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DIRITTO DEL LAVORO

Introduzione

Il diritto del lavoro studia il rapporto individuale di lavoro. Protagonisti di tale rapporto sono

datore di lavoro lavoratore,

due soggetti: il ed il tra i quali si ha un vero e proprio contratto di

lavoro. Con il tempo il lavoratore è stato individuato parte debole del contratto di lavoro, per

contraente debole.

questo viene chiamato La necessità di tutelare, appunto, il contraente

debole ha portato alla nascita del diritto sindacale che, a differenza del diritto del lavoro,

studia i rapporti collettivi di lavoro, in particolare studia i contratti collettivi stipulati da

sindacati.

soggetti giuridici denominati

Il 1901 rappresenta il momento chiave per la nascita del diritto del lavoro, anno in cui venne

contratto di lavoro”,

pubblicato un libro: si tratta de “Il di Baressi, il quale applica il diritto

civile e romano al rapporto di lavoro. Dal diritto romano provengono, in particolare, due

termini che verranno meglio spiegati nel codice civile del 1942:

● locatio operarum, lavoratore subordinato,

la ossia il il quale mette a disposizione le

proprie energie a favore del datore di lavoro;

locatio operis, lavoratore autonomo,

● la ossia il il quale s’impegna semplicemente a

realizzare un determinato risultato.

Articolo 2094 codice civile: lavoratore subordinato (locatio operarum)

Dalla lettura dell’articolo del codice è possibile ricavare le seguenti informazioni:

subordinazione:

1. con questo termine s’intende l’obbligo a collaborare nell’impresa,

si ha la presenza di un’obbligazione derivante da contratto (l’obbligazione può

derivare da contratto, da fatto illecito o da altri fatti/atti). La giurisprudenza è

intervenuta per definire meglio cosa s’intenda per subordinazione, in quanto spesso

è difficile individuare se un lavoratore sia subordinato o meno: per subordinazione

s’intende l’assoggettamento del lavoratore al potere organizzativo, direttivo e

disciplinare del datore di lavoro;

retribuzione:

2. il contratto di lavoro è un contratto a titolo oneroso a prestazioni

corrispettive, in quanto si ha uno “scambio” di prestazioni (la prestazione del datore

di lavoro di pagare la retribuzione e la prestazione del lavoratore subordinato di

prestare le proprie energie fisiche e mentali).

Cosa si verifica in caso di impossibilità sopravvenuta della prestazione? In generale, si ha la

risoluzione del contratto. Nel caso, invece, del contratto di lavoro, non si ha la risoluzione

del contratto, bensì il contratto viene mantenuto. Alcuni esempi possono derivare dai casi

di gravidanza, malattia, infortunio...

Articolo 2222 codice civile: lavoratore autonomo (locatio operis)

Dalla lettura dell’articolo è possibile ricavare le seguenti informazioni:

1. non si ha la presenza di alcun vincolo di subordinazione, quindi il lavoratore

autonomo è libero di svolgere la propria attività secondo propri orari e luoghi;

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corrispettivo

2. si ha la presenza di un per l’attività prestata;

committente.

3. non si ha la presenza del datore di lavoro, bensì del

La giurisprudenza ha elaborato indici di subordinazione, i quali intervengono in via

sussidiaria: tra questi si citano la collaborazione e l’inserimento continuativo del lavoratore;

la presenza di vincoli determinati da orari; la forma di retribuzione; l’assenza di rischio (es. il

lavoratore subordinato sospende semplicemente il suo rapporto di lavoro in caso di

malattia o gravidanza, mentre il lavoratore autonomo assume un certo grado di rischio).

lavoro parasubordinato:

Una forma di lavoro autonomo è il somiglia al lavoratore

dipendente, ma non lo è. Tale forma particolare di lavoro autonomo deriva da una

debolezza del lavoratore dal punto di vista socio-contrattuale.

di commercio collaboratori coordinati continuativi

Alcuni esempi sono l’agente ed i

(co.co.co). Riguardo a quest’ultimi, sono stati introdotti nel 1973, anno in cui venne

introdotto il processo del lavoro. Dato l’abuso di tale forma contrattuale, maggiormente

vantaggiosa rispetto al contratto di lavoro subordinato, con il d.lgs. 276/2003, art. 52, venne

introdotto il lavoro a progetto, anche se nel 2015 venne completamente abrogato (in

particolare con d.lgs. 81/2015).

Legge 81/2017: lavoro agile

lavoro agile

Il costituisce una forma particolare di rapporto di lavoro subordinato che

presenta un’elevata flessibilità in termini di orari e luoghi. La stessa legge 81/2017 è

suddivisa in due capi.

● Il I capo contiene norme a tutela del lavoro autonomo, infatti con il tempo si è

assistito ad un’estensione delle tutele proprie dei lavoratori subordinati anche ai

lavori parasubordinati: tra queste si ricorda l’estensione dell’indennità di

disoccupazione ai co.co.co (DIS-COLL).

● Il II capo tratta nello specifico della forma particolare di lavoro agile. Si tratta,

appunto, di una forma particolare di lavoro subordinato allo scopo di conciliare i

tempi di vita e di lavoro.

Contratto di lavoro subordinato

contratto a prestazioni corrispettive,

Il contratto di lavoro subordinato è un in quanto si ha lo

contratto a titolo

scambio di prestazioni da ambe le parti (lavoro e retribuzione); inoltre è un

oneroso, in quanto il lavoro prestato dal lavoratore viene reso dietro retribuzione. Il contratto

si conclude, come accade generalmente, mediante proposta ed accettazione: di solito,

nello specifico si ha la presenza di una lettera di assunzione, il lavoratore successivamente

appone la firma per accettazione (diversa dalla firma per ricevuta). Riguardo a questo

aspetto, il d.lgs. 152/1997 prescrive che il datore di lavoro ha l’obbligo di informare il

lavoratore delle condizioni contrattuali del rapporto di lavoro, facendo rinvio anche a

contratti collettivi nazionali. Tra le clausole che possono essere apposte al contratto rientra

periodo di prova

anche la facoltativa presenza di un (art. 2096 c.c.), il quale deve risultare

obbligatoriamente da atto scritto. Durante tale patto è possibile recedere senza preavviso,

salvo che sia previsto un periodo minimo garantito entro il quale non può essere esercitato

il recesso (licenziamento per il datore e dimissioni per il dipendente); e senza motivazione,

salvo che si tratti di persone in stato di gravidanza, persone disabili o lavoratore della

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Pubblica Amministrazione. Al termine del periodo di prova, l’assunzione diviene definitiva e

la situazione, pertanto, si stabilizza.

certificazione dei contratti:

Le parti possono avvalersi della si tratta di una procedura

volontaria per ottenere una forma di autenticità che può essere fatta valere nei confronti dei

terzi (es. ispettori del lavoro). Essa viene riconosciuta da appositi organi autorizzati dal

Ministero del Lavoro. Il contratto certificato rimane valido fino a quando un giudice non

interviene mediante sentenza.

Il ricorso presso il giudice del lavoro è possibile solo in caso di erronea qualificazione del

contratto e/o nel caso in cui il programma certificato sia diverso da ciò che è stato

effettivamente attuato. Il ricorso è altresì consentito in caso di presenza di vizi del consenso

(es. errore, dolo, violenza). È necessario, però, un tentativo preventivo di conciliazione

presso la stessa commissione che si è occupata della certificazione del contratto. Il

contratto certificato, inoltre, può essere impugnato dinanzi al TAR per vizi dell’atto

amministrativo.

L’intervento pubblico per la costituzione del rapporto

Legge 264/1949: legge sul collocamento del lavoratore. Si basa su due pilastri principali:

Monopolio pubblico:

1. i privati non potevano esercitare l’intermediazione tra domanda

ed offerta di lavoro, tale attività poteva essere esercitata dagli organi pubblici;

2. Assunzione numerica, e non nominativa.

Tali pilastri, però, saranno presto demoliti in seguito a successive riforme:

● d.lgs. 181/2000, la quale prevede l’assunzione diretta dei lavoratori, ossia

dell’assunzione al di fuori del collocamento; il datore di lavoro, tuttavia, è obbligato a

dare comunicazione dell’assunzione ai centri per l’impiego prima dell’inizio

dell’attività di lavoro, comprese eventuali modificazioni e vicende (es. trasferimenti,

licenziamenti, dimissioni...);

● art. 4 d.lgs. 276/2003 (legge Biagi): istituisce le agenzie private per il lavoro,

autorizzate dal Ministero del Lavoro, facendo sì che non si abbia più il monopolio

pubblico riguardo al collocamento del lavoratore;

● d.lgs. 150/2015, la quale prevede l’istituzione dell’ANPAL, ente diverso dal Ministero

del Lavoro, il quale ha assunto competenze in tema di collocamento.

La Pubblica Amministrazione assume di norma per concorso pubblico (art. 97 Cost.), anche

se per le qualifiche più basse può avvalersi del collocamento (si tratta comunque di una

procedura di selezione).

È previsto un collocamento obbligatorio: si tratta del caso dei disabili, trattato in particolare

dalla legge 68/1999. Soggetti a cui si riferisce la legge sono: le persone in età lavorativa

affette da minorazioni fisiche, psichiche o sensoriali ed ai portatori di handicap che

comportino una riduzione della capacità lavorativa superiore al 45%; le persone invalide sul

luogo di lavoro secondo una grado di invalidità superiore al 33% (accertato da INAIL); le

quote di

persone non vedenti, sordomute e le persone invalide di guerra. Sono previste

riserva nelle imprese, a seconda del loro grado di occupazione: un lavoratore, nel caso in

cui le imprese abbiano dai 15 ai 35 dipendenti; due lavoratori, nel caso in cui le imprese

abbiano dai 36 ai 50 dipendenti; il 7% dei dipendenti, nel caso in cui le imprese abbiano più

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di 50 dipendenti. Nel computo non vengono considerati i lavoratori occupati ai sensi di

questa legge, i dipendenti occupati a tempo determinato fino a sei mesi, i soci di

cooperative ed i lavoratori assunti con contratti di inserimento (es. tirocinio, apprendistato).

Forme di contratto flessibili. Il contratto a termine

La forma di contratto di lavoro subordinato a tempo determinato (o a termine) è la più

antica tra le forme di contratto flessibile, essendo stata introdotta nel 1962. La sua

disciplina è contenuta all’interno del d.lgs. 81/2015 (artt. 19 e seguenti). Il termine deve

essere pattuito per iscritto a pena di nullità, cioè è come se la clausola contrattuale non

fosse mai esistita. Il termine non deve essere necessariamente un numero, ma potrebbe

anche essere un evento particolare (es. giorno di Pasqua di un determinato anno). La

trentasei mesi,

durata della prestazione lavorativa non deve essere superi

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Publisher
A.A. 2017-2018
27 pagine
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SSD Scienze giuridiche IUS/07 Diritto del lavoro

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher rix.09.1997 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto del lavoro e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia o del prof Tampieri Alberto.