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CASO RIOLO CONTRO ITALIA (2008)
Riolo è un ricercatore universitario che fa anche il giornalista. Nel 1995 pubblica un articolo dove critica il signor Musotto (= Presidente della provincia di Palermo), ma era anche un avvocato e con il caso di Capaci si ritrova ad essere l'avvocato di uno degli imputati della strage e contemporaneamente parte civile in quanto presidente della provincia. Quindi viene criticato per il doppio ruolo. Musotto querela Riolo perché l'articolo è diffamatorio.
Il giudice di primo grado gli dà ragione e condanna Riolo al pagamento di una somma di denaro. Riolo fa appello e viene confermata la sentenza di primo grado. Esaurite le vie di ricorso interne si rivolge alla Cedu che si fa sempre le solite 3 domande ma stavolta la restrizione non era necessaria perché l'articolo contiene un cose che non attaccano la persona.
LIBERTÀ DI STAMPA VS PRIVACY
Il diritto al rispetto della vita privata è stato riconosciuto
Per la prima volta a livello internazionale, il diritto alla privacy è stato riconosciuto nella Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo, nell'articolo 12. A livello europeo, questo diritto è riconosciuto nell'articolo 8 della CEDU. In alcuni casi, il diritto alla privacy può essere limitato, ma esistono tre condizioni per cui la limitazione è legittima:
- Deve essere prevista dalla legge
- Deve perseguire uno scopo legittimo
- La limitazione deve essere una misura necessaria
Se un giornalista riporta una notizia di pubblico interesse, la privacy tende a essere ridotta, mentre se il pubblico non ha interesse nella notizia, la privacy sarà meno limitata. Esiste una differenza tra le persone comuni, i politici e i personaggi pubblici. Le persone comuni hanno un diritto maggiore alla privacy, mentre i politici hanno una privacy più ristretta perché le persone sono interessate alle vicende che riguardano i politici. Ad esempio, se un politico ha una relazione extraconiugale, ciò è di interesse pubblico.
Perché si può capire la sua moralità, mentre la crisi coniugale non è di interesse pubblico).
CASO AXEL SPRINGER CONTRO GERMANIA (2012)
Nel settembre del 2004 durante la festa dell'Oktoberfest un attore noto tedesco viene arrestato perché in possesso di cocaina. Un giornalista viene a sapere questa notizia, quindi si rivolge alle autorità per chiedere la veridicità della notizia e loro confermano. Dopo la conferma il giornalista scrive la notizia e la pubblica sulla prima pagina del giornale "Bild" con anche delle foto dell'attore. Questo attore impersonava un commissario di polizia in una fiction. Dopo alcuni mesi si svolge il processo dove l'attore viene condannato. Viene pubblicato un altro articolo riguardo questa vicenda. L'attore si rivolge ai giudici chiedendo un risarcimento danni ai giornalisti perché hanno leso la sua immagine, e chiede anche che non vengano pubblicati altri articoli. I giudici danno ragione all'attore.
L'editore del giornale Axel Springer fa ricorso alla corte europea per la violazione dell'art.10. La Cedu prima di pronunciarsi ragiona se la limitazione è legittima prendendo in considerazione le 3 condizioni. Per capire chi ha ragione la corte deve valutare degli elementi: 1. Dibattito di interesse generale. In questo caso SI 2. Notorietà della persona. In questo caso è un personaggio pubblico e che richiamava anche certi principi e certi valori 3. Comportamento precedente, ovvero come la persona coinvolta si è comportata prima di commettere il reato. In questo caso il personaggio in passato ha già rilasciato interviste e raccontato della propria vita privata 4. Modalità dell'ottenimento delle informazioni. In questo caso il giornalista nel momento in cui è venuto a sapere questa cosa ha chiesto conferma alle autorità 5. Contenuto, forma, e ripercussioni. In questo caso il giornalista ha semplicemente raccontato i fatti. 6.Gravità delle sanzioni. In questo caso l'editore era stato condannato a pagare una somma di denaro di 50 mila euro circa. La corte arriva alla conclusione che in questo caso doveva prevalere la libertà di espressione sulla privacy dell'attore. Questo caso è importante perché per la prima volta vengono individuati questi elementi per capire l'equilibrio tra privacy e libertà di stampa.
UNIONE EUROPEA
Il processo di integrazione europea inizia nel 1951 quando è stata istituita la CECA (Comunità europea del carbone e dell'acciaio) e i fondatori sono 6: Italia, Belgio, Olanda, Lussemburgo, Francia e Germania. Essa aveva lo scopo di istituire un'autorità competente nella materia carbosiderurgica, perché il controllo del settore carbosiderurgico aveva iniziato molti conflitti tra Italia e Germania, un conflitto plurisecolare. Quindi questi sei stati hanno voluto togliere a se stessi questa competenza e darla ad
tag html per formattare il testo:Un'autorità sovranazionale. La seconda tappa del processo nel 1957 sono state istituite altri due trattati: la CEE (=comunità economica europea) e l'EURATOM (= Comunità europea per l'energia atomica). Gli Stati avevano ben chiaro che questa integrazione europea avrebbe significato anche in altri ambiti, non solo quello siderurgico. Il trattato CEE ha subito delle modifiche, inizialmente aveva competenze solo economiche, mentre nel tempo le hanno dato altre competenze, tanto che nel tempo gli è stato modificato il nome in CE (Comunità europea). Nel 1992 il trattato di Maastricht alla CE viene affiancata l'Unione europea, ma dopo venne cancellata la CEE ed è rimasta l'Unione europea. Le principali istituzioni dell'UE sono 4, quelle politiche: Parlamento europeo, Consiglio europeo, Consiglio e Commissione
PARLAMENTO EUROPEO
Il Parlamento europeo è l'organo che comprende gli europarlamentari che sono nominati dai
cittadini europei. L'elezioni del Parlamento europeo avvengono ogni 5 anni, il numero dei parlamentari europei è fissato a 751. Il numero di parlamentari varia da Stato a Stato, Stati che ne hanno di più e altri che ne hanno di meno, ciò dipende dal numero dei cittadini dello stato in maniera degressiva (= sono stati fissati dei limiti: ogni paese non può avere meno di 6 parlamentari e nessun paese ne può avere più di 96. L'Italia ne ha 73).
All'interno del Parlamento non sono divisi in base alla nazionalità ma al partito politico. Essi lavorano in commissioni, esistono diverse commissioni che rappresentano tutti i partiti politici. Gli europarlamentari godono dei privilegi e immunità nazionali e il loro stipendio dipende dallo stipendio nazionale. Esso ha due sedi: una a Strasburgo e una a Bruxelles, una settimana al mese i parlamentari si riuniscono a Strasburgo, mentre le altre volte lavorano a Bruxelles.
CONSIGLIO EUROPEO
Consiglio europeo è composto dai capi di Stato e di Governo e il presidente del consiglio europeo, da pochi giorni è un Polacco, Tusk, e il presidente della commissione, per un totale di 30 membri. Si riunisce 4 volte all'anno, 2 volte a semestre. Il compito è quello di dare l'indirizzo politico e dà delle istruzioni di massima su come intervenire. IL CONSIGLIO Il consiglio è composto da un rappresentate per stato membro a livello ministeriale (= o ministri o sottosegretari). Quindi la composizione del consiglio si differenzia in base all'argomento da trattare. La presidenza del consiglio cambia ogni 6 mesi. Ha diversi ruoli, tra cui il principale è quello legislativo, insieme al Parlamento europeo. In europa non si adottano leggi, ma atti vincolanti. COMMISSIONE EUROPEA La commissione è composta da un cittadino per Stato membro, quindi sono 28 commissari. I commissari però non rappresentano lo Stato ma sono nominati perLe competenze che hanno. I commissari devono garantire l'indipendenza da poteri pubblici (= non è lì per fare interessi del suo paese) e poteri privati. Ha sede a Bruxelles. I commissari europei sono nominati dal Parlamento europeo e dal Consiglio e sono degli euroburocrati. La commissione viene nominata ogni 5 anni, quando cambia il Parlamento europeo cambia anche la commissione. La commissione europea ha un ruolo di proporre gli atti, spetta poi al consiglio e al Parlamento l'approvazione o meno l'atto. Quindi anche la commissione ha una funzione legislativa.
LE FONTI DEL DIRITTO DELL'UE
Si distinguono due tipi di fonti: primarie e secondarie. Sono in ordine gerarchico. Le fonti primarie sono i trattati istitutivi, oggi esistono due trattati istitutivi: Trattato sull'unione europea (TUE) e il trattato sul funzionamento dell'unione europea (TFUE) e Carta dei diritti fondamentali dell'unione europea. Le fonti secondarie sono: i regolamenti, le
Le direttive e le decisioni sono due tipi di atti normativi dell'Unione Europea.
I regolamenti sono obbligatori in tutti i loro elementi, il che significa che appena viene adottato un regolamento, diventa immediatamente obbligatorio in tutti i suoi elementi. Inoltre, i regolamenti sono direttamente applicabili, il che significa che gli Stati membri devono adottarli immediatamente.
Le direttive, invece, sono vincolanti riguardo al fine da raggiungere, ma non riguardo ai mezzi per raggiungere tale fine. In una direttiva viene spiegato il fine da raggiungere, ma viene lasciato un margine di discrezionalità agli Stati membri per decidere come raggiungere tale fine. Le direttive non sono direttamente applicabili, gli Stati membri hanno un certo periodo di tempo (solitamente 2 anni) per recepire e attuare la direttiva nel loro ordinamento giuridico nazionale.
Le decisioni sono vincolanti e hanno portata individuale. Ogni decisione specifica chi è il destinatario e è obbligatoria in tutti i suoi elementi. Le decisioni sono simili ai regolamenti, ma si differenziano perché hanno portata individuale.
Il procedimento per l'adozione di un regolamento, di una direttiva o di una decisione varia a seconda del tipo di atto normativo e delle competenze dell'Unione Europea.
ADOTTAMENTO DEGLI ATTI
Esistono due procedure:
- La commissione presenta una proposta al Consiglio e al Parlamento e spetta poi a questi due organi trovare un accordo per adottare l'atto, se non trovano l'accordo l'atto non viene adottato. Questa si applica la maggior parte dei casi.
- La commissione, sempre, presenta l'atto e l'atto viene adottato dal consiglio, mentre il Parlamento in questa procedura ha un ruolo subordinato, perché può dare il suo parere ma il Consiglio può decidere anche senza il parere del Parlamento.
CARTA DEI DIRITTI FONDAMENTALI DELL'UNIONE EUROPEA.
È adottata a Nizza nel 2000, hanno adottato questa carta il parlamento europeo, il consiglio e commissione. Queste persone avevano l'incarico di scrivere un catalogo dei diritti fondamentali dell'unione europea, questo gruppo di lavoro concluse il lavoro nel 2000 e po