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SEZIONE 3 – L’OBBLIGO DI SICUREZZA DEL DATORE DI LAVORO

1. L’evoluzione normativa in tema di sicurezza sul lavoro

Il dovere del datore di lavoro di assicurare condizioni di lavoro che non siano lesive della salute del lavoratore qualifica la salute come “fondamentale diritto dell’individuo”.

L’articolo 41 della Costituzione stabilisce che l’iniziativa economica provata non possa svolgersi in modo da creare danno alla sicurezza, alla libertà e alla dignità umana.

L’articolo 2087 (codice civile) impone al datore di lavoro di “adottare nell’esercizio dell’impresa le misure che (...) sono necessarie a tutelare l’integrità fisica e la personalità morale del prestatore di lavoro”.

Esso prescrive al datore di lavoro di adottare le ulteriori misure di sicurezza richieste dall’evoluzione tecnologica.

2. Il decreto legislativo 9 aprile 2008, numero 81

Il decreto legislativo numero 81

Il decreto legislativo del 2008 fornisce i principi e le regole generali in tema di sicurezza sul lavoro.

  1. Ambito di applicazione

Il decreto legislativo si applica:

  • Sotto il profilo oggettivo a tutti i settori di attività privati e pubblici ad eccezione di alcune strutture come le forze armate, polizia, protezione civile, scuole ed università, nelle quali le norme del decreto possono essere derogate in considerazione delle particolari esigenze connesse al servizio espletato.
  • Sotto il profilo soggettivo non solo ai lavoratori subordinati ma a qualsiasi persona che svolga un'attività lavorativa nell'ambito dell'organizzazione di un datore di lavoro pubblico o privato.
  1. Obiettivi generali

Il decreto è ispirato ad un disegno di prevenzione che mira alla realizzazione dei seguenti obiettivi:

  • Eliminazione o riduzione dei rischi alla fonte
  • Continuo aggiornamento delle misure di prevenzione dovute all'evoluzione tecnologica
  • Tutela della personalità

fisica e morale del prestatore di lavoro

Vigilanza dei lavoratori al fine del rispetto delle norme di sicurezza e di igiene

3) Gestione dell'obbligo protezionistico

La sicurezza diventa un obiettivo condiviso ed esteso, al cui ottenimento partecipa una pluralità di soggetti portatori di competenze ed interessi diversi.

A tal fine il decreto prevede due strumenti:

  • La programmazione della sicurezza che comprende sia i rischi generici che specifici e coinvolge tutti i soggetti operanti nell'impresa anche se con lavoro autonomo o contratto di appalto
  • La procedimentalizzazione dell'obbligo di sicurezza che si articola nei seguenti passi:
  1. Valutazione dei rischi presenti in azienda ed elaborazione di un documento contenente la relazione su tale valutazione e l'individuazione delle misure di prevenzione adottate
  2. Riunione periodica di prevenzione e protezione
  3. Introduzione di una logica di partecipazione attiva dei lavoratori alla tutela della salute
edella sicurezza sui luoghi di lavoroIl Testo Unico prevede una serie di obblighi di informazione, un obbligo di formazione sufficienteed adeguata in materia di sicurezza, un obbligo di consultazione preventiva dei lavoratori.
3. I soggetti principali dell'obbligo di sicurezza e la delega di funzioni
Il testo Unico ripartisce l'obbligo di sicurezza tra soggetti datore di lavoro, dirigente, preposto elavoratore stesso.
In questo caso contano i poteri realmente esercitati da quel soggetto; gli stessi poteri dunquedelimitano la proporzionale quota di responsabilità attribuita.
- DATORE DI LAVORO
Soggetto che ha la responsabilità dell'impresa ovvero dell'unità produttiva intesa quale strutturafinalizzata alla produzione di beni o servizi dotata di autonomia finanziaria e tecnico-funzionale.
- DIRIGENTE
Definito come la "persona che (...) sovraintende all'attività lavorativa e garantisce l'attuazionedelle direttive

ricevute controllandone la corretta esecuzione dei lavorati ed esercitando un funzionale potere di iniziativa”.- PREPOSTO

Chi sovraintende materialmente all’attività dei lavoratori subordinati e che quindi risponde relativamente al dovere di sorveglianza.- LAVORATORE

Egli è lo stesso beneficiario della legislazione prevenzionistica. È tenuto in prima persona a osservare le prescrizioni in materia di sicurezza e ad utilizzare in modo appropriato i dispositivi di protezione loro forniti.

Il datore di lavoro, primo e principale obbligato alla sicurezza, è il garante del sistema di prevenzione e risponde in quanto a lui è rimessa ogni decisione in ordine all’organizzazione del lavoro.

134. Il medico competente, il Responsabile del servizio di prevenzione e protezione e il Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza

Il Testo Unico accoglie un modello di gestione dell’obbligo di sicurezza che coinvolge un’ampia serie di figure.

a)

Medico competente -> si tratta di un medico fornito di determinate specializzazioni ed operante in qualità di dipendente di una struttura esterna. Gli vengono assegnate funzioni di sorveglianza sanitaria come gli accertamenti periodici per il controllo dello stato di salute del lavoratore. Responsabile del servizio di prevenzione e protezione (RSPP) -> si pone al vertice del relativo servizio. Può fare capo allo stesso datore di lavoro, ovvero ad una persona esterna rispetto all'azienda, la quale sia in possesso delle conoscenze professionali necessarie per integrare l'azione di prevenzione e protezione. Tale figura però assume la veste di mero consulente tecnico per le decisioni aziendali. Infatti, i compiti assegnatigli assumono carattere propositivo e non attuativo delle misure di sicurezza. Dunque il RSPP non può adottare le misure di intervento richieste ma può solo raccomandare al datore di lavoro cosa occorre fare. Rappresentante

dei lavoratori per la sicurezza (RLS) -> si tratta di un soggetto eletto o designato per rappresentare i lavoratori per quanto concerne gli aspetti della salute e della sicurezza durante il lavoro. Tale figura può essere istituita:

  • A livello aziendale: eletta o designata dai lavoratori nell'ambito delle rappresentanze sindacali in azienda
  • A livello territoriale
  • A livello di sito produttivo

Il rappresentante gode di una serie di diritti per esempio l'accesso ai luoghi di lavoro e l'informazione e la consultazione in materia di prevenzione.

Il datore di lavoro ha l'obbligo di consegnare al rappresentante dei lavoratori per la sicurezza una copia del documento di valutazione dei rischi.

Il Testo Unico prevede la costituzione di organismi paritetici tra le organizzazioni dei datori di lavoro e dei lavoratori. Dunque si riuniscono lo stesso numero di rappresentanti di entrambe le categorie di soggetti.

5. La funzione di vigilanza e il coordinamento sul territorio

Nazionale delle politiche in tema di sicurezza

In materia di vigilanza, il Testo Unico vede:

  1. La competenza generale e primaria delle ASL
  2. La competenza specifica del Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco, degli Uffici di sanità aerea e marittima e dell’ENEA
  3. La competenza dell’Ispettorato del lavoro che ne informa preventivamente il Servizio di prevenzione e sicurezza dell’Azienda sanitaria locale competente per territorio per le seguenti attività

Al raggiungimento di tali importanti obiettivi è finalizzata l’attività di una serie di organismi quali:

  • Comitato per l’indirizzo e la valutazione delle politiche attive e per il coordinamento nazionale delle attività di vigilanza in materia di salute e sicurezza sul lavoro
  • Commissione consultiva permanente
  • Comitati regionali di coordinamento

A supporto dell’attività di programmazione e vigilanza viene poi creato un Sistema informativo nazionale per la prevenzione

  • Potere ispettivo - consente di visitare qualunque settore dell'azienda alla ricerca di reati, raccogliendo le prove che serviranno in un eventuale processo
  • Potere di disposizione - può disporre un nuovo obbligo o divieto non previsti dalla legge entro un termine in cui ci si deve adeguare
  • Potere di prescrizione - accertata una violazione di legge, l'organo di vigilanza ingiunge al datore di lavoro di conformare entro un termine prefissato il proprio comportamento a quanto prescritto dalla legge, facendo cessare la permanenza del reato commesso

Potere di sospensione dell'attività imprenditoriale -> in ipotesi di gravi e reiterate violazioni in materia di sicurezza da parte del datore di lavoro

Potere di confisca -> in caso di grave e reiterata violazione in materia di sicurezza sul lavoro delle cose che servirono a commettere la violazione

La responsabilità penale del datore di lavoro. La responsabilità amministrativa delle persone giuridiche

Dall'inosservanza del dovere di sicurezza derivano conseguenze penali.

MERE SITUAZIONI DI PERICOLO. In tale ipotesi si profila:

  • Una responsabilità dolosa
  • Una responsabilità colposa
  • Una responsabilità contravvenzionale

EVENTI LESIVI DELL'INCOLUMITÀ DEI LAVORATORI. In tale ipotesi si applicano le norme generali vigenti in tema di delitti contro la vita e l'incolumità individuale.

La responsabilità penale si aggiunge a quella civile di contenuto risarcitorio e finalizzata a ristorare la

persona che abbia subito danno in conseguenza dell'evento verificatosi a seguito della mancata adozione dei comportamenti previsti dalla legge a tutela delle condizioni di lavoro.

L'esonero del datore di lavoro dalla responsabilità civile per l'infortunio e la malattia professionale

Il datore di lavoro è obbligato ad assicurare i lavoratori dipendenti presso l'INAIL contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali.

Di regola, l'assicurazione ha effetti esonerativi a favore del datore di lavoro per quanto riguarda la responsabilità civile.

Ciò non accade nel caso in cui sia giudizialmente accertata la responsabilità del datore di lavoro o di un suo dipendente rispetto all'infortunio o alla malattia professionale.

In tal caso il lavoratore può agire per ottenere il cosiddetto danno differenziale nei confronti del datore civilmente responsabile, ossia del ristoro di quella parte di danno.

Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
38 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/10 Organizzazione aziendale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher serenascoleri di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto delle risorse umane e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia o del prof Levi Alberto.