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CAUSE DI DECADENZA DEL MARCHIO
La registrazione assicura la tutela del marchio, salvo successiva nullità di esso per un difetto di
uno dei requisiti essenziali oppure per una causa di DECADENZA.
① Il marchio decade se non è stato oggetto di uso effettivo da parte del titolare entro 5 anni
dalla registrazione, o se tale uso è stato sospeso per un periodo ininterrotto di 5 anni. Ci sono
casi di abuso del diritto, in quanto capita che i titolari di marchi inutilizzati depositino la nuova
domanda di registrazione per lo stesso marchio poco prima della decadenza per mancato uso.
La legge nega la ri-registrazione del marchio in questo caso.
② Per omissione da parte del titolare dei controlli previsti dalle disposizioni regolamentari
sull’uso del marchio collettivo.
Il marchio registrato è tutelato civilmente e penalmente. Il titolare del marchi leso può
promuovere un azione di contraffazione, volta a ottenere l’inibitoria alla continuazione degli atti
lesivi e la rimozione degli stessi, attraverso la distruzione delle cose materiali (cartelloni
pubblicitari). Il titolare del marchio ha diritto ad un risarcimento quando sussiste dolo o colpa.
Il marchio non registrato o “di fatto” è tutelato in modo sensibilmente minore rispetto a
un marchio registrato.
La tutela del marchio non registrato si fonda sull’uso di fatto dello stesso e sull’effettivo
grado di notorietà assunto (il marchio registrato invece è tutelato dal momento della
registrazione); la tutela sarà più o meno ampia a seconda che il marchio abbia notorietà
nazionale o solo locale.
Il titolare di un m.n.r. NON potrà impedire che
- Un concorrente usi lo stesso marchio per gli stessi prodotti in un’altra zona del territorio
nazionale.
- Un concorrente registri lo stessi marchio, e in tal caso si potrà continuare a usare il proprio
marchio nei limiti della diffusione locale.
LIMITE TERRITORIALE (dipende dalla notorietà del marchio non registrato)
LIMITE MERCEOLOGICO (tutela solo sui prodotti già marchiati e commercializzati)
Oltre a non poter registrare marchi con denominazioni generiche e il nome di luoghi che
porterebbero a vantaggi sui prodotti (Murano), la legge dispone che non si possa registrare
come marchio la FORMA del prodotto in 3 casi (IMPERATIVO DI DISPONIBILITA’)
①Nel caso in cui la forma abbia un valore tecnico o funzionale
②Nel caso in cui la forma sia utile a portare vantaggi al produttore
③Nel caso in cui la forma attribuisca valore dal punto di vista estetico
La forma dei prodotti può essere protetta con il brevetto (durata 20 anni) o attraverso il
modello di utilità (durata 25 anni). Essi garantiscono una tutela temporalmente limitata, al
contrario del marchio che si rinnova all’infinito.
Il principio di esaurimento del diritto
Tutti i diritti di proprietà industriale hanno carattere territoriale; il titolare può opporsi
all’importazione di prodotti proveniente da altri Stati. Casi particolari DEROGHE (caso
marchio nazionale e comunitario).
Questo principio vale solo se il prodotto non ha subito delle modificazioni nel corso del processo
distributivo.
L’uso descrittivo del marchio altrui è quando la legge prevede alcuni usi consentiti del
marchio da parte di soggetti terzi anche in assenza dell’autorizzazione del titolare del marchio.
Si intende l’uso del marchio al fine non di indicarne la provenienza, ma di comunicare al
consumatore certe caratteristiche del prodotto (non originale). Esempio tessuto Gora-Tex.
La contraffazione è l’uso non autorizzato di un marchio. È contraffattore chi realizza il
prodotto ma anche chi lo mette in commercio. Non è contraffattore il consumatore (uso
personale).
Buona fede del commerciante
Marchio identico e marchio non identico (somiglianza dei marchi e somiglianza dei prodotti).
Se vi è confondibilità tra segni o prodotti vi è contraffazione, ne consegue uno stop alla
produzione e sequestro dei prodotti commercializzati illegalmente
Come si determina il risarcimento del danno?
- Differenza tra danni in termini di mancata vendita e danni in termini di scarsa qualità
dei prodotti
- Metodi di risarcimento: ROYALTY SUPERIORE e RICHIESTA DELL’UTILE RICAVATO DALLA
CONTRAFFAZIONE
- Pubblicazione sui giornali della condanna
Il trasferimento del marchio può avvenire sia a titolo definitivo (vendita) sia a titolo
temporaneo (licenza di marchio)
Caso particolare di vendita Il titolare è costretto a vendere il marchio, come nella
liquidazione fallimentare.
La licenza di marchio NON E’ ESCLUSIVA (è consentito che lo stesso marchio sia
contemporaneamente utilizzato dal titolare originario e da uno o più concessionari).
Ragioni che conducono un imprenditore a concedere in licenza il proprio marchio (ottenendo
una ROYALTY):
①Grande distanza geografica tra il mercato attuale e il mercato che l’imprenditore vuole
raggiungere
②Distanza merceologica fra i nuovi prodotti che il titolare vuole marchiare e i prodotti che
effettivamente produce (Es. Armani profumi)
Differenza tra FRANCHISING e MERCHANDISING
Caso in cui il licenziatario realizzi prodotti che non corrispondono alla qualità dei prodotti del
titolare del marchio
(CLAUSOLA RISOLUTIVA ESPRESSA prevista dal contratto). Il titolare del marchio può NON
REAGIRE (decadenza del marchio per inerzia del titolare). Dalla concessione in licenza del
marchio non ne deve derivare inganno al consumatore.
CARATTERISTICHE DELLA LICENZA: contratto permissivo. Ha limite temporale, merceologico
e territoriale. Chi opera fuori da questi limiti è contraffattore. Se il licenziatario non rispetta i
limiti contrattuali, il titolare può chiedere la risoluzione del contratto. Per violazione del
diritto di marchio, potrà poi chiedere, in via extracontrattuale, il risarcimento dei danni
causati dal fatto illecito.
La registrazione su base internazionale può essere ottenuta in 3 modi
①Facendo domanda di registrazione in ciascun paese
②Facendo richiesta di registrazione per il marchio comunitario (novità, liceità, originalità e
verità devono essere validi in TUTTI i paesi dell’UE). Ci si basa su una disciplina comune
unitaria.
③Tramite l’accordo di Madrid, recandosi all’ufficio di Ginevra per ottenere una registrazione nei
paesi per la quale l’ho richiesta. Ciascun paese mantiene la propria disciplina nazionale (NO
disciplina unitaria).
Il marchio collettivo distingue i prodotti dotati di determinate caratteristiche, è una garanzia
qualitativa del prodotto. È utilizzabile da CHIUNQUE REALIZZI PRODOTTI CHE RISPETTINO
DETERMINATE CARATTERISTICHE, mentre il marchio individuale è utilizzabile solo dal titolare o
dal licenziatario.
DISCIPLINA DELLA DITTA
La ditta è il nome commerciale dell’imprenditore, individua l’imprenditore come soggetto di
diritto nell’esercizio dell’attività d’impresa. Dato che la ditta orienta le scelte del consumatore,
un passaggio di proprietà deve sempre essere accompagnato dalla divulgazione della
notizia al pubblico (per non trarre in inganno il consumatore)
Il principio di verità della ditta ha un concetto diverso a seconda che si tratti di:
Ditta originaria, formata dall’imprenditore che la utilizza, deve essere composta dal nome o
dalle iniziali dell’imprenditore. Ciò vale per le imprese individuali, ma non per le società di
capitali (si per le società di persone).
Ditta derivata, è quella formata da un imprenditore e trasferita poi ad un altro. Il nuovo
imprenditore non è obbligato a integrare la ditta acquistata con il proprio nome.
Il principio della verità non presenta sanzioni specifiche nel caso in cui non venisse rispettato
Il principio della novità impone che la ditta non sia uguale o simile a quella di un altro
imprenditore. Chi ha adottato per primo la ditta ha diritto all’uso esclusivo della stessa. Il
principio della priorità dell’iscrizione nel registro delle imprese indica che l’obbligo di
modificare la ditta spetta a chi ha iscritto la propria ditta nel registro delle imprese in epoca
posteriore. Per le imprese commerciali, la ditta si costituisce appunto con l’iscrizione nel
registro delle imprese.
①La ditta, anche se registrata, gode di una tutela che, a differenza del marchio, non è estesa in
ambito nazionale, ma è limitata all’uso di fatto che viene realizzato dal punto di vista
merceologico e territoriale.
Limiti territoriali: la ditta è tutelata nei limiti in cui è nota ai propri clienti. Esempio “La
Francescana”
Limiti merceologici: la ditta è tutelata nei limiti dell’attività svolta o delle attività affini.
Esempio “Bar”.
Più una ditta diviene nota, più si estendono i confini della sua tutela.
②Accanto alla ditta ufficiale può esserci una ditta ufficiosa; entrambe le ditte sono tutelate.
Esempio “BPER”
Concludendo, il diritto all’uso esclusivo della ditta e il corrispondente obbligo di differenziazione
sussistono solo se i due imprenditori sono in rapporto concorrenziale fra loro (tranne il caso di
una ditta dotata di particolare notorietà) e quindi possa determinarsi confusione. È quindi
possibile l’omonimia fra ditte che non creano confusione sul mercato. il diritto all’uso esclusivo
diritto relativo.
è quindi un
DISCIPLINA DELL’INSEGNA liceità,
L’insegna contraddistingue i locali dell’impresa; anch’essa deve rispettare i requisiti di
novità, originalità verità.
e Come per la ditta, la tutela di questo segno distintivo è limitata
territorialmente e merceologicamente all’uso, e si potrà impedire ai terzi di utilizzare il segno
come marchio solo se la mia ditta/insegna sono celebri. Molte volte accade che marchio, ditta e
insegna sono costituiti dallo stesso segno (Esempio FIAT)
DISCIPLINA DEL DOMAIN NAME
Si tratta di fatto di un’insegna visibile su un sito internet. Per registrare il nome a dominio
Domain Name Authority.
bisogna interpellare l’ente di assegnazione dei domini, ovvero la
Non è possibile utilizzare un nome a dominio identico ad un altro (Esempio FIAT. e FIAT accettati
dalla DNA perché non identici). Se un nome a dominio è simile a quello del primo titolare,
quest’ultimo può fare ricorso davanti all’autorità giudiziaria (non può fare ricorso alla Domain
Name Autorithy, la quale ha il solo compito di evitare delle identità e non delle somiglianze)
per far si che il giudice depenni quel nome a