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DATE APPELLI

29 MAGGIO

8 GIUGNO

18 GIUGNO

9 LUGLIO

3 SETTEMBRE

ore 9.30

Caso Heylens

Commento:

Nel caso heylens ci sono 2 diritti fondamentalio 2 principi fondamentali che vengono

violati, ma non si scontrano tra loro, non c'è una contraddizione tra i 2 principi:

-il primo è quello della libera circolazione che viene violato perchè la qulifica professionale

del signro Heylens non viene riconosciuta e quindi non potrebbe esercitare in Francia

quell'attività lavorativa; questo è il primo diritto del signor Heylens che viene violato;

-in secondo luogo il rifiuto viena dato con un provvedimento che non è motivato, quindi si

ha la violazione di un eventuale obbligo di motivazione dei provvedimenti negativi nei

confronti di una persona.

Quindi contestualmente il signor Heylens si vede rifiutato il riconoscimento della sua

qualifica, e quindi viene impedita la libera circolazione; e in secondo luogo viene in qualche

modo disatteso il suo interesse ad un provvedimento motivato tale per cui sia comprensibile

e impugnabile.

Ciò che interessa di più è questa seconda parte; quindi il provvedimento che impedisce la

libera circolazione deve essere motivato.

Può essere motivato anche per relato, quindi conriferimento ad altro documento, ma deve

trovarsi una motivazione espressa del rifiuto.

Qualora come in questo caso la motivazione non sia presente nell'atto di diniego, deve

essere possibile per l'interessato richiedere in uno stadio successivo la motivazione del

rifiuto.

Questo perchè l'obbligo di motivazione dei provvedimenti anche ammnistrativi è un

principio generale che consente di esperire un procedimento amministrativo o civile

corretamente fondato.

Perchè se non si sa il motivo per cui si è ricevuto un provvedimento negativo, non si può

impugnarlo in maniera efficace.

Se non si sa qual'è il problema che ha dato luogo a quel rifiuto, non si può impugnare quel

rifiuto in maniera efficace.

Quindi per garantire la corretta tutela giurisdizionale, il provvedimento deve essere

motivato, anche eventualmente in una seconda fase; quindi anche non immediatamente ma a

in una seconda fase a richiesta dell'interessato, ma l'interessato deve avere la motivazione

del rifiuto.

Questo al fine del rispetto del principio della tutela giurisdizionale, che è un principio

generale del diritto dell'UE.

Caso Mangold

Commento:

In questo caso il quadro normativo è abbastanza complesso.

Si ha una direttiva il cui termine di attuazione non è ancora scaduto; quanto meno per la

Germania che beneficia di questa proroga.

E si ha una normativa tedesca che interviene nel tempo di trasposizione della direttiva, e si

pone in contrasto con gli obiettivi perseguiti dalla direttiva stessa.

L'importante è che c'è una direttiva non attuata, il cui termine non è ancora scaduto, e una

normativa nazionale tedesca che si pone in netto contrasto con i principi stabiliti dalla

direttiva.

Il punto fondamentale è che la direttiva intende concretizzare il principio di non

discriminazione sulla base dell'età contenuto all'interno del trattato; quindi trova la sua fonte

in uno stesso principio esplicitato dal trattato.

Allora in questo caso, dal momento che il principio di non discriminazione è riproposto in

più disposizioni del trattato, ed è sempre specificato sulla base di diversi fattori di

discriminazione-quindi non solo l'età, ma tutti fattori di discriminazione ad oggi considerati

rilevanti- allora il principio di non discriminazione diventa un principio generale e la

direttiva un modo di attuazione del principio generale del diritto dell'UE.

Quindi non c'è solo il principio di non discriminazione su fasi specifiche individuate dal

trattato, ma un principio generale di non discriminazione che il diritto derivato può solo

specificare/concretizzare; e che quindi si applica negli stati a prescindere dalla

concretizzazione che è l'attuazione della direttiva.

In questo caso si applica la direttiva anche se il termine di attuazione non è scaduto, perchè

si è coperti in modo forte da un principio generale alle spalle.

Anche nel caso defrenne, poichè c'è un principio alle spalle, il fatto che ci sia una

concretizzazione in un atto del diritto derivato non importa, perchè gli stati devono già

conformare il loro ordinamento ai principi generali del diritto dell'UE.

La direttiva o il diritto derivato da degli strumenti per realizzare meglio quell'obiettivo, ma

non sono condizione necessaria per raggiungere quell'obiettivo.

Caso Panasonic

Commento:

Panasonic invece si trova a sorpresa la commisione in casa che va a frugare tra i suoi

documenti, intervistare i suoi dipendenti; e questo in relazione ad un procedimento

amministrativo in materia di concorrenza.

La Panasonic non è stata preavvisata, quindi non è stato allerato il loro difensore tecnico,

quindi non c'è nessuno; c'è solo la commissione che vuole visionare i documenti per capire

se sono parte di un'attività anticoncorrenziale.

Si tratta di una lesione della vita privata.

é vero che gli esperti della commissione erano stati autorizzati dalla commissione stessa,

sulla base di un regolamento, ma non era stata data la possibilità alla Panasonic di

contraddire con questi esperti della commissione con eventuali esperti; quindi violazione

della vita privata.

Qui è importante che il rispsetto della vita privata è un principio generale del diritto, ma

nella regola e nell'eccezione.

L'eccezione è data dal fatto che comunque l'ispezione era avvenuta regolarmente e che non

si è all'interno di un procedimento giurisdizionale ma si è all'interno di un procedimento

amministrativo, laddove la possibilità di un contraddittorio è prevista in una fase successiva.

Quindi non nel momento in cui arriva l'ispezione della commissione, ma in un momento

successivo c'è la possibilità di contraddire.

Quindi quando qualsiasi regola o diritto o norma del trattato diventa principio generale, lo

diventa in tutte le sue sfaccettature, anche laddove ci siano eccezioni ammissibili alla regola.

Caso Mulder

Commento:

Nel 78 si aderisce ad un regolamento dell'UE, della comunità europea che dice che se non

vengono immessi nel commercio latte per i successivi 5 anni è previsto un premio.

C'era sempre l'idea che il mercato interno fosse sovrabbondante per cui doveva essere

ridotta la produzione di latte all'interno del mercato comune.

Il sognor Mulder accetta di non commercializzare latte per i successivi 5 anni; in cambio

viene dato un premio/una somma di denaro.

Quindi per 5 anni il signor Mulder non immette latte nel mercato interno.

Dopodichè nel 83 (verso la fine di questo quinquiennio) vengono emanati gli altri

regolamenti comunitari, mettendo insieme i quali si capisce che dal 84 in poi le quote latte

per ciascun produttore dipendono dal latte commercializzato nel 83.

Quindi il regolamento sui 5 anni va dal 79 al 83 compreso; dal 84 in poi si applica un nuovo

regolamento che distribuisce le quote latte per produttori sulla base di quanto

commercializzato nel 83, quindi all'interno del quinquiennio.

Quanto ha commercializzato Mulder nel 83?? Zero

Nel 79 il signor Mulder non si aspettava di non commercializzare più il latte, ma solo per 5

anni in cambo di un premio; invece la successione dei 2 regolamenti fa si che il signro

Mulder non potrà più commercializzare latte, e inoltre dal 84 in poi anche senza premio.

Il signor Mulder si vede implicitamente escluso dal mercato, quindi la successione dei 2

regolamenti e in particolare del regolameento del 83 vanno a ledere il legittimo affidamento

del signor Mulder e dei collegi che hanno effettuato la stessa scelta; perchè il signor Mulder

si aspettava di poter tornare sul mercato alla fine del quinquennio.

Mentre i regolamenti del 83 di fatto lo proibiscono.

La commissione degli stati membri avrebbe dovuto tenere in considerazione le posizioni

particolari di questi soggetti che non hanno commercializzato per 5 anni in attuazione di un

regolamento comunitario.

Quindi i regolamenti del 83 vanno a ledere le legittime aspettative, il legittimo affidamento

che la stessa UE ha creato.

Si da uno stop di 5 anni con l'affidamento che al sesto anni si può ricominciare l'attività.

Quindi da un principio di equità sostanziale si ricava un principio di legittimo affidamento,

che la stessa UE ha creato in capo a Mulder e colleghi.

Diritto derivato: caratteristiche

-applicazione

-base giuridica

-obbligo di motivazione

-procedura legislativa ordinaria (parlamento europeo e consiglio godono degli stessi poteri)

Diritto derivato:

-regolamenti

-direttive

-decisioni

Fonti di diritto tipiche: principali

Enucleate dall'art 288TFUE, dove si parla di regolamenti, decisioni, direttive,

raccomandazioni, pareri.

Per ciascuna tipolgia di atto la norma da una definizione.

In effetti il trattato da un inquadramento genrale di quelle che sono le fonti del diritto, e po

si sviscerano grazie alla giurisprudenza.

·Regolamenti

<il regolamento ha portata generale, esso è obbligatorio in tutti i suoi elementi, e

direttamente applicabile in ciascuno degli stati membri>

Questo è quanto dice l'art. 288 2 par del trattato.

Quindi si descrivono 3 caratteristiche del regolamento:

-porata generale

-obbligatorietà

-diretta applicabilità

-Portata generale: significa che il regolamento si applica a tutti; non ha destinatari

predeterminati.

Quindi chiunque nel campo di applicazione di quel regolamento, fino a quando è in vigore è

soggetto o beneficia di quanto indicato dal regolamento stesso.

Si tratti di stati, di individui, di privati, di enti, persone fisiche/giurdiche; purchè rientri nel

campo di applicazione del regolamento.

Quindi la portata generale somiglia molto alla generalità della legge italiana che si applichi

a tutti, e non ci sono destinatari determinati.

-Obbligatorio in tutti i suoi elementi:

non vi è possibilità di deroga al regolamento; si applica così com'è

-diretta applicabilità: carateristica tipica dei regolamenti

Ciò significa che i regolamenti riescono a penetrare le barriere nazionali e non hanno

bisogno di alcun atto di attuazione da parte dello stato.

Quindi il regolamento si applica così come è a tutti, senza eccezioni e senza che sia

necessario alcun intervento statale.

Sono norme per definizione self executing, che non hanno bisogno di alcun atto di

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Publisher
A.A. 2016-2017
307 pagine
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SSD Scienze giuridiche IUS/14 Diritto dell'unione europea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher sonia931 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto dell'Unione europea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi dell' Insubria o del prof Marino Silvia.