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COSTITUZIONALE?

La corte costituzionale fa due tipi di sentenze: di ACCOGLIMENTO e quelle di RIGETTO. La sentenza di accoglimento è quella che accoglie la sentenza che il giudice gli ha mandato. Entrambe hanno effetti diversi. Nell'art 136, la norma cessa di avere efficacia dal giorno successivo della pubblicazione. (per quanto riguarda l'accoglimento). Una sentenza di accoglimento ha un'efficacia generale. Essa spazza via la norma, la rimuove definitivamente dall'ordinamento. Una sentenza di rigetto si riconosce dal dispositivo. La corte non dichiara la legittimità. Dichiara non fondata la questione. La sentenza di rigetto ha efficacia solo tra le parti del processo che sono le uniche si vedranno applicata la norma. Potrebbe accadere che quell'istituto che era regolato dopo non lo sia più. Vi sono gli accoglimenti parziali, la corte dichiara illegittima solo una parte. Una norma salvata di rigetto non è salvata per sempre. Ci possono

essere dei casi in cui la disposizione è formulata in modo tale che la sua illegittimità dipende da ciò che non dice. Per esempio, se avessimo una legislazione che avesse una disposizione nel senso che vengano finanziate opere di registi donne e uomini, qualcuno con un genere meno certo potrebbe dichiarare la norma illegittimità perché discrimina sull'identità di genere, in quanto non prevede il genere neutro. In questo caso l'incostituzione dipende da ciò che non dice: registi uomini e donne e non dice anche da genere neutro. Avrebbe dovuto dirlo per non essere discriminatorio. Si chiamano SENTENZE ADDITIVE: la corte aggiunge un pezzo. Questo ci impone di applicare quella disposizione come se fin dall'origine ci fosse stato il pezzo scritto dalla corte. Incide sul testo della disposizione. La corte può fare queste sentenze quando la soluzione è l'unica compatibile con la costituzione, sennò.

non sta prendendo una decisione politica. Sentenze di costituzionalità parziale che dichiarano ciò che non è scritto e avrebbe dovuto esserlo.

SENTENZE MANIPOLATIVE: sono sia le sentenze parziali, sia le additive, sia le sostitutive. La corte dichiara l'illegittimità di una parte e ne aggiunge un pezzo legittimo. La riconosciamo in quanto vi è scritto "anziché" e noi sapremo che la disposizione andrà letta come se ci fosse scritta la parte dopo l'anziché. Sono sentenze che intervengono materialmente sul testo delle disposizioni e lo modificano.

SENTENZE INTERPRETATIVE: incidono sul modo in cui dobbiamo interpretare una disposizione. Le manipolative modificano il testo della disposizione. Le interpretative lasciano inalterato il testo che noi dobbiamo continuare a leggere come era prima. La disposizione dell'art x interpretata nel senso 1 è incostituzionale: la disposizione non ha nulla, ma annulla.

la norma. Come la riconosciamo? Nel dispositivo la corte scrive "nei sensi di cui in motivazione" - si legge sopra e li si trova l'interpretazione che è stata annullata. Rimane scritta com'era prima ma non può più essere interpretata nel modo in cui la corte l'ha annullata. Agisce sulla norma.

INTERPRETATIVA DI RIGETTO - la corte potrebbe dichiarare non fondata la questione. Facciamo che la corte ritenga che ci siano altre interpretazioni possibili non illegittime. Fornisce un'interpretazione diversa e che la corte ritiene non illegittima. Implicitamente la corte ritiene illegittima la norma 1. Non annulla ma suggerisce al giudice. Nel dispositivo troviamo "la corte dichiara non fondata la questione" troveremo la disposizione che la corte suggerisce al giudice. A noi non dice che sarà effettivamente eseguita.

DIRITTO DELLO SPETTACOLO - lo spettacolo è una forma d'arte - diritto dell'arte,

limitatamente a quelle forme di arte che chiamiamo spettacolo. Vi è un elemento di originalità nella creazione artistica. L'arte ha un carattere originale, creativo e molte volte un senso provocatorio ma non nel senso di una provocazione, ma nel senso che l'arte tende a suscitare in chi ne fa esperienza una reazione di meraviglia, fastidio, terrore. Ma una reazione, tende a usare la creatività per stimolare qualcosa, utilizzando quelle tecniche, contenuti, idee. Tutte le forme d'arte hanno una valenza strategica dal punto di vista culturale perché ci fanno pensare. Cos'è lo spettacolo all'interno dell'arte? Il diritto dello spettacolo si occupa distintamente di due ambiti: il cinema/audiovisivo e lo spettacolo dal vivo. Anche la legislazione distingue questi due ambiti. Il soggetto che lo scrive lo sceneggiatore è un autore, tendenzialmente uno scrittore. Se prendiamo la pittura finisce qui. Finisce il mondo.

della creazione. Nello spettacolo no successivamente il soggetto si porta al produttore che è un imprenditore (compra mezzi, li mette a disposizione e fa il piano, programma) passaggio tipico del cinema. Qui abbiamo l'art 41 sull'iniziativa dell'attività privata, che si applica in più all'art 33. Ci sarà una regia, degli attori i quali sono degli interpreti esecutori loro non creano qualcosa di originale ma mettono in scena, danno voce a qualcosa di originale. Il regista viene comunemente identificato come un autore ma è una sorta di ibridazione tra questo e l'esecutore. Successivamente vi è il montaggio, il montatore è un artista con forti competenze tecniche, potrebbe rientrare tra interpreti e esecutori. Alla fine il film deve essere distribuito e abbiamo i distributori che sono imprenditori. Ma l'art 33 si riversa anche sull'impresa di distribuzione in quanto contribuisce a diffondere elementi

culturali di tipo artistico. Il film arriva a me tramite le sale cinematografiche, televisione o servizi streaming. Arriva allo spettatore destinatario del processo creativo, che ha un diritto sociale che consenta di andare al cinema, al teatro. Diritto alla cultura, art 9. Abbiamo dei diritti convergenti a quelli degli artisti, nel pretendere di avere un sistema funzionante, libero e non discriminatorio. Vi sono diritti di libertà e sociali. Nei momenti in cui ci sono finanziamenti al cinema vi è un'applicazione diretta dell'art 9 che promuove.

LIBERTÀ DI ESPRESSIONE TRAMITE L'ARTE art 21 chiunque si esprime attraverso l'arte esercita le due libertà fondamentali rispetto all'art 21 che sono la libertà di opinione e di espressione. "Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto o qualsiasi altro mezzo di diffusione" la diffusione giuridicamente è la trasmissione

di un messaggio a un pubblico, dove per pubblico si intende un numero indeterminabile a priori di soggetti. L'art 15 dice che la libertà di segretezza è inviolabile. Nello spettacolo ci muoviamo prevalentemente con l'art 21. Lo spettacolo gode della più ampia e pervasiva garanzia dell'art 33 primo comma che dice che l'arte e la scienza sono libere nell'insegnamento e che vanno a rafforzare come la libertà di espressione gode in particolare l'artista. Nel caso dello spettacolo, tipicamente, è una forma d'arte che nasce per rivolgersi a un pubblico, vi è la LIBERTÀ DI RIUNIONE attraverso la riunione, che può essere in una piazza di un concerto, a distanza, in streaming un ritrovarsi insieme. L'art 17 dice che i cittadini hanno diritto di riunirsi pacificamente e senza armi. Devono avere una modalità di svolgimento pacifica e non un contenuto pacifista. L'art 17 pone anche

Delle limitazioni legate a motivi di sicurezza e di incolumità pubblica. Dice che per le riunioni private anche in luogo aperto in pubblico non è richiesto avviso (a casa propria ad esempio), lo stesso vale per le riunioni in luogo aperto al pubblico come un cinema, un teatro o un'aula universitaria. Il terzo comma dice che le riunioni in luogo pubblico, in questo caso deve essere dato preavviso alle autorità, alla questura quindi al ministero dell'interno. Non è richiesta autorizzazione, ma preavviso, comunicazione preventiva del fatto che. Le autorità possono vietare queste riunioni soltanto per comprovati motivi di sicurezza e incolumità pubblica, solo se sono comprovati rischi per l'incolumità fisica delle persone. Questa è la sfera delle libertà dell'artista, dell'impresa, l'editore, il produttore, colui che organizza, che esercitano i loro diritti, tra cui anche l'art 41 sulla.

libertà economica, struttura simile al 17– dice che l'iniziativa economica è libera con altre limitazioni. Questi diritti riguardano anche il pubblico, in quanto parte essenziale dello spettacolo. Il pubblico ha in qualche modo diritto a fruire di rappresentazioni artistiche, forme di spettacolo che forniscano stimoli, provocazioni, contribuendo così a far crescere la cultura individuale, a renderlo più sensibile e sviluppare la propria creatività. Abbiamo sempre questi due lati, la libertà attiva di creare, diffondere, distribuire contenuti culturali attraverso lo spettacolo. E la libertà passiva che è anche la libertà del consumatore, dei cittadini che hanno diritto a una rappresentazione libera e a una pluralità di forme espressive. Come tutte le libertà costituzionali hanno dei limiti. Tutti i diritti tra di loro si trovano in un rapporto di bilanciamento. Nel mondo dello spettacolo, tradizionalmente, i

limitialla libertà dell'arte e di espressione, si sono raccolti in quattro aree tematiche. La prima è quella del SESSO -> tutto ciò che rappresenta l'osceno, il pudore, da sempre un elemento problematico. VIOLENZA -> fisica o morale -> un uso della forza che può comportare pericolo o indurre atteggiamenti pericolosi. Esse sono due aree da sempre oggetto di frizione con la libertà dell'arte e riguardano la sfera privatistica. Riguardano la sfera dei MORES (dei costumi). Vi è una sfera un po' a metà tra il pubblico e il privato, molto rilevante e tutt'ora problematica in molti posti che è LA RELIGIONE -> ha sempre costituito un problema nella libertà di espressione sia nell'antichità che nella modernità. Vi sono aspetti e libertà che sono a tutela dell'individuo ma ci sono anche aspetti legati a un profilo pubblico della religione, quindi volti alle cariche che rappresentano.

quelle religioni—sia i singoli che i contenuti. Successivamente vi è una sfer

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Publisher
A.A. 2021-2022
25 pagine
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SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/05 Discipline dello spettacolo

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher giada_n di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto dello spettacolo e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Padova o del prof Giampieretti Marco.