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LO STATO

Lo Stato nasce per sostituire vecchie forme di organizzazioni politica presenti in

Stato

Europa fino al 1700. Lo è un' ente astratto che detiene la legittimazione

del potere politico su un determinato territorio, in mano ad un unico organo che si

avvale di un apparato amministrativo. Sono due le caratteristiche che

differenziano lo Stato dalle altre forme di organizzazione politica: innanzitutto lo

Stato è detentore di un potere legittimo esperibile (esercitabile) su un

determinato territorio, in secondo luogo lo stato possiede un organo

amministrativo che si occupa di funzioni burocratiche professionali.

Lo Stato nasce con il bisogno di sostituire il vecchio sistema feudale,

caratterizzato da un forte decentramento del potere (erano presenti i feudi

governati dai vassalli che a loro volta si trovavano sotto la competenza e la

volontà dei potenti signori) e un forte pluralismo di ordinamenti giuridici (erano

difatti presenti varie istituzioni come le leghe le corporazioni, ognune dotate di

propri ordinamenti giuridici). sovranità

Il concetto di Stato è strettamente legato all'idea di . Esistono due tipi

di sovranità nel "contesto statale": la sovranità interna; per la quale lo Stato,

all'interno del proprio territorio, possiede il pieno potere politico e non riconosce

nessun altro potere al di sopra di sè. Troviamo poi la sovranità esterna, che

garantisce ad uno Stato l'indipendenza da un altro Stato. Questi due concetti di

sovranità sono strettamente legati fra loro, in quanto in assenza di

un'indipendenza, lo Stato non potrebbe esercitare il potere politico legittimo

all'interno del proprio territorio.

In seguito alla nascita dello Stato moderno è sorto un grande dubbio: chi,

all'interno dello stato, detiene la massima sovranità? Da questa domanda si sono

lo Stato come persona giuridica

create tre diverse teorie: 1) la prima vede

proprietaria di diritti e della sovranità. Questa prima corrente ideologica adempie

a due funzioni: stabilire una legittimità del potere oggettiva all'interno di Stati di

recente formazione unitaria, velocizzare quindi il processo di identità nazionale

per la quale il sovrano non è più il Re ma questo ente astratto (lo Stato) che si

diversifica dalle persone fisiche che lo governano. La seconda funzione è quella

di mascherare il conflitto tra monarchia e popolarità, affidando la sovranità ad un

sovranità

terzo elemento: lo Stato. 2) La seconda teoria identifica invece la

della Nazione . Questa idea nasce nel 1789 in seguito alla Rivoluzione

Francese, con la nascita della "Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo" (Art.3 "La

sovranità appartiene alla Nazione da cui emanano tutti i poteri"). Questa teoria,

nata in Francia in seguito all'assolutismo dell' Ancien Regime (con la presenza

del Re Sole e la famosa dichiarazione formulata da quest'ultimo: "Lo Stato sono

Io") ha la funzione di spostare la sovranità da un unico soggetto (che era appunto

il "Re Sole") alla Nazione, ovvero un corpo astratto, nel quale i suoi componenti

sono accumunati da valori, ideali, legami di sangue e consuetudini. Un altro

scopo è quello di garantire maggior interesse al singolo cittadini. 3) La sovranità

sovranità popolare

intesa come " ", ovvero un principio, tramite il quale la

popolazione ha in mano l'intero potere politico senza alcuna delega da parte di

organizzazioni politiche. Dobbiamo dire che i due concetti di sovranità

sopraelencati sono stati ideati con l'intento di contrastare il principio di sovranità

popolare. sovranità popolare

Nel costituzionalismo moderno a prevalere è la , difatti,

seppur specificato in maniera differente, all'interno di ogni Stato il potere è dato,

almeno in gran parte, alla popolazione. La stessa Costituzione Italiana afferma,

nell' Art.12, che "la sovranità popolare può essere esercitata dal popolo entro il

limiti stabiliti dalla Costituzione stessa". Ci sono però tre tendenze, tre "paletti",

che limitano la sovranità popolare all'interno dello Stato: 1) La sovranità popolare

non viene esercitata direttamente ma tramite una rappresentanza

basata sul suffragio universale . Chiaramente sono le istituzioni governative

ad agire secondo il consenso della popolazione. Questo "consenso" è lo stesso

che legittima la detenzione del potere politico in mano allo Stato. 2) Il secondo

Costituzioni Rigide

limite alla sovranità è posto dalla larga affermazione delle .

Queste sono caratterizzate da un procedimento di revisione molto complesso e

da leggi e principi costituzionali aventi un' efficacia superiore rispetto alle leggi

ordinarie (secondo il principio di gerarchia delle fonti) . 3) Il terzo limite è

Organizzazioni sovranazionali

rappresentato dalle ; andiamo a spiegarci

meglio: secondo il principio di "sovranità esterna" abbiamo visto che ogni Stato è

indipendente dall'altro. L'unico elemento a intaccare questa sovranità erano i

Trattati Internazionali, formulati nel tempo, a seconda delle varie esigenze degli

Stati. In seguito agli orrori avvenuti nella Seconda Guerra Mondiale c'è stato

bisogno di porre dei limiti giuridici alla sovranità dei singoli stati, in favore della

difesa dei diritti dell'uomo, che pesantemente erano stati violati nel secondo

conflitto mondiale. Di conseguenza nacquero L'ONU (1945) e la Dichiarazione

Universale dei Diritti dell'Uomo (1948), con l'intento di garantire pace e stabilità

nel mondo, intaccando parzialmente (in quanto l'ONU stessa affermò che le

normative presenti all'interno del proprio diritto comunitario non potevano essere

utilizzate per risolvere problemi interni ai vari Stati) la sovranità di ogni singolo

stato. La vera "rottura" della sovranità esterna statale avvenne con la nascita

delle Organizzazioni sovranazionali (inizalmente con la Comunità europea del

Carbone e dell'Acciaio nel 1951, poi con la Comunità Economica Europea nel

1957, e inifine con L'Unione Europea (nata in seguito al trattato di Maastricht).

Gli Stati membri,difatti, attribuiscono a questi organi sovranazionali la

competenza di emanare atti normativi. Queste norme sono vincolanti ed efficaci

all'interno di ogni Stato membro, a volte arrivano perfino a prevalicare quelle del

diritto interno di ogni Stato, proprio per questo c'è una "rottura" della sovranità

dell'ordinamento giuridico dello Stato. La Costituzione ha però posto dei

"controlimiti" a quelli che sono i limiti imposti dall'UE per quanto riguarda la

sovranità statale; difatti le norme europee possono sì essere applicate

nell'ordinamento giuridico statale, affinchè però non vadano ad intaccare i

principi costituzionali dello Stato. territorio

Abbiamo visto che il concetto di sovranità è strettamente legato al . A

delimitare, con precisione, i confini di un territorio sono i Trattati Internazionali,

che hanno come principale obiettivo, in questo contesto, di garantire

l'indipendenza di ogni singolo Stato. Questi Trattati Internazionali delimitano i

confini territoriali di uno Stato attraverso l'identificazione di tre elementi: 1)

Terraferma : per terraferma intendiamo il pezzo di terra appartenente alla

sovranità di uno Stato. I suoi confini possono essere naturali o artificiali e

generalmente sono regolati dai Trattati Internazionali. Ance lo spazio aereo

Mare

sovrastante alla terraferma è di "proprietà" dello Stato stesso 2)

legittimo : con questo termine intendiamo la fascia marittima vicino alla costa

della terraferma. Negli anni precedenti questo tipo di confine territoriale era

"misurato" in base alla "gittata" di un eventuale azione pratica e materiale

esercitata dallo stato (es. Fuoco dei cannoni da guerra"), di conseguenza era di

circa 2-3 miglia. Chiaramente con le innovazioni tecnologiche questo criterio non

è più adeguato alla "misurazione" del mare legittimo. Nel 1986 in Giamaica, un

Trattato Internazionale ha stabilito che questo tipo di confine territoriale si

estende per 12 miglia dalla costa. Le acque non sottoposte alla sovranità di uno

Piattaforma continentale

stato sono acque internazionali. 3) : ovvero lo

"zoccolo continentale", il pezzo di terra sommerso appartenente alla terraferma.

Sulla sua piattaforma continentale uno stato può esercitare l'uso esclusivo del

suo territorio; può quindi trarre profitto, per esempio, dalle trivellazioni e dalle

estrazioni minerarie. Affinchè queste azioni non vadano ad invadere i confini di

un altro Stato stabiliti dal mare legittimo. cittadinanza

All'interno dello Stato troviamo poi il concetto di . La cittadinanza è

uno stato civile nella quale il soggetto acquista particolari tipi di diritti e doveri. Il

diritto che più ci interessa è chiaramente quello di carattere politico. Da questo

punto di vista il cittadino assume il diritto di elettorato, sia attivo (per la quale può

votare dei candidati), sia di tipo passivo (per la quale esso può candidarsi ed

essere votato). La Costituzione afferma che la cittadinanza non può essere tolta

per motivi "politici". La stessa legge disciplina questo argomento, indicando i casi

in cui la cittadinanza può essere acquistata, sospesa, o revocata. (alcuni esempi:

un soggetto nato in Italia da genitori italiani acquista di diritto la cittadinanza dalla

nascita; acquista la cittadinanza colui che nasce in Italia da genitori privi di

qualunque cittadinanza; la cittadinanza può essere anche richiesta (tramite un

pagamento di 200 euro) dai diretti interessati, in determinate circostanze: se il

soggetto è straniero e risiede in Italia da almeno dieci anni; se lo straniero ha

prestato servizio allo Stato almeno cinque anni; se lo straniero, adottato ha

compiuto la maggior età ed è residente in Italia da almeno cinque anni ecc..)

Con la nascita dell'UE (nel 1992, in seguito al Trattato di Maastricht) si è venuta

cittadinanza dell' Unione Europea

a creare anche la . Il requisito

fondamentale per diventare cittadino dell' Unione è quello di possedere la

cittadinanza dello Stato membro a cui si appartiene. Chiaramente la cittadinanza

europea non va a sostituire quella "statale" ma la integra. Difatti, in seguito al

conseguimento della cittadinanza europea, il cittadino può impugnare, davanti al

giudice della Corte di Giustizia (organo Europeo), qualsiasi norma o sentenza sia

del

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A.A. 2017-2018
8 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/08 Diritto costituzionale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher MatLanders di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto Costituzionale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Ferrara o del prof Bin Roberto.