venezuela ha avuto anche lui, come tutti gli stati del Sudamerica, molti colpi di stato militari,
anche se il sistema è tuttavia è una democrazia elettorale dal 1958: dal 1958 c'è l'alternanza di
presidenti di due partiti, entrambi centristi che governavano il Venezuela attraverso un sistema
prevalentemente consociativo.
La situazione è cambiata nel 1998 quando si candida e vince le elezioni Hugo Chávez, ex-golpista
(due anni prima aveva tentato di fare un golpe militare, che era fallito), che si candida con un
partito che crea da zero, il Movimento Quinta Repubblica, vincendo le elezioni presidenziali, contro
un candidato che era esponente di un insieme di partiti, fra cui COPEI e Azione Democratica, che
si erano riuniti appoggiando un unico presidente.
Nelle elezioni politiche e legislative del 1998, tuttavia, il Movimento Quinta Repubblica non
ottiene né la maggioranza alla Camera, né la maggioranza al Senato. La mossa di Chávez è allora
quella di proporre un referendum costituente nell'aprile del 1999, con cui si chiede ai venezuelani
di cambiare la Costituzione del 1961. La partecipazione a questo referendum fu bassissima, del
37%, tuttavia i SI vincono con l'87%, quindi il 25 luglio si convocano le elezioni dell'Assemblea
costituente e si creano, in questo caso, due grandi schieramenti: il polo patriottico, di cui fa parte
il Movimento Quinta Repubblica di Chávez e altri partiti, e il polo democratico, di cui fanno parte
COPEI, Azione Democratica, etc. ..
Il Movimento Quinta Repubblica vince le elezioni con circa il 65%erchè grazie alla legge elettorale
guadagna 121 seggi su 131 in Assemblea costituente.
La Costituzione fu poi approvata da referendum popolare con il 71% di voti favorevoli e con una
partecipazione del 44%.
successivamente Chávez ritiene necessario convocare le elezioni per tutte le cariche istituzionali,
per legittimare il nuovo stato democratico, che chiama anche "Repubblica Bolivariana del
Venezuela" (questo è il nome ufficiale del Venezuela oggi).
Nelle elezioni del 2000, Chávez viene riconfermato Presidente con il 60% dei voti e il Movimento
Quinta Repubblica ottiene la maggioranza all'Assemblea Nazionale, perché con la riforma
costituzionale del 1999, il sistema passa da essere bicamerale ad un sistema monocamerale.
Nel 2002 vi è un tentativo di colpo di stato che finisce presto, e che dà però la possibilità a Chávez
anche di fare una serie di leggi contro i media e arrestare una serie di oppositori politici.
Chávez rivincerà le elezioni fino al 2012, per tre volte viene rieletto Presidente della repubblica e
per tre volte manterrà una maggioranza schiacciante all'Assemblea Nazionale.
Nel 2013 Chávez muore per tumore, e subentra il suo Vicepresidente, che poi nel 2013 viene
eletto Presidente del Venezuela, che è Nicolas Maduro.
Oggi il Venezuela ha una fortissima crisi economica, ma anche istituzionale in quanto nelle elezioni
del 2015 le composizioni hanno per la prima volta, dopo 15 anni, conquistato una maggioranza in
Assemblea e hanno minacciato il Presidente Maduro di impeachment e poi di convocazione di un
referendum revocatorio e hanno tentato anche una serie di colpi di stato: adesso la situazione è
mediata e sembra che sia in corso un processo di negoziazione.
POTERI NELL'AMBITO DEL SISTEMA VENEZUELANO: Gli artt. 225 - 226 della Costituzione del
1999 conferma una forma di governo presidenziale: "Il Presidente o la Presidente sono il Capo o la
Capa dello stato"; e, secondo la dichiarazione dell'art. 232 Cost., "il Presidente è obbligato/a a
procurare la garanzia dei diritti e delle libertà dei venezuelani e delle venezuelane, così come
l'indipendenza, l'integrità, la sovranità dei territori, la difesa, etc. ...": quindi, l'accento è messo sulla
figura del Presidente (in Venezuela sono anche per la parità di genere).
Il Presidente, ex art. 228 Cost., è eletto a suffragio universale diretto per 6 anni. Nella Costituzione
del 1961 era per 5 anni. E' eletto chiunque ottenga la maggioranza relativa (non c'è necessità di
particolari maggioranze). La rieleggibilità non era prevista dalla Costituzione del 1961, fu prevista
dalla Costituzione del 1999 per la prima volta; fu poi Chávez, e da qui una delle prime distorsioni
del sistema che porta a parlare di cesarismo in relazione allo stato venezuelano, fu poi Chávez a
proporre, prima nel 2007 poi nel 2009, un referendum per rendere il Presidente rieleggibile più
volte.
Nel 2007, il referendum costituzionale fu respinto dal corpo elettorale; nel 2009, invece, fu
approvato: Chávez lo fece riproporre in Assemblea da parte dei suoi fiduciari perché c'è un art.
della Costituzione, il 345, che in teoria, qualora vi sia stato un referendum costituzionale negativo,
impedirebbe la riproposizione di un referendum sulla stessa materia; Chávez distorse il significato
dell'art. 345 dicendo che in realtà si proibiva che fosse lo stesso soggetto a proporlo (quindi non lo
propose come Presidente, ma lo fece proporre alla Camera, quindi dal suo partito alla Camera).
Chávez, quindi, si ricandidò e vinse di nuovo le elezioni nel 2012 per la terza volta e poi morì nel
2013 Nel caso di falda assoluta (morte), come in quello di Chávez, subentra il Vicepresidente in
funzione ad interim se la falda (quindi l'impossibilità) viene nei primi due anni, quindi con la
necessità di convocare al più presto nuove elezioni; e invece avviene negli ultimi 4 anni il
Vicepresidente assume la carica di Presidente (quindi si capisce come, in realtà, la figura del
Vicepresidente all'interno del sistema venezuelano sia una figura secondaria, più debole, perché è
un presidente in fieri).
Per quanto riguarda il potere legislativo, abbiamo detto che, con la riforma del 1999, si passa da
un Congresso bicamerale, ad un'Assemblea Nazionale che viene eletta per 5 anni. L'assemblea,
dagli anni 2000, è stata costantemente sotto controllo del Movimento Quinta Repubblica.
nel 2000 il Movimento Quinta repubblica ha 91 seggi su 165; nel 2005 ha 114 seggi su 165; nel
2012, il partito socialista unitario venezuelano, che è il successore del Movimento Quinta
Repubblica, aveva 98 seggi su 165; mentre oggi, con le elezioni del 2016, la coalizione di più
partiti ha guadagnato circa 109 seggi di 167, e in questo modo ha messo in concreta difficoltà il
Presidente Maduro.
Il potere giudiziario ha al suo vertice il Tribunal Supremo de Justicia, che è composto da diverse
sezioni, tra cui la Sala Costituzionale, che è la sezione che si occupa dei giudizi di costituzionalità
delle leggi; è eletto dall'assemblea nazionale per un periodo di 12 anni con la maggioranza dei 2/3
o maggioranza semplice dopo la terza votazione. Anche da ciò si può capire come il potere
giudiziario non sia realmente stato un contropotere, perché nel sistema venezuelano il partito del
Presidente ha sempre avuto una fortissima maggioranza all'Assemblea.
SISTEMA DEI PARTITI: Per quanto riguarda il sistema dei partiti, precedentemente all'era di
Chávez si è avuto una politica consociativa fra COPEI e Azione Democratica; con la rivoluzione
Chavista si è creato un bipolarismo fra il polo del Movimento Quinta Repubblica e il polo
eterogeneo composto da tutti i partiti che si schierarono in funzione anti-chavista.
La coalizione anti-chavista riuscì nel 2011 quasi ad intaccare il potere elettorale del chavismo, però
solo nel 2016 riuscì ad ottenere veramente la maggioranza dei seggi all'Assemblea Nazionale.
COME FUNZIONA LA FORMA DI GOVERNO PRESIDENZIALE VENEZUELANA: Il Presidente è
coadiuvato da un Vicepresidente e dai Ministri. Sia il Vicepresidente che i Ministri sono nominati e
revocabili dal Presidente e sono politicamente responsabili davanti all'Assemblea (questo è uno
degli elementi di semi-presidenzialismo, che è una costante in tutti questi paesi che tentano in
qualche modo con queste riforme istituzionali di porre un freno alle derive presidenzialiste).
Il Vicepresidente, infatti, è una figura nuova, non era prevista nella Costituzione del 1961, che
prevedeva solo la figura del Presidente. Il Vicepresidente è inquadrato come collaboratore diretto
del Presidente; infatti tra le sue funzioni c'è quella di collaborare con il Presidente, di ordinaria
amministrazione, di presiedere il consiglio dei ministri, coordinare le relazioni con il potere
esecutivo nazionale; quindi, vi è un tentativo di rendere questa figura un perno di mediazione con il
potere legislativo (tuttavia è la prima volta che questa figura tenta di avere un ruolo di mediazione):
tuttavia la figura non sta funzionando; le opposizioni non vedono nella figura del Vicepresidente
quell'elemento di mediazione che era voluto dal sistema. Peraltro, il Vicepresidenti, così come i
Ministri, sono rimovibili da parte dell'Assemblea ex art. 240 Cost. con maggioranza dei 3/5.
Qualora il Vicepresidente venga sfiduciato, censurato 3 volte dall'Assemblea, o qualora
l'Assemblea ne faccia decadere uno e il Presidente ne nomini un altro non gradito all'Assemblea e
lo fa ricadere e questo succede per la terza volta, il Presidente ha il potere di scioglimento
dell'Assemblea. Questo è un potere che ovviamente non è configurabile in un sistema
presidenziale perché garantisce al Presidente un potere fortissimo. In caso di contrasto con
l'Assemblea legislativa, Il Presidente può far rimettere l'Assemblea e consegnare le chiavi della
scelta politica al popolo, garantendo lui stesso una soluzione di continuità.
Il Consiglio dei ministri è l'altro organo di supporto del Presidente, ed è posto alle direttive dello
stesso; il regolamento che lo disciplina, addirittura, è stato fatto 10 anni dopo la Costituzione, nel
2009, e disciplina un ruolo di supporto alle politiche del Presidente.
Anche i Ministri, ex art. 346 Cost., con il voto di 3/5 dell'Assemblea possono essere rimossi, quindi
sono anch'essi politicamente responsabili davanti all'Assemblea.
Per quanto riguarda le funzioni del Presidente, l’art. 236 Cost. disciplina le funzioni, ch