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PARTE PRIMA – DIRITTO DEL LAVORO

SEZIONE I – I DIRITTI DELLA PERSONA AD UN LAVORO STABILE, DIGNITOSO, SICURO

CAPITOLO 1: IL LAVORO SUBORDINATO E GLI ALTRI RAPPORTI DI LAVORO

1. Profili generali dell'idealtipo "subordinato a tempo indeterminato". L'art. 2094 c.c.

Nell'architettura del codice civile i lavoratori autonomi sono considerati altro rispetto al lavoro nell'impresa. Per il codice civile, l'imprenditore riceve forza lavoro principalmente dai propri dipendenti i quali, come detto nell'art. 2094 c.c, collaborano nell'impresa, prestando il proprio lavoro intellettuale o manuale alle dipendenze e sotto la direzione dell'imprenditore. L'impostazione data dal legislatore del 1942 era corretta se riferita a quel periodo (ma anche agli anni '50, '60, '70) in quanto il lavoro era di fatto riconducibile solo agli schemi della subordinazione. La nozione di subordinazione offerta dalla realtà

lavoro del dipendente; la retribuzione: il lavoratore subordinato riceve una retribuzione in cambio della sua prestazione lavorativa; la subordinazione: il lavoratore subordinato è sottoposto alle direttive e al controllo del datore di lavoro; la continuità: il rapporto di lavoro subordinato è di durata indeterminata, a meno che non sia specificato diversamente nel contratto. Questo modello di rapporto di lavoro ha dominato per lungo tempo nel contesto industriale, ma negli ultimi decenni si sono sviluppate nuove forme di lavoro che sfidano questa tipologia contrattuale. Ad esempio, il lavoro autonomo, il lavoro a progetto e il lavoro interinale sono solo alcune delle nuove forme di lavoro che si sono diffuse. In conclusione, il rapporto di lavoro subordinato è caratterizzato dalla collaborazione continua e sistematica del lavoratore nell'impresa, dal vincolo di dipendenza gerarchica, dalla retribuzione, dalla subordinazione e dalla continuità. Tuttavia, con l'evoluzione del mercato del lavoro, nuove forme di lavoro stanno emergendo e stanno mettendo in discussione questo modello tradizionale.

lavoro.Su questo tipo di relazione è stata pensata e disegnata la disciplina della tutela del lavoratore subordinato, dalla quale, dalla anni '90, alcuni datori di lavoro hanno cercato di "evadere" ricorrendo a contratti di lavoro autonomo o parasubordinato. Tuttavia, interveniva spesso la giurisprudenza. Ogni qual volta si doveva discutere di autonomia o subordinazione la giurisprudenza faceva riferimento a una serie di indici presuntivi della natura subordinata del rapporto di lavoro come:

  • la predeterminazione del compenso e dell'orario di lavoro;
  • lo svolgimento della prestazione nei locali dell'impresa;
  • la mancanza di rischio di impresa del prestatore di lavoro;
  • l'esercizio da parte del datore di lavoro del potere disciplinare e di un persuasivo potere direttivo e di controllo;

Ogni qualvolta si rileva la sussistenza di questi si qualificherà il rapporto di lavoro come subordinato.

Appunti Lezione:

Il tema della subordinazione

è un tema centrale infatti si deve ricordare che il diritto del lavoro nasce per il lavoratoresubordinato. Con la rivoluzione industriale si ha una nuova figura e anche una nuova classe sociale che è quella dell’operaio che si obbliga a lavorare sotto la direzione di un imprenditore. Le questioni relative alla tutela di essa nascono in rapporto alla sua condizione che non era regolamentata dal codice di commercio o c.c. e quindi si poneva una serie di problematiche su che diritto bisognava applicare a questa nuova classe sociale, cioè a questi lavoratori subordinati (erano all’interno di un’organizzazione al cui vertice vi è l’imprenditore).

Quando nasce la fabbrica (luogo di produzione della città industriale), l’imprenditore usa i fattori di produzione cioè capitale e lavoro. Il capitale serve ad acquistare macchine e materie prime e a pagare la forza lavoro. Quindi l’imprenditore ha il potere di organizzare i

fattori della produzione, cioè può esercitare le sue scelte e se riguardano il lavoro, esse vanno a determinare come, dove e quando eseguirlo. La condizione del lavoratore è una totale dipendenza funzionale perché l'imprenditore alloca le risorse umane (cioè la forza lavoro). Visto dal lato del lavoratore è una situazione di soggezione per cui allorquando nasce il rapporto di lavoro, una parte ha il diritto di chiedere le prestazioni e l'altra ha l'obbligo di eseguirle. Quindi con la nascita delle città industriali nascono delle problematiche, nuove questioni giuridiche che non hanno una risposta nella legislazione vigente. Esempio: un dibattito si è avuto quando il c.c. prevedeva il contratto di vendita o locazione, il contratto di lavoro si avvicina alla compravendita o locazione? Le regole stabilite dalla vendita sono diverse da quelle stabilite per la locazione. Il lavoratore vende o dà in affitto le

Forze fisiche? Nel rapporto di lavoro non abbiamo uno scambio di cose o utilità ma abbiamo come base del lavoro un soggetto inteso persona umana e quindi non si possono applicare le regole che si applicano agli oggetti, beni ecc. Dunque, il diritto del lavoro nasce per proteggere questa nuova figura sociale perché per gli altri rapporti sociali, o per le prestazioni professionali, le regole c'erano ma nel caso dei professionisti la relazione tra imprenditore e professionista non è subordinata in quanto hanno stessa forza contrattuale. Nel rapporto di lavoro industriale si nota che vi è un dislivello, un disallineamento tra il potere dell'imprenditore e lavoratore. Per cui per l'imprenditore, il contratto di lavoro riguarda l'avere la forza di lavoro ma per il lavoratore, il lavoro rappresenta il poter "essere" perché senza il lavoro non ha il reddito, ricchezza e quindi non può soddisfare i bisogni primari.

Quindi significa mettere in discussione l'essere, la possibilità di poter vivere. Man mano con la evoluzione del diritto del lavoro, nascono diritti che sono un'eccezione alle regole previste per gli altri rapporti commerciali, civili. L'idea è di raccogliere in unico testo normativo la regolamentazione tra privati; nella gerarchia delle fonti il c.c. è una legge che vuole essere sistematica ed esaustiva. All'interno del c.c., scritto nel fascismo in cui alla base vi era un'ideologia corporativa, ci sono principi che vanno letti alla luce della costituzione. L'articolo fondamentale da tenere presente è l'art. 2094 c.c. il quale cerca "di definire chi è il prestatore di lavoro subordinato": "è prestatore di lavoro subordinato chi si obbliga mediante retribuzione a collaborare nell'impresa, prestando il proprio lavoro intellettuale o manuale alle dipendenze e sotto la direzione dell'imprenditore".

Usa il termine "cerca" perché la definizione è tautologica, dobbiamo fare uno sforzo perché dalla qualificazione di un lavoratore come subordinato, scattano le tutele previste per il lavoratore subordinato. Cioè chi non è lavoratore subordinato non è nel diritto del lavoro. È importante perché se non si applica il diritto del lavoro, il lavoratore ha meno tutele e il datore ha meno costi (es: riconoscere 30 gg all'anno significa che il datore deve pagare un mese senza prestazione lavorativa). Se un rapporto è subordinato o no il lavoratore ha serie di tutele e l'impresa ha serie di costi. La ricerca di sfuggire dal diritto del lavoro è forte, infatti si sono costituiti rapporti di lavoro autonomi o di collaborazione. L'idealtipo è il tipo di contratto di subordinato a tempo indeterminato. È ideale perché l'impresa si assicura la forza fisica e intellettuale e sipuò essere ottenuto attraverso l'utilizzo dei tag html. Ecco come potrebbe apparire il testo formattato:

Può dire che "la fa propria" nel senso che ne può disporre secondo le proprie esigenze. Il potere direttivo è il poter chiedere al lavoratore le attività più utili e opportune per l'attività di lavoro. La subordinazione è il frutto di un'esigenza dell'attività d'impresa cioè di poter governare in senso pieno la forza lavoro. È indeterminato perché è interesse dell'impresa non avere una mobilità, cioè lavoratori che si spostano da un'impresa all'altra, ma si vuole avere la sicurezza di poter contare su una determinata forza lavoro e pure per tutelare il lavoratore anziano che è più professionalizzato e quindi più produttivo. Anche per il lavoratore, il contratto a tempo indeterminato, soddisfa alcune sue esigenze: ha una retribuzione (ha il diritto di avere una retribuzione fissa). Lo spostamento del risultato

dell'attività produttiva è in capo all'impresa e non al lavoratore. Il lavoratore, senza spostarsi da un luogo all'altro, riesce a programmarsi la vita (es: chi ha contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato può accedere ad agevolazioni da parte della banca come il mutuo in modo tale da pagare i relativi interessi). Il contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato soddisfa l'interesse del lavoratore. [nasce prima il lavoro subordinato cioè la necessità dell'impresa di governare il lavoratore e l'impresa attraverso la disponibilità di disporre del lavoratore e poi c'è il riconoscimento da parte della dottrina della subordinazione e quindi della tutela lavoratore subordinato]. Il lavoro nasce con lo svilupparsi dell'industria e di un modello organizzativo industriale: i lavoratori si presentano in un luogo definito, cioè nel locale, capannone dove vi sono le macchine e si

esercita l'attività lavorativa. Sotto la direzione dell'impresa c'è chi deve rispettare gli ordini e quindi l'organizzazione del lavoro di fabbrica si basa secondo un modello scientifico come il fordismo o taylorismo. C'è anche il concentrare i lavoratori in un determinato luogo e in un certo periodo. È una sorta di palloncino al cui interno, per un periodo, ci sono i lavoratori che seguono un'attività sotto gli ordini e indicazioni del datore. Il diritto del lavoro nasce per tutelare questa figura di lavoratore perché:

  • Vi è la difficile riconducibilità del rapporto di lavoro alle regole dei contratti della compravendita e locazione;
  • la nuova classe sociale cioè i lavoratori si organizza e rivendica nuovi diritti che soddisfino i bisogni essenziali.

L'organizzazione produttiva precede il diritto del lavoro ma non sempre i rapporti di lavoro necessitano delle condizioni idealtipiche del

Il lavoro subordinato si riferisce alle attività svolte all'interno di una fabbrica. In questo contesto, è necessario disciplinare il lavoro con regole diverse da quelle che regolano il rapporto di lavoro a tempo indeterminato, ad esempio quando il lavoro viene svolto a domicilio. La disciplina del lavoro può subire modifiche a causa dei rapporti di lavoro subordinato.

Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
161 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/07 Diritto del lavoro

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher effe.2307 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto del lavoro e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Politecnica delle Marche - Ancona o del prof Di Stasi Antonio.