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I SISTEMI ELETTORALI E LA LEGISLAZIONE DI CONTORNO (LEGGERE)

Nella legislazione elettorale confluiscono tre diverse componenti:

1) Le norme che determinano i soggetti che godono dell’elettorato attivo

2) Le regole sul sistema elettorale, che stabiliscono i meccanismi attraverso cui i voti

espressi dagli elettori si trasformano in seggi parlamentari

3) La legislazione elettorale di contorno, formata da tutte quelle regole che stabiliscono

le modalità di svolgimento delle campagne elettorale, i modi di finanziamento della

politica (finanziamento pubblico), il regime dell’ineleggibilità e delle incompatibilità

parlamentari.

1.Il passaggio dallo Stato Assoluto a quello Liberale ha fatto si che vi fosse il suffragio

universale. L’art. 48 della costituzione afferma che “sono elettori i cittadini, uomini e donne,

che hanno raggiunto la maggiore età”. Questa norma disciplina il cosiddetto elettorato

attivo cioè la capacita di votare. Tale elettorato pero è subordinato al possesso di due

requisiti: la cittadinanza italiana e la maggiore età (per l’elezione del senato ci vogliono 25

anni, Art. 58).

L’elettorato attivo viene escluso ai sensi dell’Art.48.4 per cause di incapacità civile, per

effetto di sentenze penali irrevocabili, ed infine per cause di indennità morale.

Dall’elettorato attivo va distinto l’elettorato passivo che invece consiste nella capacità di

essere eletto. Quest’ultima pone una restrizione riguardante l’età: per essere eletti alla

Camera dei deputati occorre aver compiuto 25 anni mentre per essere eletti al senato

occorre avere almeno 40 anni.

2.Il sistemi elettorale: Il sistema elettorale è il meccanismo mediante il quale i voti espressi

dagli elettori si trasformano in seggi. Il sistema elettorale si compone di tre parti:

Il tipo di scelta

- Il collegio elettorale

- La formula elettorale

-

Il tipo di scelta spetta all’elettore. La scelta può essere categorica, ossia scelta secca, oppure

ordinale, ossia può esprimere una serie di preferenze (in Irlanda è cosi).

Il collegio è una circoscrizione territoriale chiamata ad eleggere uno o più candidati. I Collegi

si dicono uninominali quando ogni collegio è chiamato ad eleggere un solo candidato.

Vengono detti plurinominali quando ad ogni collegio vengono assegnati più seggi, quindi

ogni collegio procederà all’elezione di più candidati.

La formula elettorale, è il meccanismo vero e proprio tramite il quale sulla base dei voti

espressi dagli elettori si procede alla ripartizione dei seggi tra i soggetti che hanno

partecipato ala competizione elettorale. Tenendo conto della formula elettorale, i sistemi

elettorali si distinguono in maggioritari e proporzionali.

Sistema elettorale maggioritario: Con tale sistema si vuole accertare soltanto la volontà

espressa dalla maggioranza: i seggi si assegnano ai candidati che hanno ottenuto la

maggioranza dei voti. Vantaggio: maggiore stabilita politica.

All’interno del sistema maggioritario dobbiamo dividere due ipotesi di maggioranza, quella

assoluta, in questo caso per vincere occorre la metà + 1 dei voti validi. Se nessun candidato

la ottiene è previsto di regola un secondo turno di votazione alla quale accedono i due

candidati più votati. Diversamente accade nel caso di maggioranza relativa dove viene

semplicemente eletto colui che ottiene più voti.

Sistema elettorale proporzionale: è un sistema mediante il quale i seggi in palio vengono

distribuiti a seconda della quota di voti ottenuta da ciascuna lista in competizione. Si tiene

conto, diversamente dal sistema maggioritario, di tutte le liste di candidati che abbiano

ottenuto almeno una percentuale minima di voti. Una volta attribuiti i seggi a ciascuna lista,

si passa a vedere quali candidati di ciascuna lista sono stati effettivamente eletti. Esistono

due metodi principali per eleggere il candidato:

L’elettore può esprimere oltre al voto per la lista, una o più preferenze per i candidati

- della lista, vengono quindi eletti i candidati con il numero di preferenze più elevato

Qualora manca la possibilità di esprimere preferenze, i seggi sono attribuiti seguendo

- l’ordine dei candidati della lista, si parla di lista bloccata, che attribuisce grande

potere ai dirigenti di partito, in quanto quest’ultimi scelgono in prima persona

l’ordine dei candidati che potranno essere eletti.

Le formule elettorali proporzionali più utilizzate sono:

Il metodo dell’Hont (detto anche delle divisioni successive) che funziona nel modo

- seguente: si divide la cifra elettorale, ossia il totale dei voti riportati da ogni lista,

prima per 1, poi per 2, poi per 3, poi per 4, fino al numero dei seggi da coprire. Quindi

si scelgono fra i quozienti ottenuti, quelli più alti, in numero uguale a quello dei

deputati da eleggere e si collocano in una graduatoria decrescente.

Esempio: abbiamo 3 liste, la lista A la lista B e la lista C.

6 sono i seggi da assegnare tramite le elezioni.

Lista A ha 1500 preferenze. Lista B ha 900 preferenze. Lista C ha 700 preferenze.

Dividiamo ciascuna lista per il numero di seggi da coprire (6). Dividiamo dunque

prima per 1, poi per 2, per 3, fino a 6.

Lista A (1500,750,500,375,300,250). Lista B (900,450,300,225,180,150). Lista C

(700,350,233,175,146,116). Ora ordiniamo in ordine decrescente i relativi dati.

1500(A), 900(B), 750(A), 700(C), 500(A), 450(B). 3 seggi ad A, 2 seggi a B, e 1 seggio C.

Il metodo del quoziente: il metodo del quoziente funziona nel seguente modo: il

- totale dei voti validi riportati da tutte le liste costituisce la cifra elettorale generale.

Essa viene divisa per il numero di seggi. Da tale divisione si ottiene il quoziente

elettorale.

Si calcola successivamente la cifra elettorale di ciascuna lista, che è uguale al totale

dei voti validi conseguiti dalla singola lista. Si divide poi la cifra elettorale di lista per il

quoziente elettorale. Il risultato ottenuto dalla divisione rappresenta il numero di

seggi spettanti alla lista. Il metodo del quoziente pero può portare alla non

attribuzione di tutti i seggi in palio (divisioni non perfette ma con il resto). Per

risolvere il problema si eseguono due metodologie: il primo è quello dei forti resti, in

base al quale vengono attribuiti i seggi rimanenti a quelle liste che hanno ottenuto i

resti più elevati. Il secondo metodo è quello del quoziente rettificato, in base al quale

la cifra elettorale generale si divide non già per il numero dei seggi ma per questo

numero aumentato di una o più unita, in modo tale da abbassare il quoziente

elettorale e quindi ridurre i resti.

In conclusione un sistema maggioritario ha un effetto selettivo, nel senso che l’accesso alle

aule parlamentari viene consentito esclusivamente a chi ottiene più voti nei collegi e quindi

solamente alle forze politiche maggiori. Invece tutte le forze minori che non raggiungono la

maggioranza nei singoli collegi non avranno rappresentanza parlamentare.

Viceversa, i sistemi proporzionali, garantiscono l’accesso in parlamento anche alle minoranze

politiche, allora si può dire che essi hanno un effetto proiettivo.

In alcuni sistemi pur in presenza di formule proporzionali un certo grado di selettività è dato

dalla presenza di una clausola di sbarramento, in virtù della quale possono accedere alla

ripartizione dei seggi solamente le liste che hanno ottenuto a livello nazionale una

percentuale significativa di voti.

Un altro modo di coniugare formule proporzionale ed effetto selettivo consiste nella

previsione di un premio di maggioranza per cui le coalizioni che superino una certa

percentuale di voti hanno attribuiti in premio un certo numero di seggi.

3.Legislazione elettorale di contorno: E’ formata da tutte quelle regole che stabiliscono le

modalità di svolgimento delle campagne elettorale, i modi di finanziamento della politica

(finanziamento pubblico), il regime dell’ineleggibilità e delle incompatibilità parlamentari:

Ineleggibilità: consiste in un impedimento giuridico che non consente che sia validamente

eletto chi si trova in una delle cause ostacolanti previste dalla legge.

Esistono tre categorie distinte di ineleggibilità:

E’ ineleggibile chi è titolare di particolari uffici pubblici

- E’ ineleggibile il soggetto che abbia un rapporto di impiego con altri stati (addetti

- ambasciate)

E’ ineleggibile il soggetto legato tramite un vincolo economico-finanziario allo stato

- (dirigente di società finanziate dallo Stato)

Incompatibilità: si ha quando vengono ricoperti determinati uffici pubblici. In questo caso è

necessario optare tra la carica precedentemente posseduta e quella di parlamentare. Per

esempio non si può essere contemporaneamente Senatore e Deputato, Parlamentare e

membro del CSM, consiglio superiore magistratura.

Incandidabilità: non può essere rimovibile e può durare per un periodo di tempo stabilito.

Colpisce coloro che hanno subito condanne per determinati reati.

Il sistema di elezione del Parlamento in Italia

Sino al 1993 in Italia le due camere del parlamento erano elette, ogni 5 anni, con un sistema

proporzionale. Questa legge elettorale proporzionale assicurava a tutte le forze politiche

garanzie di sopravvivenza evitando la concentrazione di troppo potere nelle forze

maggioritarie e incentivando quindi la ricerca dell’accordo e della mediazione; il sistema

elettorale proporzionale è stato un componente importante del parlamentarismo

compromissorio che per molti anni ha caratterizzato la democrazia italiana. Le

trasformazioni della società italiana, grazie al superamento delle iniziali contrapposizioni

ideologiche, hanno prodotto una spinta verso una democrazia maggioritaria. Questa spinta

ha avuto il momento di più alta tensione politica con il referendum elettorale del 1993

(referendum ha avuto una delle più elevate percentuali di si, oltre 80 %). Attraverso tale

referendum il corpo elettorale oltre a determinare una modificazione delle disciplina

elettorale del senato (tramite l’abrogazione di alcune norme), esprimeva un chiaro indirizzo

politico a favore di u sistema elettorale maggioritario. A causa di dissidi interni però il

parlamento incontro molte difficolta nell’approvare una riforma elettorale. Si preferì quindi

adottare il risultato del referendum con due leggi; queste due leggi, per l’elezione sia per la

camera dei deputati che del senato, hanno previsto un sistema misto prevalentemente

maggioritario in cui il 75% totale dei seggi viene attribuito in collegi uninominali mentre il

restate 25% e ripartito con metodo proporzionale.

Tuttavia nel 2005 il sistema elettorale maggioritario è stato abbandonato.

A

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Scienze giuridiche IUS/09 Istituzioni di diritto pubblico

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher FLAAC di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Istituzioni di diritto pubblico e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Miccù Roberto.
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